LA SICILIA
EX PROVINCIA
La protesta del personale si sposta
di nuovo a Palermo
Libero consorzio di Agrigento, la pro
testa, ancora una volta, si sposta a Palermo. L'Assemblea del
personale del l'ex Provincia, svoltasi ieri in aula «Ci glia», se
in un primo momento aveva valutato e annunciatola volontà di
mettere in atto forme di resistenza «fisica», come l'occupazione
ad oltranza dei locali dell'ente in particolare l'ex aula
consiliare - ha poi ripiegato su forme più «soft» e soprattutto
condivise, decidendo di proseguire l'azione di lotta, da concordare
con gli altri colleghi delle ex province siciliane, recandosi nei
prossimi giorni nella se de dell'Ars dove è in discussione il di
segno di legge sui Liberi Consorzi comunali in Sicilia. Inoltre,
sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una interlocuzione con
l'assessore regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali
Giovanni Pistorio per avere da lui risposte in merito al disegno di
riforma e, nell'immediato, sul le prospettive per gli enti di area
vasta. Nel corso dell'assemblea dei lavoratori, tra l'altro, è
intervenuto anche il commissario straordinario Marcello Maisano il
quale ha ricordato come la riforma dei Liberi Consorzi stia seguendo
il suo iter all'Ars e che quindi delle risposte potrebbero arrivare
in tempi relativamente brevi. Pur essendo in scadenza di mandato -
rimarrà in carica infatti solamente fino al prossimo trentuno
luglio, a meno che la legge non dovesse subire un nuovo e
assolutamente deleterio "stop" - il commissario Maisano ha
comunque dato la propria disponibilità ad incontrare una
rappresentanza ristretta di lavoratori per discutere del futuro del
l'ex provincia e del bilancio di previsione 2015.Un documento finanziario pro-
grammatico estremamente difficile da fare quadrare nel momento in cui
il Governo dovesse con la "forza" prelevare gli oltre sette
milioni di euro che l'Ente deve allo Stato ai sensi della tanto
contestata normativa sulla spending review.
LIBERI CONSORZI L'OPPOSIZIONE
LASCIA L'AULA SI A TRE ARTICOLI
PALERMO. Arriva in Aula il disegno di
legge sulla riforma delle Province e già è bagarre. Lo scontro è
stato determinato dalla Proposta del centrodestra di eleggere
direttamente i presidenti dei Liberi consorzi e delle Città
metropolitane. Il relativo emendamento del centrodestra è stato
dichiarato dalla presidenza dell'Assemblea inammissibile. Proteste
di Nello Musumeci e Gino Ioppolo, ancora più accentuata quella di
Marco Falcone con uno scambio di accuse pesanti con la Presidenza
dell'Ars. Falcone: «Lei, presidente Ardizzone, questa legge non la
vuole», Ardizzone: «Onorevole Falcone, è lei che sta sabotando la
legge» come sempre, una parola tira l'altra con un crescendo
rossiniano, fino a quando il presidente dell'Ars ha espulso
dall'Aula Falcone ed ha richiamato all'ordine Cordaro.
A questo punto tutto il centrodestra è
uscito dall'Aula, dove sono rimasti i deputati di maggioranza, il
M5stelle ed Ncd che hanno garantito il numero legale per la
prosecuzione dei lavori. "È questo un percorso molto accidentato,
siamo in grande difficoltà, ma è giusto che concludiamo l'iter di
questa legge, altrimenti il 31luglio rischiamo il dissesto
finanziario degli enti», ha affermato l'assessore alle Autonomie
locali Giovanni Pistorio, rivolgendo appello al centrodestra prima
che abbandonasse l'Aula. In una clima incandescente sono stati
approvati i primi tre articoli. L'articolo 1, così
come riscritto in base ad emendamento del governo, prevede
l'istituzione dei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta,
Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e le Città metropolitane di
Palermo, Catania e Messina. L'articolo specifica inoltre che gli
organi governo sono eletti con "sistema
indiretto di secondo grado", cioè dai sindaci e dai consiglieri
comunali. I territori di Liberi consorzi e Città metropolitane
coincidono con le attuali ex Province regionali. Con l'articolo 2
stabilisce la potestà statutaria per il regolamento del Libero
consorzio comunale. L'articolo 3 la potestà statutaria per
regolamentare la Città metropolitana. In poche parole, questi enti
potranno prevedere nei rispettivi statuti possibilità di eleggere
direttamente il presidente del Libero consorzio o il sindaco
metropolitano. In un comunicato congiunto di lista Musumeci, Cantiere
popolare, Mpa-Pds e Fi si legge: «La chiusura netta del
centrosinistra che sostiene Crocetta, di fronte al sacrosanto
principio della elezione diretta del presidente del Libero consorzio
dei Comuni e del sindaco della Città Metropolitana, è un fatto di
inaudita gravità. A nulla è valso il nostro appello ad una legge
condivisa sulle ex Province.
Mentre i cittadini chiedono
partecipazione e protagonismo nelle scelte, il centrosinistra . col
voto complice del Movimento Cinque Stelle - toglie loro ogni diritto
di voto, consegnando agli apparati dei partiti il compito di gesti re
gli enti intèrmedi. Per tutelare le prerogative parlamentari, messe
in discussione da una decisione faziosa del presidente Ardizzone,
abbiamo stasera abbandonato l'Aula, lasciando al resuscitato
modello Sicilia" la responsabilità di questa macelleria
istituzionale», Il presidente Ardizzone nel corso dei lavori ha più
volte ribadito la volontà che la norma venga approvata entro il 31
luglio. Il ddl è composto da 46 articoli. L'Ars tornerà a
riunirsi alle 12 di og gi per ascoltare l comunicazioni del
presidente Rosario Crocetta sulla situazione politica e sul governo
regionale.
Intanto, il renziano Gianfranco Vullo è
tornato ad insistere perché l'Ars approvi, subito dopo la riforma
delle Province, quella della legge elettorale. «Urge una riforma
elettorale - ha detto Vullo - per il rinnovo dell'Ars con la
possibilità di eleggere direttamente, attraverso un ticket, il
presidente della Regione e il vice presidente. Eviteremmo l'uomo
solo al comando e, nei casi di impedimento, ci sarebbe un sostituto
legittimato a, guidare il governo. Con la stessa riforma, che credo
sia possibile varare anche in due settimane, vanno aboliti il listino
e la soglia di sbarramento al 5%».
SVOLTA NEL SETTORE IDRICO
CHI HA L'ACQUA LA GESTIRA'
Cosa ruota intorno al testo del
disegno di legge regionale 455
A leggere il testo definitivo sul
disegno di legge regionale 455 in materia di risorse idriche sembra
quasi che dietro le strenue battaglie porta te avanti in questi anni
per salvare i consorzio acquedottistico del Tre Sorgenti e i Comuni
'ti- belli" dal commissariamento ci possa essere stata
l'intenzione di "sopravvivere" fino ad oggi.
Fino a quando il ddl potrebbe giungere
ad approvazione. Sì, perché se questa legge non cambia molto per
chi non possiede risorse idriche ed impianti (entreremo nel dettaglio
dopo), apre letteralmente delle 'praterie" per coloro che possono
disporre di entrambe le cose e ne hanno ad oggi la piena titolarità.
La parte più succosa della legge, in
tal senso, è quella individuabile all'articolo 6, il quale precisa
che le Assemblee territoriali idriche (costi tutte dai sindaci e
nuova versione degli Ato) il servizio può essere affidato ad "enti
di diritto pubblico, aziende consortili, consorzi di comuni", ma
anche che "ove si rendesse necessario" può essere affidato a più
gestori pubblici, può essere gestito direttamente dai comuni
attraverso la creazione di sub-ambiti o in forma diretta per i Comuni
che si trovino in "particolari con dizioni geografiche,
idrogeologiche, tali da rendere anti-economica la gestione associata
del servizio", Prima della modifica in commissione erano
esplicitamente citate le comunità monta ne, punto contestato per la
presenza attiva, vitale e proponente- del deputato Pd Giovanni
Panepinto, sindaco di Bivona, in commissione.
Non solo, ma ai comuni "ribelli",
già "grazia ti" dalla precedente legge regionale 2 del 2013 (che
consentiva, appunto,. di proseguire la gestione diretta) è dedicato
un intero articolo, il numero 11, nel quale si precisa che questi si
"uniformano" alla fattispecie dei comuni" in particolari
condizioni geografiche" e che, soprattutto, potranno incassare
risorse economi che. Si legge: "l'Assessorato regionale
dell'energia destina i finanziamenti previsti per l'adeguamento
degli impianti di depurazione e reti idriche anche ai comuni degli
ambiti privi del soggetto gestore". E se il OdI inserisce alcuni
importanti principi (quantitativo minimo vitale d'acqua di 50 litri
al giorno per persona ed. esempio un maggiore controllo pubblico da
parte dei sindaci) non risponde però alla do-, manda delle domande:
che fare con gestori come Sicilia acque o Girgenti acque? L'atteggiamento è di grande cautela:
se da un lato si prevede la creazione di commissioni tecniche che
vaglino l'attività degli ambiti territoriali ottimali (il cui
personale transiterà nelle nuove "creature") per verificare
inadempienze contrattuali con i gestori, rispetto al colosso
regionale in mano alle multinazionali francesi si dice solo di
vagliare i termini della convenzione e, se possibile, renderla più
vantaggiosa.'
A conti fatti, quindi, chi ha l'acqua
potrà gestirla, Gli altri, tutti in coda
GIOACCHINO SCHICCHI
LAGALLA, RETTORE USCENTE DI PALERMO
«Scontiamo un contesto povero e
l'inefficienza della Regione»
PALERMO. «Sono soddisfatto per i
miglioramenti compiuti nel giro di un anno. Nonostante sforzi
"bestiali", però, continuiamo a pagare un conte sto complessivo
di povertà economica e la mancanza di politiche d'assistenza da
parte della Regione». Così Roberto Lagalla, rettore uscente
dell'università di Palermo, analizza la classifica de "Il Sole
24 Ore" sugli atenei statali italiani. Nella graduatoria generale,
Palermo si colloca al 55esimo posto a pari punti con Catania. Cinque
le posizioni guadagnate nel giro di un anno: passi in avanti si
registrano sul fronte della didattica; mentre per quanto riguarda la
ricerca i dati sono sostanzialmente gli stessi. «Manca, però, la
valutazione sui progetti Pon, che sono erogati sol tanto alle
Università del Sud. Ciò determina un relativo arretramento»,
spiega Lagalla, secondo cui «in queste classifiche non sempre sono
noti e validati i criteri e i numeri riportati».
Nota metodologica a parte, emerge
chiaramente un divario crescente tra le Università del Nord e quelle
del Sud, Palermo, al pari degli altri atenei siciliani, «deve fare i
conti con un contesto sfavorevole». Ne è convinto Lagalla, che
punta il dito contro la Regione: «Tra i fattori che più ci
penalizzano c'è la bassa percentuale di studenti idonei che hanno
ricevuto la borsa di studi. Siamo fanalino di coda. Evidentemente
l'Ersu, che ricordo essere un ente regionale, non funziona. Così
come tutto il sistema della Regione siciliana)). Male an che sul
fronte dell'attrattività (il numero di studenti provenienti da
fuori regione sul totale degli immatricolati), ma in questo caso
"pesa" l'insularità della Sicilia.
Andando a spulciare le classifiche dei
singoli indicatori "affiorano" pure dati positivi. Uno di questi
riguarda la mobilità internazionale (ovvero la percentuale di
crediti ottenuti all'estero): Palermo, infatti, si colloca al
l4esimo posto su 61 atenei. «Siamo in netta crescita su questo
parametro», commenta Lagalla. «Per quello che facciamo, vale a
dire didattica e ricerca, aggiunge - registriamo anche un trend
in miglioramento»,
Lagalla, che il primo novembre lascerà
le redini dell'Università palermitana a Fabrizio Micari (da poche
setti mane eletto nuovo rettore), conclude con una battuta: «Se
Verona, Trento e Milano corrono con le scarpe da ginnastica, noi
corriamo con una palla al piede. In questa situazione non arriva re
ultimi è già un miracolo».
Repubblica Palermo
All'Ars la legge sulle Province, approvati i primi tre articoli
Iniziata la votazione dei 46 articoli del disegno di legge di completamento di riforma delle ex Province, che prevede l'istituzione dei Liberi consorzi di Comuni e delle Città Metropolitane
di CHIARA BILLITTERI
All'Ars la legge sulle Province, approvati i primi tre articoli
L'assemblea regionale oggi pomeriggio ha approvato i primi tre articoli dei 46 che compongono il disegno di legge sull'istituzione dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Il primo articolo della legge è quello che sancisce l'istituzione delle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina più i sei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. Il secondo e il terzo stabiliscono le modalità di organizzazione: statuti, compiti. E decretano, tra l'altro, che l'elezione per i rappresentati dei nuovi organismi sarà di secondo livello.
Per questo motivo il centrodestra ha abbandonato Sala d'Ercole in polemica, lamentando che la presidenza ha dichiarato inammissibili tutti gli emendamenti volti a ripristinare l'elezione diretta. In aula, invece, sono rimasti i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli del centrosinistra, che hanno votato e approvato i primi tre articoli. E il capo dell'opposizione, Nello Musumeci, commenta: "E' stato ricomposto il 'modello Sicilia', complimenti. Ci siamo scontrati con l'arroganza di una maggioranza di cartapesta il cui prestigio è sotto i piedi. I grillini sono rimasti in aula perché per loro la democrazia non è l'elezione diretta ma due like su Facebook". "Questa riforma non solo non risolverà i problemi
delle Province, ma li aggraverà", ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Dopo l'approvazione dei primi tre articoli, il Presidente Giovanni Ardizzone ha rinviato la seduta a domani alle 12 per le dichiarazioni del Governatore Rosario Crocetta. Il voto della legge dovrebbe in teoria continuare domani dopo le comunicazioni di Crocetta ma il relatore Antonello Cracolici sottolinea: "Continueremo il voto martedì prossimo".
Agrigentonotizie
Libero consorzio, prosegue l'azione di lotta: delegazione andrà all'Ars
L'Assemblea del personale ha deciso di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex Province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è in discussione il disegno di legge sui Liberi consorzi comunali in Sicilia.
L'Assemblea del personale del Libero consorzio comunale di Agrigento ha deciso di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex Province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è in discussione il disegno di legge sui Liberi consorzi comunali in Sicilia.
Inoltre, sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una interlocuzione con l'assessore regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali Giovanni Pistorio.
Nel corso dell'Assemblea è intervenuto anche il commissario straordinario Marcello Maisano il quale ha ricordato come la riforma dei Liberi consorzi stia seguendo il suo iter all'Ars. Pur essendo in scadenza di mandato, che avverrà il prossimo 31 luglio, il commissario Maisano ha, comunque, dato la propria disponibilità ad incontrare una rappresentanza ristretta di lavoratori per discutere del futuro dell'ex Provincia e del bilancio di previsione 2015.
Licatanet
Vincenti: "Si intervenga sulle strade di accesso alle spiagge di Mollarella e Poliscia"
L'estate entra nel vivo ma la condizione della viabilità nelle strade di accesso al mare non è ideale. Ecco la nota del consigliere comunale Angelo Vincenti.
Che le nostre strade sia urbane sia extraurbane, non siano in buona salute, non è una novità, ma c'è da evidenziare soprattutto in questo periodo di maggior afflusso nelle zone balneari, le pessime condizioni del manto stradale di alcune arterie importantissime. So che il sindaco di Licata alla fine di giugno aveva sollecitato il commissario straordinario del Libero consorzio del comune Marcello Maisano in particolar modo per la strada provinciale 67, ma vorrei che si prestasse attenzione anche in altre strade di accesso alle zone balneari e residenziali che portano a Mollarella. In condizioni pessime è la strada provinciale 38, detta la panoramica, che dall'ospedale arriva a Mollarella. In quest'arteria sono stati eseguiti dei lavori che hanno peggiorato il manto stradale, creando dossi pericolossissimi. Non è raro trovare in piena curva, avvallamenti e cedimenti dell'asfalto che rendono il controllo di auto e moto, molto difficile e pericoloso anche a poca velocità. Non sono sicuramente migliori le due stradine a senso unico che dalla strada di San Michele portano a Mollarella, si presentano fortemente deformate e in alcuni punti le auto hanno seriamente problemi a passare. Vorrei ricordare al Sig Sindaco che negli anni passati queste due strade, pur appartenendo al Consorzio Gela 5, sono state, manutenzionate dal comune di Licata. Pertanto sarebbe opportuno che il sindaco diffidasse l'ex provincia a intervenire al fine di garantire l'incolumità e la sicurezza di residenti e turisti che affollano queste importanti strade di accesso alle zone balneari.
Agrigentoweb
Aggiudicata la gara di manutenzione negli edifici, impianti sportivi e scuole del Libero Consorzio
Concluso l'iter amministrativo dell'aggiudicazione dei lavori di manutenzione ordinaria negli impianti sportivi, edifici provinciali e nelle scuole di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La gara, dell'importo complessivo di 79.000,00 euro, è stata aggiudicata all'impresa G.F.G COSTRUZIONI, con sede a Favara, che ha offerto il ribasso del 37,69%.
L'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione ordinaria negli edifici, impianti sportivi e scuole di proprietà o concessi in uso è una procedura aperta, grazie alla quale si potrà intervenire in qualsiasi momento sulla base delle relazioni tecniche e degli ordini di servizio redatti dai tecnici del Settore" Edilizia e Gestione Patrimoniale".
L'impegno di spesa per l'appalto risulta largamente ridotto rispetto agli scorsi anni ed è stato assunto per il mantenimento delle competenze di legge assegnate alle ex Province Regionali, ma notevolmente ridotto a causa dell'attuale situazione finanziaria dell'Ente.
Tutela del mare: al via le campionature nella fascia costiera
Oltre agli allarmi sonori e visivi già installati, ai sistemi di telecontrollo, a cominciare da oggi, con l'obiettivo primario della tutela del mare e della tranquillità dei bagnanti, Girgenti Acque SpA ha istituito una procedura di controllo interno che prevede, con cadenza settimanale, il prelievo di campioni di acqua nello specchio di mare in corrispondenza delle centrali di sollevamento dei reflui fognari nella fascia costiera di Agrigento, Porto Empedocle, Siculiana e Realmonte.
I risultati delle analisi saranno pubblicati sul sito www.girgentiacque.com e, quindi, consultabili da tutti.
Balarm.it
Dopo le segnalazioni relative al degrado della Scala dei Turchi, il Libero Consorzio comunale di Agrigento stanzia un presidio per prevenire i comportamenti scorretti
Un presidio alla Scala dei Turchi: tuteliamo la bellezza
Abbiamo spesso dato spazio alle incurie e al degrado che caratterizzavano la situazione della Scala dei Turchi, preziosa spiaggia bianca vicina a Porto Empedocle nota per la sua parete rocciosa costituita di marna, che attrae ogni anno migliaia di visitatori, sia siciliani che stranieri.
Un'altra forte problematica del luogo era l'abbandono dei turisti, per niente assistiti. Alla luce di tutti questi disagi, è stato preso un primo provvedimento: lo stanziamento di un presidio dell'unità mobile dell'Ufficio Relazione con il pubbllico, che tutti i giorni sosterà all'ingresso per fornire informazioni a sensibilizzare al corretto comportamento i visitatori.
Il presidio, sostenuto dal Libero Consorzio comunale di Agrigento, darà un forte sostegno alle istituzioni, allo scopo di prevenire atti vandalici e comportamenti sconsiderati.
Scrivolibero.it
Personale dell'ex provincia in
agitazione
L'Assemblea del personale del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento ha deciso di proseguire l'azione di
lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex province
siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è
in discussione il disegno di legge sui Liberi Consorzi comunali in
Sicilia. Inoltre, sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una
interlocuzione con l'Assessore Regionale della Funzione pubblica e
Autonomie locali on.le Giovanni Pistorio. Nel corso dell'Assemblea
è intervenuto anche il Commissario Straordinario Marcello Maisano il
quale ha ricordato come la riforma dei Liberi Consorzi stia seguendo
il suo iter all'Ars. Pur essendo in scadenza di mandato, che
avverrà il prossimo 31 luglio, il Commissario Maisano ha, comunque
dato la propria disponibilità ad incontrare una rappresentanza
ristretta di lavoratori per discutere del futuro dell'ex provincia
e del bilancio di previsione 2015.
gds.it
Ex Provincia di Agrigento, in arrivo
liquidità per 100 mila euro
Circa
100 mila euro in arrivo nelle casse del Libero consorzio comunale di
Agrigento, ex Provincia. Sono
le somme relative a due verbali di conciliazione, uno con i
Carabinieri, l'altro con la Questura per la congruità dei canoni
di locazione degli immobili di proprietà dell'ente in uso alle
forze dell'ordine. Per gli uffici della Questura la somma che sarà
pagata alla Provincia ammonta a 55.250 euro, mentre per i locali
usati dai carabinieri l'ammontare della conciliazione è di 41.909
euro. Ma andiamo con ordine.
L'ex
Provincia è proprietaria dell'immobile di piazza Vittorio Emanuele
attualmente sede degli uffici della Questura e la
locazione, registrata
il 25 febbraio del 1964 è in forma extracontrattuale. Per questi
locali, l'Agenzia del Demanio, come trasmesso dalla Prefettura nel
2012, ha espresso parere di congruità sul canone di locazione che
ammonta a 227.300 euro annui, invece di quello richiesto dalla
Provincia di 235.680 euro. Il ministero dell'Interno, lo scorso 30
giugno, ha autorizzato il pagamento della prima semestralità 2015 ed
ha invitato la Questura, attraverso la Prefettura, a sottoscrivere il
verbale di conciliazione.