Scrivo libero
Firetto nomina esperto contabile un
funzionario dell'Ex Provincia
Intuitu personae. Un termine latino che
oramai al Comune di Agrigento sembra essere abbastanza conosciuto. E'
infatti secondo questo principio che il sindaco di Agrigento, Lillo
Firetto (in foto), ha provveduto con propria determinazione ad
affidare al dott. Salvatore Muratore l'incarico, a titolo gratuito,
di esperto finanziario per il controllo della gestione e
dell'attività finanziaria del Comune. La nomina è giustificata
dal fatto che dopo la relazione finanziaria del dirigente, dott.
Giovanni Mantione, sulla situazione economico - finanziaria
dell'Ente, sarebbero emerse alcune criticità che renderebbero,
secondo quanto dallo stesso affermato, difficoltoso il raggiungimento
dell'equilibrio del bilancio di previsione del corrente esercizio
finanziario 2015 e pluriennale 2015 - 2017. Da qui la necessità
per il sindaco di Agrigento di procedere ad una verifica degli atti
contabili per stabilire l'effettiva condizione finanziaria
dell'Ente attraverso una operazione rigorosa di verità.
"Operazione verità", proprio quella che il destino ha voluto
vedere un altro fatto legato al sindaco Firetto. E' infatti la
stessa terminologia che ha portato il suo ex comune, Porto Empedocle,
ad essere oggetto di un terremoto politico che ha visto le dimissioni
in massa, ed il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale. La
nomina al Comune di Agrigento del dott. Muratore, attualmente alle
dipendenze a tempo indeterminato del Libero Consorzio comunale di
Agrigento (ex Provincia Regionale) come Esperto Contabileviste le sue
capacità ed esperienza professionale maturata nel settore contabile.
Agrigentonotizie.it
"Giù le mani dal nostro mare",
la tappa agrigentina del Movimento 5 stelle
Ha destato molto interesse tra i
bagnanti di San Leone la tappa agrigentina del tour del Movimento
Cinque Stelle "Giù le mani dal
nostro mare", promossa per informare i cittadini sui
pericoli derivanti dalle trivellazioni petrolifere nel
Mediterraneo. All'evento ha partecipato anche il deputato del
Movimento Cinque Stelle Claudia Mannino, che fa parte della
commissione ambiente della Camera. Molti attivisti agrigentini, della
provincia, della Sicilia e di alcune città della Puglia e di Genova
hanno richiamato l'attenzione dei bagnanti sui rischi delle
trivellazioni cercando anche di mandare un
segnale forte al Governo Renzi che, attraverso il decreto "Sblocca
Italia", sta autorizzando le grandi multinazionali del petrolio
a perforare i nostri fondali marini. Conducendo per le
spiagge del lido agrigentino un lungo striscione con la scritta "Giù
le mani dal nostro mare", i portavoce del Movimento
Cinque Stelle e gli attivisti dei meetup hanno organizzato presso
gli stabilimenti balneari Blue Out, Oceano Mare e Baraonda degli
agorà con i cittadini presenti per spiegare i vantaggi dell'energia
alternativa pulita rispetto agli idrocarburi. "Sono
sempre più numerosi i permessi di prospezione accordati dal
Ministero dell'Ambiente alle multinazionali del petrolio in tutti i
mari della Calabria; permessi che consentono l'uso di tecniche
sismiche invasive e distruttive che faranno da preludio alle
piattaforme petrolifere che occuperanno il nostro mare con la funesta
possibilità di devastarlo. Il Movimento Cinque Stelle si opporrà
con forza affinché questo non avvenga. Il futuro dell'energia è
altrove, investire ancora nell'energia fossile è un errore storico,
culturale, economico e ambientale" hanno
sottolineato i partecipanti alla manifestazione agrigentina
contro le trivellazioni.
Livesicilia.it
Vent'anni di lavori e 41 milioni
spesi
La strada è ancora chiusa: inchiesta dei pm
Sette
mila e 300 giorni per costruire 6 chilometri di strada.Calcolatrice
alla mano: mille e 200 lune per ogni chilometro. Roba da Guinness dei
primati ma in negativo. Vent'anni dopo l'avvio dei lavori e 41
milioni di euro spesi la Mussomeli-San Giovanni Gemini è ancora
chiusa. E ora indagano due Procure.
La
storia è disarmante persino nella Sicilia medievale dei viadotti
crollati,
delle strade interrotte e delle trazzere d'emergenza. Una storia che
da oggi diventa un caso giudiziario. Doppiamente giudiziario, perché
una denuncia del commissario straordinario della Provincia di
Agrigento è finita sul tavolo della Procura agrigentina e su quello
della Procura regionale della Corte dei conti. La strada è chiusa da
più di un anno dopo l'illusione di un'apertura della quale restano
solo i sorrisi in favore di telecamera del giorno
dell'inaugurazione.
Ci
sono voluti vent'anni per costruire i sei chilometri di asfalto che
collegassero le province di Agrigento e Caltanissetta. Nel
2012, ecco il taglio del nastro. Due anni dopo, nel maggio 2014,
l'ordinanza di chiusura perché la strada era pericolosa. Da allora
una battaglia giudiziaria fra la provincia di Agrigento, oggi
divenuta Libero consorzio, e le imprese appaltatrici ha bloccato
tutto fino a quando, e siamo a fine luglio scorso, il commissario
dell'ex amministrazione provinciale Marcello Maisano ha scritto alla
magistratura, ordinaria e contabile.
Era
il 1992 quando la gara fu appaltata ad un raggruppamento temporaneo
di imprese che,
nel frattempo, hanno cambiato volto per via di cessioni e nuove
denominazioni. Dall'ultima composizione l'appalto risulta aggiudicato
alla "Campione Industries spa, giusto affitto ramo aziendale dalla
Tecnofin Group spa (già Impresem spa) nella qualità di capogruppo e
Cir srl (già Vita spa), Consorzio Coop Costruzioni- Co.Min spa (già
Sicon spa) e Di Vincenzo spa, nella qualità di mandanti". Tra
sospensioni varie e perizie di variante che hanno fatto lievitare i
costi si è arrivati all'8 agosto 2012, giorno dell'apertura al
traffico. Un mese dopo c'erano già i primi problemi ai giunti di
dilatazione, alcuni si conficcarono nei pneumatici degli
automobilisti.
La
Campione Industries ha messo le cose a posto. Poi,
però, sono venute a galla altre criticità. Nel maggio 2014, la
nuova chiusura al transito disposta dalla Provincia per motivi di
sicurezza: "Instabilità del corpo stradale di alcuni rilevati,
poggianti su terreni argillosi", forse causata dalla successiva
deviazione delle acque piovane e "anomalie esecutive nei giunti dei
viadotti". Il Libero consorzio ha di nuovo bussato al
Raggruppamento temporaneo di imprese che però, stavolta, ha risposto
picche perché ritiene di non essere più tenuto ad intervenire visto
che è passato troppo tempo dal collaudo dell'opera. Insomma, il
diritto vantato dalla provincia è ormai decaduto e prescritto. Ne è
scaturito, neanche a dirlo, un contenzioso davanti al Tribunale
civile. Il 28 luglio scorso, l'ultimo tappa, con la denuncia firmata
da Maisano. Dopo vent'anni di lavori e 41 milioni spesi, la strada è
ancora chiusa.
AGENTI DELLA POLIZIA PROVINCIALE CONTRO
LA SOSTA SELVAGGIA
Multe a go-go in via Panoramica dei
templi.
I turisti lasciano le proprie auto
pericolosamente ai bordi della strada, gli agenti intervengono e
fioccano le multe.
L'operazione contro la so sta
selvaggia in via Panoramica dei Templi, nei pressi dell'ingresso
del Tempio di Giunone.
E' abitudine di tanti visitatori che
si recano in Visita al la Valle dei Templi, parcheggiare lungo il
rettilineo e nel curvone della via in questione, dove vige il divieto
di sosta «assoluto».
Decine le segnaLazioni di automobilisti
e conducenti di autobus, che più di una volta hanno rischiato di
causare incidenti stradali per il modo «scellerato» di decine di
turisti, che posteggiano le proprie auto ai bordi della strada,
soprattutto in prossimità del curvone a scendete verso la rotatoria
di Giunone, e addirittura dopo la curva a salire che porta a
Bonamorone. Per evitare scontri e feriti gli agenti della Provinciale
hanno avviato un'attività tesa a debellare l'abitudine di
parcheggia re l'auto in sosta vietata, in dette aree della zona
archeologica. Già altre volte gli agenti della Provinciale erano
intervenuti, elevando decine e decine di verbali.
L'iniziativa è resa necessaria per
limitare la sosta selvaggia che in alcuni punti nevralgici del
percorso stradale comporta inevitabili disagi sulla viabilità e sul
traffico. Ieri mattina si è dato seguito a un servi zio avviato da
settimane. In poco più di un'ora sono state contravenzionate più
di venti auto. Un'abitudine ormai consolidata per i turisti lascia
re il veicolo posteggiato in zone non consentite, oltre vicino al
Tempio di Giunone, succede spesso in via Passeggiata Archeologica,
lungo il viale alberato e sotto il Tempio di Ercole, Solitamente
questo avviene anche per la presenza dei parcheggiatori abusivi, che
convincono turisti distratti a lasciare l'auto, il tempo per la
visita alla Valle dei Templi.
I guardia macchine abusivi spesso
trasformano parte del le aree a ridosso della zona archeologica in
veri e propri parcheggi. Così succede che decine di autovetture
vengo no lasciate parcheggiate dai proprietari in sosta vietata,
lungo i bordi della strada nei due sensi di marcia.
A.RAV.
RESTA IN COSTANTE CRESCITA IL SETTORE
TURISTICO
Una provincia con 18.805 posti letto
Resta in costante crescita, dal punto
di vista della creazione di nuovi posti letto, il settore turistico
della provincia di Agrigento che sfrutta il t positivo e l'interesse
del mercato sulla nostra Isola.
Il settore «Promozione turistica ed
attività economiche e produttive», ha, infatti, classificato nuove
strutture ricettive con un incremento 138 posti letti a riprova del
dinamismo imprenditoriale nel settore turistico del nostro
territorio.
Il settore turistico ha concluso l'iter
perla classificazione di cinque nuove strutture che riguardano la
tipologia Bed & Breakfast (due), alberghi (uno), casa-vacanze
(una), Residenza Turistico Alberghiera (una).
Queste le nuove strutture ricettive:
«Scala dei Turchi Resort» a Realmonte in C.da Scavuzzo, nella
tipologia RTA, classificazione tre stelle, con una disponibilità di
novantotto posti letto; «casa Romita» ad Agrigento in Via del le
Egadi n. 4/nella tipologia 8 & 8, classificazione due Stelle, con
una disponibilità di quattro posti letto; «La Rosa» situata a
Lampedusa invia E. La Loggia n. 45, nella tipologia di B&B,
classificazione tre Stelle, con una disponibilità di quattro posti
letto; «Le Case di Ha» sita in Agrigento Via Lucrezio n. 20 nella
tipologia di case e appartamenti per vacanza, classificazione una
stella con una disponibilità di dodici posti letto; "Cavalluccio
Marino" a Lampedusa in c.da calacroce n.3, nella tipologia Albergo,
classificazione tre stelle, con una disponibilità di venti posti
letto.
Grazie alle nuove classificazioni la
provincia di Agrigento può attualmente contare, su 18.805 posti
letto. Un bel numero e, anche se ancora non ci sono dati ufficiali,
sono stati migliaia e migliaia gli arrivi nel mese di luglio e in
questi primi giorni del mese di agosto.Un trend in continua crescita
anche perché molta gente ha ripiegato alla Sicilia visto che diversi
Paesi del Nordafica, in questo momento, non sono proprio sicuri.
ATAVICA EMERGENZA
il caldo e le rotture, torna la
crisi idrica ma per Girgenti no.
Ad Agrigento tornata la «sete». Le
temperature fuori dalla norma, infatti sono purtroppo associate ad
una generale emergenza idrica che sta colpendo la città con
particolare durezza.
Le segnalazioni che giungono alle
redazioni giornalistiche, così come ai centralini di Girgenti acque
ma anche della Polizia municipale sono numerosissime, e tracciano una
'mappa" della carenza d'acqua in varie aree del nostro tessuto
urbano. Via Dante, Villaggio Mosè, via Cavaleri Magazzini, poggio
Muscello, San Leone via Unità d'Italia, centro storico, via Atenea
stanno soffrendo, o hanno almeno sofferto nei giorni passati. la
mancanza d'acqua. parzialmente colmata, ove possibile. dalle
autobotti private o dal servizio sostitutivo messo in campo dalla
stessa Girgenti acque, la quale però spiega che in atto non
risultano difficoltà «particolari» nell'erorgazione del
«prezioso liquido».
- aumentato le portate in tutti i
comuni, anche per tenere conto del periodo caldo, nel quale si usa
più acqua - spiega il direttore Giandomenico Ponzo -. Al momento non
abbiamo particolari problemi anche perché non si sono verificate
rotture nè interruzioni nella fornitura. Ciò significa continua -
che i problemi sono eventualmente localizzati a singole aree».
E se la crisi idrica, quindi, non
esiste, la rottura registrata nell'impianto di sollevamento
fognario di via delle Viole, a San Leone nelle settimane scorse (che
ha portato ad un provvedimento della
Procura della Repubblica di Agrigento
che ha posto sotto sequestro la spiaggia dietro la villa Pertini)
giunge in Senato.
Autrice è la senatrice 5 stelle
ornella Bertorotta, dei 5 Stelle, la quale ha presentato una
interrogazione orale in Commissione Ambiente, presieduta dal senatore
agrigentino Giuseppe Marinello, con cui si chiedono ai Ministro del
GianLuca Galletti dettagliate delucidazioni sulla spiaggia del lido
agrigentino posta sotto sequestro ed al centro di indagini da parte
della Procura della Repubblica.
«Dopo alcune segnalazioni da parte di
ambientalisti e di consiglieri comunali dichiara la senatrice
Bertorotta - ho pensato che fosse giusto dare voce a chi si batte per
la tutela dell'ambiente; del mare e di tutto il paesaggio della
Sicilia, in particolare di Agrigento. Rimanendo fiduciosa nel lavoro
della magistratura attendo comunque un'azione fattiva del collega
Marinello, - conclude la Bertorotta - affinché venga chiarita la
posizione della Girgenti Acque in tutta questa vicenda».
G.SCH.
La gestione ai Comuni ma
temporaneamente
Lo prevede un emendamento all'articolo
sette del ddl.
I Comuni che hanno consegnato le reti e
le sor genti ai gestori privati potrebbero tornare ad occuparsi della
gestione idrica, anche se in modo temporaneo.
Tutto è legato ad un emendamento
all'artico lo sette del disegno di legge di disciplina in materia
di risorse idriche che domani riprenderà il suo cammino legislativo
all'Ars. Un testo creato e sostenuto da Udc, Pdr e Movimento 5
Stelle. che è stato pensato appositamente per la situazione
agrigentina (anche Palermo, comunque, si trova nella medesime
condizioni), dove l'Ambito territoriale ottimale non ha mai
raggiunto quella «unicità della gestione» prevista dalla legge.
Il motivo è noto: nella nostra
provincia, infatti, 20 Comuni si rifiutarono di consegnare le proprie
risorse idriche all' e ottennero, nel 2013, anche una sorta di
parziale «sanatoria» per la propria posizione. Un «condono
tombale», invece, verrà garantito con il nuovo ddl, il quale
esplicitamente
all'articolo 6 consentirà a questi
comuni di pro seguire la gestione in proprio. A questi sindaci
«ribelli» si sono con il tempo aggiunti quelli «quasi ribelli»:
amministrazioni, cioè, che hanno consegnato gli impianti così come
previsto dalle norme e che negli ultimi anni hanno chiesto con forza
di rivedere le condizioni di fornitura. Questo perché, a loro
parere, si erano crea te delle disparità soprattutto in termini
economici tra «ribelli» e «ribelli», dato che il costo delle
mancate consegne, nei fatti, era spalmato sulle toro collettività.
Primo della fila, in tal senso, è
stato il comune di Casteltermini, che insieme ad altre
amministrazioni ha promosso diverse iniziative di protesta. E'
proprio da un parere legale richiesto dall'amministrazione di
Nuccio Sapia che prende spunto l'emendamento che andrà in
discussione domani: dato che non è stata rispettata l'unicità
della gestione, diceva il legale, lAto non si è mai formalmente
costituito. Così l'integrazione all'articolo 7 (che raggruppa
appunto le norme transitorie) consentirà ai comuni, in attesa della
creazione dei nuovi ambiti, di ri prendere temporaneamente la
gestione. Qualcuno, va detto, ritiene il parere anche utile per
contestare in prospettiva la stessa stipula della convenzione vigente
con Girgenti acque.
«Bisognava trovare una via d'uscita
per questi comuni - spiega il deputato Udc Margherita La Rocca Ruvolo
- Ci sarà certamente battagliai in aula per l'approvazione dì
questo emenda mento, ma lo sosterremo perché bisogna aiuta re i
sindaci».
«Essendo stato già depositato da Pdr
e Udc spiega Matteo Mangiacavallo, M55 non abbia mo ritenuto di
presentarlo anche noi, ma lo sosterremo in Aula perché crediamo che
sia un emendamento che va ad applicare un principio di equità».
Contenti, o almeno, cautamente
contenti, so no ovviamente i sindaci. «FU tentativo di non creare
una beffa per le nostre popolazioni - spiega Sapia - Quella che si
proponeva con questo Ddl non era l'acqua pubblica, ma l'acqua
pubblica per alcuni. Con questo emendamento si cerca di raddrizzare
il time di offrire una nuova chance ai comuni che hanno rispettato la
legge consegnando le reti». Più cauto è Sapia rispetto ad un altro
punto del Od che introduce una tariffa unica regionale.
«E' un punto molto complicato e seco
ndo me di difficile applicazione - spiega - Di certo, comunque,
lunedì saremo a Palermo, anche per ché ci sono delle zone grigie di
politica da andare a convincere».
G. SCHICCHI