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Rassegna stampa dal 15 al 17 agosto 2015

LA SICILIA

RIFIUTI. La Regione bacchetta il Comune ritenendo «spropositato» il numero di mezzi utilizzati

Troppi autocompattatori
Il numero di autocompattatori a servizio di Agrigento è "spropositato" rispetto a quello usato da centri di pari dimensioni. E' una nota di fuoco quella che il dirigente generale dell'Assessorato regionale dell'Energia e dei servizi di pubblica utilità, Domenico Armenio, ha indirizzato al Comune di Agrigento (e anche a Favara e Sciacca). Spunto da cui parte la "reprimenda", i disagi connessi all'aumento - voluto dalla Regione - del numero di comuni che conferiscono in contrada Matarana. Qui i mezzi di raccolta si incolonnano per ore, spesso non riuscendo a depositare il proprio carico perché viene superata la portata massima giornaliera dell'impianto, e creando gravi problematiche alla viabilità e alla sicurezza di quella parte della provincia.
Così Armenio scrive agli enti, spiegando che se «da un'analisi dei flussi di rifiuti che vengono abbancati presso la discarica della Catanzaro Costruzioni, si evince che la quantità conferita da codesto comune è di circa 80 tonnellate al giorno», tale quantità di rifiuti è conferita «con un numero di mezzi che appare spropositato rispetto al numero medio di mezzi utilizzati dai Comuni aventi medesime caratteristiche di quello di Agrigento», La conseguenza, per Armenio è che da suddetta organizzazione, inserita in un contesto ernergenziale come quello odierno, provoca disservizi nelle operazioni di conferimento dei rifiuti nella suddetta discarica», Per questo, ordina il dirigente, «si invita codesto Comune a voler razionalizzare il trasporto dei rifiuti utilizzando il minor numero di mezzi possibili. In mancanza di ottemperanza della presente, si adotteranno i provvedimenti consequenziali».
Così il settore Ambiente del Municipio si è attivato, chiedendo alle ditte che gestiscono il servizio di "giustificare" il numero di mezzi utilizzati e fornire i tabulati dei conferimenti. Dati che noi non possediamo perché non pubblici. Quello su cui però possiamo contare sono alcuni numeri dai quali, sommariamente, possiamo dedurre i dati di carico. Sappiamo, perché lo dice Armenio, che Agrigento conferisce in media 80 tonnellate al giorno. E sappiamo, perché è nel piano economico annuale del servizio rifiuti, che sul nostro territorio operano 11 compattato l'i solo per il conferimento e la raccolta dei rifiuti stradali (altri si occupano del multimateriale, che non va in discarica). La potenzialità di carico di questi (sono infatti indicati i metri cubi del cassone) è di circa 231 mc che, moltiplicati per i chili di rifiuti (un mc, all'incirca, pesa 450 kg) dà una somma che oscilla intorno alle 100 tonnellate al giorno, ovvero 20 in più di quanto la Regione stima venga realmente conferito. Il trasporto, tra l'altro, ha un costo sensibile: solo i compattatori costano oltre 540mila euro all'anno cui si aggiungono circa SOOmila euro per gli autisti.
SCHICCHI
    
Collegamenti marittimi ok il "Sansovino" torna in servizio
PORTO EMPEDOCLE/LAMPEDUSA. Dopo una decina di giorni di stop è tornato in servizio il traghetto Sansovino. Il ritorno è avvenuto proprio la sera della vigilia di Ferragosto, per consentire ai lampedusani e linosani d'imbarcarsi all'indomani,l'imbarcazione della Compagnia delle Isole ha ripreso la normale navigazione, ultimati i lavori di riparazione a un motore. Gli ennesimi lavori di riparazione, in particolare i secondi in pochi giorni, a causa di due avarie avvenute in così poco tempo. In questi giorni a svolgere il servizio di collegamento da e per le isole Pelagie è stato il traghetto Pietro Novelli, anch'esso protagonista al proprio arrivo in sostituzione del Sansovino di un clamoroso flop meccanico. Avvenne che 180 passeggeri che non riuscirono a partire alla volta delle Pelagie col Sansovino rimasto in panne dopo la partenza, furono invitati a salire sul Novelli il quale anch'esso però avvertì un problema tecnico, non riuscendo a partire. Una vicenda che ebbe dei contorni grotteschi, alla luce della escalation di disavventure che furono costretti a subire i passeggeri. In questi giorni alla banchina empedoclina sono rimasti ormeggiati' uno davanti all'altro il Sansovino in riparazione, l'Adriatica I in disarmo, e il Pietro Novelli durante i momenti di sosta. A questo punto, la banchina Sciangula è tornata alla normalità, senza il Pietro Novelli tornato sulla linea di competenza, ovvero sulle isole Eolie . e con gran parte della giornata caratterizzata dall'ingombrante e inutile presenza dell'Adriatica I.

ADNKRONOS

Il 22 agosto il Tarta-Day promosso dal progetto UE "Tartalife"

Anche in provincia di Agrigento il prossimo 22 agosto sarà "Tarta-Day", la giornata nazionale dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta. Si tratta di una delle iniziative previste dal progetto comunitario TartaLife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea, e che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunale di Agrigento (CNR-ISMAR ente capofila).Il Tarta-Day avrà come veri protagonisti molti centri di recupero che operano su tutta la nostra penisola, dalle Marche alle Sicilia passando per la Puglia e la Sardegna. Una giornata in cui i pescatori, con il supporto degli operatori dei Centri di recupero e primo soccorso, saranno protagonisti, insieme alle popolazioni locali, di liberazioni di tartarughe marine catturate accidentalmente e curate e riabilitate dagli stessi Centri.Il progetto presegue, dunque, con il coinvolgimento dei pescatori (primi destinatari del progetto) e della rete dei Centri recupero e primo soccorso, compresi quelli agrigentini di Linosa e di Cattolica Eraclea, pienamente operativi. Ovviamente il Tarta-Day sarà anche una buona occasione, per tutti i partecipanti, per apprendere direttamente dagli esperti quali sono le minacce che incombono sulla sopravvivenza delle specie e la biologia delle tartarughe marine. Nel frattempo proseguono sul litorale agrigentino le attività previste dal programma di informazione e sensibilizzazione "Tartaworld". Il programma viene svolto sulle spiagge maggiormente frequentate della nostra provincia, come ad esempio la spiaggia delle Pergole, in territorio di Realmonte, nella quale ieri gli animatori selezionati dal Libero Consorzio sono riusciti a coinvolgere bambini e adulti in varie attività (comprese quelle ludiche), allo scopo di far conoscere il mondo della biodiversità marina e i problemi relativi alla conservazione della popolazione mediterranea di Caretta caretta. Le attività proseguiranno subito dopo il Ferragosto.

noodls.com


Ferragosto agrigentino, il Gruppo di Protezione Civile istituisce una postazione a San Leone.
Anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento (ex Provincia Regionale) sarà impegnato nelle attività di Protezione Civile durante il Ferragosto. Da stamani, infatti, e per tutta la giornata di domani, sei unità del Gruppo di Protezione Civile, coordinate dal funzionario tecnico responsabile dr. Marzio Tuttolomondo, saranno presenti sulle spiagge di San Leone in attuazione del piano socio-sanitario redatto unitamente al Comune di Agrigento. Gli operatori del Gruppo hanno allestito una tenda sul viale delle Le Dune, e precisamente accanto al Lido Baraonda (cd. Traversa via Oceano Mare), che sarà un punto di riferimento per quanti nelle giornate di oggi e domani possano trovarsi per qualsiasi motivo in difficoltà. La postazione ospita infatti un posto medico avanzato (PMA) a supporto di tutte le altre attività previste sul litorale a garanzia della sicurezza di turisti e bagnanti. Inoltre, l'Associazione "Lupi di Agrigento" ha messo a disposizione alcune unità cinofile di salvataggio.
Continua, dunque, l'impegno del Libero Consorzio Comunale, che nonostante i ripetuti tagli nei trasferimenti da parte della Regione prosegue tutte le sue attività a tutela del territorio e dei cittadini.

CASTELLOINCANTATO

Strada San Giovanni Gemini e denuncia
ACQUAVIVA PLATANI -
Il commissario dell'ex Provincia di Agrigento oggi Libero Consorzio, Marcello Maisano, ha inviato un esposto alla magistratura ordinaria e alla magistratura contabile in merito ai ben noti problemi strutturali che travagliano la Mussomeli-San Giovanni Gemini, chiusa al transito da circa un anno e mezzo. Strada provinciale sulla quale, nonostante fosse stata chiusa a maggio 2014, nel successivo mese di novembre si verificò addirittura un mortale incidente autonomo (c'è un'inchiesta in corso). Una strada lunga appena 6 km, costata 40 milioni ed oltre vent'anni di lavori. Ebbene quella strada, aperta soltanto l'8 agosto del 2012, non più di sei mesi dopo, presentava  inquietanti fenditure. In un tratto di circa 100 metri, in due diversi punti, erano presenti autentici squarci che mostravano la terra viva, ma anche avvallamenti e dossi. Alle prime piogge invernali insomma, la Mussomeli-San Giovanni Gemini denotò non poche carenze che in qualche modo furono messe a posto. Il tracciato in questione, di poco più di 6 km, si snoda in   pendenza su giganteschi piloni. Il progetto iniziale era stato approvato il 21 marzo 1990. E quindi nel 1992 la gara fu appaltata ad un raggruppamento temporaneo di imprese (negli anni seguenti hanno cambiato denominazioni). Tra una cosa e l'altra (leggi sospensioni e perizie di variante che hanno fatto lievitare i costi) sono passati ben vent'anni e soltanto nell'estate di tre anni fa la strada venne inaugurata in pompa magna. Ma non durò e dopo le frane si registrò anche un altro gravissimo pericolo: lunghi perni fuoriuscivano dai giunti di dilatazione e mettevano a rischio l'incolumità dei viaggiatori forando (come più volte accaduto) gli pneumatici con conseguente perdita di controllo dell'autovettura. Il direttore dell'ufficio tecnico con propria ordinanza n. 15 del 27 maggio ne dispose quindi la chiusura mettendo nero su bianco. "Visto la nota del 27 maggio con la quale l'ing. Michelangelo Di Carlo, propone la chiusura al transito veicolare della strada di collegamento tra le aree interne di Mussomeli-San Giovanni Gemini e lo scorrimento veloce Pa-Ag in quanto ritenuta pericolosa per l'incolumità pubblica, sia per le frane che la interessano che, soprattutto per lo sfilamento di tantissimi perni dei giunti di dilatazione dei viadotti presenti in detta strada, ritenuto condivisibile quanto espresso dall'ing. Di Carlo, ordina a far data dal 28 maggio 2014 la chiusura al transito di detta strada". Vennero quindi posizionati pesanti blocchi in calcestruzzo ad impedire a chiunque l'accesso. Qualcuno però li spostò per transitarvi e contro uno di essi a fine novembre 2014 si schiantò un pensionato di Acquaviva Platani che tornava da un oleificio. La Provincia di Agrigento contestò alla ditta che aveva eseguito i lavori, la messa in opera che aveva determinato lo sfilamento di tali perni, ma la questione è sfociata in un contenzioso legale. In definitiva questa parte di provincia nissena ed agrigentina, ha aspettato oltre vent'anni per avere rapido accesso alla SS 189 Pa-Ag, ma si ritrova dopo milioni di euro spesi, con una strada chiusa. Strada che in pochi minuti collega alla SS 189 Palermo-Agrigento, costituendo quindi un accesso privilegiato da tale arteria, sia per gli ammalati che afferiscono all'ospedale di Mussomeli, sia per gli studenti, sia per i turisti. Ma in Sicilia sembra ormai una costante che le opere pubbliche non durino. E che non si tratti di una maledizione divina, ma di errori umani, sono gli stessi fatti a dirlo.

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