Sicilia24h.it
A Bivona un convegno per discutere di
sviluppo turistico
Opportunità e prospettive di sviluppo
turistico per il territorio" sono i temi che saranno discussi a
Bivona il prossimo 19 settembre, sempre nell'ambito delle attività
promozionali del progetto comunitario "Marchio d'area della
provincia di Agrigento". Il convegno avrà luogo nell'auditorium
Santa Chiara con inizio alle ore 10:00. Questo seminario è uno degli
eventi programmati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per
potenziare la formazione degli operatori del settore turistico ed
enogastronomico ed è rivolto a quelle imprese e agli enti operanti
nel territorio agrigentino. Nel corso dell'incontro saranno
presentate le opportunità previste all'interno del marchio d'area,
già utilizzate da diverse aziende dei settori interessati che
operano nel territorio provinciale. L'incontro è rivolto anche a
quelle aziende che vogliono aderire al Marchio d'Area della
provincia di Agrigento per migliorare la commercializzazione e la
diffusione dei loro prodotti. Il Marchio d'Area è un programma di
sviluppo proposto dal Settore Turismo e dal Servizio Politiche
Comunitarie, grazie al quale il Libero Consorzio, ha ottenuto un
finanziamento finalizzato alla creazione di una vera offerta
turistica integrata di qualità per potenziare l'economia
provinciale.
Adnkronos.com
Un successo l'apertura fino alle 23
dell'Urp di Sciacca
Si
è rivelata un successo, l'apertura straordinaria, fino alle ore 23,
per l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Corso Vittorio Emanuele a
Sciacca. Il personale dell'Urp infatti, è rimasto per quattro
serate, a disposizione dell'utenza, in occasione del grande afflusso
di visitatori per i festeggiamenti della Madonna del Soccorso,
patrona della Città delle Terme, che ricorreva sabato 15 agosto. E'
stata la prima volta che il punto informativo di un Ente pubblico
rimane aperto fino alle 23. L'assistenza è stata fornita anche in
lingua straniera e con la distribuzione di pubblicazioni e depliants
reperiti presso associazioni culturali, pro loco, enti pubblici,
riguardanti esercizi, servizi, collegamenti, notizie di pubblico
interesse.
Teleradiosciacca.it
Anche in provincia di Agrigento il
prossimo 22 agosto sarà "Tarta-Day", la giornata nazionale
dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta.
Si tratta di una delle iniziative
previste dal progetto comunitario TartaLife - Riduzione della
mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca
professionale, finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari
al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della
Commissione Europea, e che vede tra i partner il Libero Consorzio
Comunale di Agrigento (CNR-ISMAR ente capofila). Il Tarta-Day avrà come veri
protagonisti molti centri di recupero che operano su tutta la nostra
penisola, dalle Marche alle Sicilia passando per la Puglia e la
Sardegna. Una giornata in cui i pescatori, con il supporto degli
operatori dei Centri di recupero e primo soccorso, saranno
protagonisti, insieme alle popolazioni locali, di liberazioni di
tartarughe marine catturate accidentalmente e curate e riabilitate
dagli stessi Centri.
Il progetto presegue, dunque, con il
coinvolgimento dei pescatori (primi destinatari del progetto) e della
rete dei Centri recupero e primo soccorso, compresi quelli
agrigentini di Linosa e di Cattolica Eraclea, pienamente operativi.
Ovviamente il Tarta-Day sarà anche una buona occasione, per tutti i
partecipanti, per apprendere direttamente dagli esperti quali sono le
minacce che incombono sulla sopravvivenza delle specie e la biologia
delle tartarughe marine.
Scrivolibero.it
Si è rivelata un successo, l'apertura
straordinaria, fino alle ore 23, per l'Ufficio Relazioni con il
Pubblico di Corso Vittorio Emanuele a Sciacca. Il personale dell'Urp
infatti, è rimasto per quattro serate, a disposizione dell'utenza,
in occasione del grande afflusso di visitatori per i festeggiamenti
della Madonna del Soccorso, patrona della Città delle Terme, che
ricorreva sabato 15 agosto. E' stata la prima volta che il punto
informativo di un Ente pubblico rimane aperto fino alle 23.
L'assistenza è stata fornita anche in lingua straniera e con la
distribuzione di pubblicazioni e depliants reperiti presso
associazioni culturali, pro loco, enti pubblici, riguardanti
esercizi, servizi, collegamenti, notizie di pubblico interesse.
Gds.it
LIBERO CONSORZIO
Casse
vuote, l'ex Provincia di Trapani vende 5 immobili
Gli appartamenti che si trovano in
pieno centro storico erano utilizzati come uffici
TRAPANI.
Le casse del Libero Consorzio Comunale (l'ex Provincia)languono
e l'Ente ha deciso di mettere in vendita 5 appartamenti di sua
proprietà di un palazzo che si affaccia sulla Via Osorio, in pieno
centro storico di Trapani, una delle strade che costeggiano Villa
Margherita. Complessivamente i cinque appartamenti valgono circa 500
mila euro.
È questa la stima che ne ha fatto
l'Agenzia delle Entrate che, però, li ha valutati singolarmente:
il valore minore è stato stimato in circa 90 mila euro, il maggiore
in poco più di 150 mila. E su questa base verranno posti in vendita.
Per la sua consulenza, intanto, l'Agenzia ha ricevuto 3.595,50
euro, somma riconosciuta a titolo di rimborso. La determinazione alla
vendita del patrimonio immobiliare provinciale «disponibile ed
improduttivo» individuato, appunto, come quello da alienare per fare
cassa, è spiegato da parte dell'Ente, è dovuta al rispetto degli
indirizzi di cui alla normativa sulla «spending review» ed in
relazione alle particolari difficoltà economiche di recente acuitesi
a causa dei minori trasferimenti erariali.
C'è anche Torre Salsa tra le dieci
spiagge più belle d'Italia
SICULIANA.
C'è anche quella di Torre Salsa tra le dieci spiagge più belle
d'Italia premiate
nell'ambito del concorso «La più bella sei tu» promosso da
Legambiente. La cerimonia di premiazione si è svolta a Rispescia, in
provincia di Grosseto, nel corso della ventisettesima edizione di
Festambiente. A vincere l'edizione 2015 è la spiaggia di Bue Marino,
a San Vito lo Capo (Trapani), l'altra spiaggia siciliana risultata
tra le dieci più amate dagli italiani quella della riserva naturale
di Torre Salsa, tra Montallegro e Siculiana, gestita dal Wwf.
La
top ten è stata stilata incrociando le preferenze degli utenti -
che hanno potuto votare la spiaggia più bella per oltre due mesi
sull'apposito sito dell'iniziativa e sulla pagina Facebook
dedicata -
con il parere di una giuria di esperti. «Questo premio è una
conferma importante che incoraggia l'amministrazione Lauricella a
continuare nel percorso della valorizzazione e della fruizione
intelligente del territorio di una delle aree più belle di Sicilia -
ha dichiarato l'assessore comunale al Turismo e all'Ambiente Enzo
Zambito -. Il prezioso lavoro del Wwf Italia in questi quindici
anni va supportato con gli strumenti che la legge mette a
disposizione delle amministrazioni comunali ed è nostra intenzione
intraprendere, in sinergia con l'Ente gestore, ogni utile
iniziativa finalizzata a generare economia per la comunità,
attraverso la promozione ambientale e turistica».
Livesicilia.it
Crescono i debiti, le spese e i
disoccupati. La Sicilia di Crocetta cola a picco
Il
2016 sarà un anno diabolico per le finanze della Regione".Le
parole del presidente della sezione di Controllo della Corte dei
conti, Maurizio Graffeo, pronunciate a fine luglio di fronte ai
deputati della commissione bilancio all'Ars, fotografano
perfettamente lo stato dei conti della Sicilia. Una regione che
sarebbe già in default, se solo si trattasse di uno Stato sovrano.
L'unica differenza, a pensarci bene, tra l'Isola e la Grecia, è
proprio questa. Nonostante
gli sbandierati miracoli del governo Crocetta, infatti, le casse di
Palazzo d'Orleans sono sempre più povere.
Sempre più disastrate. E la "crisi di liquidità" di cui hanno
parlato a più riprese i giudici contabili è solo l'aspetto
esteriore di un malessere strutturale, profondo. Una malattia nei
confronti della quale gli slogan del governo regionale hanno
l'effetto dell'acqua fresca.
Anzi,
la malattia della Sicilia, sotto certi aspetti, presenta nuovi e
preoccupanti sintomi. Che emergono da documenti recenti. Da
un lato, dal Documento di programmazione economico e finanziaria
attualmente ancora provvisorio. Ma al quale stanno lavorando i
singoli assessorati, insieme ovviamente alla Ragioneria generale.
Dall'altro, dal rendiconto per l'esercizio finanziario 2014,
recentemente approvato dall'Ars e che riporta alcuni degli allarmi
sollevati dale Sezioni riunite della Corte dei conti in occasione del
giudizio di parifica.
Aumentano
i debiti, scendono le entrate. Per
indicare le spie più allarmanti di un malessere lontano dalla
guarigione, basta fare riferimento a due elementi: col governo
Crocetta è quasi raddoppiato il debito complessivo della Regione,
ormai giunto alla soglia degli otto miliardi di euro. Nel frattempo,
continua a perdere valore il patrimonio dell'Isola. Come risulta del
resto dall'ultimo rendiconto. Lì i dati sono preoccupanti e
soprattutto tolgono il velo da una propaganda che in questi anni ha
parlato di grandi risparmi e di sviluppo dell'Isola. Le entrate,
infatti, sono scese addirittura di un miliardo e mezzo di euro
rispetto al 2013. Un calo maggiore del 10 per cento, che si
ridurrebbe di circa 3 punti percentuali se lo Stato riconoscesse
all'Isole alcune poste (quelle, per intenderci, al centro di un
contenzioso in atto tra Sicilia e Roma). Ma il tracollo sarebbe
comunque evidente, anche perché accompagnato dall'aumento dei
residui passivi e soprattutto... delle spese. Crescono
le spese. E la spending review? E
la spending review di Crocetta? Non c'è traccia nel rendiconto
generale. Anzi. Tra il 2013 e il 2014 le spese sono aumentate della
stesa cifra con la quale sono calate le entrate: un miliardo e mezzo.
A dire il vero, la maggior parte di queste uscite sono legate a spese
in "conto capitale". Cioè investimenti. Quindi si tratta di
spesa "buona". Ma quella "corrente". Quella, cioè, che il
ciclone Crocetta avrebbe dovuto drasticamente ridurre, è tutta lì.
Anzi è lievemente cresciuta anche nell'ultimo anno, di circa 60
milioni di euro.
"Il pressappochismo del governo - ha
attaccato il capogruppo di Forza Italia all'Ars, Marco Falcone - si è
evidenziato in sede di approvazione della legge di stabilità, quando
il disavanzo 2014 è stato stimato in 1.755 milioni di euro, cioè
circa 120 milioni in meno di quello reale che ammonta a 1.870. Ciò
impone un'urgente manovra correttiva già nel prossimo settembre.
Quella che emerge - ha concluso Falcone - è una fotografia veramente
inquietante, contraddistinta dall'erosione dell'avanzo di
amministrazione e dal depauperamento del patrimonio regionale che,
per la prima volta nella storia, chiude in negativo". Il
patrimonio dell'Isola cancellato dai prestiti. E
uno dei dati del rendiconto a preoccupare di più è proprio quello
relativo al cosiddetto "Conto del patrimonio". Per intenderci, il
"tesoro" relativo ai beni della Regione. Tra il 2013 e il 2014 si
è passati da un segno "più" di 2,2 miliardi a un segno "meno"
di oltre 800 milioni di euro. La Sicilia, insomma, se dovesse vendere
ciò che le appartiene, non solo non riceverebbe un euro, ma dovrebbe
"cedere" anche i propri debiti. E il nodo è proprio lì, come
emerge dal rendiconto. L'Isola in questi anni si è fortemente
indebitata. Il debito oggi sfiora gli otto miliardi. "Il notevole
incremento di mutui e prestiti obbligazionari - si legge sempre nel
documento approvato dal'Ars due settimane fa - unitamente al
ricorso alle anticipazioni di liquidità determina, quindi, sotto il
profilo finanziario e patrimoniale un problema di sostenibilità del
debito nel medio-lungo termine". Il
Dpef tra incubi e speranze. Anche
perché la Sicilia non sembra dare segnali di grande ripresa. Anzi,
l'Isola, come denunciato anche da esponenti del governo Renzi, come
nel caso del sottosegretario siciliano Davide Faraone, sembra andare
a un'altra velocità rispetto al resto d'Italia. Non certo una
novità. Ma la fotografia di una Regione in enorme affanno emerge
anche dal Documento di programmazione economico-finanziaria al quale
stanno lavorando gli uffici. Un documento ancora provvisorio, al
quale i singoli assessori apporteranno modifiche fino a metà
settembre, quando dovrebbe essere esitato in giunta. Un testo, a dire
il vero, che prova a indicare le vie d'uscita dalla crisi della
Sicilia. Soluzioni che possono essere sintetizzate nel ricorso ai
fondi europei e nazionali, nella lotta all'evasione fiscale (che in
Sicilia raggiungerebbe livelli ben più alti delle altre Regioni),
nella previsione di nuove entrate (come la tassa di circolazione o i
diritti di motorizzazione), nuovi tagli (per circa 200 milioni),
vendita di parte del patrimonio immobiliare (per altri 150 milioni) e
di partecipazione societarie e nella concertazione con lo Stato per
il riconoscimento delle somme che lo Statuto siciliano destina
all'Isola e finora trattenute da Roma. La
Sicilia in recessione (mentre l'Italia riprende a crescere)
Lo Stato, in realtà, quest'anno ha consentito alla Regione di
chiudere il bilancio tramite l'autorizzazione all'utilizzo di fondi
per gli investimenti (quelli del Fondo si sviluppo e coesione) per
coprire i buchi di spesa corrente. Ma da questo esercizio finanziario
non sarà più possibile. E nel Dpef si fa esplicitamente riferimento
a questo problema che potrebbe essere il vero, insormontabile
ostacolo per la chiusura del bilancio: "Lo sforzo - si legge nel
Dpef - sarà quello di non utilizzare le risorse Fsc 2014-2020 per
coprire il concorso al risanamento finanza pubblica, destinandole
invece agli investimenti ed allo sviluppo dell'isola". Anche
perché l'Isola in questi anni non solo non è cresciuta. Ma ha
peggiorato la maggior parte dei propri indici, come racconta sempre
il Dpef non ancora ufficialmente approvato. A cominciare dal Pil. I
dati raccolti nel Dpef raccontato di una Sicilia ancora in piena
recessione. L'indice di ricchezza, infatti, ha fatto segnare
nell'ultimo periodo del 2014 un calo del due per cento: cinque volte
peggio della media italiana. E mentre l'Italia nel 2015 dovrebbe
uscire finalmente da una spirale negativa che va avanti da quattro
anni, la Sicilia si troverà ancora con un segno "meno" sulla
crescita (le stime parlano di un -0,4%). Altro
che sviluppo: crollano occupazione ed esportazioni
E
lo sviluppo? E la crescita? A parte i dati incoraggianti provenienti
solo dal settore del Turismo (aumento delle presenze e delle visite)
non c'è traccia, nemmeno nei documenti del governo regionale, di
elementi che indichino qualche appiglio all'ottimismo. Se si esclude
un vago riferimento a un aumentato "clima di fiducia dei
consumatori". Nello stesso Dpef si racconta infatti che anche "la
domanda estera - si legge nella bozza del Dpef - segna una
ulteriore battuta di arresto in un contesto in cui tale voce continua
a rappresentare un fattore rilevante per le prospettive di ripresa
dell'economia italiana. In Sicilia, i flussi commerciali verso
l'Estero nel 2014, pari a circa 9,6 miliardi di euro, hanno
registrato una flessione del 13,9% rispetto al 2013, a fronte di una
crescita nazionale del 2,0 per cento. Nello stesso tempo, le
importazioni, pari a circa 17,4 miliardi, si sono ridotte del 13,1%
contro una flessione dell'1,7 per cento nel resto del paese". Un
disastro economico-finanziario evidente. Che si traduce, ovviamente,
sul piano dell'occupazione. Anche in questo caso, la Sicilia sembra
arrancare rispetto al resto d'Italia. E lo ammette lo stesso governo
regionale: "Nel 2014, - si legge nel Dpef - con 1 milione e 322
mila occupati, la Sicilia ha registrato un calo di 13 mila unità
rispetto all'anno precedente (-1,0%) mentre per l'Italia nel suo
complesso si è avuto un aumento di 87 mila (+0,4%). Rispetto alla
popolazione in età di lavoro, il tasso di occupazione regionale è
stato del 39,0% (Italia 55,7%), manifestando una flessione di tre
decimi rispetto al 2013". Altro che rivoluzione. Scendono le
importazioni, l'Isola non cresce e mentre nel resto d'Italia
aumentano le assunzioni, in Sicilia i posti di lavoro continuano a
ridursi, a scomparire. E in effetti, lo stesso Dpef mette nero su
bianco il fatto che la situazione potrebbe persino peggiorare: "Nei
dati più recenti (1° trimestre 2015), si conferma la fase recessiva
per la Sicilia, con i suoi effetti di riduzione del tasso di
occupazione al 38,7 per cento, contro il 39,2 dello stesso periodo
dell'anno precedente". Negli ultimi anni, insomma, la Sicilia si
è sempre più impoverita, nonostante le diverse ricette, i tanti
assessori, i diversi governi varati dal presidente della Regione. "In
Italia, per il 2014, - si legge nella bozza del Dpef - la stima
dell'incidenza della povertà relativa tra le famiglie, valutata da
Istat, è pari al 10,3% (2,6 milioni di nuclei); in Sicilia il valore
dello stesso indicatore è 25,2% (511 mila famiglie), in aumento
rispetto al 24,1% del 2013". Povera, sempre più povera Sicilia.
REALMONTE
Le 15 regole dei Comune per
rispettare la Scala dei Turchi.
In attesa che come promesso giorni fa,
colui il quale dice di essere proprietario va da a piazzare i paletti
intorno alla porzione di sua competenza, il Comune realmontino ha
stilato la «tavola» delle 15 regole da osservare per rispettare la
Scala dei Turchi. Proprio la vigilia di Ferragosto, il, sindaco
Calogero Zicari ha emesso l'ordinanza numero 64 con la quale piazza
altri paletti, questa volta, legislativi a salvaguardia del sito che
a Realmonte vogliono far entrare tra quelli patrimonio dell'
Eccoli questi 15 «comandamenti»: Non
asporta re argilla o blocchi rocciosi. Non danneggiare in nessun modo
le formazioni di marna della scogliera; Non utilizzare pietrame e
sasSi per fissare al suo lo teli da mare, stuoie, ombrelloni o
simili: Non impiegare trivelle o altri arnesi simili per la
collocazione di ombrelloni; Non cospargersi il corpo con fanghi
derivanti dalla marna bianca; non gettare rifiuti di vario genere o
mozziconi di sigaretta. Non espletare i propri bisogni fisiologici e
non adottare comportamento in contrasto con la tutela dell'igiene
pubblica e il mantenimento del decoro dei luoghi; Non distribuire
manifesti e volantini; Non giocare a palla, tennis da spiaggia,
pallavolo, bocce o qualunque altra attività ludico ricreativa che
arrechi disturbo alla quiete dei luoghi; Non lasciare sulla battigia
e sugli arenili imbarcazioni e natanti, acqua scooter, tavole a vela,
canoe e mezzi simili; Non accedervi via mare con qualunque
imbarcazione o natante, fatta eccezione per i mezzi di soccorso in
mare, nè a cavallo e in bicicletta; non esercita re attività di
ristorazione, distribuzione e somministrazione di bevande, cibi e
generi di Monopolio. Non esercitare attività diversa che per
analogia possa essere assimilabile a quelle sopra indicate. Non
avvicinarsi alle parti a strapiombo. Non effettuare tuffi dalla
scogliera. Ai trasgressori 150 euro di multa. Da vedere chi farà
rispettare tutto ciò.
MONTALLEGRO. Esposto alla Procura
per il percolato lasciato dagli autocompattatori diretti a Matarana
"Emergenza ambientale".
MONTALLEGRO. Il passaggio dei grossi
camion che trasportano i rifiuti alla discarica di contrada
"Matarana" sono sempre stati dei cittadini di Montallegro. Non
tanto per il caotico traffico quotidiano di circa 120-150 automezzi
che passano ogni giorno dall'abitato, ma quanto per il percolato
che lasciano sul l'asfalto, con la creazione di gravi problemi
igienico-sanitari perla popolazione. A sostenerlo è Filippo Tavormina,
montallegrese, già comandante della Polizia municipale, che
rappresenta un gruppo di cittadini che protestano ormai da tempo per
i rumori, il puzzo e la pre senza del percolato per strada, l'aria
ammorbata e il rischio che corrono i cittadini. Lo stesso Tavormina,
che quando era in servizio era diventato lo spauracchio degli autisti
dei compattatori che depositavano al passaggio il liquido puzzolente
dell'immondizia per strada, ha presentato un esposto denuncia alla
Procura della Repubblica, al prefetto, ai Comandi provinciali dei
carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia strada le,
all'ufficiale sanitario, all'Arpa, all'Anas, al presidente
della Regione Siciliana, al l'assessorato all'Energia e al
ministro della Salute.
La presenza di percolato viene
segnalata quotidianamente nello svincolo del la Ss 115, nel centro
abitato, nel viale della Vittoria, sulle strade provinciali 75
Montallegro-Siculiana e 28 Montallegro-Grotte-Raffadali, sul
cavalcavia della strada statale 115. L'asfalto è quasi sempre
viscido, nero, imbrattato di liquido e soprattutto pericoloso non
solo per i veicoli, ma anche per i passanti, le moto e le biciclette.
Viene pure segnalata sulla provincia le
75 la presenza di esercizi commercia li, ambulatorio medico, zona
residenziale area attrezzata Costa Domini della Forestale dove
perfino l'aria è maleodorante e irrespirabile, creando un forte
impatto ambientale.
E' un problema che si trascina or mai
da anni e che le civiche amministrazioni hanno affrontato con la
pulizia straordinaria e periodica delle arte rie di transito dei
compattatori che perdono il liquido sul selciato. Nemmeno il tempo di
pulire che le strade sono di nuove sporche, con i cittadini che
portano in casa, sotto le suole delle scarpe, il nauseante percolato.
Il sindaco di Montallegro Pietro
Baglio, interpellato, ha fatto il punto della situazione: Abbiamo
scritto al dirigente del la Polizia Provinciale per i camion, La
viabilità i rischi e i dovuti controlli che in parte sono stati
fatti. Abbiamo chiesto al presidente della Regione Siciliana e al
l'assessorato all'Energia di far diminuire il numero dei camion
che arrivano alla discarica di Matarana e abbiamo pro posto alla
ditta Catanzaro un percorso alternativo su una strada comunale da
sistemare con poca spesa.
ENZO MINIO