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Rassegna stampa del 7 luglio 2015

L'amico del popolo

Cupa. Tanti nodi da sciogliere Se, formalmente e pubblicamente, le condizioni del Consorzio universitario sono più che buone, diremmo quasi ottimali, si lavora per cercare di scongiurare la "spada di Damocle" che è rappresentata dal rischio liquidazione del Cupa.
Accade quindi che la presidente Maria Immordino mentre dichiara alla stampa che è stato approvato il piano dell'offerta formativa e che le 'brutte notizie scoraggiano le iscrizioni'; dall'altro lavora informalmente con i componenti del Consorzio per cercare di trovare una soluzione al principale problema attualmente dell'università agrigentina ovvero quello di natura societaria.
L'emergenza, o almeno, l'ultima in ordine di tempo, è collegata alla nota del 12 giugno scorso dell'ex provincia, con la quale il Libero Consorzio torna a ribadire l'impossibilità di tornare tra i soci fondatori considerato che la Regione in fase di stanziamento delle somme necessarie a coprire i costi standard dell'Università ha stornato il finanziamento totalmente al Cupa invece che predisporre un contributo vincolato all'ente di area vasta, rendendo impossibile per quest'ultimo di sostenere il carico economico di una partecipazione societaria.
Così alcuni giorni fa si sono svolti degli incontri assolutamente riservati tra la presidente Immordino ei soci fondatori per studiare una soluzione al problema a "poste invariate' cioè sto alcun impegno economico aggiuntivoda parte dei soci, che del resto non sarebbero nelle condizioni dipoterli sostenere. Impensabile, ad esempio, è che il Comu ne, possafarsi carico delle quote societarie di altri soci — men che menodel quasi 90 per cento dell'ex Provincia, che corrisponderebbero adoltre 800mila euro. Così al momento la strada piu semplice daseguire sembra quella di rapportarsi alla Regione perché cambiattraverso decreto la posta inserita nella legge di stabilità,facendo comunque transitare quei fondi dalle casse (quantomenoincrinate) del Libero Consorzio.
Basterà? In molti sostengono di ,anche se l'ex Provincia aveva chiesto alla Regione — ottenendo molteras sicurazioni e ben pochi soldi — altre misure necessarie agarantire quella che per gli uffici dell'ente è solo unapartecipata di "lusso".
Così, mentre da un lato si tenta diavere certezze rispetto all'ordinaria amministrazione, il ministroAlfano annuncia che nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro aRoma per discutere dei tanto annunciati corsi di studio e percorsi di formazione incentrati sulle tematiche connesse ai fenomeni migratoriche il titola re dell'interno ha definito la nuova "vocazione"dei Consorzio agrigentino. Come preoccuparsi di comprare benzina perun alla quale, al momento, mancano le ruote.

La sicilia

MARCHIO D'AREA
Tre eventi in provinciaAl via l'attività di formazione delmese di luglio all'interno del progetto comunitario del «Marchio d'area» della provincia di Agrigento. Tre gli appuntamenti programmati nell'area dei Monti Sicani.
Il primo seminario si è tenuto ierinell'aula Consiliare del Comune di Santo Stef3no Quisquina alle ore18.30. Oggi il secondo appuntamento programmato dell'aulaConsiliare del Comune di Casteltermini alle ore 18.30. L'ultimoseminario si terrà l'otto luglio nell'aula Consiliare del Comunedi Cammarata con inizio, sempre, alle ore 18.30. Si tratta degliincontri organizzati dal Libero Consorzio e dagli altri entipromotori, nell'ambito dél progetto ((Marchio d'area» dellaprovincia di Agrigento denominato «Agrigento: Terra di Storia, Natura ed Enogastronomia». Questi appuntamenti sono rivolti alle imprese e agli enti operanti nel settore turistico ed enogastronomico della provincia. Per l'occasione il settore Turismo del Libero Consorzio ha invitato tutti i soggetti che operano nel settore turistico della provincia di Agrigento. Nel corso dei seminariesperti del settore presenteranno le opportunità offerte alleaziende che già aderiscono o che vogliono partecipare al Marchiod'Area della provincia di Agrigento.
PINO SINATRA


Daniela Catalano è letta presidente del Consiglio comunale di AgrigentoVicepresidenti sono Raffaele Sanzo (vicario) e Gianluca Urso
I "patti", alla fine, sono stat irispettati. La nomina dell'ufficio di presidenza de) Consigliocomunale, alla prima seduta della nuova assise nella fase post gettonopoli conferma infatti la solidità degli accordi che erano stati realizzati nèi giorni scorsi rispetto alle nomine, nonostantegli stessi siano stati più volte in discussione da parte dei'malpancisti' della stessa maggioranza.
Cosi alla fine con 22 voti (tra questianche quelli di parte della minoranza, come il Pdr) è stata elettapresidente del Consiglio comunale l'avvocato Daniela Catalano,mentre a 2 voti si è fermato il compagno di partito Gibilaro (equesto potrebbe non deporre bene per il prossimo futuro in casa Nuovocentro destra) cori come Marcella Carlisi, Movimento 5 Stelle. Ad unvoto Nello Hamel, il quale si è candidato in solitaria in contrastocon "accordo di potere" tra i maggiorenti dei partiti a sostegnodi Firetto.
'"Tutto è stato deciso fuori dalConsiglio comunale, senza democrazia — ha detto-. Ci vuole piùcondivisione". Alla vicepresidenza si sono invece affermati, comeda pronostico, Raffaele Sanzo, (15 voti) e Gianluca Urso con 10voti).In coda, sempre a2 voti Marcella Carlisi, così come Giorgialacolino, Fs.
Nel proprio discorso di saluto all'AulaCatalano ha voluto aprire al confronto con tutti, esortando, moltoecumenicamente, a cercare il confronto e non lo scontro, "E' unconsiglio comunale che tutelerà da attacchi inutili — ha detto —e da un clima politico che si basava sull'avvelenamento deldibattito e aggressione della contro parte. Litigheremo rispetto aipunti sui quali non ci sarà convergenza ma solo per l'interessedella città". Si giocherà quindi sul filo di lana anche la"corsa" per l'individuazione domani dei componenti delleCommissioni consiliari, con gli uscenti che puntano ad ottenere lariconferma nei ruoli fin qui ricoperti e grande attenzione alla primacommissione (la cui presidenza interessa al Pdr) e alle commissioniUrbanistica e Bilancio.
Già chiaro, invece, il quadro rispetto ai capigruppo: nel Pd Angela Galvano, in
Agrigento Cambia sarà Pietro Vitellaro, in Agrigento Rinasce Nello Hamel, in Forza Silvio Giovanni Cività, nel Movimento 5 Stelle Marcella Carlisi, nel Pdt Nuccia Palerno, mentre non è stato ancora comunicato il capogruppo di Uniti per la Città e
del Nuovo centro destra. Anche inquesto caso centrali saranno gli equilibri post individuazione delle commissioni. GIOACCHINO SCHICCHI

Rifiuti, corsa per evitare il commissariamento
Il rischio che la Regione siciliana venga commissariata perché incapace, con la gestione ordinaria, di uscire dall'emergenza rifiuti, rimane attuale e concreto. Anzi, si profila sempre più al l'orizzonte. In tempi ravvicinati toccherà alla Sicilia rilanciare la propria proposta sull'argomento, con una serie di argomenti convincenti e di strumenti diversi da quelli utilizzati finora, cioè con interventi plausibili ed efficaci. Se non cì saranno questi contenuti di novità rispetto all'ordinanzadello scorso 30 giugno, difficilmente il governo romano consentirà alla Sicilia di andare avanti da sola nella gestione.
Dall'assessorato per l'Energia e Servi zi di pubblica utilità trapelano indiscrezioni che parlano di un 'piano 8", che potrebbe essere pronto in alcuni giorni, Ma non se ne conoscono ancora le linee guida. Sudi esso, anzi, viene mantenuto il più assoluto riserbo.
L'interlocuzione romana avviata procede, né pare al momento ipotizzabile che possa essere un interventodi "collegamento politico" dalla Sicilia a togliere le castagnedal fuoco a Crocetta. Se non si dovesse arrivare ar una seriedefinita di ipotesi, il commissariamento sancirebbe di fattolo stalloimproduttivo tra esecutivo e burocrazia regionale.
Il governo regionale cerca soluzionivicine all'attuale modello di gestione. Punta a proseguire cioènell'abbancamento dei rifiuti in Sicilia. L'ipotesi di portare irifiuti all'estero, ventilata un paio di mesi fa, a seguito di unalettera del dirigente generale del dipartimento Acque e rifiuti,Domenico Arnienio, alla Protezione civile ed al governo, fece saltareletteralmente dalla sedia il governa tore siciliano, rispettoall'enormità dei costi dell'operazione. Pare che lo stessoCrocetta, la scorsa settimana, al termine dell'ennesimo vertice conla burocrazia di Viale Campania abbia finito con lo sbuffare:«Portatemi soluzioni non problemi». Crocetta non avrebbe fatto mistero, anche con i più stretti collaboratori, di essere stizzito perla resistenza a tradurre in riflessi pratici ed in provvedi mentiamministrativi consequenziali la volontà di indirizzo in questione.Un muro dì gomma contro cui ogni proposta andrebbe a sbattere.
Il governo regionale vorrebbe punta reancora una volta ad utilizzare al massimo le discariche presenti nelterritorio della regione siciliana, Si sono svolti di versi eripetuti incontri anche alla pre senza dell'Avvocatura generaledello Stato per studiare e mettere a punto i congegni giuridici etecnici necessari per questa finalizzazione, anche per evitareconflitti tra la gestione e il profilarsi di eventuali nuove modalitàdi intervento, Gran parte della questione si snoda in torno allavicenda della discarica gestita da Oilcos, Nei giorni scorsi il TardiCatania ha rigettato il ricorso presentato dal la società perl'annullamento del decreto con cui nel 2009 la Regione non concesse il rinnovo dell'autorizzazione, In particolare, il sindaco diMisterbianco, Nino Di Guardo, si era opposto adducendo il mancatorispetto di alcuni dettami urbanistici. Ma è proprio tra le pieghedella sentenza del Tar che si cerca di aprire varchi e margini diinterpretabilità. Se fosse stato chiarito meglio l'iter che haportato alle obiezioni poi solleva te come, in particolare, ladistanza dal centro abitato alla discarica, o se si riuscisse astabilire con chiarezza se il Prg del Comune sia precedente osuccessivo alla realizzazione della discarica, potrebbero svilupparsimargini differenti anche su questa vicenda. Gli impianti dicompostaggio attivi in Sicilia e regolarmente in servizio sono quellidi Castelbuono, Castelvetrano, Enna, Grammichele, Ramacca, Sciacca,ed Alcamo. Non sono al momento attivi ed in servizio quelli diCiminna, Custonaci (entrambi con l'istruttoria in corso), Ge-la,Joppolo Giancaxio e Marsala (in manutenzione). In corso invece legare d'appalto per gli impianti di Paternò e Noto. Anche questeulteriori fasi di ritardo vengono segnalate come fattori pocovirtuosi nel quadro operativo generale del l'emergenza rifiutisiciliana.
Infine, una curiosità: pare chel'osservatorio creato per raccogliere i dati sui rifiuti dellaSicilia non abbia ancora proceduto alla raccolta dei numeri inquestione. Ultima e piccola disfunzione in un quadro di grandiproblemi.


Rifiuti. Agrigento.
Ogni giorno lavoreranno 2 ore inmeno. Netturbini preoccupati per il loro futuro
Ogni mattina lavoreranno per due ore inmeno per poter manifestare dinnanzi al Comune di Agrigento, chiedendocertezze sul rispetto dei li velli occupazionali e dello stipendio.
E' iniziata ieri mattina e siconcluderà domani la protesta portata in piazza dai netturbini chelavorano attualmente presso le ditte che gestisco no il servizio diigiene ambientale, i quali, da alcuni giorni, si trovano aconfrontarsi con «voci» di potenziali licenziamenti che, nessunoconferma nè smentisce.
Si tratta, orientativamente, di unatrentina di persone, che si vanno ad aggiungere ad oltre 150
(ma anche qui la stima dei sindacati èdi massi ma) che svolgono il servizio in modo ordinario.
Secondo quanto trapelato direttamentedalle ditte durante gli incontri con i lavoratori, nel bandoaggiudicato nei giorni scorsi (ma non ancora assegnato) non visarebbero abbastanza sol di per garantire anche i «supplenti» esarebbe così necessario o licenziarli oppure provvedere ad
applicare dei contratti di solidarietàche ridurranno le ore di lavoro agli operatori attualmente inservizio.
Una situazione spinosa e potenzialmenteesplosiva, dalla quale al momento l'Amministrazione sembra volerstare lontana: se nei giorni scorsi si era infatti risposto con un«vedremo», ieri mattina nessuno ha voluto ricevere sindacati, Rsu elavoratori.
E se della vicenda si sta interessandoanche la Prefettura, per conoscere i dettagli ed esercitare, ovepossibile, una funzione di «mediazione), i primi contraccolpisull'igiene urbana si sono già registrati.
Infatti, molte zone delta città sisono svegliate con le strade sporche e non tutti i cassonettisvuotati.
La vicenda, evidentemente, è divenutagià terreno di scontro politico, con il consigliere comunale AngeloVaccarello, di Uniti per la città torna all'attaccodell'assessore all'ecologia Fontana, rivolgendo «un appello albuon senso» finalizzato alla non aggiudicazione, fino all'esitodel ricorso proposto dinnanzi al Tar dalla Casartigiani del servizio.
«Si stanno innescando dellemanifestazioni dice in riferimento ai fatti dì cui sopra - cheprodurranno scioperi e sporcizia in Città come conseguenza deltasospensione del servizio per! proteste giuste dei lavoratori. Speroche non venga a nessuno in mente di incrementare le risorse in questo Bando con il conseguente aumento d costo e delle tasse per i mieiconcittadini, perchè qui inizia la Guerra».
Intanto come è noto, formalmente perquestioni di natura burocratica (ritardo nella consegna delladocumentazione e assenza, in atto, della certificazioni antimafiadella nuova Ati che raccoglie lseda, Sap e Seap) il Comune hadisposto la proroga dell'attuale servizio (sempre a Iseda Sap) finoal 15 luglio. Il costo complessivo dell'operazione ammonta a505mila euro.

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