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Rassegna stampa del 25 - 26 - 27 Luglio 2015

25 Luglio 2015

 

Corriere di Gela

Riforma province in dirittura d'arrivo

Il disegno di legge di riforma delle ex province regionali è tornato in aula all'Ars dopo la bocciatura dell'art. 1 di alcuni mesi addietro. L'emendamento governativo che ha sostituito tale articolo dispone al primo comma che "sono istituiti i liberi Consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, composti dai comuni delle corrispondenti province regionali", mentre al comma successivo aggiunge che «sono, altresì, istituiti i liberi Consorzi comunali di Palermo, Catania e Messina, composti dai comuni delle corrispondenti province regionali, i quali costituiscono le Città metropolitane». Nella migliore tradizione del "gattopardo" isolano, quindi, si cambia per non cambiare, restando immutati di fatto i nove collegi elettorali regionali.
L'operazione, chirurgica, è quella di salvare i liberi consorzi comunali di Palermo, Catania e Messina residuali alle rispettive Città metropolitane di cui alla Lr. 8/2014 per poi immediatamente fonderli in corrispondenza delle ex province regionali, richiamandosi alla fonte normativa nazionale, vale a dire la legge Delrio. Restano quindi nove gli enti di area vasta "riformati": i sei liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani ed i tre liberi consorzi/città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Ed affinché tutto rimanga così come com'era, le città di Gela, Niscemi e Piazza Armerina che avevano aderito a quel libero consorzio comunale di Catania, vengono esclusi e rispediti negli enti di appartenenza (Caltanissetta ed Enna) perché ad essere considerati sono solo i comuni che rientravano nella ex provincia regionale etnea.
Il piatto è servito? Si e no. Innanzitutto vanno registrati un paio di interventi in aula degni di menzione. Il primo è stato quello del deputato calatino Cappello, in rappresentanza dell'intero gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle: «siamo partiti con un percorso che stabiliva una diversa geografia per quanto concerneva i liberi consorzi. Ora, stiamo cambiando, ancora una volta, le carte in regola a quei comuni che avevano iniziato un percorso. Per cui, in un certo qual modo, stiamo cambiando proprio le regole in corsa. Io dico che quest'aula deve essere consequenziale alla legge n. 7 e alla legge n. 8 e debba rispettare il referendum popolare che ha dato un esito e l'esito lo conosciamo, riguarda la città di Gela, Piazza Armerina, Licodia Eubea e Niscemi, che queste città hanno diritto insieme a tutte le altre di aderire ad un libero consorzio così come residuerà dalla città metropolitana individuata nell'area metropolitana del 1995 perché questa riforma che faremo oggi o ha l'ambizione davvero di segnare una diversa conformazione geografica per i prossimi 50 anni, oppure sarà una riforma che noi ci ritroveremo a dovere cambiare a seconda del Governo o dell'assessore che siederà in quella sedia, perché siamo partiti in un modo e siamo arrivati con Pistorio in un altro. Un minimo di coerenza, un minimo di direzione questo Governo deve rassegnarla e ne ha l'obbligo, non solo rispetto a quest'aula, ma soprattutto rispetto a queste popolazioni che si sono già espresse».
Il secondo intervento di cui riportiamo fedelmente il contenuto dal resoconto stenografico di Sala d'Ercole, è del deputato gelese del Pd, Arancio: «ci sono tre comunità che già si sono avviate in avanti rispetto alle procedure che hanno deliberato i consigli comunali che sono stati fatti i referendum e mi sembrerebbe giusto, considerato che non si tratta di rifare le province, ma fare delle associazioni dei comuni, se sono libere, coloro i quali già si sono pronunciati perché non prenderle in considerazione. Sarebbe, quindi, opportuno che rispetto al panorama di tutti i comuni della Sicilia, ci sono tre comuni che già hanno fatto queste procedure, mi sembrerebbe giusto prendere in considerazione questo processo che è già avvenuto. Chiedo, quindi, al Governo ed alla Presidenza dell'Assemblea, di tenere atto di quello che già le popolazioni votando hanno già determinato». Non è intervenuto invece l'altro deputato gelese, l'ex autonomista Federico nel silenzio sul punto che è di tutto il centrodestra il quale, in ordine alla riforma in atto, ha deciso di fare battaglia su altre questioni ed in particolare sulla elezione diretta del Presidente del libero consorzio e della Città metropolitana, tanto da minacciare attraverso il capogruppo forzista, Falcone, di occupare l'aula.
Decaduti tutti i subemendati e non approvato quello di Cappello che aveva chiesto ed ottenuto il voto palese, il nuovo articolo 1, in ogni caso, è stato approvato; così come i successivi articoli 2 e 3 in cui sono stati affermati sostanzialmente i principi generali di questa (pseudo) riforma. Ora, si procederà - ed alla svelta - all'approvazione di tutti gli articoli la prossima settimana perché c'è da chiudere entro fine mese, in concomitanza con la scadenza dei commissari provinciali.
Morale della favola? Gela  e Niscemi rimangono con Caltanissetta, Piazza Armerina con Enna, Licodia Eubea con Catania, i rispettivi referendum perdono ogni valore giuridico ed assumono, nelle parole del nuovo assessore agli enti locali, Pistorio, un valore simbolico. Ma è veramente così? Non proprio e lo stesso Pistorio lo ammette tra le righe del suo intervento:«il Governo fa una scelta coerente con la legge Delrio di far coincidere le città metropolitane con il territorio della ex provincia di appartenenza e quindi viene a cessare quell'ipotetico libero consorzio, tra l'altro irrazionale, per Catania che teneva insieme il Calatino fino a Bronte, senza la connessione con la città che è punto aggregante.
A questo punto il referendum, quindi, ha un valore simbolico, ma non più giuridico perché quell'ente a cui si riferisce non esiste più nella proposta del Governo. Ma noi - puntualizza però Pistorio - salvaguardiamo in qualche modo un percorso che se si legge l'articolo 44 prevediamo non più in forma di referendum, ma come delibera del consiglio comunale a maggioranza assoluta, che questi comuni Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, che aveva aderito al consorzio comunale di Ragusa, avendo come appartenenza naturale l'ex libero consorzio di Catania in assenza di città metropolitana, dichiarino e riconfermino la volontà».
La disposizione normativa richiamata da Pistorio in effetti consentirebbe ai comuni di Gela, Niscemi e Piazza Armerina di aderire alla Città metropolitana di Catania con una delibera consiliare a maggioranza assoluta entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge. E ciò grazie a dei referenda popolari il cui valore, con tutta evidenza, va oltre quello puramente simbolico. Non rimane dunque che attendere settimana prossima per conoscere il possibile destino di questo territori.


GDS

Corruzione, giudizio immediato per l'ex presidente della Provincia di Agrigento
Si sarebbe appropriato di 40 palme acquistate dalla Provincia per abbellire scuole e spazi pubblici
AGRIGENTO. Giudizio immediato per l'ex presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi del Mpa. Il gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del Pm Carlo Cinque. L'accusa, inizialmente qualificata come peculato, è di corruzione per l'esercizio della funzione. D'Orsi, imputato di peculato, truffa, abuso di ufficio e concussione era stato condannato ad un anno di reclusione per un solo capo di imputazione, ossia limitatamente all'accusa di aver ottenuto il rimborso di pranzi e cene senza che risultasse "adeguatamente motivato" il fine istituzionale.
Contestualmente alla sentenza, il collegio di giudici, presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, aveva restituito gli atti ai pm per un singolo capo di imputazione. Secondo l'accusa, D'Orsi, nel 2010, si sarebbe appropriato di 40 palme acquistate dalla Provincia per abbellire scuole e spazi pubblici. Palme che finirono, sempre secondo l'accusa, nel giardino della sua villa di Montaperto, rione di Agrigento.

LA SICILIA

Spiagge, parte la pulizia Cambiano ha. firmato un'ordinanza per la bonifica degli arenili. Il Comune si sostituisce all'ex Provincia.
Il Comune si sostituisce al Libero Consorzio di Agrigento per la pulizia delle spiagge. li sindaco Angelo Cambiano ha firmato un'ordinanza per un intervento straordinario. La somma massi ma impegnata è di 40mila euro. Il provvedimento si è reso necessario poiché, si legge nel testo dell'ordinanza, «gli arenili che ricadono sul territorio di Licata presentano gravi carenze igienico- sanitarie come comunicato dal servizio dell'Azienda sanitaria provinciale».
Gli uffici sanitari hanno infatti «ispezionato la costa licatese e tra Mollarella, Marianello, Poliscia, Torre di Gaffe e Foce Gallina, è stata evidenziata la presenza di vegetazione spontanea infestante e questa situazione di grave carenza igienico sanitaria — continua la nota dei sanitari non fa altro che aumentare la presenza di zecche e zanzare, scoraggiando la frequentazione del le spiagge da parte dei turisti».
L'Asp, al termine della sua ispezione, aveva suggerito che «a tutela della salute pubblica è indispensabile e urgente pulire le spiagge e le vie d'accesso».
Da lì, la decisione da parte del Comune di sostituirsi al Libero Consorzio, Ente cui spetterebbe la pulizia, valutato — si legge ancora nell'ordinanza sindacale — «che occorre provvedere con la massima urgenza alla pulizia delle spiagge alfine di evitare la non fruibilità e balneabilità di tutto il litorale con conseguenti danni anche per gli opera tori degli stabilimenti balneari». Ad aggravare (a situazione, la presenza in alcuni arenili licatesi dei canneti fluviali portati dal Salso. Il Comune ha pertanto impegnato la somma mas sima di 4Omila euro trattenendo in seguito il costo sostenuto per l'intervento dalle risorse da trasferire al Libero Consorzio, chiedendone il contestuale rimborso. La Provincia, come si ricorderà, aveva impegnato per la pulizia delle spiagge della costa agrigentina la somma complessiva di 33 mila euro che non può ovviamente bastare per copri re tutto il servizio per la durata della stagione estiva.
GIUSEPPE CELLURA

Tavolo di concertazione professionisti-associazioni a disposizione dei Comuni
E' stato formalmente siglato ieri il protocollo d'intesa tra professionisti e associazioni che, impegnati nel territorio, hanno deciso di dar vita a un «Tavolo di concertazione» che sarà a disposizione di Comuni ed ènti pubblici in generale.
Scopo dell'iniziativa è quello di pro muovere e valutare gli interventi e le azioni sui territori di riferimento offrendo consulenza tecnica specializzata, il giusto contributo alla realizzazione di progetti, incrementando l'avvio di sistemi di sviluppo locale che puntano alla creazione di occasioni di lavoro, al giusto impiego dei fondi comunitari e regionali, oltre che alla tutela del territorio e delle sue ricchezze e tipicità.
«E' progetto comune di sviluppo economico e sociale — hanno spiegato i professionisti il lustrando l'iniziativa attraverso i loro rappresentanti — Come previsto dalle norme di legge europee e d'Italia, dagli Ordinamenti degli Enti locali e pubblici in genere, parteciperemo ai Tavoli di concertazione generali e settoriali, che verranno istituiti ed attivati dalla Regione Sicilia e suoi Dipartimenti, dalle Autorità di gestione dei fondi a carattere nazionale e regionale, dai Comuni e Province, dalle Agenzie e Distretti per lo Sviluppo locale, al fine di trattare e sviluppare, le questioni di indirizzo carattere programmatico, sui temi strategici generali di competenza di questi Enti, approfondendo temi settoriali e degli aspetti operativi della programmazione e dell'attuazione, acquisiremo informazioni su tutti gli atti posti in essere per l'attuazione dei pro grammi, esprimeremo pareri sui provvedimenti da adottarsi ad opera delle Amministrazioni competenti, quali bandi, avvisi, circolari, regolamenti - hanno detto ancora - verificheremo lo stato di attuazione nonché il rispetto dei tempi, gli eventuali ritardi e inefficienze, predisponendo una relazione per ciascuna attività svolta. Con questo "Tavolo di concertazione", quindi, tra mite le competenze di ciascuna categoria di tecnici, intendiamo sviluppa re al meglio tutte le possibili sinergie tra gli enti pubblici, i soggetti imprenditoriali delle aree, gli istituti di credi to e gli operatori presenti nei territori».
L'iniziativa è stata illustrata nella sa la «Ciglia» dell'ex Provincia regionale, ora Libero consorzio comunale.
A sottoscrivere il partenariato sono stati: l'ordine degli Architetti Ppc del la provincia di Agrigento, il Collegio degli Agrotecnici delle province di Agrigento e Trapani, il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Agrigento, il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della provincia di Agrigento, l'ordine regionale dei Geologi di Sicilia, l'ordi ne dei Commercialisti ed Esperti Contabili della provincia di Agrigento, l'or dine degli Ingegneri della provincia di Agrigento, l'ordine dei Dottori Agro- nomi e Forestali della provincia di Agrigento, l'associazione di promozione sociale «Ethikos per il territorio».
R. A.

Rigassificatore, decidono i cittadini attravérso la consultazione on line L'iniziativa è di Legambiente, M5S, Circolo «Berlinguer» Alcuni continuano a ripetere che il rigassifcatore non si farà (retaggio di quanto detto, quasi come un mantra, in campagna elettorale), ma questo non cambia la volontà di fondo di contrapporsi più che alla struttura in séa quel lo che in molti hanno definito un intento speculativo, Il riferimento è, nel dettaglio, al piano strategico nazionale per gas liquido, come noto pubblicato a fine giugno sul sito del Ministero dello sviluppo Economico, il quale prevede tra le opere «strategiche» una versione 2.0 del rigassificatore di Porto Empedocle, il quale servirà più che
altro come punto di stoccaggio del gas nei periodi di potenziale crisi, Il tutto, ovviamente, a spese dei cittadini, che dovrebbero - in caso i tanti "se" dovessero trasformarsi in concreti atti — mantenere l'impianto con fondi che si aggirerebbero intorno ai 4smilioni di euro annoi. Intorno allo stesso tavolo si sono trovati Legambiente, Movimento 5 Stelle, Circolo «Berlinguer». i capigruppo dei gruppi consiliari «Agrigento Rinasce» e «Agrigento cambia,, associazioni e rappresentanti di categoria. tutti pronti a sostenere iniziative congiunte per opporsi, in ogni sede, alla costruzione del rigassificatore. Primo punto di partenza la partecipazione alla consultazione pubblica on me del Mise, attraverso la quale tutti - cittadini, associazioni ed enti - possono esprimere pareri e contrarietà. «Se il rigassificatore fino ad oggi non è stato realizzato — ha detto Domenico Foritana, presidente regionale di Legambiente e assessore comunale — è stato soltanto perché Enel non lo ha ritenuto economicamente conveniente. Messo è in corso un tentativo di speculazione da parte dei soliti noti che non va ricondotta solo alla situazione dell'impianto di Agrigento, ma, più in generale, al quadro nazionale. Rispetto alla struttura empedoclina, comunque, come Legambiente ci opporremo nelle opportune sedi non appena ci sarà una possibilità. Ad esem pio - conclude - una finestra potrebbe aprirsi rispetto alla variante del progetto che, evidentemente, dovrà essere presentata per trasformare l'impianto in punto di stoccaggio. Come già fatto, faremo opposizione al provvedimento».
(Quando in Aula presentammo la mozione per chiedere il ritiro delle autorizzazioni — spiega il deputato regionale 5 stelle Matteo Mangicavallo — siamo stati avvicinati da esponenti dell'Udc perché ritirassimo l'atto, la cui bocciatura è stata barattata con altri partiti con il voto sul ddl per la riforma delle province. Una mozione che adesso potremo ripresentare, per riportare la battaglia contro questo impianto alla Regione e a livello nazionale ed europeo». «Il circolo 'Berlinguer' farà la sua par te in questa vicenda - ha spiegato il se gretario Epifanio Bellini - ma è necessario il coinvolgimento della politica nazionale, E' impensabile che mentre ali- vello europeo siva verso forme di energia alternativa e sostenibile qui si discuta ancora di questi temi».
Nella sala, comunque, aleggia un pe di disagio di fondo. Nessuno, nonostante il 50% dei presenti sia riconducibilea liste, movimenti e associazioni che ne sostennero l'elezione, fa il nome di Lillo Firetto né ricorda il sostanziale il disimpegno» sui temi in campagna elettorale. Una situazione che ha spinto, ad esempio, il comitato 'No al rigassiticatore» a non partecipare all'iniziativa, sebbene in atto non sia stata presa alcuna posizione formale sulla vicenda.
G SCHICCHI


26 Luglio 2015

 

Agrigentoweb

Professionisti in prima linea per lo sviluppo del territorio: siglato protocollo d'Intesa tra Ordini professionali e associazione "Ethikos"

E' stato formalmente siglato il protocollo d'intesa tra professionisti e associazioni che, impegnati nel territorio, hanno deciso di dar vita a un "Tavolo di concertazione" che sarà a disposizione di Comuni ed enti pubblici in generale.​
Scopo dell'iniziativa è quello di promuovere e valutare gli interventi e le azioni sui territori di riferimento offrendo consulenza tecnica specializzata, il giusto contributo alla realizzazione di progetti, incrementando l'avvio di sistemi di sviluppo locale che puntano alla creazione di occasioni di lavoro, al giusto impiego dei fondi comunitari e regionali, oltre che alla tutela del territorio e delle sue ricchezze e tipicità.
«E' progetto comune di sviluppo economico e sociale - hanno spiegato i professionisti illustrando l'iniziativa attraverso i loro rappresentanti -. Come previsto dalle norme di legge europee e d'Italia, dagli Ordinamenti degli Enti locali e pubblici in genere, parteciperemo ai Tavoli di concertazione generali e settoriali, che verranno istituiti ed attivati dalla Regione Sicilia e suoi Dipartimenti, dalle Autorità di gestione dei fondi a carattere nazionale e regionale, dai Comuni e Province, dalle Agenzie e Distretti per lo Sviluppo locale, al fine di trattare e sviluppare, le questioni di indirizzo a carattere programmatico, sui temi strategici generali di competenza di questi Enti, approfondendo temi settoriali e degli aspetti operativi della programmazione e dell'attuazione, acquisiremo informazioni su tutti gli atti posti in essere per l'attuazione dei programmi, esprimeremo pareri sui provvedimenti da adottarsi ad opera delle Amministrazioni competenti, quali bandi, avvisi, circolari, regolamenti, - hanno detto ancora - verificheremo lo stato di attuazione nonché il rispetto dei tempi, gli eventuali ritardi e inefficienze, predisponendo una relazione per ciascuna attività svolta. Con questo "Tavolo di concertazione", quindi, tramite le competenze di ciascuna categoria di tecnici, intendiamo sviluppare al meglio tutte le possibili sinergie tra gli enti pubblici, i soggetti imprenditoriali delle aree, gli istituti di credito e gli operatori presenti nei territori».
L'iniziativa è stata illustrata nella sala "Giglia" dell'ex Provincia regionale, ora Libero consorzio comunale.
A sottoscrivere il partenariato sono stati: l'
​​Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Agrigento, il Collegio degli Agrotecnici delle provincie di Agrigento e Trapani, il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Agrigento, il Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della provincia di Agrigento, l'Ordine regionale dei Geologi di Sicilia, l'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili della provincia di Agrigento, l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Agrigento, l'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Agrigento, l'associazione di promozione sociale "Ethikos per il territorio".

Canicattiweb


Licata, Pulizia spiagge: firmata ordinanza comunale

Pulizia fai da te per le spiagge licatesi. Il Comune si sostituisce al Libero Consorzio di Agrigento. Il sindaco Angelo Cambiano ha firmato un'ordinanza per un intervento straordinario. La somma massima impegnata è di 40mila euro. La Provincia, come si ricorderà, aveva impegnato per la pulizia delle spiagge della costa agrigentina la somma complessiva di 33mila euro che non può ovviamente bastare per coprire tutto il servizio per la durata della stagione estiva. Il provvedimento si è reso necessario poiché, si legge nel testo dell'ordinanza, "gli arenili che ricadono sul territorio di Licata presentano gravi carenze igienico-sanitarie come comunicato dal servizio dell'Azienda Sanitaria Provinciale".

27 Luglio 2015

 

Agrigentonotizie

Porto Empedocle, sequestrati depuratore e impianto di sollevamento

L'indagine sugli sversamenti dei reflui in mare ha fatto scattare i sigilli anche per la condotta sottomarina per lo smaltimento dei reflui che fuoriesce dal depuratore e sfocia al largo a circa un chilometro e mezzo di distanza e un tratto piccolo di arenile in corrispondenza di varco Macallè
La Guardia costiera, su disposizione della Procura della Repubblica, ha sequestrato il depuratore di Porto Empedocle. L'indagine sugli sversamenti dei reflui in mare ha fatto scattare i sigilli anche per la condotta sottomarina per lo smaltimento dei reflui che fuoriesce dal depuratore e sfocia al largo a circa un chilometro e mezzo di distanza e un tratto piccolo di arenile in corrispondenza di varco Macallè e la stazione di pompaggio di Lido Azzurro. Le indagini proseguono, e potrebbero esserci anche alcuni sviluppi.

Grandangolo


Agrigento, il col. Bruno va ad Udine e lascia la Dia in buone mani
Da oggi il colonnello dei carabinieri Luigi Bruno lascia dopo due anni l'incarico di capo della sezione operativa di Agrigento della Direzione investigativa antimafia. Con la recentissima promozione al grado di colonnello, Bruno andrà ad Udine, per assumere il nuovo incarico di Capo di Stato Maggiore della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia. Al posto del valente ufficiale subentrerà il vice questore aggiunto della Polizia di Stato, Roberto Cilona.
LA SICILIA
Liberi Consorzi Pistorio sprinta «L'ok dell'Ars entro luglio» È fiducioso l'assessore alle Autonomie locali e Funzione pubblica, Giovanni Pistorio, sulla possibilità che entro i luglio l'Ars approvi il disegno di legge sui Liberi consorzi di comuni e Città metropolitane. Peraltro, con la deroga prevista nel decreto legge sugli enti locali (il n. 78), che autorizza le ex Province siciliane ad utilizzare 100 milioni di avanzo di amministrazione, pur in assenza del consuntivo dell'anno precedente. dovrebbero essere scongiurati una serie di problemi, a cominciare dalla stabilizzazione dei precari Si tratta di un emendamento presentato in commissione Bilancio dei Senato insieme con quelli che riconoscono alla Regione un credito di circa 500 milioni.
«In queste settimane - dice Pistorio - ho lavorato intensamente e in silenzio Ho avuto diversi incontri a Roma con il sottosegretario Gianclaudio Bressa, ma è - stato un lavoro di squadra che ha:visto impegnato in prima linea il presidente nazionale del mio partito l'Udc Giampiero D' Alia, l'assessore Baccei il sottosegretario Faraone e diversi esponenti del governo nazionale, Un lavoro che deve continuare, perché il bilancio della Regione per il 2016 dovrà essere approvato, entro il 31 dicembre 2015, essendo stato impugnato quello pluriennale.
A Pistorio e stata affidata in corsa la responsabilita di portare a termine la riforma delle province dopo le dimissioni del sud predécessore, Ettore Leotta: «Sono stato nominato assessore per dare continuità ailavoro già fatto e non per la mia qualità di politico. Credo che sarà un grande risultato ia per il govemo che per l'Ars». Contemporaneamente, l'assessore alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, sta lavorando per l'attuazione-di alcune norme previste dalla lègge di stabilità, «che non è solo l'adeguamento
- pensionistica dei dipendenti della Regione agli statali. Infatti, bisogna lavorare alla riduzione del 30% delle strutture organizzative, i cosiddetti servizi. Ho già incontrato i sindacati confederali e gli autonomi per trovare insieme le soluzioni, attraverso la concertazione, ma nello stesso tempo i dipendenti regionali tra i quali si annidano grandi potenzialità. Occorre introdurre criteri per misurare le performance e quindi premiare il merito e sanzionare le inefficienze e la mancanza di trasparenza. Ma è anche necessario semplificare la burocrazia eliminando il peso degli adempimenti che la stessa burocrazia deve eseguire. Abbiamo stabilito che sarà l'Ara. È il luogo delle concertazione». - Per Pistorio l'assessore non può essere visto come la controparte dei Comuni che neI 2015 avranno assegnati 357 milioni di euro 18 milioni in meno dello scorso anno più 115 milioni per investimenti garantiti da un mutuo più ancora 116 milioni derivanti dall'abrogazione déll'accisa sull'energia elettrica. In totale, 820 milioni e 4 euro, compresi i 120 milioni per i precari; Secondo la legge, le stabilizzazioni dovrebbero essere effettuate entro i! 2016. «Un obiettivo difficile da raggiungere - sostiene Pistorio - pero se iniziamo potremo chiedere a Roma una deroga Ma bisogna essere credibili 13 altronde se ce questo precariato in Sicilia è perché lo Stato invece di dare occupazione vera si e limitato a fare assistenzialismo» Pistorio insieme con le altre regioni a Statuto speciale intende promuovere un movimento per la difesa dell'autonomia Intanto il progetto che gli sta più a cuore e quello dell'introduzione della banda larga in Siciliachenei2 raggiungerà il 100% dei cittadini Ma quanto dovrebbe durare questo governo «Durerà finche avrà la capacita di fare Io non partecipo ne alle polemiche ne allo scontro che diventano pericolosi quando coinvolgono le istituzioni. Le elezioni anticipate sono una patologia»
LM

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