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Rassegna stampa dall'8 al 10 agosto 2015

Scrivo libero
Firetto nomina esperto contabile un funzionario dell'Ex Provincia

Intuitu personae. Un termine latino che oramai al Comune di Agrigento sembra essere abbastanza conosciuto. E' infatti secondo questo principio che il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto (in foto), ha provveduto con propria determinazione ad affidare al dott. Salvatore Muratore l'incarico, a titolo gratuito, di esperto finanziario per il controllo della gestione e dell'attività finanziaria del Comune. La nomina è giustificata dal fatto che dopo la relazione finanziaria del dirigente, dott. Giovanni Mantione, sulla situazione economico - finanziaria dell'Ente, sarebbero emerse alcune criticità che renderebbero, secondo quanto dallo stesso affermato, difficoltoso il raggiungimento dell'equilibrio del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015 - 2017. Da qui la necessità per il sindaco di Agrigento di procedere ad una verifica degli atti contabili per stabilire l'effettiva condizione finanziaria dell'Ente attraverso una operazione rigorosa di verità. "Operazione verità", proprio quella che il destino ha voluto vedere un altro fatto legato al sindaco Firetto. E' infatti la stessa terminologia che ha portato il suo ex comune, Porto Empedocle, ad essere oggetto di un terremoto politico che ha visto le dimissioni in massa, ed il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale. La nomina al Comune di Agrigento del dott. Muratore, attualmente alle dipendenze a tempo indeterminato del Libero Consorzio comunale di Agrigento (ex Provincia Regionale) come Esperto Contabileviste le sue capacità ed esperienza professionale maturata nel settore contabile.




Agrigentonotizie.it
"Giù le mani dal nostro mare", la tappa agrigentina del Movimento 5 stelle
Ha destato molto interesse tra i bagnanti di San Leone la tappa agrigentina del tour del Movimento Cinque Stelle "Giù le mani dal nostro mare", promossa per informare i cittadini sui pericoli derivanti dalle trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo. All'evento ha partecipato anche il deputato del Movimento Cinque Stelle Claudia Mannino, che fa parte della commissione ambiente della Camera. Molti attivisti agrigentini, della provincia, della Sicilia e di alcune città della Puglia e di Genova hanno richiamato l'attenzione dei bagnanti sui rischi delle trivellazioni  cercando anche di mandare un segnale forte al Governo Renzi che, attraverso il decreto "Sblocca Italia", sta autorizzando le grandi multinazionali del petrolio a perforare i nostri fondali marini. Conducendo per le spiagge del lido agrigentino un lungo striscione con la scritta "Giù le mani dal nostro mare",   i portavoce del   Movimento Cinque Stelle e gli attivisti dei meetup hanno organizzato presso gli stabilimenti balneari Blue Out, Oceano Mare e Baraonda degli agorà con i cittadini presenti per spiegare i vantaggi dell'energia alternativa pulita rispetto agli idrocarburi. "Sono sempre più numerosi i permessi di prospezione accordati dal Ministero dell'Ambiente alle multinazionali del petrolio in tutti i mari della Calabria; permessi che consentono l'uso di tecniche sismiche invasive e distruttive che faranno da preludio alle piattaforme petrolifere che occuperanno il nostro mare con la funesta possibilità di devastarlo. Il Movimento Cinque Stelle si opporrà con forza affinché questo non avvenga. Il futuro dell'energia è altrove, investire ancora nell'energia fossile è un errore storico, culturale, economico e ambientale" hanno sottolineato  i partecipanti alla manifestazione agrigentina contro le trivellazioni.

Livesicilia.it
Vent'anni di lavori e 41 milioni spesi
La strada è ancora chiusa: inchiesta dei pm
 Sette mila e 300 giorni per costruire 6 chilometri di strada.Calcolatrice alla mano: mille e 200 lune per ogni chilometro. Roba da Guinness dei primati ma in negativo. Vent'anni dopo l'avvio dei lavori e 41 milioni di euro spesi la Mussomeli-San Giovanni Gemini è ancora chiusa. E ora indagano due Procure.
La storia è disarmante persino nella Sicilia medievale dei viadotti crollati, delle strade interrotte e delle trazzere d'emergenza. Una storia che da oggi diventa un caso giudiziario. Doppiamente giudiziario, perché una denuncia del commissario straordinario della Provincia di Agrigento è finita sul tavolo della Procura agrigentina e su quello della Procura regionale della Corte dei conti. La strada è chiusa da più di un anno dopo l'illusione di un'apertura della quale restano solo i sorrisi in favore di telecamera del giorno dell'inaugurazione.
Ci sono voluti vent'anni per costruire i sei chilometri di asfalto che collegassero le province di Agrigento e Caltanissetta. Nel 2012, ecco il taglio del nastro. Due anni dopo, nel maggio 2014, l'ordinanza di chiusura perché la strada era pericolosa. Da allora una battaglia giudiziaria fra la provincia di Agrigento, oggi divenuta Libero consorzio, e le imprese appaltatrici ha bloccato tutto fino a quando, e siamo a fine luglio scorso, il commissario dell'ex amministrazione provinciale Marcello Maisano ha scritto alla magistratura, ordinaria e contabile. Era il 1992 quando la gara fu appaltata ad un raggruppamento temporaneo di imprese che, nel frattempo, hanno cambiato volto per via di cessioni e nuove denominazioni. Dall'ultima composizione l'appalto risulta aggiudicato alla "Campione Industries spa, giusto affitto ramo aziendale dalla Tecnofin Group spa (già Impresem spa) nella qualità di capogruppo e Cir srl (già Vita spa), Consorzio Coop Costruzioni- Co.Min spa (già Sicon spa) e Di Vincenzo spa, nella qualità di mandanti". Tra sospensioni varie e perizie di variante che hanno fatto lievitare i costi si è arrivati all'8 agosto 2012, giorno dell'apertura al traffico. Un mese dopo c'erano già i primi problemi ai giunti di dilatazione, alcuni si conficcarono nei pneumatici degli automobilisti. La Campione Industries ha messo le cose a posto. Poi, però, sono venute a galla altre criticità. Nel maggio 2014, la nuova chiusura al transito disposta dalla Provincia per motivi di sicurezza: "Instabilità del corpo stradale di alcuni rilevati, poggianti su terreni argillosi", forse causata dalla successiva deviazione delle acque piovane e "anomalie esecutive nei giunti dei viadotti". Il Libero consorzio ha di nuovo bussato al Raggruppamento temporaneo di imprese che però, stavolta, ha risposto picche perché ritiene di non essere più tenuto ad intervenire visto che è passato troppo tempo dal collaudo dell'opera. Insomma, il diritto vantato dalla provincia è ormai decaduto e prescritto. Ne è scaturito, neanche a dirlo, un contenzioso davanti al Tribunale civile. Il 28 luglio scorso, l'ultimo tappa, con la denuncia firmata da Maisano. Dopo vent'anni di lavori e 41 milioni spesi, la strada è ancora chiusa.


AGENTI DELLA POLIZIA PROVINCIALE CONTRO LA SOSTA SELVAGGIA
Multe a go-go in via Panoramica dei templi.
I turisti lasciano le proprie auto pericolosamente ai bordi della strada, gli agenti intervengono e fioccano le multe.
L'operazione contro la so sta selvaggia in via Panoramica dei Templi, nei pressi dell'ingresso del Tempio di Giunone.
E' abitudine di tanti visitatori che si recano in Visita al la Valle dei Templi, parcheggiare lungo il rettilineo e nel curvone della via in questione, dove vige il divieto di sosta «assoluto».
Decine le segnaLazioni di automobilisti e conducenti di autobus, che più di una volta hanno rischiato di causare incidenti stradali per il modo «scellerato» di decine di turisti, che posteggiano le proprie auto ai bordi della strada, soprattutto in prossimità del curvone a scendete verso la rotatoria di Giunone, e addirittura dopo la curva a salire che porta a Bonamorone. Per evitare scontri e feriti gli agenti della Provinciale hanno avviato un'attività tesa a debellare l'abitudine di parcheggia re l'auto in sosta vietata, in dette aree della zona archeologica. Già altre volte gli agenti della Provinciale erano intervenuti, elevando decine e decine di verbali.
L'iniziativa è resa necessaria per limitare la sosta selvaggia che in alcuni punti nevralgici del percorso stradale comporta inevitabili disagi sulla viabilità e sul traffico. Ieri mattina si è dato seguito a un servi zio avviato da settimane. In poco più di un'ora sono state contravenzionate più di venti auto. Un'abitudine ormai consolidata per i turisti lascia re il veicolo posteggiato in zone non consentite, oltre vicino al Tempio di Giunone, succede spesso in via Passeggiata Archeologica, lungo il viale alberato e sotto il Tempio di Ercole, Solitamente questo avviene anche per la presenza dei parcheggiatori abusivi, che convincono turisti distratti a lasciare l'auto, il tempo per la visita alla Valle dei Templi.
I guardia macchine abusivi spesso trasformano parte del le aree a ridosso della zona archeologica in veri e propri parcheggi. Così succede che decine di autovetture vengo no lasciate parcheggiate dai proprietari in sosta vietata, lungo i bordi della strada nei due sensi di marcia.
A.RAV.

RESTA IN COSTANTE CRESCITA IL SETTORE TURISTICO
Una provincia con 18.805 posti letto

Resta in costante crescita, dal punto di vista della creazione di nuovi posti letto, il settore turistico della provincia di Agrigento che sfrutta il t positivo e l'interesse del mercato sulla nostra Isola.
Il settore «Promozione turistica ed attività economiche e produttive», ha, infatti, classificato nuove strutture ricettive con un incremento 138 posti letti a riprova del dinamismo imprenditoriale nel settore turistico del nostro territorio.
Il settore turistico ha concluso l'iter perla classificazione di cinque nuove strutture che riguardano la tipologia Bed & Breakfast (due), alberghi (uno), casa-vacanze (una), Residenza Turistico Alberghiera (una).
Queste le nuove strutture ricettive: «Scala dei Turchi Resort» a Realmonte in C.da Scavuzzo, nella tipologia RTA, classificazione tre stelle, con una disponibilità di novantotto posti letto; «casa Romita» ad Agrigento in Via del le Egadi n. 4/nella tipologia 8 & 8, classificazione due Stelle, con una disponibilità di quattro posti letto; «La Rosa» situata a Lampedusa invia E. La Loggia n. 45, nella tipologia di B&B, classificazione tre Stelle, con una disponibilità di quattro posti letto; «Le Case di Ha» sita in Agrigento Via Lucrezio n. 20 nella tipologia di case e appartamenti per vacanza, classificazione una stella con una disponibilità di dodici posti letto; "Cavalluccio Marino" a Lampedusa in c.da calacroce n.3, nella tipologia Albergo, classificazione tre stelle, con una disponibilità di venti posti letto.
Grazie alle nuove classificazioni la provincia di Agrigento può attualmente contare, su 18.805 posti letto. Un bel numero e, anche se ancora non ci sono dati ufficiali, sono stati migliaia e migliaia gli arrivi nel mese di luglio e in questi primi giorni del mese di agosto.Un trend in continua crescita anche perché molta gente ha ripiegato alla Sicilia visto che diversi Paesi del Nordafica, in questo momento, non sono proprio sicuri.

ATAVICA EMERGENZA
il caldo e le rotture, torna la crisi idrica ma per Girgenti no.
Ad Agrigento tornata la «sete». Le temperature fuori dalla norma, infatti sono purtroppo associate ad una generale emergenza idrica che sta colpendo la città con particolare durezza.
Le segnalazioni che giungono alle redazioni giornalistiche, così come ai centralini di Girgenti acque ma anche della Polizia municipale sono numerosissime, e tracciano una 'mappa" della carenza d'acqua in varie aree del nostro tessuto urbano. Via Dante, Villaggio Mosè, via Cavaleri Magazzini, poggio Muscello, San Leone via Unità d'Italia, centro storico, via Atenea stanno soffrendo, o hanno almeno sofferto nei giorni passati. la mancanza d'acqua. parzialmente colmata, ove possibile. dalle autobotti private o dal servizio sostitutivo messo in campo dalla stessa Girgenti acque, la quale però spiega che in atto non risultano difficoltà «particolari» nell'erorgazione del «prezioso liquido».
- aumentato le portate in tutti i comuni, anche per tenere conto del periodo caldo, nel quale si usa più acqua - spiega il direttore Giandomenico Ponzo -. Al momento non abbiamo particolari problemi anche perché non si sono verificate rotture nè interruzioni nella fornitura. Ciò significa continua - che i problemi sono eventualmente localizzati a singole aree».
E se la crisi idrica, quindi, non esiste, la rottura registrata nell'impianto di sollevamento fognario di via delle Viole, a San Leone nelle settimane scorse (che ha portato ad un provvedimento della
Procura della Repubblica di Agrigento che ha posto sotto sequestro la spiaggia dietro la villa Pertini) giunge in Senato.
Autrice è la senatrice 5 stelle ornella Bertorotta, dei 5 Stelle, la quale ha presentato una interrogazione orale in Commissione Ambiente, presieduta dal senatore agrigentino Giuseppe Marinello, con cui si chiedono ai Ministro del GianLuca Galletti dettagliate delucidazioni sulla spiaggia del lido agrigentino posta sotto sequestro ed al centro di indagini da parte della Procura della Repubblica.
«Dopo alcune segnalazioni da parte di ambientalisti e di consiglieri comunali — dichiara la senatrice Bertorotta - ho pensato che fosse giusto dare voce a chi si batte per la tutela dell'ambiente; del mare e di tutto il paesaggio della Sicilia, in particolare di Agrigento. Rimanendo fiduciosa nel lavoro della magistratura attendo comunque un'azione fattiva del collega Marinello, - conclude la Bertorotta - affinché venga chiarita la posizione della Girgenti Acque in tutta questa vicenda».
G.SCH.


La gestione ai Comuni ma temporaneamente
Lo prevede un emendamento all'articolo sette del ddl.
I Comuni che hanno consegnato le reti e le sor genti ai gestori privati potrebbero tornare ad occuparsi della gestione idrica, anche se in modo temporaneo.
Tutto è legato ad un emendamento all'artico lo sette del disegno di legge di disciplina in materia di risorse idriche che domani riprenderà il suo cammino legislativo all'Ars. Un testo creato e sostenuto da Udc, Pdr e Movimento 5 Stelle. che è stato pensato appositamente per la situazione agrigentina (anche Palermo, comunque, si trova nella medesime condizioni), dove l'Ambito territoriale ottimale non ha mai raggiunto quella «unicità della gestione» prevista dalla legge.
Il motivo è noto: nella nostra provincia, infatti, 20 Comuni si rifiutarono di consegnare le proprie risorse idriche all' e ottennero, nel 2013, anche una sorta di parziale «sanatoria» per la propria posizione. Un «condono tombale», invece, verrà garantito con il nuovo ddl, il quale esplicitamente
all'articolo 6 consentirà a questi comuni di pro seguire la gestione in proprio. A questi sindaci «ribelli» si sono con il tempo aggiunti quelli «quasi ribelli»: amministrazioni, cioè, che hanno consegnato gli impianti così come previsto dalle norme e che negli ultimi anni hanno chiesto con forza di rivedere le condizioni di fornitura. Questo perché, a loro parere, si erano crea te delle disparità soprattutto in termini economici tra «ribelli» e «ribelli», dato che il costo delle mancate consegne, nei fatti, era spalmato sulle toro collettività.
Primo della fila, in tal senso, è stato il comune di Casteltermini, che insieme ad altre amministrazioni ha promosso diverse iniziative di protesta. E' proprio da un parere legale richiesto dall'amministrazione di Nuccio Sapia che prende spunto l'emendamento che andrà in discussione domani: dato che non è stata rispettata l'unicità della gestione, diceva il legale, lAto non si è mai formalmente costituito. Così l'integrazione all'articolo 7 (che raggruppa appunto le norme transitorie) consentirà ai comuni, in attesa della creazione dei nuovi ambiti, di ri prendere temporaneamente la gestione. Qualcuno, va detto, ritiene il parere anche utile per contestare in prospettiva la stessa stipula della convenzione vigente con Girgenti acque.
«Bisognava trovare una via d'uscita per questi comuni - spiega il deputato Udc Margherita La Rocca Ruvolo - Ci sarà certamente battagliai in aula per l'approvazione dì questo emenda mento, ma lo sosterremo perché bisogna aiuta re i sindaci».
«Essendo stato già depositato da Pdr e Udc spiega Matteo Mangiacavallo, M55 — non abbia mo ritenuto di presentarlo anche noi, ma lo sosterremo in Aula perché crediamo che sia un emendamento che va ad applicare un principio di equità».
Contenti, o almeno, cautamente contenti, so no ovviamente i sindaci. «FU tentativo di non creare una beffa per le nostre popolazioni - spiega Sapia - Quella che si proponeva con questo Ddl non era l'acqua pubblica, ma l'acqua pubblica per alcuni. Con questo emendamento si cerca di raddrizzare il time di offrire una nuova chance ai comuni che hanno rispettato la legge consegnando le reti». Più cauto è Sapia rispetto ad un altro punto del Od che introduce una tariffa unica regionale.
«E' un punto molto complicato e seco ndo me di difficile applicazione - spiega - Di certo, comunque, lunedì saremo a Palermo, anche per ché ci sono delle zone grigie di politica da andare a convincere».
G. SCHICCHI
 

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