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Rassegna stampa del 18 agosto 2015

Sicilia24h.it
A Bivona un convegno per discutere di sviluppo turistico

Opportunità e prospettive di sviluppo turistico per il territorio" sono i temi che saranno discussi a Bivona il prossimo 19 settembre, sempre nell'ambito delle attività promozionali del progetto comunitario "Marchio d'area della provincia di Agrigento". Il convegno avrà luogo nell'auditorium Santa Chiara con inizio alle ore 10:00. Questo seminario è uno degli eventi programmati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per potenziare la formazione degli operatori del settore turistico ed enogastronomico ed è rivolto a quelle imprese e agli enti operanti nel territorio agrigentino. Nel corso dell'incontro saranno presentate le opportunità previste all'interno del marchio d'area, già utilizzate da diverse aziende dei settori interessati che operano nel territorio provinciale. L'incontro è rivolto anche a quelle aziende che vogliono aderire al Marchio d'Area della provincia di Agrigento per migliorare la commercializzazione e la diffusione dei loro prodotti. Il Marchio d'Area è un programma di sviluppo proposto dal Settore Turismo e dal Servizio Politiche Comunitarie, grazie al quale il Libero Consorzio, ha ottenuto un finanziamento finalizzato alla creazione di una vera offerta turistica integrata di qualità per potenziare l'economia provinciale.


Adnkronos.com
Un successo l'apertura fino alle 23 dell'Urp di Sciacca

Si è rivelata un successo, l'apertura straordinaria, fino alle ore 23, per l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Corso Vittorio Emanuele a Sciacca. Il personale dell'Urp infatti, è rimasto per quattro serate, a disposizione dell'utenza, in occasione del grande afflusso di visitatori per i festeggiamenti della Madonna del Soccorso, patrona della Città delle Terme, che ricorreva sabato 15 agosto. E' stata la prima volta che il punto informativo di un Ente pubblico rimane aperto fino alle 23. L'assistenza è stata fornita anche in lingua straniera e con la distribuzione di pubblicazioni e depliants reperiti presso associazioni culturali, pro loco, enti pubblici, riguardanti esercizi, servizi, collegamenti, notizie di pubblico interesse.


Teleradiosciacca.it

Anche in provincia di Agrigento il prossimo 22 agosto sarà "Tarta-Day", la giornata nazionale dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta.

Si tratta di una delle iniziative previste dal progetto comunitario TartaLife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea, e che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunale di Agrigento (CNR-ISMAR ente capofila). Il Tarta-Day avrà come veri protagonisti molti centri di recupero che operano su tutta la nostra penisola, dalle Marche alle Sicilia passando per la Puglia e la Sardegna. Una giornata in cui i pescatori, con il supporto degli operatori dei Centri di recupero e primo soccorso, saranno protagonisti, insieme alle popolazioni locali, di liberazioni di tartarughe marine catturate accidentalmente e curate e riabilitate dagli stessi Centri.
Il progetto presegue, dunque, con il coinvolgimento dei pescatori (primi destinatari del progetto) e della rete dei Centri recupero e primo soccorso, compresi quelli agrigentini di Linosa e di Cattolica Eraclea, pienamente operativi. Ovviamente il Tarta-Day sarà anche una buona occasione, per tutti i partecipanti, per apprendere direttamente dagli esperti quali sono le minacce che incombono sulla sopravvivenza delle specie e la biologia delle tartarughe marine.


Scrivolibero.it

Si è rivelata un successo, l'apertura straordinaria, fino alle ore 23, per l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Corso Vittorio Emanuele a Sciacca. Il personale dell'Urp infatti, è rimasto per quattro serate, a disposizione dell'utenza, in occasione del grande afflusso di visitatori per i festeggiamenti della Madonna del Soccorso, patrona della Città delle Terme, che ricorreva sabato 15 agosto. E' stata la prima volta che il punto informativo di un Ente pubblico rimane aperto fino alle 23. L'assistenza è stata fornita anche in lingua straniera e con la distribuzione di pubblicazioni e depliants reperiti presso associazioni culturali, pro loco, enti pubblici, riguardanti esercizi, servizi, collegamenti, notizie di pubblico interesse.


Gds.it
LIBERO CONSORZIO
Casse vuote, l'ex Provincia di Trapani vende 5 immobili
Gli appartamenti che si trovano in pieno centro storico erano utilizzati come uffici

TRAPANI. Le casse del Libero Consorzio Comunale (l'ex Provincia)languono e l'Ente ha deciso di mettere in vendita 5 appartamenti di sua proprietà di un palazzo che si affaccia sulla Via Osorio, in pieno centro storico di Trapani, una delle strade che costeggiano Villa Margherita. Complessivamente i cinque appartamenti valgono circa 500 mila euro. È questa la stima che ne ha fatto l'Agenzia delle Entrate che, però, li ha valutati singolarmente: il valore minore è stato stimato in circa 90 mila euro, il maggiore in poco più di 150 mila. E su questa base verranno posti in vendita. Per la sua consulenza, intanto, l'Agenzia ha ricevuto 3.595,50 euro, somma riconosciuta a titolo di rimborso. La determinazione alla vendita del patrimonio immobiliare provinciale «disponibile ed improduttivo» individuato, appunto, come quello da alienare per fare cassa, è spiegato da parte dell'Ente, è dovuta al rispetto degli indirizzi di cui alla normativa sulla «spending review» ed in relazione alle particolari difficoltà economiche di recente acuitesi a causa dei minori trasferimenti erariali.


C'è anche Torre Salsa tra le dieci spiagge più belle d'Italia

SICULIANA. C'è anche quella di Torre Salsa tra le dieci spiagge più belle d'Italia premiate nell'ambito del concorso «La più bella sei tu» promosso da Legambiente. La cerimonia di premiazione si è svolta a Rispescia, in provincia di Grosseto, nel corso della ventisettesima edizione di Festambiente. A vincere l'edizione 2015 è la spiaggia di Bue Marino, a San Vito lo Capo (Trapani), l'altra spiaggia siciliana risultata tra le dieci più amate dagli italiani quella della riserva naturale di Torre Salsa, tra Montallegro e Siculiana, gestita dal Wwf. La top ten è stata stilata incrociando le preferenze degli utenti - che hanno potuto votare la spiaggia più bella per oltre due mesi sull'apposito sito dell'iniziativa e sulla pagina Facebook dedicata - con il parere di una giuria di esperti. «Questo premio è una conferma importante che incoraggia l'amministrazione Lauricella a continuare nel percorso della valorizzazione e della fruizione intelligente del territorio di una delle aree più belle di Sicilia - ha dichiarato l'assessore comunale al Turismo e all'Ambiente Enzo Zambito -. Il prezioso lavoro del Wwf Italia in questi quindici anni va supportato con gli strumenti che la legge mette a disposizione delle amministrazioni comunali ed è nostra intenzione intraprendere, in sinergia con l'Ente gestore, ogni utile iniziativa finalizzata a generare economia per la comunità, attraverso la promozione ambientale e turistica».


Livesicilia.it
Crescono i debiti, le spese e i disoccupati. La Sicilia di Crocetta cola a picco

Il 2016 sarà un anno diabolico per le finanze della Regione".Le parole del presidente della sezione di Controllo della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, pronunciate a fine luglio di fronte ai deputati della commissione bilancio all'Ars, fotografano perfettamente lo stato dei conti della Sicilia. Una regione che sarebbe già in default, se solo si trattasse di uno Stato sovrano. L'unica differenza, a pensarci bene, tra l'Isola e la Grecia, è proprio questa. Nonostante gli sbandierati miracoli del governo Crocetta, infatti, le casse di Palazzo d'Orleans sono sempre più povere. Sempre più disastrate. E la "crisi di liquidità" di cui hanno parlato a più riprese i giudici contabili è solo l'aspetto esteriore di un malessere strutturale, profondo. Una malattia nei confronti della quale gli slogan del governo regionale hanno l'effetto dell'acqua fresca.
Anzi, la malattia della Sicilia, sotto certi aspetti, presenta nuovi e preoccupanti sintomi. Che emergono da documenti recenti. Da un lato, dal Documento di programmazione economico e finanziaria attualmente ancora provvisorio. Ma al quale stanno lavorando i singoli assessorati, insieme ovviamente alla Ragioneria generale. Dall'altro, dal rendiconto per l'esercizio finanziario 2014, recentemente approvato dall'Ars e che riporta alcuni degli allarmi sollevati dale Sezioni riunite della Corte dei conti in occasione del giudizio di parifica. Aumentano i debiti, scendono le entrate. Per indicare le spie più allarmanti di un malessere lontano dalla guarigione, basta fare riferimento a due elementi: col governo Crocetta è quasi raddoppiato il debito complessivo della Regione, ormai giunto alla soglia degli otto miliardi di euro. Nel frattempo, continua a perdere valore il patrimonio dell'Isola. Come risulta del resto dall'ultimo rendiconto. Lì i dati sono preoccupanti e soprattutto tolgono il velo da una propaganda che in questi anni ha parlato di grandi risparmi e di sviluppo dell'Isola. Le entrate, infatti, sono scese addirittura di un miliardo e mezzo di euro rispetto al 2013. Un calo maggiore del 10 per cento, che si ridurrebbe di circa 3 punti percentuali se lo Stato riconoscesse all'Isole alcune poste (quelle, per intenderci, al centro di un contenzioso in atto tra Sicilia e Roma). Ma il tracollo sarebbe comunque evidente, anche perché accompagnato dall'aumento dei residui passivi e soprattutto... delle spese. Crescono le spese. E la spending review? E la spending review di Crocetta? Non c'è traccia nel rendiconto generale. Anzi. Tra il 2013 e il 2014 le spese sono aumentate della stesa cifra con la quale sono calate le entrate: un miliardo e mezzo. A dire il vero, la maggior parte di queste uscite sono legate a spese in "conto capitale". Cioè investimenti. Quindi si tratta di spesa "buona". Ma quella "corrente". Quella, cioè, che il ciclone Crocetta avrebbe dovuto drasticamente ridurre, è tutta lì. Anzi è lievemente cresciuta anche nell'ultimo anno, di circa 60 milioni di euro.
"Il pressappochismo del governo - ha attaccato il capogruppo di Forza Italia all'Ars, Marco Falcone - si è evidenziato in sede di approvazione della legge di stabilità, quando il disavanzo 2014 è stato stimato in 1.755 milioni di euro, cioè circa 120 milioni in meno di quello reale che ammonta a 1.870. Ciò impone un'urgente manovra correttiva già nel prossimo settembre. Quella che emerge - ha concluso Falcone - è una fotografia veramente inquietante, contraddistinta dall'erosione dell'avanzo di amministrazione e dal depauperamento del patrimonio regionale che, per la prima volta nella storia, chiude in negativo".
Il patrimonio dell'Isola cancellato dai prestiti. E uno dei dati del rendiconto a preoccupare di più è proprio quello relativo al cosiddetto "Conto del patrimonio". Per intenderci, il "tesoro" relativo ai beni della Regione. Tra il 2013 e il 2014 si è passati da un segno "più" di 2,2 miliardi a un segno "meno" di oltre 800 milioni di euro. La Sicilia, insomma, se dovesse vendere ciò che le appartiene, non solo non riceverebbe un euro, ma dovrebbe "cedere" anche i propri debiti. E il nodo è proprio lì, come emerge dal rendiconto. L'Isola in questi anni si è fortemente indebitata. Il debito oggi sfiora gli otto miliardi. "Il notevole incremento di mutui e prestiti obbligazionari - si legge sempre nel documento approvato dal'Ars due settimane fa - unitamente al ricorso alle anticipazioni di liquidità determina, quindi, sotto il profilo finanziario e patrimoniale un problema di sostenibilità del debito nel medio-lungo termine". Il Dpef tra incubi e speranze. Anche perché la Sicilia non sembra dare segnali di grande ripresa. Anzi, l'Isola, come denunciato anche da esponenti del governo Renzi, come nel caso del sottosegretario siciliano Davide Faraone, sembra andare a un'altra velocità rispetto al resto d'Italia. Non certo una novità. Ma la fotografia di una Regione in enorme affanno emerge anche dal Documento di programmazione economico-finanziaria al quale stanno lavorando gli uffici. Un documento ancora provvisorio, al quale i singoli assessori apporteranno modifiche fino a metà settembre, quando dovrebbe essere esitato in giunta. Un testo, a dire il vero, che prova a indicare le vie d'uscita dalla crisi della Sicilia. Soluzioni che possono essere sintetizzate nel ricorso ai fondi europei e nazionali, nella lotta all'evasione fiscale (che in Sicilia raggiungerebbe livelli ben più alti delle altre Regioni), nella previsione di nuove entrate (come la tassa di circolazione o i diritti di motorizzazione), nuovi tagli (per circa 200 milioni), vendita di parte del patrimonio immobiliare (per altri 150 milioni) e di partecipazione societarie e nella concertazione con lo Stato per il riconoscimento delle somme che lo Statuto siciliano destina all'Isola e finora trattenute da Roma. La Sicilia in recessione (mentre l'Italia riprende a crescere)
Lo Stato, in realtà, quest'anno ha consentito alla Regione di chiudere il bilancio tramite l'autorizzazione all'utilizzo di fondi per gli investimenti (quelli del Fondo si sviluppo e coesione) per coprire i buchi di spesa corrente. Ma da questo esercizio finanziario non sarà più possibile. E nel Dpef si fa esplicitamente riferimento a questo problema che potrebbe essere il vero, insormontabile ostacolo per la chiusura del bilancio: "Lo sforzo - si legge nel Dpef - sarà quello di non utilizzare le risorse Fsc 2014-2020 per coprire il concorso al risanamento finanza pubblica, destinandole invece agli investimenti ed allo sviluppo dell'isola". Anche perché l'Isola in questi anni non solo non è cresciuta. Ma ha peggiorato la maggior parte dei propri indici, come racconta sempre il Dpef non ancora ufficialmente approvato. A cominciare dal Pil. I dati raccolti nel Dpef raccontato di una Sicilia ancora in piena recessione. L'indice di ricchezza, infatti, ha fatto segnare nell'ultimo periodo del 2014 un calo del due per cento: cinque volte peggio della media italiana. E mentre l'Italia nel 2015 dovrebbe uscire finalmente da una spirale negativa che va avanti da quattro anni, la Sicilia si troverà ancora con un segno "meno" sulla crescita (le stime parlano di un -0,4%).
Altro che sviluppo: crollano occupazione ed esportazioni
E lo sviluppo? E la crescita? A parte i dati incoraggianti provenienti solo dal settore del Turismo (aumento delle presenze e delle visite) non c'è traccia, nemmeno nei documenti del governo regionale, di elementi che indichino qualche appiglio all'ottimismo. Se si esclude un vago riferimento a un aumentato "clima di fiducia dei consumatori". Nello stesso Dpef si racconta infatti che anche "la domanda estera - si legge nella bozza del Dpef - segna una ulteriore battuta di arresto in un contesto in cui tale voce continua a rappresentare un fattore rilevante per le prospettive di ripresa dell'economia italiana. In Sicilia, i flussi commerciali verso l'Estero nel 2014, pari a circa 9,6 miliardi di euro, hanno registrato una flessione del 13,9% rispetto al 2013, a fronte di una crescita nazionale del 2,0 per cento. Nello stesso tempo, le importazioni, pari a circa 17,4 miliardi, si sono ridotte del 13,1% contro una flessione dell'1,7 per cento nel resto del paese". Un disastro economico-finanziario evidente. Che si traduce, ovviamente, sul piano dell'occupazione. Anche in questo caso, la Sicilia sembra arrancare rispetto al resto d'Italia. E lo ammette lo stesso governo regionale: "Nel 2014, - si legge nel Dpef - con 1 milione e 322 mila occupati, la Sicilia ha registrato un calo di 13 mila unità rispetto all'anno precedente (-1,0%) mentre per l'Italia nel suo complesso si è avuto un aumento di 87 mila (+0,4%). Rispetto alla popolazione in età di lavoro, il tasso di occupazione regionale è stato del 39,0% (Italia 55,7%), manifestando una flessione di tre decimi rispetto al 2013". Altro che rivoluzione. Scendono le importazioni, l'Isola non cresce e mentre nel resto d'Italia aumentano le assunzioni, in Sicilia i posti di lavoro continuano a ridursi, a scomparire. E in effetti, lo stesso Dpef mette nero su bianco il fatto che la situazione potrebbe persino peggiorare: "Nei dati più recenti (1° trimestre 2015), si conferma la fase recessiva per la Sicilia, con i suoi effetti di riduzione del tasso di occupazione al 38,7 per cento, contro il 39,2 dello stesso periodo dell'anno precedente". Negli ultimi anni, insomma, la Sicilia si è sempre più impoverita, nonostante le diverse ricette, i tanti assessori, i diversi governi varati dal presidente della Regione. "In Italia, per il 2014, - si legge nella bozza del Dpef - la stima dell'incidenza della povertà relativa tra le famiglie, valutata da Istat, è pari al 10,3% (2,6 milioni di nuclei); in Sicilia il valore dello stesso indicatore è 25,2% (511 mila famiglie), in aumento rispetto al 24,1% del 2013". Povera, sempre più povera Sicilia.


REALMONTE
Le 15 regole dei Comune per rispettare la Scala dei Turchi.
In attesa che come promesso giorni fa, colui il quale dice di essere proprietario va da a piazzare i paletti intorno alla porzione di sua competenza, il Comune realmontino ha stilato la «tavola» delle 15 regole da osservare per rispettare la Scala dei Turchi. Proprio la vigilia di Ferragosto, il, sindaco Calogero Zicari ha emesso l'ordinanza numero 64 con la quale piazza altri paletti, questa volta, legislativi a salvaguardia del sito che a Realmonte vogliono far entrare tra quelli patrimonio dell'
Eccoli questi 15 «comandamenti»: Non asporta re argilla o blocchi rocciosi. Non danneggiare in nessun modo le formazioni di marna della scogliera; Non utilizzare pietrame e sasSi per fissare al suo lo teli da mare, stuoie, ombrelloni o simili: Non impiegare trivelle o altri arnesi simili per la collocazione di ombrelloni; Non cospargersi il corpo con fanghi derivanti dalla marna bianca; non gettare rifiuti di vario genere o mozziconi di sigaretta. Non espletare i propri bisogni fisiologici e non adottare comportamento in contrasto con la tutela dell'igiene pubblica e il mantenimento del decoro dei luoghi; Non distribuire manifesti e volantini; Non giocare a palla, tennis da spiaggia, pallavolo, bocce o qualunque altra attività ludico ricreativa che arrechi disturbo alla quiete dei luoghi; Non lasciare sulla battigia e sugli arenili imbarcazioni e natanti, acqua scooter, tavole a vela, canoe e mezzi simili; Non accedervi via mare con qualunque imbarcazione o natante, fatta eccezione per i mezzi di soccorso in mare, nè a cavallo e in bicicletta; non esercita re attività di ristorazione, distribuzione e somministrazione di bevande, cibi e generi di Monopolio. Non esercitare attività diversa che per analogia possa essere assimilabile a quelle sopra indicate. Non avvicinarsi alle parti a strapiombo. Non effettuare tuffi dalla scogliera. Ai trasgressori 150 euro di multa. Da vedere chi farà rispettare tutto ciò.

MONTALLEGRO. Esposto alla Procura per il percolato lasciato dagli autocompattatori diretti a Matarana
"Emergenza ambientale".
MONTALLEGRO. Il passaggio dei grossi camion che trasportano i rifiuti alla discarica di contrada "Matarana" sono sempre stati dei cittadini di Montallegro. Non tanto per il caotico traffico quotidiano di circa 120-150 automezzi che passano ogni giorno dall'abitato, ma quanto per il percolato che lasciano sul l'asfalto, con la creazione di gravi problemi igienico-sanitari perla popolazione. A sostenerlo è Filippo Tavormina, montallegrese, già comandante della Polizia municipale, che rappresenta un gruppo di cittadini che protestano ormai da tempo per i rumori, il puzzo e la pre senza del percolato per strada, l'aria ammorbata e il rischio che corrono i cittadini. Lo stesso Tavormina, che quando era in servizio era diventato lo spauracchio degli autisti dei compattatori che depositavano al passaggio il liquido puzzolente dell'immondizia per strada, ha presentato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica, al prefetto, ai Comandi provinciali dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia strada le, all'ufficiale sanitario, all'Arpa, all'Anas, al presidente della Regione Siciliana, al l'assessorato all'Energia e al ministro della Salute.
La presenza di percolato viene segnalata quotidianamente nello svincolo del la Ss 115, nel centro abitato, nel viale della Vittoria, sulle strade provinciali 75 Montallegro-Siculiana e 28 Montallegro-Grotte-Raffadali, sul cavalcavia della strada statale 115. L'asfalto è quasi sempre viscido, nero, imbrattato di liquido e soprattutto pericoloso non solo per i veicoli, ma anche per i passanti, le moto e le biciclette.
Viene pure segnalata sulla provincia le 75 la presenza di esercizi commercia li, ambulatorio medico, zona residenziale area attrezzata Costa Domini della Forestale dove perfino l'aria è maleodorante e irrespirabile, creando un forte impatto ambientale.
E' un problema che si trascina or mai da anni e che le civiche amministrazioni hanno affrontato con la pulizia straordinaria e periodica delle arte rie di transito dei compattatori che perdono il liquido sul selciato. Nemmeno il tempo di pulire che le strade sono di nuove sporche, con i cittadini che portano in casa, sotto le suole delle scarpe, il nauseante percolato.
Il sindaco di Montallegro Pietro Baglio, interpellato, ha fatto il punto della situazione: Abbiamo scritto al dirigente del la Polizia Provinciale per i camion, La viabilità i rischi e i dovuti controlli che in parte sono stati fatti. Abbiamo chiesto al presidente della Regione Siciliana e al l'assessorato all'Energia di far diminuire il numero dei camion che arrivano alla discarica di Matarana e abbiamo pro posto alla ditta Catanzaro un percorso alternativo su una strada comunale da sistemare con poca spesa.
ENZO MINIO

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