Travelnostop
Sciacca potenzia attenzione per i turisti
Potenziata l'assistenza ai turisti ed ai visitatori di Sciacca e del suo comprensorio. L'Urp della Provincia di Agrigento (oggi Libero Consorzio comunale), ha infatti predisposto un progetto che prevede il miglioramento ed il potenziamento dei servizi offerti all'utenza anche straniera con apertura pomeridiana. Gli orari di apertura saranno infatti dalle 8 alle 14 e dalle 14.30 alle 19 tutti i giorni feriali.
L'apertura pomeridiana dell'Urp di Sciacca di piazza Vittorio Emanuele è stata decisa dopo aver preso visione dei dati ufficiali che evidenziano come, a fronte di una situazione generale di crisi del comparto turistico, Sciacca abbia invece tenuto. A trascinare le presenze turistiche è sempre il complesso "Sciaccamare" che da solo ha chiuso il 2014 con 230 mila presenze.
L'assistenza avverrà anche in lingua straniera e saranno offerte pubblicazioni e depliant reperiti presso associazioni culturali, pro loco, enti pubblici, riguardanti esercizi, servizi, collegamenti, spettacoli, notizie di pubblico interesse. L'ufficio è contattabile anche telefonicamente attraverso allo 0922.593850 oppure allo 0922.593870.
Questo nuovo servizio si aggiunge alla recente istituzione del servizio di assistenza ai visitatori attraverso l'Unità mobile nei pressi della Scala dei Turchi con due unità che ogni giorno presidiano la zona per dare assistenza ai visitatori.
Sempre attivo anche il servizio istituito da circa un anno a Porta Quinta nella Valle dei templi. All'Urp di piazza Vittorio Emanuele, sede del Palazzo della Provincia, infine, è sempre effettivo il servizio di apertura pomeridiana fino alle 19 dal lunedì al venerdì e il sabato fino alle 14.
Sollecito ripristino edificio Piazza Gondar di proprieta' dell'ex Provincia di Agrigento
Questa mattina, il Sindaco Angelo Cambiano, ha inviato una nota al Commissario Straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento, Marcello Mariano, per sollecitare un intervento urgente atto a disporre l'avvio dei lavori di ripristino delle condizioni dell'edificio di Piazza Gondar, di proprietà dell'ex Provincia.
Dopo avere richiamato la propria lettera del 26 giugno scorso, con la quale aveva chiesto alla Provincia di intervenire sull'edificio in questione, constatato che ad oggi, non è stato ancora effettuato alcun intervento da parte dell'ente proprietario, il Sindaco Cambiano, ha ritenuto necessario intervenire nuovamente sull'argomento per sollecitare il Commissario Straordinario a disporre gli interventi necessari ed urgenti.
L'edificio di piazza Gondar, peraltro frequentato da extracomunitari, così come testimoniato da diverse foto allegate alla richiesta fatta dal Sindaco, presenta condizioni strutturali precarie, dimostrate dalle continue cadute di calcinacci, nochè pessime condizioni igienico - sanitarie dovute all'abbandono di rifiuti di ogni genere all'interno della recinzione posta attorno allo stesso edificio.
GDS
LIBERO CONSORZIO
Provincia di Caltanissetta, protesta dei dipendenti giunge al terzo giorno di presidio
Da parte del deputato regionale Gianluca Miccichè, neo segretario regionale dell'Udc, e dal segretario provinciale del Pd Giuseppe Gallè dipendenti, ex provincia, Caltanissetta, Cronaca
CALTANISSETTA. Terzo giorno di presidio nell'aula consiliare da parte dei dipendenti della ex Provincia Regionale, cui ha portato la propria solidarietà anche il deputato regionale Gianluca Miccichè, neo segretario regionale dell'Udc.Assieme a lui è anche intervenuto il segretario provinciale del Partito Democratico Giuseppe Gallè.
È stato ancora una volta il rappresentante sindacale Gianfranco Di Maria della Cisl Fp a rimarcare gli aspetti più preoccupanti della protesta in corso, qui come nelle altre ex Province siciliane: «Sopratutto il previsto prelievo forzoso di fondi da parte dello Stato nei confronti dell'ente - ha ricordato - rischia di creare seri allarmi sul piano sociale su un territorio che non può sopportare questa ennesima decurtazione di risorse finanziarie; per non parlare dei rischi sul piano occupazionale del personale».
Giuseppe Gallè ha invitato il deputato dell'Udc a tenere alta l'attenzione in un contesto, come l'attuale, che registra una grande confusione attorno al problema dei nuovi liberi consorzi comunali sui quali l'Ars dovrà discutere e legiferare a cominciare da martedì prossimo.
IL
FATTO QUOTIDIANO
Riforma
della pubblica amministrazione
Dirigenti
licenziabili
Licenziamenti
più facili,
anche per i dirigenti. Stretta sulle assenze, con il
trasferimento all'Inps della
competenza sui controlli in caso di malattia.
Il ruolo
unico per
i dirigenti, che faranno carriera solo se riceveranno
valutazioni positive, avranno incarichi
a tempo e
potranno essere demansionati. E
ancora, il riordino delle società partecipate, autorità
indipendenti e Corpo forestale che verrà assorbito in un'altra
forza di polizia. Sono solo alcuni dei punti principali
del disegno
di legge delega sulla pubblica amministrazione, approvato
venerdì 17 luglio dall'aula della Camera con 253 sì,
93 no e 5 astenuti. Nelle dichiarazioni di voto hanno votato
a favore del
testo il Partito Democratico, Area Popolare (Ncd-Udc), Scelta
Civica, Per l'Italia - Centro Democratico, mentre i partiti
contrari al
provvedimento legislativo sono stati il Movimento Cinque Stelle,
Forza Italia, Sinistra Ecologia e Libertà, Lega Nord, Fratelli
D'Italia - Alleanza Nazionale. Il ddl
delega Madia,
approvato in prima lettura dal Senato il 30 aprile scorso, era stato
presentato in Parlamento il 23 luglio 2014 ed è il secondo tassello
della riforma della pubblica amministrazione, che segue
il decreto diventato legge lo scorso agosto.
Tra
le modifiche apportate al testo nei vari passaggi, spicca quella
passata giovedì 16 luglio con il via libera all'emendamento del
Movimento 5 Stelle che, per quanto riguarda la dirigenza pubblica,
prevede anche "ipotesi di revoca
dell'incarico e
di divieto di rinnovo o di conferimento di incarichi in settori
sensibili ed esposti al rischio di corruzione, in presenza
di condanna,
anche non definitiva,
al risarcimento del danno
erariale per
condotte dolose da parte della Corte dei conti". Ora il testo torna
a Palazzo
Madama e dopo la seconda lettura dovrà poi essere messo in
pratica con i decreti attuativi.
Che non saranno pochi, viste le deleghe, ma il governo Renzi si
è impegnato a provvedere entro la fine dell'anno. Mentre in base
al ddl delega entro 18 mesi l'esecutivo dovrà adottare un nuovo
testo unico sul pubblico impiego.
Per
i dirigenti ruolo unico, incarichi a tempo, demansionamenti e
licenziamenti - Archiviati
gliautomatismi
di carriera e le
fasce: tutti i dirigenti finiranno in un ruolo
unico da
cui lo Stato potrà "pescare" per coprire i posti vacanti nei
ministeri, nell'amministrazione fiscale, all'Inps e negli
enti di ricerca. Esclusi diplomatici, prefetti, magistrati,
militari e dirigenti delle Authority.
Chi vorrà assumere il ruolo non dovrà solamente sostenere un
concorso ma dovrà anche superare un altro esame. Fino all'entrata
a regime del ruolo unico, potrà essere prevista "ove necessario"
la graduale riduzione del numero dei dirigenti. La delega prevede,
sempre per i dirigenti, la "definizione dei requisiti e criteri per
il conferimento degli incarichi". Questi ultimi saranno a termine
(4 anni rinnovabili solo una volta per altri 2) e chi resterà senza
poltrona e avrà ricevuto una valutazione
negativa sull'ultimo
incarico ricoperto, potrà essere licenziato o, in alternativa,
retrocesso a funzionario. Non secondaria, poi, la possibilità
di revocare
il dirigente condannato
dalla Corte dei Conti anche non definitivamente per danno
erariale. Mentre
avanzamenti di carriera e aumenti di stipendio saranno legati a una
valutazione positiva, su cui inciderà anche l'impegno e
l'accuratezza con cui misureranno le performance dei lavoratori
che coordinano.
A vigilare sulla selezione e sull'assegnazione degli incarichi
saranno tre
commissioni
ancora da istituire, una per lo Stato, una per le Regioni e una per i
Comuni. E si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l'accesso
di esterni,
mentre la figura del segretario
comunale è
abolita dal 2018, con un periodo ponte di 3 anni.
Per
tutti i dipendenti sanzioni disciplinari fino al licenziamento. E i
controlli sui malati passano all'Inps -
Arriva l'atteso inasprimento delle azioni
disciplinari:
non potranno più passare 100 giorni (come avviene ora), e
soprattutto non si potrà più concludere tutto con un nulla di
fatto, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile. I
procedimenti, poi, si potranno concludere non solo
con richiami o sospensioni ma
anche, nei casi più gravi, con il licenziamento. Occorre però
ricordare che per i dipendenti pubblici resta la tutela
dell'articolo 18, cioè la possibilità di
essere reintegrati al
loro posto nel caso il giudice verifichi l'assenza
di giusta causa.
Il governo dovrà in ogni caso legiferare sulla materia introducendo
norme in tema di responsabilità dei dipendenti "finalizzate ad
accelerare, rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di
conclusione l'esercizio dell'azione disciplinare". Sempre
in tema di controlli, la competenza e le risorse relative alle visite
fiscali per
accertare la malattia del dipendente passerà dalle
Asl all'Inps.
Nelle chiamate per gli accertamenti sarà data priorità ai circa
1.200 medici inseriti in liste speciali dell'istituto presieduto
da Tito
Boeri,
a cui saranno trasferite anche le relative risorse (circa 70
milioni euro).
Per
l'accesso alla pa concorsi centralizzati e test di inglese-
Cambiano anche le modalità di accesso alla
pubblica amministrazione. La delega prevede che i concorsi pubblici
siano siano svolti "in forma
centralizzata o aggregata",
con l'obiettivo di arrivare a un polo unico per la gestione delle
selezioni. Quindi non sarà più possibile per un singolo ente
emanare bandi "sottotraccia". Dovranno poi essere introdotti
strumenti per garantire l'effettiva segretezza dei
temi d'esame, forme di "preselezione dei componenti delle
commissioni" per assicurarne l'imparzialità e
criteri di valutazione uniformi in tutto il territorio nazionale.
Nelle prove non mancherà mai un test sulla conoscenza dell'inglese.
E' invece saltato il requisito di un voto
minimo di laurea per
l'accesso ai concorsi. Durante il percorso del provvedimento in
Commissione era emersa l'ipotesi di mitigare la novità
specificando che si sarebbe dovuto tener conto dell'università di
provenienza, ma l'idea
aveva suscitato polemiche perché avrebbe comportato la necessità di
attribuire "punteggi" di qualità ai diversi atenei. Alla
fine, l'intero comma è stato soppresso.
Staffetta
generazionale, ma annacquata. Al via il telelavoro - Arriva
la staffetta generazionale, ma in versione super soft. La norma -
introdotta durante il passaggio in aula - prevede la possibilità
per chi è vicino
alla pensione di
lavorare part-time, mantenendo i contributi
pensionistici per
il tempo pieno solamente con versamenti
volontari.
Con le risorse che si renderanno disponibili, a seconda dei
part-time, scatteranno nuove
assunzioni.
Nel testo si legge che il governo dovrà prevedere "la facoltà,
per le amministrazioni pubbliche, di promuovere il ricambio
generazionale mediante la riduzione su base volontaria e non
revocabile dell'orario di lavoro e della retribuzione del personale
in procinto di essere collocato a riposo". Quindi attraverso la
contribuzione volontaria si potrà "conseguire l'invarianza della
contribuzione previdenziale", consentendo allo stesso tempo, "nei
limiti delle risorse effettivamente accertate a seguito della
conseguente minore spesa per redditi, l'assunzione anticipata di
nuovo personale", rispettando però le norme sui vincoli
assunzioni.
L'articolo
11, poi, prevede il telelavoro e
la sperimentazione di forme di co-working
e smart-working:
entro 3 anni dall'attuazione della legge delega i meccanismi
di flessibilità
lavorativa dovranno
essere operativi almeno per il 20% degli statali che ne vogliano fare
richiesta. E ancora: viene stabilito che il telelavoro dovrà servire
anche a creare maggiori condizioni per il "congedo parentale",
dovranno essere previste forme per la conciliazione dei tempi di vita
e lavoro con voucher per baby-sitter, puericultrici, badanti
specializzate e convenzioni con asili nido e scuole materne. Un
emendamento del Pd ha poi previsto la nomina di una Consulta
nazionale "per
garantire un'efficace integrazione in ambiente di lavoro
delle persone
con disabilità".
Durante
il percorso parlamentare è stata ammorbidita la norma
sull'attribuzione di incarichi a titolo gratuito nella
pubblica amministrazione ai pensionati:
il tetto massimo di durata, fissato in un anno, varrà solo se si
tratta di un ruolo dirigenziale o direttivo.
Più
poteri al premier, dalle nomine alla vigilanza sulle agenzie - Nel
rispetto delle leggi e della Costituzione, il governo è delegato a
precisare le funzioni di palazzo Chigi. La delega assegna più poteri
al premier: sarà la presidenza del Consiglio a vigilare sulleagenzie
fiscali (come
il Demanio o le Entrate). E ancora: la scelta delle nomine
pubbliche dovrà
passare per il Consiglio dei ministri. Dunque quella che oggi è una
prassi diventerà legge. Per quanto riguarda le nomine dei manager
pubblici è previsto che "i procedimenti di designazione di
competenza, diretta o indiretta, del governo o dei singoli ministri
in modo da garantire che le scelte, quand'anche da formalizzarsi
con provvedimenti di singoli ministri, siano oggetto
di esame in
Consiglio dei ministri".
La
responsabilità dei pubblici funzionari per danno erariale - Arrivano
delle novità sul processo contabile davanti alla Corte dei conti e,
in particolare, sui giudizi sulla responsabilità
dei pubblici funzionari per
danno erariale. La commissione Affari costituzionali ha infatti
approvato un emendamento che aggiunge una delega al testo in tema di
processi della Corte dei conti. Con la modifica si mira a
dare certezza
e velocità ai
tempi del procedimento, aprendo alla possibilità di rito
abbreviato per
"garantire l'incameramento certo ed immediato di somme
risarcitorie"
nelle casse dello Stato. Resta, però, "l'esclusiva
imputabilità"
dei dirigenti: è passata, nonostante le polemiche, la
discussa norma
che "salva"
i sindaci attribuendo
ai soli dirigenti la responsabilità amministrativo-contabile per
l'attività di gestione.
Inserita attraverso un emendamento del relatore Giorgio
Pagliari,
stabilisce che solo i dirigenti della pa saranno ritenuti
responsabili per i danni erariali eventualmente provocati dalla loro
attività gestionale, mentre sindaci, governatori di regione e
ministri risponderanno esclusivamente per le scelte
di indirizzo politico-amministrativo. Il
MoVimento 5 Stelle l'aveva etichettata come "legge ad personam"
per Matteo Renzi, a cui la Corte dei Conti contesta un danno legato
alla contrattualizzazione di personale privo delle necessarie
qualifiche ai tempi in cui il premier era presidente della
provincia di Firenze. Contrari anche i sindacati della dirigenza
pubblica, secondo i quali la norma "espone a ricatti". Ma il
ministro Madia ha difeso il comma dicendo che è in linea con "una
dirigenza autonoma e indipendente dalla politica: il dirigente ha
libertà di dire ad un amministratore che non si presta ad attività
gestionali se non le valuta legittime, può dire no a un indirizzo
politico".
Agrigentoweb
Agrigento tra i rifiuti, terzo giorno di astensione dal lavoro per gli operatori ecologici
Agrigento è tornata ad essere soffocata dai rifiuti. Nei giorni più caldi dell'estate, a causa di un'astensione dal lavoro da parte degli operatori ecologici che protestano contro gli imminenti tagli decisi dalle società che gestiscono il servizio di raccolta dei rifiuti, in città e soprattutto a San Leone, si respira l'aria nauseabonda della spazzatura che invade anche buona parte delle strade. I cassonetti sono ormai stracolmi e i rifiuti hanno invaso i marciapiedi e fra poco le strade.
La protesta è destinata a durare visto che il Comune ha fatto sapere di non avere intenzione di mettere mano al portafoglio per salvare i posti di lavoro. «Non siamo e non saremo mai disponibili - ha ribadito l'assessore ambientalista Mimmo Fontana - ad aggiungere un solo centesimo per una Gara che ha già avuto un esito».
ADNKRONOS
Ancora interventi lungo alcune strade provinciali
Ancora interventi di pulizia lungo le strade provinciali. Le squadre dei cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale), diretto dall'Ing. Bernardo Barone, sono all'opera per eliminare la vegetazione spontanea lungo le banchine, ripristinando le normali larghezze della carreggiata e migliorando la visibilità nei punti critici e la sicurezza, in particolare per diminuire il rischio di incendi, sempre molto alto durante la stagione estiva. Gli interventi sono eseguiti con uomini e mezzi del Settore Infrastrutture Stradali dando priorità alle strade provinciali nelle località balneari, e iniziando dalla SP 68 Porto Empedocle-Realmonte, già ultimata. Attualmente invece le strade oggetto delle operazioni di scerbatura e pulizia delle scarpate e delle cunette si trovano nella zona est, e sono la SPC ex consortile n. 58, la SP n.10 Campobello-Fiume Salso, la SP 63B Quadrivio Fontana-Bivio Molinazzo, la SP 63C Molinazzo- Campobello di Licata, la SPC 54 Ravanusa-Tintoria-Furiana e il primo tratto della SP 6 Ravanusa-Licata.