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Rassegna stampa dell'1 - 2 e 3 agosto 2015

Agrigento 1 Agosto
livesicilia.it
Riforma delle Province: Addio a 305 consiglieri


Di certo c'è che quasi otto milioni non si spenderanno più. Se poi la riforma delle ex Province che ha battezzato liberi consorzi e Città metropolitane porterà altri vantaggi economici, è ancora presto per dirlo. Il risparmio intanto c'è, ma non si vede. Perché già da due anni le province erano state cancellate con la prima parte della riforma che aveva portato ai commissariamenti, azzerando i consigli provinciali. Ora, quei risparmi (quasi otto milioni all'anno) si consolidano.

La legge, finalmente votata dall'Ars questa settimana, ridisegna la struttura e le funzioni degli enti di area vasta. E dovrebbe portare a un cambiamento culturale che passa dalla collaborazione degli amministratori locali, che dovranno interpretare i nuovi enti nello spirito appunto del "consorzio". Diverse saranno anche le competenze e come hanno spiegato in conferenza stampa Antonello Cracolici e l'assessore Giovanni Pistorio presentando la legge. Con questa riforma abbiamo messo fine agli sprechi per ripetizione della spesa - afferma Cracolici -. Non esisteranno più nove 'supercomuni', come erano nei fatti le ex Province, perché Liberi consorzi e Città metropolitane avranno competenze esclusive". Che non riguarderanno feste e sagre come un tempo accadeva con le Province: "Vengono trasferite ai comuni le competenze su manifestazioni artistiche e ricreative, mentre alla Regione passano le competenze su formazione professionale e tutela ambientale. I Liberi consorzi - ha spiegato Pistorio - avranno, invece, competenza sull'approvazione degli strumenti urbanistici ed entro il prossimo anno anche sull'edilizia popolare abitativa, sulla vigilanza dei consorzi di bonifica e sulla motorizzazione civile".

Quel che è certo è che non ci saranno più i consiglieri provinciali. Che fino all'altroieri erano 305 e costavano la bellezza di 7.7327.452,44 euro all'anno. I vecchi consiglieri percepivano un'indennità che andava dai 1.500 euro lordi di Enna ai quasi cinquemila euro lordi mensili per il presidente del consiglio provinciale di Palermo. Il solo consiglio provinciale del capoluogo costava ogni anno 1.282.433 euro.

Queste somme - che già da due anni non si spendono per via dei commissariamenti - si risparmieranno in pianta stabile visto che nei liberi consorzi i consigli saranno sostituiti dalle "adunanze elettorali", formate da tutti i sindaci e consiglieri comunali in carica nei comuni appartenenti all'ente (senza retribuzioni aggiuntive) e avrà come compito quello di eleggere il presidente del Libero consorzio e il sindaco della Città metropolitana, oltre che i membri della Giunta.

A proposito di questi ultimi, anche qui si dovrebbe concretizzare un risparmio. La legge prevede infatti che "al presidente del Libero consorzio comunale ed al sindaco metropolitano è attribuita un'indennità pari alla differenza tra l'indennità percepita per la carica di Sindaco e quella spettante al sindaco del comune con il maggior numero di abitanti del libero consorzio o della città metropolitana". Se l'indennità è già di per sé "pari a quella del sindaco del comune con maggior numero di abitanti, agli stessi è attribuita una maggiorazione del 20 per cento dell'indennità già percepita".

Quanto ai componenti della Giunta del libero Consorzio comunale e della Città metropolitana"è attribuita un'indennità pari alla differenza tra l'indennità percepita per la carica ricoperta nel comune ed il 50 per cento di quella spettante al Presidente del relativo libero Consorzio comunale o al Sindaco della relativa Città metropolitana. Qualora l'indennità percepita dai componenti della Giunta del libero Consorzio comunale e della Città metropolitana, in virtù della carica ricoperta nel comune, sia pari o superiore a quella spettante, sopra descritta, agli stessi è attribuita una maggiorazione del 10 per cento dell'indennità già percepita".

Questo sistema dovrebbe quindi portare a dei risparmi - non quantificabili - anche sulle spese per le giunte, che con le vecchie Province ammontavano a 5.819.786 euro annui (un milione a testa a Palermo e Catania). Cifra che adesso, non dovendosi più versare indennità intere ma solo "integrazioni" dovrebbe diminuire.

 Ma al di là dei milioni risparmiati sui costi della politica, la vera sfida della riforma, insiste l'assessore Pistorio, è quella del nuovo modello di ente d'area vasta: "Non più u ente 'in competizione' con i comuni - commenta l'assessore -, perché ora sono gli stessi comuni che collaborando tra loro dovranno gestire al meglio le competenze". Una sfida prima di tutto culturale per la classe dirigente degli enti locali siciliani.

LiveSicilia

Liberi consorzi, Città metropolitane
Ecco come funzioneranno
di Santi Sabella
Province addio. Dagli organi di governo al destino del personale, punto per punto, tutte le novità della riforma votata oggi dall'Assemblea. E i commenti di maggioranza e opposizione.
PALERMO - Da un lato la maggioranza che esulta. Dall'altro l'opposizione che parla di una riforma 'pastrocchio'. In mezzo, la lotta interna al centro destra. L'istituzione dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane ha acceso il dibattito all'Ars.
"Si tratta di una data storica, un giorno significativo, in cui finalmente lo Statuto siciliano trova attuazione" è il pensiero del presidente della Regione Rosario Crocetta, che della riforma ha fatto uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale. "Un'occasione mancata per l'affermazione con i fatti del nostro statuto speciale. Una legge che seguendo il dettato della Delrio ha di fatto ripristinato quasi in toto le Province", secondo il Movimento 5 Stelle.
Ma cosa prevede la riforma approvata oggi all'Ars?
Nove enti di area vasta
I nuovi enti intermedi corrisponderanno territorialmente con le ex Province. Sei i Liberi consorzi (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Trapani) e tre le Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Si tratta di enti di area vasta dotati di autonomia statutaria, regolamentare, amministrativa, impositiva e finanziaria. E su quest'ultimo punto non sono mancate le perplessità da parte dell'opposizione. "Tra personale, funzionamento e costi indiretti, gli istituti scolastici in provincia di Palermo gravano per circa 18 milioni di euro - ha spiegato Vincenzo Figuccia di Forza Italia -. Siamo curiosi di sapere dove i nuovi enti di area vasta troveranno queste risorse".
Gli organi di governo
Quattro gli organi che andranno a comporre i nuovi enti territoriali. Si tratta del Presidente (Sindaco per le Città metropolitane), dell'Assemblea (Conferenza per le Città metropolitane), della Giunta e dell'Adunanza elettorale. Organo, questo, che sarà formato da tutti i sindaci e consiglieri comunali in carica nei comuni appartenenti all'ente e avrà come compito quello di eleggere il presidente del Libero consorzio e il sindaco della Città metropolitana, oltre che i membri della Giunta. Proprio sulla previsione della elezione di secondo livello si è creata la frattura tra maggioranza e parte dell'opposizione. Lista Musumeci, Forza Italia e Pid non hanno preso parte all'esame e al voto della riforma per protestare contro la presidenza dell'Ars che ha dichiarato inammissibili tutti gli emendamenti volti a introdurre l'elezione diretta. Possibilità che la riforma lascia, invece, alla potestà statutaria di ciascun ente.
Chi può presiedere gli enti
Possono occupare la poltrona di presidente e sindaco metropolitano solo i primi cittadini dei comuni appartenenti all'ente territoriale, a condizione che il loro mandato scada non prima dei 18 mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. "Una misura - ha spiegato il presidente della prima commissione Antonello Cracolici - per evitare incarichi troppo brevi", dal momento che la cessazione dalla carica di sindaco di un comune o di consigliere comunale comporta la decadenza immediata di qualsiasi carica ricoperta negli organi dei Liberi consorzi e Città metropolitane. Non c'è l'automatismo previsto altrove in Italia per cui nelle Città metropolitane il sindaco del comune capoluogo è anche sindaco metropolitano.
Elezioni e fine dei commissariamenti
Assemblea e Conferenza sono gli organi di indirizzo politico degli enti di area vasta e sono composte dai sindaci dei comuni. La Giunta è, invece, l'organo esecutivo e i componenti variano da quattro a otto in base al numero di abitanti dell'ente. Per la prima elezione bisognerà attendere il prossimo autunno. "Tra ottobre e novembre si riuniranno nelle ex province circa 10mila tra sindaci e consiglieri comunali - spiega Cracolici -. Numeri che segnano una grande novità, oltre la fine dei commissariamenti".
Il costo degli organismi
Per quanto riguarda il costo degli organismi, al presidente e al sindaco metropolitano è attribuita un'indennità pari alla differenza tra quanto percepito per la carica di sindaco e quella spettante al primo cittadino del comune con il maggior numero di abitanti. Nel caso questa indennità dovesse corrispondere a quella già percepita, sarà aumentata del 20%. Per ciò che riguarda i componenti delle Giunte, invece, la somma sarà pari alla differenza tra l'indennità percepita per la carica ricoperta nel proprio comune e il 50% di quella spettante al presidente del consorzio o sindaco metropolitano.
Le competenze
Ma più che sulla governance, è sulle funzioni dei nuovi enti che governo e maggioranza hanno voluto sottolineare le innovazioni rispetto al recente passato. "Con questa riforma abbiamo messo fine agli sprechi per ripetizione della spesa - afferma Cracolici -. Non esisteranno più nove 'supercomuni', come erano nei fatti le ex Province, perché Liberi consorzi e Città metropolitane avranno competenze esclusive".
"In capo ai nuovi enti restano molte competenze delle ex Province - ha spiegato l'assessore alla Funzione pubblica Giovanni Pistorio -, ma con alcune modifiche di rilievo. In particolare, vengono trasferite ai comuni le competenze su manifestazioni artistiche e ricreative, mentre alla Regione passano le competenze su formazione professionale e tutela ambientale. I Liberi consorzi - ha aggiunto - avranno, invece, competenza sull'approvazione degli strumenti urbanistici ed entro il prossimo anno anche sull'edilizia popolare abitativa, sulla vigilanza dei consorzi di bonifica e sulla motorizzazione civile".
Il personale
Ma è il capitolo più scottante era sicuramente quello relativo al personale delle ex Province che attendeva con il fiato sospeso l'approvazione della riforma. "In un momento in cui le province del resto d'Italia hanno messo in mobilità il 50% dei dipendenti, noi pensiamo di aver messo in sicurezza il personale", ha affermato l'assessore Pistorio. "Il risultato più importante è aver dato continuità ai posti di lavoro dei dipendenti delle ex Province", ha detto il deputato Giovanni Di Mauro (Mpa).
Di tutt'altro avviso il forzista Vincenzo Figuccia. "Non è affatto vero che il personale verrà garantito. Anzi. Visto che a questi enti sono state attribuite nuovi funzioni senza il giusto corrispettivo in termini di dotazione finanziaria, c'è il rischio concreto di messa in mobilità di centinaia dipendenti".
Nel dettaglio, la riforma dispone che gli enti di area vasta stabiliscano entro tre mesi la propria dotazione organica. Il personale che resterà assegnato ai nuovi enti o che andrà in mobilità sarà individuato con decreto del presidente della Regione, previa delibera di giunta su proposta dell'assessore regionale alle Autonomie locali, sentite le principali organizzazioni sindacali.
"Gli elementi che mi convincono di più della riforma sono tre - ha spiegato il governatore Crocetta - . Innanzitutto offre sin da subito una impostazione ben definita dei nuovi enti; rispetta i referendum già fatti, consentendo ai comuni che avevano già scelto di passare ad un altro libero consorzio di confermare il la loro decisione; consente, infine, la possibilità di formare nuovi Liberi consorzi di comuni che abbiano i requisiti di continuità territoriale e una popolazione non inferiore a 180 mila abitanti, requisiti che ne eviteranno la inutile proliferazione".
Centrodestra diviso
Una riforma che ha lasciato una profonda spaccatura nel centro destra. A Forza Italia non è andata giù la scelta del Nuovo centro destra di restare in aula durante l'esame del disegno di legge. "Una decisione con la quale l'Ncd non ha soltanto permesso l'approvazione di una riforma 'pasticcio', ma soprattutto ha salvato il governo da una fine ormai certa - è l'affondo di Vincenzo Figuccia -. Oggi è nata una nuova forza polita, l'Ncd, il Nuovo centro sinistra che abbraccia il governo Crocetta. Un matrimonio per il quale facciamo i migliori auguri, certi però che la luna di miele durerà poco".
Una risposta quella di Figuccia alle parole lanciate poco prima da Vincenzo Vinciullo (Ncd) in conferenza stampa. "Il centro destra non si può ricostruisce con i reiterati attacchi di Fi nei nostri confronti. Se non si cerca il dialogo non ci potrà essere un futuro insieme".

Sicilia24h

Inizia il tarta life
Inizia stamani "Tartaworld", un programma di informazione e sensibilizzazione realizzato dal progetto "Tartalife" per sensibilizzare i turisti, le popolazioni residenti, le amministrazioni locali e, in generale, il grande pubblico, sui pericoli che minacciano la sopravvivenza delle tartarughe marine e sulla necessità di adeguate misure di conservazione.
L'iniziativa prevede numerosi eventi organizzati dai partner di progetto in varie sedi (Centri di recupero, sedi di Aree Marine Protette, litorale della provincia di Agrigento). Sulle spiagge della nostra provincia, da Licata a Menfi, l'attività di informazione e di animazione sarà svolta dai quattro giovani selezionati dal Libero Consorzio nei giorni scorsi, ovvero Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta. Il primo ciclo di attività durerà sino a tutto il mese di settembre 2015, ma l'impegno complessivo degli animatori sarà di dodici settimane all'anno, durante i mesi estivi, sino a settembre 2018. Oggi e domani Tartaworld farà tappa a San Leone e a Menfi (Porto Palo e Lido Fiore).
In particolare, l'attività di animazione si svolgerà attraverso giochi e laboratori, in modo da far conoscere a ragazzi e adulti il mondo delle tartarughe marine in maniera più coinvolgente e diretta, approfondendo la conoscenza delle tematiche ambientali ed ecologiche legate alle tartarughe e al mare più in generale. L'obiettivo è quello di accrescere la conoscenza della biodiversità marina del Mediterraneo, il rispetto e la tutela degli habitat e degli ecosistemi e di far comprendere la necessità di regole comuni per la tutela delle risorse naturali. Gli incontri saranno promossi e pubblicizzati a livello locale attraverso locandine e depliant informativi distribuiti nei centri interessati.
"Tartaworld" è una fase del progetto comunitario "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale", finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea. Il progetto è realizzato grazie alla sinergia tra CNR-ISMAR (ente capofila) e gli altri partner, ovvero Provincia Regionale di Agrigento (oggi Libero Consorzio Comunale), Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi, Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR.

Agrigentopress

Lsu, Gallo presenta emendamento stabilizzazione
Il deputato nazionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, ha presentato un emendamento in Commissione Bilancio al decreto legge Enti Locali, che prevede la stabilizzazione dei Lavoratori socialmente utili della Regione Sicilia. Si tratta di un emendamento all' articolo 16 su "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione dei lavoratori impegnati in progetti di lavori socialmente utili della Regione Sicilia". In particolare, alle procedure di stabilizzazione sono interessati i lavoratori che hanno ricevuto la proroga del contratto di lavoro secondo la legge dello scorso 23 dicembre 2014. La Regione Sicilia disporrà con propria legge regionale la copertura finanziaria a carico del bilancio regionale assicurando la compatibilità dell'intervento con il raggiungimento dei propri obiettivi di finanza pubblica, anche attraverso l'utilizzo delle risorse finanziarie previste dallo stesso decreto Enti locali all'esame della Commissione Bilancio. Gallo afferma : "Migliaia di famiglie e di lavoratori siciliani da tanti anni sono ormai costretti ad una condizione di precariato e di mancanza di prospettive nonostante la loro attività sia divenuta essenziale in ciascun Ente dove prestano lavoro. L'approvazione dell' emendamento rappresenterebbe la premessa per una opportuna misura di compensazione a fronte della precarietà, e delle conseguenti difficoltà, che da anni attanagliano migliaia di lavoratori a servizio di enti e uffici".

LA SICILIA

Cupa: ex Provincia assente, salta l'assemblea dei soci
Doveva essere il giorno della fine di un incubo, e invece, alla fine, si è rimediato solo un nuovo rinvio a data da destinarsi.
Niente assemblea dei soci per il Consorzio universitario di Agrigento.
L'organo, convocato ieri dopo circa otto mesi di sospensione volontaria, finalizzata a scongiurare la presa d'atto del recesso dell'ex Provincia e della Camera di Commercio, non si è potuto riunire proprio per volontà de commissario del Libero Consorzio, Maisano, il quale attraverso una nota ha fatto notare che le condizioni di fondo dell'Ente sono sostanzialmente invariate e che quindi, al l'atto di sedere in assemblea dei soci, non avrebbe che dovuto con fermare l'impossibilità di rientrare nella compagine societaria.
Posizione ribadita l'ultima volta in ordine di tempo il 12 giugno scorso, quando il dirigente del settore Istruzione precisò con una nota che «il Libero consorzio non è da considerarsi socio del Consorzio Universitario di Agrigento» e che "che la con dizione sospensiva cm era sotto posto il provvedimento di revoca del recesso di questo Ente, quale socio del Cupa" non si era ancora avverata.
La condizione, nello specifica, era che la Regione modificasse là stanziamento di S euro destinato direttamente alle casse dell'università agrigentina facendolo prima transitare dall'ex Provincia, la quale, in questo modo, avrebbe avuto le risorse necessarie per far fronte ai propri obblighi societari.
Per questo Maisano ha inviato una nota alla Presidenza della Regione chiedendo che si provveda ad apportare i dovuti accorgi menti contabili.
Solo dopo questo pass4ggio formale l'Assemblea potrà riunirsi senza «pericoli», anche alla lUce della nuova legge sui Liberi consorzi che, come è noto, vincola le ex Province a sostenere i Consorzi universitari.
E' così probabile che la nuova convocazione sia destinata ad essere fatta di certo dopo l'estate, si spera, con buone nuove.
Se gli occhi sono sul Libero consorzio, però, poco si è parlato del la Camera di Commercio, anche lei «fuggita» dalla compagine societaria pur garantendo la copertura economica
Chi dovrà farsi carico di queste azioni è ancora un mistero. Un mistero che si spera possa esse re di poche settimane anche per ché moltissimi studenti sono ancora adesso con il fiato sospeso.
G.S.

SULLA LEGGE DI RIFORMA DEL SERVIZIO IDRICO VA IN ONDA UN'ASPRA BATTAGLIA
Scontro tutto agrigentino e corsa contro il tempo.
Sulla legge di riforma, del servizio idrico a Sala d'Ercole va in scena uno scontro politico tutto agrigentino. Terna del contendere un possibile rallentamento dell'iter parlamentare del ddl provocato dalla richiesta del Partito dei Siciliani, attribuita a Roberto Di Mauro anche se firmata da Giovanni Greco. A lanciare l'allarme, in tal senso, il deputato tidc Margherita La Rocca Ruvolo. 'Parte della maggioranza renziana, - spiega - potrebbe far gruppo con l'op posizione di centro destra affiancando gli onorevoli Fontana (Ncd) e Di Mauro (Pds) entrambi di Agrigento (provincia dove l'acqua è più costosa che altrove in Italia) che, dalla prima linea, chiedeva no invano, a margine delle scorse sedute d'aula, il rinvio della trattazione del testo a settembre". Per il fronte del "sì" a questa legge, infatti, è in4ispensabile non superare la data del 15 agosto per completare l'iter di approvazione, in modo da scongiurare il commissaria mento e la conseguente automatica applicazione dello "Sb "Fa specie 4a eco Matto Mangiacavallo, Movimento 5 stelle - che la pregiudiziale di incostituzionalità sia stata presentata dai componenti dell'ex Mpa; quelli che un tempo erano autonomisti vorrebbero riportare le competenze sulla materia 'acqua pubblica' a Roma quando sono e devono rimanere alla Regione siciliana, Finiscono, perfino, per difendere lo 'Sblocca Italia' già oggetto di diversi ricorsi per incostituzionalità da parte di numerose regioni italiane, Sicilia esclusa ovviamente, Noi del M5S difenderemo il testo esitato dalla commissione Ambiente che rivendica i principi sanciti dall'articolo 14 dello Statuto e certamente non ci piegheremo a queste dinamiche alla stregua di altri deputati regionali che stanno difendendo la nefasta gestione privata dell'acqua". Fermo sul fronte del "no" alla privatizzazione è un altro agrigentino, Giovanni Panepinto. deputato Pd e sindaco "ribelle", tra quelli cioè che non consegnarono le re ti e che, come Comune, vedrà la propria situazione so stanzialmente "sanata" da questo disegno di legge. "Sento silenzi — dice su Face book - sento di incontri tenuti in sedi palermitane di importanti società che si occupano di acqua. Vedo sguardi abbassati di chi ha ricevuto ordini di Roma sul fatto che questa legge vada bloccata. Ci sono reticenze di chi dovrebbe pronunciarsi in sintonia con la maggioranza dei siciliani che l'11 marzo del 2011 dissero con il i referendum 'no' alla privatizzazione della acqua e sta in silenzio. In tanti cercano pareti contrari: ci sono studi legali con parcelle con taglio minimo da 50.000 euro già in movimento",
GIOACCHINO SCHICCHI



LA SICILIA

Parte degli introiti della Valle nelle casse della Regione
Per tentare di "sfruttarne» la grande produttività in termini di ticket incassati la Regione Siciliana ha addirittura inserito una voce nel la propria finanziaria, in modo da destinare alle casse palermitane il 0% degli introiti delle dei Templi. Peccato che a livello Regionale, però, non si sia altrettanto solleciti quando si tratta di offrire al Parco le dovute strutture burocratiche.
La vicenda è duplice: ad oggi, infatti, manca la piena operatività di due importanti strumenti, ovvero il Piano del Parco e il Consiglio del Parco, entrambi «ostaggio» della burocrazia Regionale.
Partiamo dal primo, che, nei fatti, è come un Piano regolatore generale (ovviamente dalla diversa filosofia) del l'area archeologica. Se la prima bozza del piano è del 30aprile 2004 e l'adozione risale al 2008, nel gennaio del 2014 l'Assessorato al territorio e ambiente chiese al Parco di fornire la documentazione necessaria al rilascio dei pareri di Vas e Via, le valutazioni ambientale strategica e di impatto ambientale. Una richiesta che già allora si ritenne inusuale, non solo perché il Pia no è di tipo conservativo (che impatto, quindi, dovrebbe essere previsto?) ma anche perché l'Arta avanzò la richiesta subito dopo il «turn over» di dirigenti, mentre per 2 anni era rimasta inevasa la richiesta da parte del Parco sulla necessità o meno di fornirsi delle due valutazioni. Dopo più di un annodi "trattative" (il Parco è infatti convinto che il Piano non debba essere assoggettabile alle due valutazioni e ha tentato, ove possibile, di «resistere») alla fine si è confermata la necessità di fornire la documentazione necessaria per il rilascio di Via e vas. E poi?
«Noi abbiamo trasmesso tutti gli at ti -spiega il direttore Giuseppe Parello - ci hanno fornito assicurazione che le carte saranno analizzate al più presto, anche perché noi abbiamo già inviato tre note di sollecito, l'ultima un mese fa». Il Piano dopo l'eventuale «ok» della Regione, tra l'altro, sarà poi soggetto ad un iter di approvazione simile ai Prg, con la pubblicazione per raccogliere le indicazioni dei cittadini e della associazioni.
Situazione molto simile è quella che ha riguardato il Consiglio del Parco. Dopo annidi attesa la Finanziaria regionale (parliamo quindi del maggio scor so) ha rimodulato la struttura dell'organo, riducendo il numero dei componenti alla luce della spending review. La Regione ha anche nominato diversi commissari per occuparsi delle procedure di formazione del Consiglio, l'ulti mo in ordine di tempo è Alberto Pulizzi, e, ancora oggi, le notizie in tal senso sono poche..
«Le potenzialità del Parco non sono al 100% - ammette Parello - mancando Consiglio e Piano ma noi andiamo comunque avanti, come abbiamo fatto fino ad oggi. L'operatività di entrambi gli strumenti. potrebbe però consentirci di ragionare su strategie di medio e lungo termine, cosa che oggi è sostanzialmente impossibile».
G. SCHICCHI




SETTEMBRE DI MEMORIA
CANICATTI'. Pronto il calendario delle iniziative legate alla commemorazione dei
giudici Rosario Livatino e Antonino Saetta uccisi dalla mafia in due distinti agguati avvenuti lungo la statale 640 Agrigento- Caltanissetta.
Le iniziative sono state organizzate dalle associazioni "Tencnopolis" e "Ci dice Rosario Angelo Livatino" di concerto con l'amministrazione comunale di Canicattì, Si parte il 4 settembre alle 20. quando in città si terrà la manifestazione Due Ruote dì Legalità" Raduno di Vespa Piaggio ed educazione stradale in via Mariano Stabile ex complesso Madia e percorso cittadino (a cura "Club Vespatizzati". Il 6 settembre alle 9, "Puliamo i luoghi della Legalità" (a cura "Oltre le Idee"). Si prosegue il 12 settembre con un convegno sul pensiero e la vita di Rosario Livatino che si terrà ad Agrigento a cura della Postulazione Rosario Livatino. Il 13 settembrealle2l Teatro Socia le «Note di Legalità" in memoria delle vittime innocenti per mano mafiosa. 11 18 settembre a Roma presso i Gruppi Parlamentari Camera dei Deputati convegno sui Giudice Rosario Livatino. Dal
18-25 settembre Racalmuto Casa San. Luigi "Summer School" Associazione. Lib&ra-Unìversità Palermo. 19 settembre alle 19 Veglia di Preghiera presso chiesa Madre. Il 21 settembre giorno del venticinquesimo anniversario della morte di Rosario Livatino alle 11 presso la chiesa Madre concelebrazione presieduta dal Cardinale Franco Montenegro. Alle 12,30 vecchio tracciato statale 640 con trada Gasena omaggio a]la Stele Uvati no, alle 16 Convegno su "Liberi.., con scorta» in memoria Giudici Saetta Uva- tino con don Luigi Ciotti ed altri relatori (Durante i lavori dalle 15 alle 19 Annullo speciale di Poste Italiane in occasione del XXV anniversario uccisione Rosario Livatino). 23settembre intrattenimento culturale con artisti impegna ti ed emergenti che proporranno brani inediti sulla legalità, a cura dell'amministrazione comunale. Il 25 settembre alle 9,30 cimitero comunale omaggio floreale alla tomba di Antonino Saetta. In mattinata Seminario di studi su tematiche Legalità e Giustizia in collaborazione con Rettori università Palermo ed Enna. 1 e 26 ad Agrigento, aula Rosario Livatino del Palazzo di Giustizia seminario di studi del Csm in memoria del Giudice Livatino. 26 settembre dalle 9 in viale Regina Margherita "I Madonnari disegnano la Legalità" curato dalla scuola Verga. 27 settembre di pomeriggio "Marcia podistica regionale" per le vie del centro. Il 3 ottobre consegna dei riconoscimenti "Pro Dono Veritatis" e "Pro Dono tosti tiae" a Messina (Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira di Messina.
CARMELO VELLA

Voci di città

AGRIGENTO -
È stata effettuata dal Settore Ambiente e Territorio del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale) la consegna d'urgenza dei lavori di pulizia straordinaria delle spiagge situate al di fuori dei centri abitati. Grazie a tale consegna urgente dei lavori e alle sollecitazioni nei confronti dell'Ufficio del Demanio Marittimo per ottenere l'autorizzazione all'ingresso in spiaggia dei mezzi meccanici, la procedura è stata notevolmente accelerata, evitando che il servizio potesse subire ulteriori ritardi.
La pulizia consentirà di rimuovere soprattutto la notevole quantità di rifiuti che si è accumulata durante i mesi precedenti in seguito a mareggiate ed eventi meteorologici. Il servizio, attivato e coordinato dal Gruppo Risanamento Ambientale, riguarderà le spiagge: Caos, ricadente nel territorio del Comune di Agrigento; Pergole e Pietre Cadute (Comune di Realmonte); Giallonardo (Comune di Siculiana); Bovo Marina e Torre Salsa (Montallegro); Eraclea Minoa (Cattolica Eraclea); Borgo Bonsignore e Piana Grande (Ribera); Maragani (Sciacca); Bertolino (Menfi); Ciotta, Malerba e Torre di Gaffe (Palma di Montechiaro); Playa, Mollarella, Poliscia, S.Nicola, Pisciotto, Rocca, Piscina, Marianello, Lido Bellia, Casale di Poggio di Guardia, Gallo d'Oro, Punta delle due Rocche (Licata).
Il servizio è effettuato dall'impresa Ecorecuperi Srl con sede a San Cataldo (CL) che si è aggiudicata il relativo appalto di euro 33.000,00 più IVA.



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