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Rassegna stampa del 2 luglio 2015

Scrivolibero.it

Le motivazioni della condanna di D'Orsi

Sono state rese note le motivazioni della sentenza che ha visto la condanna ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) dell'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi. Il presidente del collegio della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Melisenda Giambertoni, ha infatti spiegato i motivi della condanna, seppur ha voluto sottolineare l'impegno dell'amministrazione provinciale nel ridurre la spesa pubblica. Una magra consolazione per il già presidente della Provincia Regionale che ha avuto comunque riconosciuto un ruolo politico non indifferente nell'aver ridotto la spesa dell'Ente. Secondo i giudici però il ruolo ricoperto a vertice dell'amministrazione lo ha portato ad "approfittare per farsi rimborsare consumazioni di pochi euro" nonostante abbia documentato molte delle spese effettuate. Sul famoso caso delle "palme" i giudici del Tribunale di Agrigento hanno sottolineato come l'agronomo della provincia presente presso la villa di D'Orsi, che secondo l'accusa sovrintendeva i lavori per la piantumazione, era plausibilmente presente per motivi attinenti il suo lavoro alla Provincia, dato che "aveva un abbigliamento inadatto" per i lavori di giardinaggio. Le motivazioni aprono ora un nuovo scenario con la possibilità per accusa e difesa di presentare ricorso in Corte d'Appello. Si ricorderà che la pubblica accusa a termine della requisitoria aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per tutti i capi di imputazione. La difesa proporrà invece l'assoluzione di Eugenio D'Orsi. 


GIORNALE DI SICILIA

Eugenio d'Orsi. «Approfittatore della propria posizione »ma al tempo stesso da lodare "perché ha ridotto la spesa pubblica".

 I giudici della prima sezione penale, che il 30 marzo scorso hanno condannato a un anno di reclusione per abuso di ufficio l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, assolto però dalla quasi totalità delle accuse, hanno depositato la sentenza. Il presidente del collegio Giuseppe Melisenda Giambertoni ha scritto 206 pagine di motivazioni che aprono i termini per l'appello.Da una parte il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pmCarlo Cinque che avevano chiesto la condanna a sei anni per tutti i capi di imputazione e adesso potrebbero riproporre la questione in secondo grado. Dall'altra i difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, che si rivolgeranno alla Corte di appello per chiedere l'assoluzione dall'accusa di avere ottenuto il rimborso di una quindicina di pranzi senza che risultasse motivato il fine istituzionale.
«Approfittatore e risparmiatore». 
I giudici osservano che D'Orsi "nel corso delle dichiarazioni rese prima della requisitoria ha documentato gran parte delle spese". La giustificazione però, in alcuni casi, non ha convinto.  E su questo nella sentenza si usano toni particolarmente duri. "Emerge l'esclusivo proposito dell'imputato di approfittare della propria posizione per farsi spesare esporsi effettuati per fini personali, ancor più evidente e carico di iattanza nel caso di consumazioni di pochi euro". D'Orsi aveva persino sostenuto di avere incontrato una personalità istituzionale in autogrill a cui aveva offerto qualcosa ottenendone il rimborso come "spesa di rappresentanza". Parole durissime ma non solo. I giudici ad esempio concedono le attenuanti generiche a D'Orsi, non solo per l'incensuratezza, ma perché "è documentata una  apprezzabile attenzione al contenimento della spesa pubblica dell'ente".
Il caso delle palme. 
Un'accusa di peculato da cui è stato assolto si riferiva al presunto utilizzo dell'agronomo della Provincia Giovanni Alletto, fotografato dai finanzieri il 26 novembr del 2010 con gli stivali gialli mentre, durante l'orario di servizio, guidava gli operai alla messa a dimora di quaranta palme. Alletto aveva spiegato che si trovava là "per parlare di lavoro col presidente" e che gli stivali li aveva messi" perché gli operai stavano distruggendo le piante con una manovra maldestra". I giudici gli credono e puntano su un particolare: "Aveva un abbigliamento inadatto a dirigere lavori di giardinaggio, la sua presenza era casuale". L'altro presunto peculato scaturiva dal fatto che D'Orsi si sarebbe appropriato di quelle stesse palme che invece erano state comprate dalla Provincia per abbellire le scuole. Per questo fatto i giudici avevano emesso un'ordinanza con cui spiegano che si tratterebbe di "corruzione per l'esercizio della funzione" e restituiscono gli atti in Procura.
Lavori nella sua villa non pagati.
Tre le ipotesi di concussione: D'Orsi, secondo i pm, nel 2011 aveva abusato del suo ruolo istituzionale per non pagare lavori oppure pretendere sconti da imprese e professionisti. I giudici lo assolvono con motivazioni differenti. "I rapporti con l'imprenditore Gaspare Chianetta (che eseguì degli scavi nella villa di Montaperto) sono ambigui ma non c'è prova di un abuso". Esclusi abusi anche nei confronti dell'architetto Vincenzo Buono, precario della Provincia, che diresse i lavori gratis. "Erano amici e si deve escludere un condizionamento", scrive Melisenda Giambertoni. Discorso a parte per i lavori che avrebbe omesso di pagare all'impresa di Vincenzo Vecchio che ha ritrattato in aula dopo una denuncia di estorsione da parte di D'Orsi anche se la Procura li ha indagati entrambi, oltre a un amico comune, per tentata corruzione in atti giudiziari. Secondo i giudici Vecchio è credibile nella sua prima deposizione "quando dice di essere stato pagato".
Beni di rappresentanza legittimi.
Discorso molto tecnico sulla legittimità dell'acquisto di beni di rappresentanza senza trattativa privata. Secondo il tribunale "per importi sotto i 20mila euro" la normativa lo consente. GECA


PALMA D MONTECHIARO
Turni distribuzione idrica ancora troppo lunghi
Da domani almeno le spiagge saranno più pulite.
PALMA DI M0NTECHIAR0. Arriva l'estate e, come spesso accade, torna il problema dell'allungamento dei turni di erogazione dell'acqua.
Già da diverse settimane l'erogazione idrica avviene in media ogni sei giorni. con alcune zone più fortunate in cui l'acqua arriva ogni cinque giorni e altre più sfortunate che debbono aspettare anche una settimana. Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale era intervenuta attraverso dei solleciti al Consorzio Tre Sorgenti, cui era stato chiesto di potenziare l'erogazione. Il sollecito ha sortito effetto: ormai da circa una settimana la portata di acqua erogata è stata aumentata di oltre lO litri. Un passo avanti che, però, ha solo attenuato il problema dato che i turni di erogazione dell'acqua sono nel frattempo rimasti gli stessi. La conseguenza è che molti cittadini sono costretti a ricorrere all'acquisto.
Uno strumento utile per i cittadini è rappresentato dalla sezione "Turni erogazione acqua" che può essere consultata sul sito istituzionale del Comune Grazie a questo strumento gli utenti posso no vedere lo storico delle erogazioni e prevedere quando l'acqua sarà nuovamente erogata nella propria zona.
Una buona notizia arriva, invece, dai lavori di pulizia delle spiagge. Per il primo fine settimana di luglio la pulizia degli arenili dovrebbe essere completata a vantaggio dei bagnanti si riverseranno nelle spiagge. Un disguido è stato, invece, segnalato da alcuni cittadini: una parte dell'arenile sotto stante il molo non è stato sistemato adeguata mente. Ciò, come spiegato dal sindaco Amato,è avvenuto poiché l'ufficio preposto, pensando che anche quest'anno l'arenile sarebbe stato destinato a parcheggio, aveva indicato alla incaricata di non intervenire per lasciare il suolo compattato, favorendo così il passaggio delle autovetture. Individuato il problema è stata data una diversa indicazione all'impresa.
LUIGI ARCADIPANE

RIFIUTI Si torna a conferire nella discarica di Siciliana.
SICULIANA g. s.) Nell'eterno 'balletto" delle discariche siciliane, questa volta là sorte arride al territorio agrigentino. Attraverso una nuova ordinan za, infatti, il presidente della Regione Rosario Crocetta "rimaneggia" un po' le carte in tavola spostando il conferimento su diversi impianti distribuiti sul territorio, liberando" spazio nella discarica di Siculiana gestita dalla Catanzaro Costruzioni. Cosi,da 1luglio (ma solo fino al 30settembre 2015) torneranno a "casa" i comuni di Agrigento, Favara, Camastra, Ravanusa, Aragona, Cam marata, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realrnonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana, Campobello di Licata, Naro, Canicattì e Palma dì Montechiaro, gran parte dei quali fino ad oggi ha dovuto affrontare un lungo viaggio fino a Catania per poter conferire i rifiuti presso la discarica di Grotta San Giorgio.
Era infatti il 30 maggio quando la Regione decise, a causa della momentanea chiusura (così momentanea che è ancora in corso) di Bellolampo, di deviare su Siculiana i comuni delle Srr Palermo Area Metropolitana, Palermo Provincia Ovest, Pa lermo Provincia Est, cui si aggiungevano i comuni delle Ato del Trapanese, spostando ad oltre 150 chilometri di distanza il punto dì conferimento per i comuni agrigentini. Il tutto con un costo per le casse pubbliche (parlando del solo caso del capoluogo) di almeno 4mila euro al giorno e con la ferma opposizione dello stesso gestore, il quale lamenta va all'Assessorato il rischio che ('eccessivo carico in termini di conferimenti potesse ridurre la sicurezza oltre che i tempi di "vita" dell'impianto.

TORNA A SURRISCALDARSI UN CASO CHE DA ANNI TIENE BANCO TRA PRO E CONTRO

 Con il rigassificatore risorge il Comitato del "No".

g. s.) Con la pubblicazione nei giorni scorsi da parte del Ministero dello Sviluppo economico del piano strategico sul gas naturale e liquido, che individua come a finalità "strategiche" anche il rigassificatore di Porto Empedocle torna per molti "l'incubo" di quello che è stato definito un "eco-mostro. Così, per un "rinverdire" delle paure c'è un contestuale innalzamento d livello di guardia e, dopo un periodO di sostanziale silenzio, torna a riunirsi il comitato "No al Rigassificatore", per raccogliere nuove adesioni e programmare future iniziative di lotta. Il primo incontro si è tenuto martedì sera, nei locali di un noto bar cittadino. A raccolta, intorno ad un tavolo, oltre al circolo Arci" Belushi", al Wwf e all'associazione "Il Tamburino', da sempre impegnate nel contrasto alla realizzazione del grande terminale empedoclino, si sono raccolte "energie fresche", come i giovani del movimento "Agrigentomanifesta" e i componenti dell'associazione Agrigento Punto e a Capo. Presenti, in forma singola, il presidente di Euroimpresa Euromed, Alessio Lattuca e l'ex candidato sindaco Giuseppe Di Rosa. Dopo il primo incontro (interlocutorio ma, pare, abbastanza animato) adesso il rinato comitato dovrà decidere le strategie da seguire nell'immediato futuro, a partire, verosimilmente, dal la presentazione (come previsto dalla legge) di obiezioni al piano strategico nazionale.
Intanto i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala e Marcella Carlisi, in vista della seduta inaugurale del Consiglio Comunale "attendono parole di chiarezza da par te del neo sindaco di Agrigento, il qua le dovrà dire ai suoi concittadini se potranno contare su di lui in questa nuova battaglia per la difesa della nostra Città da chi ancora la vuole solo sfruttare, ovvero se si renderà latitante o, peggio, complice dell'Enel".

TVA


Idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci. La scadenza.
Scade il 15 luglio, entro le 12, il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali. Ne da notizia il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Possono partecipare agli esami coloro che sono in possesso di alcuni requisiti: essere maggiorenni, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo distudio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame.

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Entro il 15 luglio 2015 le domande per gli esami di autotrasportatore
Provincia di Agrigento
Scade il 15 luglio, entro le ore 12:00, il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali.
Possono partecipare agli esami coloro che sono in possesso alla data del 15 luglio dei seguenti requisiti: essere maggiorenni, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superioredi secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame, ai sensi dell'art. 8, comma 3 del D. D n. 291/2011, presso un organismo appositamente autorizzato.
Inoltre i candidati devono avere la residenza anagrafica nella provincia di Agrigento o in province che hanno stipulato con l'Ente apposita convenzione, ai sensi dell'accordo Stato-Regioni-Autonomie Locali, ovvero essere iscritti nell'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Non sono ammessi candidati che abbiano nel territorio della Provincia di Agrigento il solo domicilio. Al cittadino comunitario ed extracomunitario che intende conseguire l'abilitazione è richiesto il possesso di un titolo attestante la regolarità del soggiorno, ai sensi della legislazione vigente in materia, ed essere comunque residente nel territorio della Provincia di Agrigento.
La domanda di ammissione all'esame è disponibile sulla homepage dell'Ente www.provincia.agrigento.it. Dovrà essere sottoscritta dal richiedente e redatta in bollo da € 16,00 allegando l'attestazione del versamento di Euro 100,00, che in nessun caso verrà rimborsato, effettuato sul Conto Corrente Postale dell'Ente.
Coloro che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. Due le prove previste: la 1° prova scritta consiste in 60 domande con 4 risposte alternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca dati del Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti e riportate nei relativi decreti dirigenziali.
Per ogni altra informazione sugli esami, gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo, Attività Produttive eTrasporti - Ufficio III° (Autotrasporti c/terzi e Marketing) sito alla viaCrispi, 46 - Agrigento - Dott. Di Mauro - tel O922/593134 - Sig. Cacocciola tel.0922- 593123 - Fax: 0922- 593133.

SiciliaInformazioni

Sicilia, "Ddl liberi consorzi va contromano rispetto alla Delrio"
È come se fosse entrata contromano in autostrada, questo è accaduto:il disegno di legge sulla riforma delle province "viaggia" in linea dicollisione. Se la Regione non trova una intesa con lo Stato, scrive l'amministrativista Massimo Greco su Altalex, saranno guai seri. Per giustificare la sua allarmante ipotesi Greco segnala l'art.1, comma 45 della legge Delrio, che ha rivoltato come un guanto le province nella Penisola. "Entro dodici mesi dalla entrata invigore della presente legge", recita la norma, "le regioni a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e la Regione siciliana adeguano i propri ordinamenti interni ai principi della medesima legge".
L'adeguamento è demandato ai deputati regionali, e, in caso di necessità, alla Corte costituzionale. Spetta all'Assemblea siciliana decidere le modalità dell'adeguamento, la qualcosa presuppone che i principi cui star dietro siano intellegibili. Una doppia incombenza, dunque, che equivale ad una doppia responsabilità.
Al di là delle difficoltà - occorre rifarsi ai principi guida della Delrio - ciò che appare inequivocabile, secondo Massimo Greco, è la scelta "contromano" della Regione Siciliana. Il disegno di legge in discussione in Parlamento regionale, infatti, irrobustisce le funzioni amministrative degli enti intermedi. I liberi consorzi, insomma, ereditano per intero il carico di responsabilità delle province ed anzi ricevono altre funzioni provenienti dalla Regione.
D'altra parte, lo spirito della riforma sta proprio inquesto trasferimento di funzioni e competenze, al fine di attuare un processodi decentramento.
La Delrio, invece, ha imboccato un'altra strada, la sterilizzazione delle province a favore dei comuni. Questa profonda diversità giustificherebbe il campanello d'allarme e l'infausta sorte del disegno di legge. Le conseguenze sono di natura economica e riguardano i trasferimenti di risorse dallo Stato agli enti intermedi "sprovvisti dello status costituzionale di enti territoriali di governo quali sono i liberi consorzi di comuni".
Nelle materie di competenza esclusiva dello Stato, a tutela dell'unità economica e della coesione della Repubblica, spetta allo Stato "determinare l'entità dei trasferimenti erariali e dei fondi che alimentano la finanza comunale e provinciale ed eventualmente ridurli come sta facendo in coerenza con la legge Delrio".
Siccome più scuru di mezzanotte non può mai fare, c'è solo da aspettare gli eventi. E' assai probabile che il legislatore siciliano,avverte l'esperto, possa caricarsi sulle spalle il sistema delle autonomie locali con le sue sole forze, ordinamentali e finanziarie.


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