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Le
motivazioni della condanna di D'Orsi
Sono
state rese note le motivazioni della sentenza che ha visto la
condanna ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio (pena
sospesa) dell'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio
D'Orsi. Il presidente del collegio della prima sezione penale del
Tribunale di Agrigento, Giuseppe Melisenda Giambertoni, ha infatti
spiegato i motivi della condanna, seppur ha voluto sottolineare
l'impegno dell'amministrazione provinciale nel ridurre la spesa
pubblica. Una magra consolazione per il già presidente della
Provincia Regionale che ha avuto comunque riconosciuto un ruolo
politico non indifferente nell'aver ridotto la spesa dell'Ente.
Secondo i giudici però il ruolo ricoperto a vertice
dell'amministrazione lo ha portato ad "approfittare per farsi
rimborsare consumazioni di pochi euro" nonostante abbia documentato
molte delle spese effettuate. Sul famoso caso delle "palme" i
giudici del Tribunale di Agrigento hanno sottolineato come l'agronomo
della provincia presente presso la villa di D'Orsi, che secondo
l'accusa sovrintendeva i lavori per la piantumazione, era
plausibilmente presente per motivi attinenti il suo lavoro alla
Provincia, dato che "aveva un abbigliamento inadatto" per i
lavori di giardinaggio. Le motivazioni aprono ora un nuovo scenario
con la possibilità per accusa e difesa di presentare ricorso in
Corte d'Appello. Si ricorderà che la pubblica accusa a termine
della requisitoria aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione
per tutti i capi di imputazione. La difesa proporrà invece
l'assoluzione di Eugenio D'Orsi.
GIORNALE DI SICILIA
Eugenio d'Orsi. «Approfittatore della propria
posizione »ma al tempo stesso da lodare "perché ha ridotto la
spesa pubblica".
I giudici della prima sezione penale, che il
30 marzo scorso hanno condannato a un anno di reclusione per abuso di
ufficio l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, assolto però
dalla quasi totalità delle accuse, hanno depositato la sentenza. Il
presidente del collegio Giuseppe Melisenda
Giambertoni ha scritto 206 pagine di motivazioni che aprono i termini per
l'appello.Da una parte il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il
pmCarlo Cinque che avevano chiesto la condanna a sei anni per tutti i
capi di imputazione e adesso potrebbero riproporre la questione in
secondo grado. Dall'altra i difensori, gli avvocati Daniela Posante e
Giuseppe Scozzari, che si rivolgeranno alla Corte di appello per
chiedere l'assoluzione dall'accusa di avere ottenuto il rimborso di
una quindicina di pranzi senza che risultasse motivato il fine
istituzionale.
«Approfittatore
e risparmiatore».
I giudici osservano che D'Orsi "nel
corso delle dichiarazioni rese prima della requisitoria ha
documentato gran parte delle spese". La giustificazione però,
in alcuni casi, non ha convinto. E su questo nella sentenza si usano
toni particolarmente duri. "Emerge l'esclusivo proposito dell'imputato di
approfittare della propria posizione per farsi spesare esporsi effettuati
per fini personali, ancor più evidente e carico di iattanza nel caso
di consumazioni di pochi euro". D'Orsi aveva persino sostenuto
di avere incontrato una personalità istituzionale in
autogrill a cui aveva offerto qualcosa ottenendone il rimborso come
"spesa di rappresentanza". Parole durissime ma non solo. I
giudici ad esempio concedono le attenuanti generiche a D'Orsi, non
solo per l'incensuratezza, ma perché "è documentata una apprezzabile attenzione al contenimento
della spesa pubblica dell'ente".
Il
caso delle palme.
Un'accusa
di peculato da cui è stato assolto si riferiva al presunto
utilizzo dell'agronomo della Provincia Giovanni Alletto, fotografato
dai finanzieri il 26 novembr del 2010 con gli stivali gialli mentre,
durante l'orario di servizio, guidava gli operai alla messa a dimora
di quaranta palme. Alletto aveva spiegato che si trovava là "per
parlare di lavoro col presidente" e che gli stivali li aveva
messi" perché gli operai stavano distruggendo le piante con una
manovra maldestra". I giudici gli credono e puntano su un
particolare: "Aveva un abbigliamento inadatto a dirigere lavori
di giardinaggio, la sua presenza era casuale". L'altro presunto
peculato scaturiva dal fatto che D'Orsi si
sarebbe appropriato di quelle stesse palme che invece erano state
comprate dalla Provincia per abbellire le scuole. Per questo fatto i
giudici avevano emesso un'ordinanza con cui spiegano che si
tratterebbe di "corruzione per l'esercizio della funzione"
e restituiscono gli atti in Procura.
Lavori
nella sua villa non pagati.
Tre le ipotesi di concussione: D'Orsi,
secondo i pm, nel 2011 aveva abusato del suo ruolo istituzionale per non
pagare lavori oppure pretendere sconti da imprese e professionisti. I
giudici lo assolvono con motivazioni differenti. "I rapporti con
l'imprenditore Gaspare Chianetta (che eseguì degli
scavi nella villa di Montaperto) sono ambigui ma non c'è prova di un
abuso". Esclusi abusi anche nei confronti dell'architetto
Vincenzo Buono, precario della Provincia, che diresse i lavori
gratis. "Erano amici e si deve escludere un condizionamento",
scrive Melisenda Giambertoni. Discorso a parte per i lavori che
avrebbe omesso di pagare all'impresa di Vincenzo Vecchio che ha
ritrattato in aula dopo una denuncia di estorsione da parte di D'Orsi
anche se la Procura li ha indagati entrambi, oltre a un amico comune,
per tentata corruzione in atti giudiziari. Secondo i giudici Vecchio è
credibile nella sua prima deposizione "quando dice di essere
stato pagato".
Beni di
rappresentanza legittimi.
Discorso
molto tecnico sulla legittimità dell'acquisto di beni di
rappresentanza senza trattativa privata. Secondo il tribunale "per
importi sotto i 20mila euro" la normativa lo consente. GECA
PALMA D MONTECHIARO
Turni distribuzione idrica ancora
troppo lunghi
Da domani almeno le spiagge saranno
più pulite.
PALMA DI M0NTECHIAR0. Arriva l'estate
e, come spesso accade, torna il problema dell'allungamento dei
turni di erogazione dell'acqua.
Già da diverse settimane l'erogazione
idrica avviene in media ogni sei giorni. con alcune zone più
fortunate in cui l'acqua arriva ogni cinque giorni e altre più
sfortunate che debbono aspettare anche una settimana. Nei giorni
scorsi l'amministrazione comunale era intervenuta attraverso dei
solleciti al Consorzio Tre Sorgenti, cui era stato chiesto di
potenziare l'erogazione. Il sollecito ha sortito effetto: ormai da
circa una settimana la portata di acqua erogata è stata aumentata di
oltre lO litri. Un passo avanti che, però, ha solo attenuato il
problema dato che i turni di erogazione dell'acqua sono nel
frattempo rimasti gli stessi. La conseguenza è che molti cittadini
sono costretti a ricorrere all'acquisto.
Uno strumento utile per i cittadini è
rappresentato dalla sezione "Turni erogazione acqua" che può
essere consultata sul sito istituzionale del Comune Grazie a questo
strumento gli utenti posso no vedere lo storico delle erogazioni e
prevedere quando l'acqua sarà nuovamente erogata nella propria
zona.
Una buona notizia arriva, invece, dai
lavori di pulizia delle spiagge. Per il primo fine settimana di
luglio la pulizia degli arenili dovrebbe essere completata a
vantaggio dei bagnanti si riverseranno nelle spiagge. Un disguido è
stato, invece, segnalato da alcuni cittadini: una parte dell'arenile
sotto stante il molo non è stato sistemato adeguata mente. Ciò,
come spiegato dal sindaco Amato,è avvenuto poiché l'ufficio
preposto, pensando che anche quest'anno l'arenile sarebbe stato
destinato a parcheggio, aveva indicato alla incaricata di non
intervenire per lasciare il suolo compattato, favorendo così il
passaggio delle autovetture. Individuato il problema è stata data
una diversa indicazione all'impresa.
LUIGI ARCADIPANE
RIFIUTI Si torna a conferire nella
discarica di Siciliana.
SICULIANA g. s.) Nell'eterno
'balletto" delle discariche siciliane, questa volta là sorte
arride al territorio agrigentino. Attraverso una nuova ordinan za,
infatti, il presidente della Regione Rosario Crocetta "rimaneggia"
un po' le carte in tavola spostando il conferimento su diversi
impianti distribuiti sul territorio, liberando" spazio nella
discarica di Siculiana gestita dalla Catanzaro Costruzioni. Cosi,da
1luglio (ma solo fino al 30settembre 2015) torneranno a "casa" i
comuni di Agrigento, Favara, Camastra, Ravanusa, Aragona, Cam
marata, Casteltermini, Castrofilippo, Comitini, Grotte, Joppolo
Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Montallegro, Porto Empedocle,
Racalmuto, Raffadali, Realrnonte, San Giovanni Gemini, Santa
Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro, Siculiana, Campobello di Licata,
Naro, Canicattì e Palma dì Montechiaro, gran parte dei quali fino
ad oggi ha dovuto affrontare un lungo viaggio fino a Catania per
poter conferire i rifiuti presso la discarica di Grotta San Giorgio.
Era infatti il 30 maggio quando la
Regione decise, a causa della momentanea chiusura (così momentanea
che è ancora in corso) di Bellolampo, di deviare su Siculiana i
comuni delle Srr Palermo Area Metropolitana, Palermo Provincia Ovest,
Pa lermo Provincia Est, cui si aggiungevano i comuni delle Ato del
Trapanese, spostando ad oltre 150 chilometri di distanza il punto dì
conferimento per i comuni agrigentini. Il tutto con un costo per le
casse pubbliche (parlando del solo caso del capoluogo) di almeno
4mila euro al giorno e con la ferma opposizione dello stesso gestore,
il quale lamenta va all'Assessorato il rischio che ('eccessivo
carico in termini di conferimenti potesse ridurre la sicurezza oltre
che i tempi di "vita" dell'impianto.
TORNA A SURRISCALDARSI UN CASO CHE
DA ANNI TIENE BANCO TRA PRO E CONTRO
Con il rigassificatore risorge il
Comitato del "No".
g. s.) Con la pubblicazione nei giorni
scorsi da parte del Ministero dello Sviluppo economico del piano
strategico sul gas naturale e liquido, che individua come a finalità
"strategiche" anche il rigassificatore di Porto Empedocle torna
per molti "l'incubo" di quello che è stato definito un
"eco-mostro. Così, per un "rinverdire" delle paure c'è un
contestuale innalzamento d livello di guardia e, dopo un periodO di
sostanziale silenzio, torna a riunirsi il comitato "No al
Rigassificatore", per raccogliere nuove adesioni e programmare
future iniziative di lotta. Il primo incontro si è tenuto martedì
sera, nei locali di un noto bar cittadino. A raccolta, intorno ad un
tavolo, oltre al circolo Arci" Belushi", al Wwf e
all'associazione "Il Tamburino', da sempre impegnate nel
contrasto alla realizzazione del grande terminale empedoclino, si
sono raccolte "energie fresche", come i giovani del movimento
"Agrigentomanifesta" e i componenti dell'associazione Agrigento
Punto e a Capo. Presenti, in forma singola, il presidente di
Euroimpresa Euromed, Alessio Lattuca e l'ex candidato sindaco
Giuseppe Di Rosa. Dopo il primo incontro (interlocutorio ma, pare,
abbastanza animato) adesso il rinato comitato dovrà decidere le
strategie da seguire nell'immediato futuro, a partire,
verosimilmente, dal la presentazione (come previsto dalla legge) di
obiezioni al piano strategico nazionale.
Intanto i consiglieri comunali del
Movimento 5 Stelle, Marcello La Scala e Marcella Carlisi, in vista
della seduta inaugurale del Consiglio Comunale "attendono parole di
chiarezza da par te del neo sindaco di Agrigento, il qua le dovrà
dire ai suoi concittadini se potranno contare su di lui in questa
nuova battaglia per la difesa della nostra Città da chi ancora la
vuole solo sfruttare, ovvero se si renderà latitante o, peggio,
complice dell'Enel".
TVA
Idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci. La scadenza.
Scade il 15 luglio, entro le 12, il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali. Ne da notizia il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Possono partecipare agli esami coloro che sono in possesso di alcuni requisiti: essere maggiorenni, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo distudio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame.
Close to news
Entro il 15 luglio 2015 le domande per gli esami di autotrasportatore
Provincia di Agrigento
Scade il 15 luglio, entro le ore 12:00, il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali.
Possono partecipare agli esami coloro che sono in possesso alla data del 15 luglio dei seguenti requisiti: essere maggiorenni, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superioredi secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame, ai sensi dell'art. 8, comma 3 del D. D n. 291/2011, presso un organismo appositamente autorizzato.
Inoltre i candidati devono avere la residenza anagrafica nella provincia di Agrigento o in province che hanno stipulato con l'Ente apposita convenzione, ai sensi dell'accordo Stato-Regioni-Autonomie Locali, ovvero essere iscritti nell'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Non sono ammessi candidati che abbiano nel territorio della Provincia di Agrigento il solo domicilio. Al cittadino comunitario ed extracomunitario che intende conseguire l'abilitazione è richiesto il possesso di un titolo attestante la regolarità del soggiorno, ai sensi della legislazione vigente in materia, ed essere comunque residente nel territorio della Provincia di Agrigento.
La domanda di ammissione all'esame è disponibile sulla homepage dell'Ente www.provincia.agrigento.it. Dovrà essere sottoscritta dal richiedente e redatta in bollo da 16,00 allegando l'attestazione del versamento di Euro 100,00, che in nessun caso verrà rimborsato, effettuato sul Conto Corrente Postale dell'Ente.
Coloro che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. Due le prove previste: la 1° prova scritta consiste in 60 domande con 4 risposte alternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca dati del Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti e riportate nei relativi decreti dirigenziali.
Per ogni altra informazione sugli esami, gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo, Attività Produttive eTrasporti - Ufficio III° (Autotrasporti c/terzi e Marketing) sito alla viaCrispi, 46 - Agrigento - Dott. Di Mauro - tel O922/593134 - Sig. Cacocciola tel.0922- 593123 - Fax: 0922- 593133.
SiciliaInformazioni
Sicilia, "Ddl liberi consorzi va contromano rispetto alla Delrio"
È come se fosse entrata contromano in autostrada, questo è accaduto:il disegno di legge sulla riforma delle province "viaggia" in linea dicollisione. Se la Regione non trova una intesa con lo Stato, scrive l'amministrativista Massimo Greco su Altalex, saranno guai seri. Per giustificare la sua allarmante ipotesi Greco segnala l'art.1, comma 45 della legge Delrio, che ha rivoltato come un guanto le province nella Penisola. "Entro dodici mesi dalla entrata invigore della presente legge", recita la norma, "le regioni a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e la Regione siciliana adeguano i propri ordinamenti interni ai principi della medesima legge".
L'adeguamento è demandato ai deputati regionali, e, in caso di necessità, alla Corte costituzionale. Spetta all'Assemblea siciliana decidere le modalità dell'adeguamento, la qualcosa presuppone che i principi cui star dietro siano intellegibili. Una doppia incombenza, dunque, che equivale ad una doppia responsabilità.
Al di là delle difficoltà - occorre rifarsi ai principi guida della Delrio - ciò che appare inequivocabile, secondo Massimo Greco, è la scelta "contromano" della Regione Siciliana. Il disegno di legge in discussione in Parlamento regionale, infatti, irrobustisce le funzioni amministrative degli enti intermedi. I liberi consorzi, insomma, ereditano per intero il carico di responsabilità delle province ed anzi ricevono altre funzioni provenienti dalla Regione.
D'altra parte, lo spirito della riforma sta proprio inquesto trasferimento di funzioni e competenze, al fine di attuare un processodi decentramento.
La Delrio, invece, ha imboccato un'altra strada, la sterilizzazione delle province a favore dei comuni. Questa profonda diversità giustificherebbe il campanello d'allarme e l'infausta sorte del disegno di legge. Le conseguenze sono di natura economica e riguardano i trasferimenti di risorse dallo Stato agli enti intermedi "sprovvisti dello status costituzionale di enti territoriali di governo quali sono i liberi consorzi di comuni".
Nelle materie di competenza esclusiva dello Stato, a tutela dell'unità economica e della coesione della Repubblica, spetta allo Stato "determinare l'entità dei trasferimenti erariali e dei fondi che alimentano la finanza comunale e provinciale ed eventualmente ridurli come sta facendo in coerenza con la legge Delrio".
Siccome più scuru di mezzanotte non può mai fare, c'è solo da aspettare gli eventi. E' assai probabile che il legislatore siciliano,avverte l'esperto, possa caricarsi sulle spalle il sistema delle autonomie locali con le sue sole forze, ordinamentali e finanziarie.