Repubblica - Palermo
Crocetta in bilico ma l'Ars fissa al governo le tappe fino ottobre
Nel pieno del dibattito sulla fine anticipata del governo la conferenza dei capigruppo fissa la road map dei lavori fino all'autunno e chiede alla giunta di presentare il bilancio "entro ottobre". Vullo (Pd): "Prima si approvi la nuova legge elettorale"
Crocetta in bilico ma l'Ars fissa al governo le tappe fino ottobre
Mentre si parla di staccare la spina al governo Crocetta, si discutono exit strategy di breve termine e si parla di fine anticipata della legislatura, la conferenza dei capigruppo dell'Ars detta le tappe dei lavori come se nulla fosse. Approvazione della riforma delle Province e del testo sulla riforma del servizio idrico integrato entro il 12 agosto. Dopo la pausa estiva l'Ars tornerà a riunirsi il 2 settembre con all'ordine del giorno atti ispettivi. L'ha stabilito la Conferenza dei capigruppo dell'Ars riunita dal presidente Giovanni Ardizzone. Ma i deputati nella riunione di oggi hanno voluto vedere più lontano. I capigruppo sollecitano il governo a presentare il Dpef che doveva essere pronto il 20 luglio e il bilancio 2016 entro "il primo giorno non festivo di ottobre". Un segno di ottimismo dagli stessi deputati che con le loro dimissioni dovrebbero porre fine all'esperienza di Crocetta. E un segno ulteriore che dà ragione a chi pensa che la crisi non arriverà poi così presto. Nel pomeriggio l'Ars si riunisce ma non per le comunicazioni del presidente sul caso Tutino-Borsellino, rinviate a giovedì a mezzogiorno. Nella seduta di oggi è previsto il voto sulle dimissioni del deputato Fabrizio Ferrandelli (Pd). Il partito di Renzi ha già fatto sapere che voterà no.
Ardizzone: "Allarme sui conti". "Il governo presenti subito il bilancio per il 2016 impugnato dal governo centrale e che urge essere approvato indipendentemente dalle vicende politiche". Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, dopo la conferenza dei capigruppo spiega che il caso Crocetta rischia di travolgere il normale funzionamento della Regione e di peggiorare i conti. "Dal primo gennaio del 2016 non saremo in grado nemmeno di ricorrere all'esercizio provvisorio", sottolinea Ardizzone che ha prorogato la sessione estiva dei lavori del parlamento regionale fino al 12 agosto per approvare i disegni di elegge urgenti. Intanto sono scaduti i termini per la presentazione del Def il 20 luglio "e dobbiamo ragionare con i dati in mano - ha aggiunto, riferendosi al tesissimo clima politico che potrebbe portare alle dimissioni del presidente della Regione Crocetta - chi si vuole assumere la responsabilità di mandare tutto in malora lo faccia, io faccio il mio dovere istituzionale".
La riforma delle Province entro il mese. "Lavoreremo no-stop, anche il sabato e la domenica, approveremo la riforma delle Province entro il 31 luglio". Lo ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone intervenendo in aula nel corso della seduta di oggi. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato domani alle 12; l'esame della riforma riprenderà domani alle 16.
Vullo (Pd): "Prima la riforma elettorale. Ma nel Pd c'è chi vuole che il parlamento siciliano prima di sciogliersi vari anche la legge elettorale. "Riforma Province e acqua pubblica? Non basta, per andare al voto bisogna prima modificare la legge elettorale". Lo dice il deputato Gianfranco Vullo che aggiunge "ci sono già alcuni ddl presentati all'esame della commissione Affari istituzionali che prevedono innanzitutto l'adeguamento della ripartizione dei seggi per ogni collegio, in relazione alla riduzione a 70 deputati". "Per quel che mi riguarda
- continua Vullo - chiederò di cancellare il 'listino del presidente', per dare ai cittadini la possibilità di scegliere davvero tutti e 70 deputati. Proporrò inoltre una norma che preveda che almeno il 50% della giunta debba essere composta da parlamentari regionali". "Mi auguro - conclude l'esponente Pd - che la riforma elettorale venga approvata al più presto in modo da essere liberi di andare al voto".
Scrivolibero
Cupa: l'ex provincia taglia i ponti con il consorzio?
Prevista per il 31 Luglio l'assemblea dei soci del Cupa. All'ordine del giorno la volontà dell'ex provincia di Agrigento di dimettersi da membro attivo del Consorzio Universitario.Una volontà già espressa dal Libero consorzio omunale, il 18 giugno scorso tramite una lettera indirizzata al presidente del Cupa. I motivi sarebbero legati ad una legge regionale che destina circa 800 mila euro esclusivamente all'Ente universitario. Si attende quindi l'esito del simposio che vedrà coinvolti anche il sindaco di Agrigento Lillo Firetto e il presidente della Camera di commercio, Vittorio Messina.
Agrigentoweb
Cupa verso la chiusura? Il 31 luglio l'assemblea dei soci
La "fuoriuscita" dal Consorzio universitario agrigentino dell'ex Provincia sarà al centro del dibattito dell'assemblea dei soci del Cupa, convocata dalla presidente, Maria Immordino per il 31 luglio alle 10, in prima battuta ed alle 11 in seconda convocazione. L'assemblea si svolgerà presso i locali del Polo in via Quartararo.
Ragusa Oggi
Province e liberi consorzi, ddl in discussione in aula
Orlando: "Definire il futuro degli enti e dare risposte certe ai dipendenti"
"Non è più possibile tollerare questo limbo circa il futuro delle province e dei liberi consorzi. Si spera che oggi l'Ars faccia la propria parte sulla norma attualmente in discussione in Aula e si arrivi ad un traguardo concreto per definire la sorte degli enti e per dare risposte certe ai dipendenti che non riescono a comprendere quale sarà il loro futuro".
Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell'AnciSicilia, che aggiunge: "Le Province sono state abolite in tutta Italia e lo Statuto speciale deve servire ad accelerare le riforme, non a rallentarle. Occorre rendersi conto che la resistenza a legiferare crea solo effetti negativi poiché le Province ormai non ci sono più in Sicilia e affossando il ddl di fatto non si decide sulle funzioni dei nuovi enti, sul destino di tanti lavoratori, mettendo a rischio servizi essenziali come l'assistenza ai disabili, la manutenzione delle scuole e della rete stradale".
Agrigento Oggi
Assemblea del personale del Libero Consorzio
Si riuniranno nuovamente in assemblea domani, mercoledì 22 luglio, alle ore 10.00, nell'aula consiliare "Luigi Giglia" del Palazzo della Provincia i dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'assemblea farà il punto della situazione venutasi a creare in seguito alla crisi finanziaria e amministrativa delle ex Province, sulle quali in questi giorni torneranno a confrontarsi i deputati dell'ARS nella discussione del disegno di legge di riforma.
Domani inoltre il personale del Libero Consorzio deciderà proseguire lo stato di agitazione con ulteriori forme di protesta, in particolare con l'occupazione della sala consiliare.
Come più volte ricordato, oltre alle incertezze legate al destino dei dipendenti delle ex Province, la mancata approvazione della legge incide pesantemente sulle competenze e sui servizi che il Libero Consorzio non riuscirà ad assicurare (dalla viabilità interna al regolare funzionamento delle scuole superiori e ai servizi per i disabili psico-fisici).
Gds.it
Legge sulle Province e sull'acqua,
ma è scontro
Piano estivo delle riforme all'Ars
L'approvazione della riforma delle
Province entro il 31 luglio, il via libera alla legge sull'acqua
pubblica entro il 12 agosto e poi via da settembre ai lavori sui
documenti contabili per garantire il pagamento di migliaia di
stipendi tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016. È
la tabella di marcia fissata dai partiti all'Ars in quello che si
prospetta come l'ultimo scorcio di legislatura. Poi
potrebbero arrivare le dimissioni del presidente della Regione,
Rosario Crocetta che ieri ha aperto a questa ipotesi. A conti fatti,
il ritorno alle urne potrebbe essere fissato in primavera, scadenza
sulla quale c'è la convergenza di gran parte della maggioranza e
dello stesso premier Renzi. Intanto
tutti attendono il discorso in Aula del presidente della Regione
previsto per domani a mezzogiorno,
ma Crocetta ha già anticipato a grandi linee cosa dirà: «Non mi
dimetto perchè non ho fatto nulla - sarà il ragionamento - e sono
pronto a difendermi dall'eventuale sfiducia. Ma siccome non sono
attaccato alla poltrona e non sopporto questo martirio quotidiano,
sono pronto a lasciare concordando però un percorso con l'Ars e
non con Roma». A questo punto si apre il dopo-Crocetta ma resta una
grande incertezza.
Ex Province
Nuove assemblee dei dipendenti
Si riuniranno nuovamente
in assemblea oggi, mercoledì, alle ore 10 nell'aula consiliare
"Luigi Giglia" del Palazzo della Provincia i dipendenti del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento. L'assemblea farà il punto
della situazione venutasi a creare in seguito alla crisi finanziaria
e amministrativa delle ex Province, sulle quali in questi giorni
torneranno a
confrontarsi i deputati dell'ARS nella discussione del disegno di
legge di riforma. Oggi inoltre il personale del Libero Consorzio
deciderà proseguire lo stato di agitazione con ulteriori forme di
protesta, in particolare con l'occupazione.
Lasicilia.it
girgenti acque senza certificazione antimafia
L'azionista di Girgenti Acque senza certificato antimafia»
l dominus di Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, non ha, dal 2012 la certificazione antimafia e inoltre ha una condanna definitiva per truffa nell'ambito del processo per il cemento depostenziato dell'ospedale San Giovanni di Dio.
La vicenda è finita sul tavolo del Governo con una interrogazione del senatore Cinque Stelle Mario Michele Giarrusso presentata al presidente del Consiglio, e ai ministri dell'Interno, dell'Ambiente e delle Infrastrutture.
Secondo Giarrusso «sono molteplici le inadempienze che si attribuiscono alla Girgenti Acque; inottemperanze sono state segnalate nella procedura di depurazione delle acque, e risultano, inoltre, azioni di smaltimento in violazione con quanto disposto contro l'inquinamento dei mari; in aggiunta, si pretende il pagamento del canone fognario e di depurazione anche da parte di cittadini residenti in zone prive di rete fognaria e di depurazione; altresì è stata riscontrata la mancanza di regolarità nella distribuzione del servizio».
«La Girgenti Acque - continua - risulta dal 2012 priva della certificazione antimafia; in particolare, occorre sottolineare come il dott. Marco Campione, attuale azionista di maggioranza, nonché presidente e dominus della società, sia stato condannato in via definitiva per truffa in merito all'acquisto di calcestruzzo depotenziato nella costruzione del nuovo ospedale di Agrigento, il "San Giovanni di Dio"; Campione risulta, inoltre, indagato a seguito di denuncia dall'ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Carmelo Salamone, per presunte truffe del valore di oltre 40 milioni di Euro relativamente all'acquisto di materiale ed attrezzature».
Nella sua interrogazione Giarrusso ha anche ricordato le audizioni della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate che lo scorso marzo alla Procura della Repubblica di Agrigento ha raccolto le dichiarazioni del procuratore aggiunto della Repubblica, Ignazio Fonzo e dei sostituti procuratore della Repubblica, Antonella Pandolfi e Brunella Sardoni. Tra i vari argomenti trattati vi è stato anche quello della situazione della Girgenti Acque dove i magistrati hanno evidenziato «notevoli gravi problemi sia nei confronti dell'azienda che nei confronti del suo azionista di maggioranza Marco Campione».
Sempre secondo Giarrusso «non risulterebbero chiari i criteri di assunzione del personale in un'azienda che finora ha posto diniego alla richiesta di prendere visione della pianta organica e degli elenchi del personale avanzata da deputati dell'Assemblea regionale siciliana. In proposito, come si rileva, peraltro, da denunce depositate da sindaci della provincia, tra gli assunti figura il figlio del presidente dell'Ato Idrico, D'Orsi, nonché i figli di funzionari della Questura e dell'Agenzia delle entrate, ossia personale proveniente da nuclei familiari di persone che prestano servizio all'interno di organismi che, in passato e tuttora, continuano ad effettuare controlli penali e fiscali sull'operato di Girgenti Acque».
Sicilia24h
CONSORZIO TURISTICO VALLE DEI TEMPLI
- Rifiuti: chi risarcirá il da danno di immagine?
Il problema dei rifiuti ad Agrigento è
diventato insostenibile. Chi ripagherà gli operatori turistici
e tutti coloro che di turismo vivono dello straordinario danno d'immagine
che questa situazione sta provocando? Pur non intendendo entrare nel merito
della vicenda amministrativa e politica alla base di questa
circostanza è doveroso evidenziare come le sue conseguenze siano
assolutamente intollerabili. Presentare Agrigento in queste
condizioni ai tanti ospiti che da tutto il mondo, specie in questo
periodo, ci onorano della propria presenza é un atto di inciviltá
che non dovremmo permetterci per nessun motivo. È forse questa l'ospitalitá che
dovrebbe offrire una cittá che aspira ad affermarsi come
destinazione turistica di alto livello? Inoltre, se è sempre stato vero che il
passaparola è la forma più potente di comunicazione e pubblicitá,
nell'era dei social network questo concetto è più vero che mai ed
il danno causato da una cittá totalmente invasa dai rifiuti diventa
davvero incalcolabile. Tutto ciò indebolisce ulteriormente la
nostra giá debolissima destinazione e contribuisce concretamente ad
impoverire l'economia cittadina. Chiediamo a tutte le parti coinvolte un
atto di responsabilitá che consenta di porre fine al più presto a
questa tremenda situazione di degrado.
GdS online
REGIONE
Legge sulle Province e sull'acqua,
ma è scontro. Piano estivo delle riforme all'Ars
Intanto tutti attendono il discorso in
Aula del presidente della Regione previsto per domani a mezzogiorno,
ma Crocetta ha già anticipato a grandi linee cosa dirà
PALERMO. L'approvazione della
riforma delle Province entro il 31 luglio, il via libera alla legge
sull'acqua pubblica entro il 12 agosto e poi via da settembre ai
lavori sui documenti contabili per garantire il pagamento di migliaia
di stipendi tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016.
È la tabella di marcia fissata dai
partiti all'Ars in quello che si prospetta come l'ultimo scorcio
di legislatura. Poi potrebbero arrivare le dimissioni del presidente
della Regione, Rosario Crocetta che ieri ha aperto a questa ipotesi.
A conti fatti, il ritorno alle urne potrebbe essere fissato in
primavera, scadenza sulla quale c'è la convergenza di gran parte
della maggioranza e dello stesso premier Renzi.
Intanto tutti attendono il discorso in
Aula del presidente della Regione previsto per domani a mezzogiorno,
ma Crocetta ha già anticipato a grandi linee cosa dirà: «Non mi
dimetto perchè non ho fatto nulla - sarà il ragionamento - e sono
pronto a difendermi dall'eventuale sfiducia. Ma siccome non sono
attaccato alla poltrona e non sopporto questo martirio quotidiano,
sono pronto a lasciare concordando però un percorso con l'Ars e
non con Roma». A questo punto si apre il dopo-Crocetta ma resta una
grande incertezza.
LA SICILIA
IMMIGRAZIONE
Morcone: «Deluso da accordo Ue» E
si apre il. fronte dei prefetti: "Ora basta".
ROMA., Deluso anche se si tratta di un
primo importantissimo passo»: da vanti alla Commissione parlamentare
di inchiesta sull'accogli dei migranti il prefetto Mario Morcone,
capo del Dipartimento competente del ministero dell'interno, parla
senza peli sulla lingua dell' accordo al ribasso tra i 28 Paesi
della Ue sul ricollocamento da italia e Grecia di 4 profughi, perché
l'intesa si è fermata poco oltre la soglia dei 32mila. E sulle sue
affermazioni monta subito la polemica politica, mentre si apre il
fronte dei prefetti dopo il siluramento di quello di Treviso da parte
del Viminale. «I prefetti, i rappresentanti del
governo sui territorio sono lasciati soli ad applicare le direttive
del governo in tema di immigrazione, spesso in totale opposizione con
altri rappresentanti dello Stato, in particolare i sindaci. Siamo
diventati bersagli, il governo ci tuteli». Così Claudio Palomba,
presi- dente del Sinpref, il sindacato dei prefetti che ha chiesto un
incontro a Alfano. È un fiume in piena Claudio Palom ba,da 15 giorni
prefetto di Lecce, prima a Rimini. «Non è ammissibile esse re
oggetto di attacchi da parte di altri rappresentanti istituzionali e
non esse re difesi dal governo».: Palomba ha cominciato con il chiudere
un incontro al ministro dell'interno Angelino Alfano. «Sul
territorio stia mo operando in condizioni difficilissime - prosegue
il presidente del Sinpref - non abbiamo solo il, problema del
l'immigrazione, che oggi è quello più di attualità, ma anche
quello del terrorismo, dei comuni sciolti per mafia, dell'ordine
pubblico. Sul tema dell'immigrazione siamo in prima linea e qui ci
stiamo letteralmente inventando un mestiere, facciamo piu gli agenti
immobiliari». Palomba, fino a 15 giorni fa prefetto
di Rimini, racconta di un accordo con la Diocesi della cittadina
romagnola per ristrutturare le canoniche e destinarle al 50% ad
alloggi per immigrati e per il restante 50% a soluzioni abitative per
la popolazione locale.
GIANCARLO COLOGGI
LITE PER LA SCALA DEI TURCHI
Realmonte. Padrone di un pezzo di
promontorio vuoi delimitare il sito con pali. 11 Comune va
dall'avvocato.
Chi pensava che sulla querelle della
gestione di Scala dei Turchi fosse in arrivo un accordo tra Comune e
privato proprietario di una porzione di promontorio si sbagliava.
Ai primi di questo mese il privato -
che non gradisce essere citato sui giornali o in tv - ha comunicato
a! Municipio la propria intenzione di installare una «barriera
mobile di pali in legno, poggiata a terra con basi di sostegno in
cemento, sui quali apporre cartelli con su scritto proprietà
privata, i termini di fruizione del sito e avvertimenti ai visitatori
per evitare eventuali danni alla persona». Il tutto nell'attesa che il Comune
decida di autorizzare il privato che non ama essere citato sui
giornali, a gestire in proprio o ad affidare ad altri la gestione del
sito. Anche perché se qualcuno volasse dalla Scala dei Turchi e
morisse o rimanesse ferito, chi pagherebbe l'assicurazione ai cari
dell'estinto o al ferito? Bene. Appena ricevuta questa lieta
novella, il sindaco di Realmonte Calogero Zicari non ha perso tempo e
ha telefonato immediatamente a un avvocato di sua fiducia, non uno
qualunque. Ha comunicato all'avvocato Vincenzo Caponnetto la
volontà di affidargli l'incarico di erigere un «muro legale» per
impedire al privato che non vuole essere citato sui giornali di
alzare questi paletti intorno al la sua proprietà. Se non è guerra di carte bollate poco
ci manca, a con ferma di come su Scala dei Turchi gli interessi in
ballo so no a più zeri, con ricadute economiche di straordinario
rilievo sotto tanti punti di vi sta. A questo punto, lo scorso 16
luglio il Comune ha emesso una delibera di giunta, la numero IC)3'con
la quale affida l'incarico all'avvocato Caponnetto per stop pare
la pro posta del privato. In tale delibera, l'amministrazione
comunale scrive che «le ragioni del privato - il cui nome e cognome
campeggiano nello stesso atto pubblico, ndr - non coincidono con gli
interessi della comunità». Evidentemente, il privato avrà avuto le
sue buone ragioni per dare questa accelerata, in attesa di una svolta
sulla gestione del sito; in tal senso, nei prossimi giorni pare siano
in arrivo importanti novità dalle due par ti. Certo le premesse non
sono delle migliori il tutto, mentre il sito è meta di migliaia di
persone, tra le quali numero se incivili.
EMERGENZA RIFIUTI
Riparte la raccolta con il nuovo
bando Licenziamenti, decideranno i lavoratori
Rifiuti anche oggi sarà tin giorno di
"passione". Questa mattina dovrebbe ripartire la raccolta e avrà
av-via il servizio "formato" dal tanto contestato bando biennale,
sempre oggi ci dovrebbe essere la parola 'fine" rispetto ai tanto
annunciati licenziamenti. Le ditte del Rti che si è aggiudicato il
servizio, infatti, hanno proceduto al l'assorbimento (dati
definitivi ma diversi da quelli fin qui noti) di 139 lavoratori, ma
attenderanno l'esito dl una assemblea che si terrà al termine del
turno di lavo ro per sapere se si dovrà procede re o meno al
licenziamento dei 21 lavoratori ad oggi in esubero per ché noti
coperti economicamente dalle somme impegnate nel bando. La proposta delle aziende, così come
condivisa con la Prefettura, il. Comune e- i sindacati, rimane quella
di applicare ai lavoratori a sei ore (quasi un centinaio sul totale)
una riduzione dell'orario di lavoro dì poco meno di un'ora e
venti, con conseguente decurtazione della paga. Se i lavoratori si
faranno carico di questo "sacrificio" si potrà garantire la
copertura dei posti in esubero, con la pro messa, da parte
dell'Amministrazione di pensare entro tempi rapidi ad un nuovo
bando (evidentemente non in house) che preveda servizi aggiuntivi
tali da giustificare una maggiore dotazione di personale. Se ciò non
dovesse avverarsi, attraverso alcuni para metri specifici (connessi a
situazione familiare, anzianità di servizio) si troveranno tra i
lavoratori a sei ore i "soprannumerari". In molti già annunciano la volontà di
opporsi anche in sede amministrativa all'eventuale licenziamento,
impugnando il bando, ritenuto illegittimo. - Tutto, comunque, si
gioca sul filo di lana. La giornata di ieri si era rivelata di
"fuoco" fin dalla mattina, e non solo perle alte temperature che
ormai stanno facendo letteralmente marcire la spazza tura, che giace
abbandonata da sabato. Alle prime Luci dell'alba Comune e
Prefettura avevano tentato un'azione di, "forza" facendo
scortare dalle forze del l'ordine alcuni lavoratori della Gesa Ag2,
incaricati di garantire il servizio in sostituzione degli operatori
in astensione arbitraria. Al la fine questi ultimi, presenti dinnanzi
ai cancelli della ditta, dopo una fase di mediazione, hanno
acconsentito a riprendere il servi zio ma solo limitatamente ad
utenze "sensibili" come case di cura, carcere ed ospedale. Da lì
si era passati in Prefettura, dove si è
tenuto l'ennesimo e nell'immediato infruttuoso tavolo
tecnico tra sindacati, ditte che gestivano e gestiranno il servizio,
Comune -e lavoratori. Qualora non ci dovesse sere nuovi
"stop", tuttavia,- la situazione igienico-sanitaria dovrebbe
tornare alla normalità non prima di un paio di giorni, intanto in
diverse zone della città la puzza è divenuta ormai insopportabile e
alcuni cittadini. ormai - esasperati, hanno dato fuoco ai cassonetti
e alla spazzatura a Maddalusa e in via Quartararo. La crisi dei rifiuti, ovviamente,
diventa anche argomento di dibattito-politico. A chiedere le
dimissioni dell'assessore al ramo, Domenico Fontana, è il
consigliere comunale -Angelo Vaccarello, che contesta al presidente
siciliano di Legambiente di non aver - ritirato il bando nonostante
sia carente rispetto alla raccolta differenziata - -
G. SCHICCHI
DISTRETTO VALLE DEI TEMPLI
"No al rigassificatore"
Intendo chiarire la mia posizione,
peraltro, espressamente consequenziale a quanto sostenuto in campagna
elettorale. Nel rappresentare la città di Agrigento, ritengo
opportuno assumere una posizione totalmente rispettosa dei deliberati
del Comune, manifestamente contrari alla realizzazione del
rigassificatore di Porto Empedocle". E' quanto sottolineato dal
sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, al Consiglio di Amministrazione
del Distretto Turistico valle dei templi, di cui è presidente.
ARS. Respinte le d;missioni di
Ferrandelli (Pd), che le ha reiterate Scontato il subentro di Raggio.
Aula avanti a tappe forzate su
Province e sistema idrico Ardizzone: «Urge il bilancio»
PALERMO, I figli d'Ercole allungano
la sessione estiva fino al 12agosto; accorciano i tempi delle ferie e
ritornano nel Palazzo il 2 settembre. Questa volta Ercole non ha
sentito ragione,al di là delle eventuali dimissioni del governatore,
o sfiducia, la crisi è nelle cose di tutti i giorni. Ma non sia un
alibi per il dolce far niente. Ergo bisogna varare subito due
provvedimenti di estrema urgenza: la riforma delle Province e quella
del sistema idrico. Ha pure scudisciato il governo inadempiente, a
conclusione della conferenza dei capigruppo, il presidente dell'Ars,
Giovanni Ardizzone (Ercole): «Il governo presenti subito il bilancio
per il 2016 impugnato dal governo centrale e che urge approvare
indipendentemente dalle vicende politiche.. Dal primo gennaio del
2016 non saremo in grado nemmeno di ricorrere all'esercizio
provvisorio E intanto sono scaduti i termini per la presentazione del
Dpef il 20luglio e dobbiamo ragionare con i dati in mano Chi si vuole
assumere la responsabilità di mandare tutto in malora lo faccia io
faccio il mio dovere istituzionale». Il caso Ferrandelli le sue dimissioni
irrevocabili so no state respinte dall'Ars a scrutinio segreto. Ma
lo stesso immediatamente le ha ribadite, oggi l'Ars non potra che
prenderne atto La sua successione sarebbe automatica, ma essendo il
primo dei non eletti a Palermo Davide Faraone quest'ultimo certo
non lascerà gli incarichi romani Il secondo dei non eletti e
Francesco RiSo. la cui presenza nel gruppo del Pd. Ma Riggio non si
è mai iscritto al partito. L'Ars ha avviato il dibattito sulla
riforma delle Province con la relazione dell'assessore Giovanni
Pistorio. «Il governo ha presentato alcuni emendamenti per evitare
il dissesto finanzia rio degli enti di area vasta, condizione che
potrebbe verificarsi se la riforma non fosse approvata entro il 31
luglio, In particolare le norme prevedono che per quest'anno le ex
Province siano autorizzate a presentare il solo bilancio annuale e
non quello pluriennale. Inoltre è previsto l'utilizzo di 10 m dei
30 approvati in Finanziaria perla viabilità, per la parte delle rate
di mutuo in quota capitale e garantire così un contributo per
realizzare l'esercizio finanziario ed evitare il disse sto. Poi,
una volta approvata la legge, occorrerà avvia re un negoziato con lo
Stato e trovare le risorse per la prossima Finanziaria e garantire il
prosieguo degli en ti in relazione alle funzioni che andranno ad
assolve re con la riforma». Il dibattito proseguirà oggi dopo che
la commissione Bilancio avrà esaminato gli emendamenti del governo,
mentre per presentare i sub-emendamenti i termini sono scaduti alle
20 di ieri. Ma in commissione, come richiesto dal suo presidente
facente funzioni Vincenzo Vinciullo, dovranno pervenire anche le
relazione tecniche del governo. In serata si è conclusa la riunione
del centrodestra; Dice Marco Falcone: «Abbiamo definito alcuni
subemendamenti alla bozza del governo. La denominazione di Liberi
consorzi salterebbe per fare posto alla vecchia dicitura di Province,
resta quella di Città metropolitana. Altro punto fermo, l'elezione
diretta del presidente, degli enti e il decentramento di funzioni
dalla Regione alle Province». E confermato che il governatore
Crocetta domani riferirà in Aula sul terremoto politico di questi
giorni in seguito alle note intercettazioni da cui emerge un rapporto
difficile con l'ex assessore alla Salute, Lucia Borsellino Dice
Giovanni Pistorio «E doveroso che Crocetta riferisca in Aula sui
fatti che lo hanno coinvolto nella vicenda delle intercettazioni
contro Lucia Borsellino. E doveroso che i partiti valutino, che il
Parla mento si pronunci ma in questa vicenda ce una componente
esterna alla politica e alle istituzioni molto forte, con interventi
esterni alla sede istituzionale c e una forte influenza dei media, ma
siccome oggi non è più possibile separare i media dalla politica
tutto e ormai politica».