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Rassegna stampa del 23 luglio 2015

LA SICILIA

EX PROVINCIA
La protesta del personale si sposta di nuovo a Palermo
Libero consorzio di Agrigento, la pro testa, ancora una volta, si sposta a Palermo. L'Assemblea del personale del l'ex Provincia, svoltasi ieri in aula «Ci glia», se in un primo momento aveva valutato — e annunciato—la volontà di mettere in atto forme di resistenza «fisica», come l'occupazione ad oltranza dei locali dell'ente — in particolare l'ex aula consiliare - ha poi ripiegato su forme più «soft» e soprattutto condivise, decidendo di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella se de dell'Ars dove è in discussione il di segno di legge sui Liberi Consorzi comunali in Sicilia. Inoltre, sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una interlocuzione con l'assessore regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali Giovanni Pistorio per avere da lui risposte in merito al disegno di riforma e, nell'immediato, sul le prospettive per gli enti di area vasta. Nel corso dell'assemblea dei lavoratori, tra l'altro, è intervenuto anche il commissario straordinario Marcello Maisano il quale ha ricordato come la riforma dei Liberi Consorzi stia seguendo il suo iter all'Ars e che quindi delle risposte potrebbero arrivare in tempi relativamente brevi. Pur essendo in scadenza di mandato - rimarrà in carica infatti solamente fino al prossimo trentuno luglio, a meno che la legge non dovesse subire un nuovo e assolutamente deleterio "stop" - il commissario Maisano ha comunque dato la propria disponibilità ad incontrare una rappresentanza ristretta di lavoratori per discutere del futuro del l'ex provincia e del bilancio di previsione 2015.Un documento finanziario pro- grammatico estremamente difficile da fare quadrare nel momento in cui il Governo dovesse con la "forza" prelevare gli oltre sette milioni di euro che l'Ente deve allo Stato ai sensi della tanto contestata normativa sulla spending review.


LIBERI CONSORZI L'OPPOSIZIONE LASCIA L'AULA SI A TRE ARTICOLI
PALERMO. Arriva in Aula il disegno di legge sulla riforma delle Province e già è bagarre. Lo scontro è stato determinato dalla Proposta del centrodestra di eleggere direttamente i presidenti dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Il relativo emendamento del centrodestra è stato dichiarato dalla presidenza dell'Assemblea inammissibile. Proteste di Nello Musumeci e Gino Ioppolo, ancora più accentuata quella di Marco Falcone con uno scambio di accuse pesanti con la Presidenza dell'Ars. Falcone: «Lei, presidente Ardizzone, questa legge non la vuole», Ardizzone: «Onorevole Falcone, è lei che sta sabotando la legge» come sempre, una parola tira l'altra con un crescendo rossiniano, fino a quando il presidente dell'Ars ha espulso dall'Aula Falcone ed ha richiamato all'ordine Cordaro.
A questo punto tutto il centrodestra è uscito dall'Aula, dove sono rimasti i deputati di maggioranza, il M5stelle ed Ncd che hanno garantito il numero legale per la prosecuzione dei lavori. "È questo un percorso molto accidentato, siamo in grande difficoltà, ma è giusto che concludiamo l'iter di questa legge, altrimenti il 31luglio rischiamo il dissesto finanziario degli enti», ha affermato l'assessore alle Autonomie locali Giovanni Pistorio, rivolgendo appello al centrodestra prima che abbandonasse l'Aula. In una clima incandescente sono stati approvati i primi tre articoli. L'articolo 1, così come riscritto in base ad emendamento del governo, prevede l'istituzione dei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. L'articolo specifica inoltre che gli organi governo sono eletti con "sistema indiretto di secondo grado", cioè dai sindaci e dai consiglieri comunali. I territori di Liberi consorzi e Città metropolitane coincidono con le attuali ex Province regionali. Con l'articolo 2 stabilisce la potestà statutaria per il regolamento del Libero consorzio comunale. L'articolo 3 la potestà statutaria per regolamentare la Città metropolitana. In poche parole, questi enti potranno prevedere nei rispettivi statuti possibilità di eleggere direttamente il presidente del Libero consorzio o il sindaco metropolitano. In un comunicato congiunto di lista Musumeci, Cantiere popolare, Mpa-Pds e Fi si legge: «La chiusura netta del centrosinistra che sostiene Crocetta, di fronte al sacrosanto principio della elezione diretta del presidente del Libero consorzio dei Comuni e del sindaco della Città Metropolitana, è un fatto di inaudita gravità. A nulla è valso il nostro appello ad una legge condivisa sulle ex Province.
Mentre i cittadini chiedono partecipazione e protagonismo nelle scelte, il centrosinistra . col voto complice del Movimento Cinque Stelle - toglie loro ogni diritto di voto, consegnando agli apparati dei partiti il compito di gesti re gli enti intèrmedi. Per tutelare le prerogative parlamentari, messe in discussione da una decisione faziosa del presidente Ardizzone, abbiamo stasera abbandonato l'Aula, lasciando al resuscitato modello Sicilia" la responsabilità di questa macelleria istituzionale», Il presidente Ardizzone nel corso dei lavori ha più volte ribadito la volontà che la norma venga approvata entro il 31 luglio. Il ddl è composto da 46 articoli. L'Ars tornerà a riunirsi alle 12 di og gi per ascoltare l comunicazioni del presidente Rosario Crocetta sulla situazione politica e sul governo regionale.
Intanto, il renziano Gianfranco Vullo è tornato ad insistere perché l'Ars approvi, subito dopo la riforma delle Province, quella della legge elettorale. «Urge una riforma elettorale - ha detto Vullo - per il rinnovo dell'Ars con la possibilità di eleggere direttamente, attraverso un ticket, il presidente della Regione e il vice presidente. Eviteremmo l'uomo solo al comando e, nei casi di impedimento, ci sarebbe un sostituto legittimato a, guidare il governo. Con la stessa riforma, che credo sia possibile varare anche in due settimane, vanno aboliti il listino e la soglia di sbarramento al 5%».


SVOLTA NEL SETTORE IDRICO
CHI HA L'ACQUA LA GESTIRA'

Cosa ruota intorno al testo del disegno di legge regionale 455

A leggere il testo definitivo sul disegno di legge regionale 455 in materia di risorse idriche sembra quasi che dietro le strenue battaglie porta te avanti in questi anni per salvare i consorzio acquedottistico del Tre Sorgenti e i Comuni 'ti- belli" dal commissariamento ci possa essere stata l'intenzione di "sopravvivere" fino ad oggi.
Fino a quando il ddl potrebbe giungere ad approvazione. Sì, perché se questa legge non cambia molto per chi non possiede risorse idriche ed impianti (entreremo nel dettaglio dopo), apre letteralmente delle 'praterie" per coloro che possono disporre di entrambe le cose e ne hanno ad oggi la piena titolarità.
La parte più succosa della legge, in tal senso, è quella individuabile all'articolo 6, il quale precisa che le Assemblee territoriali idriche (costi tutte dai sindaci e nuova versione degli Ato) il servizio può essere affidato ad "enti di diritto pubblico, aziende consortili, consorzi di comuni", ma anche che "ove si rendesse necessario" può essere affidato a più gestori pubblici, può essere gestito direttamente dai comuni attraverso la creazione di sub-ambiti o in forma diretta per i Comuni che si trovino in "particolari con dizioni geografiche, idrogeologiche, tali da rendere anti-economica la gestione associata del servizio", Prima della modifica in commissione erano esplicitamente citate le comunità monta ne, punto contestato per la presenza — attiva, vitale e proponente- del deputato Pd Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona, in commissione.
Non solo, ma ai comuni "ribelli", già "grazia ti" dalla precedente legge regionale 2 del 2013 (che consentiva, appunto,. di proseguire la gestione diretta) è dedicato un intero articolo, il numero 11, nel quale si precisa che questi si "uniformano" alla fattispecie dei comuni" in particolari condizioni geografiche" e che, soprattutto, potranno incassare risorse economi che. Si legge: "l'Assessorato regionale dell'energia destina i finanziamenti previsti per l'adeguamento degli impianti di depurazione e reti idriche anche ai comuni degli ambiti privi del soggetto gestore". E se il OdI inserisce alcuni importanti principi (quantitativo minimo vitale d'acqua di 50 litri al giorno per persona ed. esempio un maggiore controllo pubblico da parte dei sindaci) non risponde però alla do-, manda delle domande: che fare con gestori come Sicilia acque o Girgenti acque? L'atteggiamento è di grande cautela: se da un lato si prevede la creazione di commissioni tecniche che vaglino l'attività degli ambiti territoriali ottimali (il cui personale transiterà nelle nuove "creature") per verificare inadempienze contrattuali con i gestori, rispetto al colosso regionale in mano alle multinazionali francesi si dice solo di vagliare i termini della convenzione e, se possibile, renderla più vantaggiosa.'
A conti fatti, quindi, chi ha l'acqua potrà gestirla, Gli altri, tutti in coda
GIOACCHINO SCHICCHI

LAGALLA, RETTORE USCENTE DI PALERMO

«Scontiamo un contesto povero e l'inefficienza della Regione»

PALERMO. «Sono soddisfatto per i miglioramenti compiuti nel giro di un anno. Nonostante sforzi "bestiali", però, continuiamo a pagare un conte sto complessivo di povertà economica e la mancanza di politiche d'assistenza da parte della Regione». Così Roberto Lagalla, rettore uscente dell'università di Palermo, analizza la classifica de "Il Sole 24 Ore" sugli atenei statali italiani. Nella graduatoria generale, Palermo si colloca al 55esimo posto a pari punti con Catania. Cinque le posizioni guadagnate nel giro di un anno: passi in avanti si registrano sul fronte della didattica; mentre per quanto riguarda la ricerca i dati sono sostanzialmente gli stessi. «Manca, però, la valutazione sui progetti Pon, che sono erogati sol tanto alle Università del Sud. Ciò determina un relativo arretramento», spiega Lagalla, secondo cui «in queste classifiche non sempre sono noti e validati i criteri e i numeri riportati».
Nota metodologica a parte, emerge chiaramente un divario crescente tra le Università del Nord e quelle del Sud, Palermo, al pari degli altri atenei siciliani, «deve fare i conti con un contesto sfavorevole». Ne è convinto Lagalla, che punta il dito contro la Regione: «Tra i fattori che più ci penalizzano c'è la bassa percentuale di studenti idonei che hanno ricevuto la borsa di studi. Siamo fanalino di coda. Evidentemente l'Ersu, che ricordo essere un ente regionale, non funziona. Così come tutto il sistema della Regione siciliana)). Male an che sul fronte dell'attrattività (il numero di studenti provenienti da fuori regione sul totale degli immatricolati), ma in questo caso "pesa" l'insularità della Sicilia.
Andando a spulciare le classifiche dei singoli indicatori "affiorano" pure dati positivi. Uno di questi riguarda la mobilità internazionale (ovvero la percentuale di crediti ottenuti all'estero): Palermo, infatti, si colloca al l4esimo posto su 61 atenei. «Siamo in netta crescita su questo parametro», commenta Lagalla. «Per quello che facciamo, vale a dire didattica e ricerca, — aggiunge - registriamo anche un trend in miglioramento»,
Lagalla, che il primo novembre lascerà le redini dell'Università palermitana a Fabrizio Micari (da poche setti mane eletto nuovo rettore), conclude con una battuta: «Se Verona, Trento e Milano corrono con le scarpe da ginnastica, noi corriamo con una palla al piede. In questa situazione non arriva re ultimi è già un miracolo».

Repubblica Palermo


All'Ars la legge sulle Province, approvati i primi tre articoli

Iniziata la votazione dei 46 articoli del disegno di legge di completamento di riforma delle ex Province, che prevede l'istituzione dei Liberi consorzi di Comuni e delle Città Metropolitane
di CHIARA BILLITTERI
All'Ars la legge sulle Province, approvati i primi tre articoli
L'assemblea regionale oggi pomeriggio ha approvato i primi tre articoli dei 46 che compongono il disegno di legge sull'istituzione dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Il primo articolo della legge è quello che sancisce l'istituzione delle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina più i sei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. Il secondo e il terzo stabiliscono le modalità di organizzazione: statuti, compiti. E decretano, tra l'altro, che l'elezione per i rappresentati dei nuovi organismi sarà di secondo livello.
Per questo motivo il centrodestra ha abbandonato Sala d'Ercole in polemica, lamentando che la presidenza ha dichiarato inammissibili tutti gli emendamenti volti a ripristinare l'elezione diretta. In aula, invece, sono rimasti i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli del centrosinistra, che hanno votato e approvato i primi tre articoli. E il capo dell'opposizione, Nello Musumeci, commenta: "E' stato ricomposto il 'modello Sicilia', complimenti. Ci siamo scontrati con l'arroganza di una maggioranza di cartapesta il cui prestigio è sotto i piedi. I grillini sono rimasti in aula perché per loro la democrazia non è l'elezione diretta ma due like su Facebook". "Questa riforma non solo non risolverà i problemi
delle Province, ma li aggraverà", ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone. Dopo l'approvazione dei primi tre articoli, il Presidente Giovanni Ardizzone ha rinviato la seduta a domani alle 12 per le dichiarazioni del Governatore Rosario Crocetta. Il voto della legge dovrebbe in teoria continuare domani dopo le comunicazioni di Crocetta ma il relatore Antonello Cracolici sottolinea: "Continueremo il voto martedì prossimo".

Agrigentonotizie

Libero consorzio, prosegue l'azione di lotta: delegazione andrà all'Ars

L'Assemblea del personale ha deciso di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex Province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è in discussione il disegno di legge sui Liberi consorzi comunali in Sicilia.
L'Assemblea del personale del Libero consorzio comunale di Agrigento ha deciso di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex Province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è in discussione il disegno di legge sui Liberi consorzi comunali in Sicilia.
Inoltre, sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una interlocuzione con l'assessore regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali Giovanni Pistorio.
Nel corso dell'Assemblea è intervenuto anche il commissario straordinario Marcello Maisano il quale ha ricordato come la riforma dei Liberi consorzi stia seguendo il suo iter all'Ars. Pur essendo in scadenza di mandato, che avverrà il prossimo 31 luglio, il commissario Maisano ha, comunque, dato la propria disponibilità ad incontrare una rappresentanza ristretta di lavoratori per discutere del futuro dell'ex Provincia e del bilancio di previsione 2015.

Licatanet


Vincenti: "Si intervenga sulle strade di accesso alle spiagge di Mollarella e Poliscia"
L'estate entra nel vivo ma la condizione della viabilità nelle strade di accesso al mare non è ideale. Ecco la nota del consigliere comunale Angelo Vincenti.
Che le nostre strade sia urbane sia extraurbane, non siano in buona salute, non è una novità, ma c'è da evidenziare soprattutto in questo periodo di maggior afflusso nelle zone balneari, le pessime condizioni del manto stradale di alcune arterie importantissime. So che il sindaco di Licata alla fine di giugno aveva sollecitato il commissario straordinario del Libero consorzio del comune Marcello Maisano in particolar modo per la strada provinciale 67, ma vorrei che si prestasse attenzione anche in altre strade di accesso alle zone balneari e residenziali che portano a Mollarella. In condizioni pessime è la strada provinciale 38, detta la panoramica, che dall'ospedale arriva a Mollarella. In quest'arteria sono stati eseguiti dei lavori che hanno peggiorato il manto stradale, creando dossi pericolossissimi. Non è raro trovare in piena curva, avvallamenti e cedimenti dell'asfalto che rendono il controllo di auto e moto, molto difficile e pericoloso anche a poca velocità. Non sono sicuramente migliori le due stradine a senso unico che dalla strada di San Michele portano a Mollarella, si presentano fortemente deformate e in alcuni punti le auto hanno seriamente problemi a passare. Vorrei ricordare al Sig Sindaco che negli anni passati queste due strade, pur appartenendo al Consorzio Gela 5, sono state, manutenzionate dal comune di Licata. Pertanto sarebbe opportuno che il sindaco diffidasse l'ex provincia a intervenire al fine di garantire l'incolumità e la sicurezza di residenti e turisti che affollano queste importanti strade di accesso alle zone balneari.

Agrigentoweb

Aggiudicata la gara di manutenzione negli edifici, impianti sportivi e scuole del Libero Consorzio

Concluso l'iter amministrativo dell'aggiudicazione dei lavori di manutenzione ordinaria negli impianti sportivi, edifici provinciali e nelle scuole di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La gara, dell'importo complessivo di 79.000,00 euro, è stata aggiudicata all'impresa G.F.G COSTRUZIONI, con sede a Favara, che ha offerto il ribasso del 37,69%.
L'accordo quadro annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione ordinaria negli edifici, impianti sportivi e scuole di proprietà o concessi in uso è una procedura aperta, grazie alla quale si potrà intervenire in qualsiasi momento sulla base delle relazioni tecniche e degli ordini di servizio redatti dai tecnici del Settore" Edilizia e Gestione Patrimoniale".
L'impegno di spesa per l'appalto risulta largamente ridotto rispetto agli scorsi anni ed è stato assunto per il mantenimento delle competenze di legge assegnate alle ex Province Regionali, ma notevolmente ridotto a causa dell'attuale situazione finanziaria dell'Ente.

Tutela del mare: al via le campionature nella fascia costiera
Oltre agli allarmi sonori e visivi già installati, ai sistemi di telecontrollo, a cominciare da oggi, con l'obiettivo primario della tutela del mare e della tranquillità dei bagnanti, Girgenti Acque SpA ha istituito una procedura di controllo interno che prevede, con cadenza settimanale, il prelievo di campioni di acqua nello specchio di mare in corrispondenza delle centrali di sollevamento dei reflui fognari nella fascia costiera di Agrigento, Porto Empedocle, Siculiana e Realmonte.
I risultati delle analisi saranno pubblicati sul sito www.girgentiacque.com e, quindi, consultabili da tutti.

Balarm.it

Dopo le segnalazioni relative al degrado della Scala dei Turchi, il Libero Consorzio comunale di Agrigento stanzia un presidio per prevenire i comportamenti scorretti

Un presidio alla Scala dei Turchi: tuteliamo la bellezza
Abbiamo spesso dato spazio alle incurie e al degrado che caratterizzavano la situazione della Scala dei Turchi, preziosa spiaggia bianca vicina a Porto Empedocle nota per la sua parete rocciosa costituita di marna, che attrae ogni anno migliaia di visitatori, sia siciliani che stranieri.
Un'altra forte problematica del luogo era l'abbandono dei turisti, per niente assistiti. Alla luce di tutti questi disagi, è stato preso un primo provvedimento: lo stanziamento di un presidio dell'unità mobile dell'Ufficio Relazione con il pubbllico, che tutti i giorni sosterà all'ingresso per fornire informazioni a sensibilizzare al corretto comportamento i visitatori.
Il presidio, sostenuto dal Libero Consorzio comunale di Agrigento, darà un forte sostegno alle istituzioni, allo scopo di prevenire atti vandalici e comportamenti sconsiderati.

Scrivolibero.it

Personale dell'ex provincia in agitazione

L'Assemblea del personale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha deciso di proseguire l'azione di lotta, da concordare con gli altri colleghi delle ex province siciliane, recandosi nei prossimi giorni nella sede dell'Ars dove è in discussione il disegno di legge sui Liberi Consorzi comunali in Sicilia. Inoltre, sempre a Palermo, sarà avviata dai sindacati una interlocuzione con l'Assessore Regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali on.le Giovanni Pistorio. Nel corso dell'Assemblea è intervenuto anche il Commissario Straordinario Marcello Maisano il quale ha ricordato come la riforma dei Liberi Consorzi stia seguendo il suo iter all'Ars. Pur essendo in scadenza di mandato, che avverrà il prossimo 31 luglio, il Commissario Maisano ha, comunque dato la propria disponibilità ad incontrare una rappresentanza ristretta di lavoratori per discutere del futuro dell'ex provincia e del bilancio di previsione 2015.


gds.it

Ex Provincia di Agrigento, in arrivo liquidità per 100 mila euro

Circa 100 mila euro in arrivo nelle casse del Libero consorzio comunale di Agrigento, ex Provincia. Sono le somme relative a due verbali di conciliazione, uno con i Carabinieri, l'altro con la Questura per la congruità dei canoni di locazione degli immobili di proprietà dell'ente in uso alle forze dell'ordine. Per gli uffici della Questura la somma che sarà pagata alla Provincia ammonta a 55.250 euro, mentre per i locali usati dai carabinieri l'ammontare della conciliazione è di 41.909 euro. Ma andiamo con ordine. L'ex Provincia è proprietaria dell'immobile di piazza Vittorio Emanuele attualmente sede degli uffici della Questura e la locazione, registrata il 25 febbraio del 1964 è in forma extracontrattuale. Per questi locali, l'Agenzia del Demanio, come trasmesso dalla Prefettura nel 2012, ha espresso parere di congruità sul canone di locazione che ammonta a 227.300 euro annui, invece di quello richiesto dalla Provincia di 235.680 euro. Il ministero dell'Interno, lo scorso 30 giugno, ha autorizzato il pagamento della prima semestralità 2015 ed ha invitato la Questura, attraverso la Prefettura, a sottoscrivere il verbale di conciliazione.

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