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Rassegna stampa del 20 agosto 2015

Scrivolibero.it

Progetto Tartalife. Nuove iniziative.


Sono due gli eventi in programma in provincia di Agrigento in occasione del "Tarta-Day", giornata nazionale dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta che si svolgerà in varie parti d'Italia il prossimo 22 agosto. Protagonisti i Centri di Recupero che operano in varie regioni d'Italia, tra cui i Centri di Cattolica Eraclea e di Linosa, entrambi del CTS. Sabato 22 agosto a Porto Empedocle, in località Punta Grande, nel tratto di spiaggia compreso tra i lidi Majata Beach e Maraja, a partire dalle ore 11.00 si svolgeranno attività di informazione sulle minacce che incombono sulla popolazione mediterranea di Tartaruga marina e sulla biodiversità, con distribuzione di pieghevoli informativi. Successivamente, intorno alle ore 12.00, sarà liberato un esemplare di Tartaruga marina curata nel Centro di recupero della fauna selvatica di Cattolica Eraclea, alla presenza degli operatori del centro e dei funzionari della ripartizione faunistico-venatoria di Agrigento. A Linosa invece dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 si svolgeranno incontri e visite guidate con gli esperti del Centro di Recupero alle vasche di ricovero e al nido nella spiaggia di Pozzolana di Ponente. Anche in questo caso, alle 19.00, è prevista la liberazione di una tartaruga marina. Il Tarta-Day è un'iniziativa prevista dal progetto comunitario TartaLife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea, e che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunale di Agrigento (CNR-ISMAR ente capofila). Un progetto Life che ha lo scopo di far conoscere al grande pubblico le reali condizioni in cui versa la specie nei nostri mari e cosa si può fare per arginare il rischio di estinzione. Ogni anno, infatti, sono oltre 130 mila le tartarughe marine Caretta caretta catturate accidentalmente nel Mediterraneo dai pescatori professionisti. Circa 70.000 abboccano agli ami utilizzati per la pesca al pescespada, oltre 40.000 restano intrappolate nelle reti a strascico e circa 23.000 in quelle da posta per un totale di 133.000 catture con oltre 40.000 casi di decesso.

La strada di Fondacazzo è pericolosa. Denuncia di Agrigento punto e a capo

"Con questo viaggio in moto, io (Mario Aversa ndr) e il mio 'socio' attivista di A.P.C. Emanuele Lo Vato, abbiamo voluto mettere in evidenza i pericoli che incorrono gli utenti della strada, dovendo percorrere la S.P. per Fondacazzo direzione Villaseta, subito dopo il passaggio a livello". La denuncia arriva in un video realizzato dal movimento "Agrigento Punto e a Capo", dove in un viaggio in moto si tenta di ricostruire i pericoli e le insidie che i motociclisti giornalmente affrontano nel percorrere questo tratto di strada. "Una strada trafficatissima, - sottolineano da APC - recentemente oggetto di lavori di interramento di condotta fognaria, che mette in serio pericolo quanti si trovano ad attraversare un percorso accidentato e sconnesso su più punti, per via del manto stradale non esattamente sicuro, insomma una vera trappola, nonostante l'evidente recente copertura con materiale bituminoso; lungo il tragitto abbiamo più volte rischiato di essere catapultati rovinosamente sulla strada nonostante rispettassimo i cartelli di pericolo". "Ovviamente ce la siamo "scanzata" grazie all'andatura prudente ed il rispetto del limite di velocità indicante in alcuni tratti da 10 a 30 Km. che tuttavia, non sembrano garantire la piena sicurezza per un normale traffico stradale. Ci si chiede, perchè lavori per i quali, i fondi dovrebbero essere stati stanziati, non vengono eseguiti a regola d'arte. Ci si chiede inoltre, per quanto tempo ancora dobbiamo subire inermi la pericolosità dei luoghi oggetto di lavori pubblici che non tengono conto di tutelare la pubblica incolumità, la sicurezza stradale, onde evitare il ripetersi di gravi incidenti, anche mortali, che purtroppo si sono verificati ultimamente nella nostra città, o di incidenti ad automezzi o moto, a cui il comune è costretto a pagare i relativi danni m

Livesicilia.it

Viadotto Himera, bonifica terminata.Iniziano gli scavi per la bretella

Dopo la consegna alle imprese vincitrici dell'appalto, i lavori sul viadotto Himera, tratto della A19 Palermo-Catania, ormai famoso per il cedimento del pilone che ha di fatto tagliato in due la Sicilia, dopo la chiusura dell'autostrada tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli; procedono secondo cronoprogramma.
"Dopo le attività di bonifica superficiale, concluse ieri - si legge in una nota dell'Anas - per verificare l'eventuale presenza di ordigni bellici, oggi sono in fase di completamento le operazioni di dismissione delle linee di alimentazione dei pali di illuminazione. Si sta lavorando, inoltre, al tracciamento dell'asse stradale, allo scavo per allargamento della piattaforma stradale e a quello per la formazione delle scarpate, nonché alla realizzazione dei piani di posa per le paratie a protezione della nuova bretella". "Procedono parallelamente le attività di pulizia del bordo stradale, per liberarlo dai materiali rimossi. - Prosegue l'Anas - Sono state, invece, completate le operazioni di smontaggio delle barriere di sicurezza e sono in corso i lavori di demolizione della sovrastruttura stradale e dei cordoli del viadotto della strada provinciale 24, sottostante al Viadotto Himera, e gli interventi di disboscamento e rimozione degli alberi. È stata ultimata, inoltre, la bonifica superficiale nelle aree dove si realizzerà la rampa e l'allargamento della strada provinciale".
"Nella giornata di oggi saranno eseguite anche le attività di spostamento delle interferenza telefoniche e dei cavi in fibra ottica presenti nell'area interessata dai lavori. L'impresa Truscelli è operativa in cantiere con un furgone, due autocarri, due escavatori, una pala cingolata e una terna gommata; l'impresa Gecob con un furgone, due autocarri e tre escavatori".



La differenziata è al palo. E spunta l'ecotassa

"Persino la Campania si è messa in riga. Noi, intanto, stiamo a guardare". Nei corridoi non troppo affollati dei giorni che seguono il Ferragosto al dipartimento Energia, un dirigente ripete il suo mantra. Evoca il suo spettro: la Campania, la vituperata Campania che s'è messa in testa di fare meglio della Sicilia sulla differenziata, lasciando all'Isola il ruolo poco ambìto di fanalino di coda. Senza neanche sapere con chiarezza quale sia il distacco da recuperare: l'ultimo dato certo risale al 2013 e fotografa un poco lusinghiero 13 per cento, trentadue punti percentuali sotto l'obiettivo che la stessa Regione si era data per quell'anno, ma da allora nessun rilevamento oggettivo è arrivato. "Siamo al quindici", dicono in assessorato. "Siamo scesi al dieci", controbatte l'assessore. Già, perché mentre Roma mostra i muscoli, chiede termovalorizzatori e minaccia commissariamenti, fra Vania Contrafatto e i suoi dirigenti c'è una piccola guerra sotto traccia.
Musica e parole dell'assessore, l'unica in questi giorni caldi - non solo per il termometro - a voler parlare mettendoci nome e cognome. "Nel mese di maggio - spiega - ho chiesto il dato sulla differenziata. Per le croniche deficienze funzionali del dipartimento l'ultimo dato era il rilevamento Ispra del 2013. Ho chiesto varie volte all'ufficio competente di aggiornarlo, ma non ho ottenuto risposta". Da qui in poi si ragiona per stime: "Ho chiesto il dato ai consulenti che mi assistono a titolo gratuito - prosegue Vania Contrafatto - e ne viene fuori che siamo addirittura peggiorati. Siamo sotto il 10 per cento". Che sia così o che siano corrette le stime più ottimistiche, il dato è comunque sconfortante, se si pensa che l'obiettivo fissato dalla Regione per il 2015 era il 65 per cento.
Così, a metà luglio il presidente della Regione Rosario Crocetta è corso ai ripari. Introducendo con un'ordinanza una norma entrata a spizzichi e bocconi nel dibattito politico degli ultimi mesi: l'"ecotassa" sulla differenziata, un meccanismo che dall'1 gennaio dell'anno prossimo premia con uno sconto sui conferimenti in discarica i Comuni che fanno almeno il 36 per cento di differenziata e penalizza con una tariffa più elevata quelli che ne fanno di meno. Con il rischio, neanche tanto velato, che a pagare siano i contribuenti tramite l'aumento della Tarsu: "Il rischio c'è - ammette Contrafatto - ma qualcosa si deve pur fare. Poi il bravo amministratore deciderà se scaricare sul cittadino i costi aggiuntivi oppure affrontare il problema. Certo è che deve finire lo scaricabarile".
Tanto più che per l'assessore la norma deve confluire in una legge. Non una novità, a dire il vero: l'"ecotassa" era stata inserita e poi espunta dalla Finanziaria prima, dalla riforma delle Province poi e infine da quella dell'acqua. "Adesso - spiega l'ex magistrato - dobbiamo mettere mano a una riforma generale del sistema". Anche perché - per citare un refrain che risuona da qualche tempo - "ce lo chiede l'Europa", che minaccia sanzioni, e di conseguenza lo chiede Roma, che qualche settimana fa ha agitato lo spettro del commissariamento per il caos sulle Società di raccolta rifiuti, l'organismo che ha sostituito i vecchi Ato: di fatto le Srr non sono mai partite e sono state spezzettate ben oltre le nove iniziali, e adesso il governo centrale vuole chiarezza entro trenta giorni. "Da questo punto di vista - osserva Contrafatto - non capiamo perché nella diffida il governo abbia indicato la necessità di cinque Srr e non tre o sette. Una soluzione, però, è possibile: la riforma dell'acqua l'abbiamo approvata in tre giorni. Volere è potere. L'interlocuzione con il governo su questo fronte continuerà".
Il prossimo appuntamento è per il 9 settembre. E qui la partita si intreccia con un'altra, perché il vero problema dei rifiuti in Sicilia rimane lo smaltimento: visto che la differenziata resta ferma, il volume dell'immondizia da gestire rimane a livelli elevatissimi. E perché arrivino le due nuove discariche di Gela ed Enna serviranno ancora almeno nove mesi, mentre il progetto di una nuova struttura a Messina è ancora bloccato dalla burocrazia. Così, almeno fino alla prossima primavera, bisognerà fare i conti con le otto discariche esistenti: quelle pubbliche di Bellolampo, Campobello di Mazara, Trapani, Ragusa e Castellana Sicula, le due puramente private di Lentini e Siculiana e quella di Oikos nel Catanese, sulla carta privata ma di fatto gestita dalla prefettura dopo il commissariamento.
La proposta del governo è tornare ai termovalorizzatori. E "proposta" non è forse la parola giusta: sebbene la Regione abbia ovviamente un ruolo in questa partita, lo 'Sblocca Italia' dà al governo centrale l'ultima parola sulla realizzazione. Resta sostanzialmente la possibilità di trattare sul quanto, sul come e sul dove: il governo Renzi vorrebbe realizzarne due per smaltire 700 mila tonnellate di immondizia all'anno, ma il 9 settembre Palazzo d'Orléans presenterà alla Conferenza Stato-Regioni le sue osservazioni. Sulle quali, al momento, in assessorato si tengono le carte coperte: "Il presidente Crocetta - assicura l'assessore - avrà un'interlocuzione con i gruppi parlamentari e con gli ambientalisti. Studieremo insieme le soluzioni migliori. È vero, Roma ha l'ultima parola, ma porteremo motivazioni tecniche, politiche e giuridiche per una soluzione che riduca l'impatto ambientale".
L'"impatto ambientale", del resto, è una specie di ritornello. Contrafatto lo evoca per scacciare la parola "inceneritori": "Questi impianti non bruciano rifiuti: trasformano un combustibile in energia. Siamo lontani anni luce sia dagli inceneritori sia dalle tecnologie ipotizzate nel piano dell'epoca Cuffaro". Il combustibile da far "digerire" ai termovalorizzatori, sulla carta, può essere già prodotto a Bellolampo, ma l'autorizzazione rimane ovviamente solo virtuale, visto che non ci sarebbe dove far finire il "combustibile solido secondario" ricavato dall'immondizia. Che al momento, quindi, viene solo accatastata in discarica. Tranne quel 10, o forse 15 per cento, di riciclaggio. Peggio della vituperata Campania.

Gds.it
Nell'Agrigentino una giornata dedicata alla Caretta caretta

Sono due gli eventi in programma in provincia di Agrigento in occasione del "Tarta-Day", giornata nazionale dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta che si svolgerà in varie parti d'Italia sabato prossimo . Protagonisti i Centri di Recupero che operano in varie regioni d'Italia, tra cui i Centri di Cattolica Eraclea e di Linosa, entrambi del CTS. Sabato a Porto Empedocle, in località Punta Grande, nel tratto di spiaggia compreso tra i lidi Majata Beach e Maraja, a partire dalle 11 si svolgeranno attività di informazione sulle minacce che incombono sulla popolazione mediterranea di Tartaruga marina e sulla biodiversità, con distribuzione di pieghevoli informativi. Successivamente, intorno alle 12sarà liberato un esemplare di Tartaruga marina curata nel Centro di recupero della fauna selvatica di Cattolica Eraclea, alla presenza degli operatori del centro e dei funzionari della ripartizione faunistico-venatoria di Agrigento.

agrigentonotizie.it

Nuove offerte di lavoro visionabili all'Urp del Libero consorzio

Ben 1413 nuove offerte di lavoro in enti pubblici ed aziende private, distribuite su tutto il territorio nazionale, sono consultabili all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento, di piazza Vittorio Emanuele ad Agrigento. Si tratta di offerte che riguardano sia il settore pubblico che privato, impieghi a tempo determinato o a part-time riguardanti diversi livelli professionali e titoli di studio in aziende di diverse regioni d'Italia. La Polizia Penitenziaria ha pubblicato un bando per 400 agenti con Licenzia Media di cui 300 del ruolo maschile e 100 in quello femminile. Disponibile anche il bando straordinario per il Servizio Civile che prevede 985 posti part-time da avviare al lavoro entro il 2015 per la durata di 12 mesi.E ancora, tre bandi per lavorare come impiegati all'università di Cagliari, uno all'Asl di Taranto per l'assunzione a tempo indeterminato di 16 operatori socio sanitari con Licenza Media e uno all'Asl di Garbagnate in provincia di Milano per 5 posti di operatore socio sanitario. Infine il Comune di Padova seleziona candidati da assumere come collaboratori informatici. I bandi e le offerte di lavoro saranno consultabili anche nelle Urp periferiche di Canicattì, Bivona, Sciacca, Cammarata, Licata e Ribera. Telefonicamente, si possono contattare i numeri verdi 800-315555 oppure 800-236837.

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