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Progetto
Tartalife. Nuove iniziative.
Sono
due gli eventi in programma in provincia di Agrigento in occasione
del "Tarta-Day", giornata nazionale dedicata alla Tartaruga
marina Caretta caretta che si svolgerà in varie parti d'Italia il
prossimo 22 agosto. Protagonisti i Centri di Recupero che operano in
varie regioni d'Italia, tra cui i Centri di Cattolica Eraclea e di
Linosa, entrambi del CTS. Sabato 22 agosto a Porto Empedocle, in
località Punta Grande, nel tratto di spiaggia compreso tra i lidi
Majata Beach e Maraja, a partire dalle ore 11.00 si svolgeranno
attività di informazione sulle minacce che incombono sulla
popolazione mediterranea di Tartaruga marina e sulla biodiversità,
con distribuzione di pieghevoli informativi. Successivamente, intorno
alle ore 12.00, sarà liberato un esemplare di Tartaruga marina
curata nel Centro di recupero della fauna selvatica di Cattolica
Eraclea, alla presenza degli operatori del centro e dei funzionari
della ripartizione faunistico-venatoria di Agrigento. A Linosa invece
dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 si svolgeranno
incontri e visite guidate con gli esperti del Centro di Recupero alle
vasche di ricovero e al nido nella spiaggia di Pozzolana di Ponente.
Anche in questo caso, alle 19.00, è prevista la liberazione di una
tartaruga marina. Il Tarta-Day è un'iniziativa prevista dal
progetto comunitario TartaLife - Riduzione della mortalità della
tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato
dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget
totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione Europea, e
che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunale di Agrigento
(CNR-ISMAR ente capofila). Un progetto Life che ha lo scopo di far
conoscere al grande pubblico le reali condizioni in cui versa la
specie nei nostri mari e cosa si può fare per arginare il rischio di
estinzione. Ogni anno, infatti, sono oltre 130 mila le tartarughe
marine Caretta caretta catturate accidentalmente nel Mediterraneo dai
pescatori professionisti. Circa 70.000 abboccano agli ami utilizzati
per la pesca al pescespada, oltre 40.000 restano intrappolate nelle
reti a strascico e circa 23.000 in quelle da posta per un totale di
133.000 catture con oltre 40.000 casi di decesso.
La
strada di Fondacazzo è pericolosa. Denuncia di Agrigento punto e a
capo
"Con
questo viaggio in moto, io (Mario Aversa ndr) e il mio 'socio'
attivista di A.P.C. Emanuele Lo Vato, abbiamo voluto mettere in
evidenza i pericoli che incorrono gli utenti della strada, dovendo
percorrere la S.P. per Fondacazzo direzione Villaseta, subito dopo il
passaggio a livello". La denuncia arriva in un video realizzato dal
movimento "Agrigento Punto e a Capo", dove in un viaggio in moto
si tenta di ricostruire i pericoli e le insidie che i motociclisti
giornalmente affrontano nel percorrere questo tratto di strada. "Una
strada trafficatissima, - sottolineano da APC - recentemente
oggetto di lavori di interramento di condotta fognaria, che mette in
serio pericolo quanti si trovano ad attraversare un percorso
accidentato e sconnesso su più punti, per via del manto stradale non
esattamente sicuro, insomma una vera trappola, nonostante l'evidente
recente copertura con materiale bituminoso; lungo il tragitto abbiamo
più volte rischiato di essere catapultati rovinosamente sulla strada
nonostante rispettassimo i cartelli di pericolo". "Ovviamente ce
la siamo "scanzata" grazie all'andatura prudente ed il rispetto
del limite di velocità indicante in alcuni tratti da 10 a 30 Km. che
tuttavia, non sembrano garantire la piena sicurezza per un normale
traffico stradale. Ci si chiede, perchè lavori per i quali, i fondi
dovrebbero essere stati stanziati, non vengono eseguiti a regola
d'arte. Ci si chiede inoltre, per quanto tempo ancora dobbiamo
subire inermi la pericolosità dei luoghi oggetto di lavori pubblici
che non tengono conto di tutelare la pubblica incolumità, la
sicurezza stradale, onde evitare il ripetersi di gravi incidenti,
anche mortali, che purtroppo si sono verificati ultimamente nella
nostra città, o di incidenti ad automezzi o moto, a cui il comune è
costretto a pagare i relativi danni m
Livesicilia.it
Viadotto
Himera, bonifica terminata.Iniziano gli scavi per la
bretella
Dopo
la consegna alle imprese vincitrici dell'appalto,
i lavori sul viadotto Himera, tratto della A19 Palermo-Catania, ormai
famoso per il cedimento del pilone che ha di fatto tagliato in due la
Sicilia, dopo la chiusura dell'autostrada tra gli svincoli di
Scillato e Tremonzelli; procedono secondo cronoprogramma.
"Dopo
le attività di bonifica superficiale, concluse ieri -
si legge in una nota dell'Anas - per verificare l'eventuale
presenza di ordigni bellici, oggi sono in fase di completamento le
operazioni di dismissione delle linee di alimentazione dei pali di
illuminazione. Si sta lavorando, inoltre, al tracciamento dell'asse
stradale, allo scavo per allargamento della piattaforma stradale e a
quello per la formazione delle scarpate, nonché alla realizzazione
dei piani di posa per le paratie a protezione della nuova
bretella". "Procedono
parallelamente le attività di pulizia del bordo stradale,
per liberarlo dai materiali rimossi. - Prosegue l'Anas - Sono state,
invece, completate le operazioni di smontaggio delle barriere di
sicurezza e sono in corso i lavori di demolizione della
sovrastruttura stradale e dei cordoli del viadotto della strada
provinciale 24, sottostante al Viadotto Himera, e gli interventi di
disboscamento e rimozione degli alberi. È stata ultimata, inoltre,
la bonifica superficiale nelle aree dove si realizzerà la rampa e
l'allargamento della strada provinciale".
"Nella
giornata di oggi saranno eseguite anche le attività di spostamento
delle interferenza telefoniche e
dei cavi in fibra ottica presenti nell'area interessata dai lavori.
L'impresa Truscelli è operativa in cantiere con un furgone, due
autocarri, due escavatori, una pala cingolata e una terna gommata;
l'impresa Gecob con un furgone, due autocarri e tre escavatori".
La
differenziata è al palo. E spunta l'ecotassa
"Persino
la Campania si è messa in riga. Noi, intanto, stiamo a
guardare". Nei corridoi
non troppo affollati dei giorni che seguono il Ferragosto al
dipartimento Energia, un dirigente ripete il suo mantra. Evoca il suo
spettro: la Campania, la vituperata Campania che s'è messa in testa
di fare meglio della Sicilia sulla differenziata, lasciando all'Isola
il ruolo poco ambìto di fanalino di coda. Senza neanche sapere con
chiarezza quale sia il distacco da recuperare: l'ultimo dato certo
risale al 2013 e fotografa un poco lusinghiero 13 per cento,
trentadue punti percentuali sotto l'obiettivo che la stessa Regione
si era data per quell'anno, ma da allora nessun rilevamento oggettivo
è arrivato. "Siamo al quindici", dicono in assessorato. "Siamo
scesi al dieci", controbatte l'assessore. Già, perché mentre Roma
mostra i muscoli, chiede termovalorizzatori e minaccia
commissariamenti, fra Vania Contrafatto e i suoi dirigenti c'è una
piccola guerra sotto traccia.
Musica
e parole dell'assessore, l'unica
in questi giorni caldi - non solo per il termometro - a voler
parlare mettendoci nome e cognome. "Nel mese di maggio - spiega -
ho chiesto il dato sulla differenziata. Per le croniche deficienze
funzionali del dipartimento l'ultimo dato era il rilevamento Ispra
del 2013. Ho chiesto varie volte all'ufficio competente di
aggiornarlo, ma non ho ottenuto risposta". Da qui in poi si ragiona
per stime: "Ho chiesto il dato ai consulenti che mi assistono a
titolo gratuito - prosegue Vania Contrafatto - e ne viene fuori
che siamo addirittura peggiorati. Siamo sotto il 10 per cento". Che
sia così o che siano corrette le stime più ottimistiche, il dato è
comunque sconfortante, se si pensa che l'obiettivo fissato dalla
Regione per il 2015 era il 65 per cento.
Così,
a metà luglio il presidente della Regione Rosario Crocetta è corso
ai ripari. Introducendo
con un'ordinanza una norma entrata a spizzichi e bocconi nel
dibattito politico degli ultimi mesi: l'"ecotassa" sulla
differenziata, un meccanismo che dall'1 gennaio dell'anno prossimo
premia con uno sconto sui conferimenti in discarica i Comuni che
fanno almeno il 36 per cento di differenziata e penalizza con una
tariffa più elevata quelli che ne fanno di meno. Con il rischio,
neanche tanto velato, che a pagare siano i contribuenti tramite
l'aumento della Tarsu: "Il rischio c'è - ammette Contrafatto -
ma qualcosa si deve pur fare. Poi il bravo amministratore deciderà
se scaricare sul cittadino i costi aggiuntivi oppure affrontare il
problema. Certo è che deve finire lo scaricabarile".
Tanto
più che per l'assessore la norma deve confluire in una legge. Non
una novità, a dire il vero: l'"ecotassa" era stata inserita e
poi espunta dalla Finanziaria prima, dalla riforma delle Province poi
e infine da quella dell'acqua. "Adesso - spiega l'ex magistrato -
dobbiamo mettere mano a una riforma generale del sistema". Anche
perché - per citare un refrain che
risuona da qualche tempo - "ce lo chiede l'Europa", che minaccia
sanzioni, e di conseguenza lo chiede Roma, che qualche settimana fa
ha agitato lo spettro del commissariamento per il caos sulle Società
di raccolta rifiuti, l'organismo che ha sostituito i vecchi Ato: di
fatto le Srr non sono mai partite e sono state spezzettate ben oltre
le nove iniziali, e adesso il governo centrale vuole chiarezza entro
trenta giorni. "Da questo punto di vista - osserva Contrafatto -
non capiamo perché nella diffida il governo abbia indicato la
necessità di cinque Srr e non tre o sette. Una soluzione, però, è
possibile: la riforma dell'acqua l'abbiamo approvata in tre giorni.
Volere è potere. L'interlocuzione con il governo su questo fronte
continuerà".
Il prossimo
appuntamento è per il 9 settembre. E
qui la partita si intreccia con un'altra, perché il vero problema
dei rifiuti in Sicilia rimane lo smaltimento: visto che la
differenziata resta ferma, il volume dell'immondizia da gestire
rimane a livelli elevatissimi. E perché arrivino le due nuove
discariche di Gela ed Enna serviranno ancora almeno nove mesi, mentre
il progetto di una nuova struttura a Messina è ancora bloccato dalla
burocrazia. Così, almeno fino alla prossima primavera, bisognerà
fare i conti con le otto discariche esistenti: quelle pubbliche di
Bellolampo, Campobello di Mazara, Trapani, Ragusa e Castellana
Sicula, le due puramente private di Lentini e Siculiana e quella di
Oikos nel Catanese, sulla carta privata ma di fatto gestita dalla
prefettura dopo il commissariamento.
La
proposta del governo è tornare ai termovalorizzatori. E
"proposta" non è forse la parola giusta: sebbene la Regione
abbia ovviamente un ruolo in questa partita, lo 'Sblocca Italia' dà
al governo centrale l'ultima parola sulla realizzazione. Resta
sostanzialmente la possibilità di trattare sul quanto, sul come e
sul dove: il governo Renzi vorrebbe realizzarne due per smaltire 700
mila tonnellate di immondizia all'anno, ma il 9 settembre Palazzo
d'Orléans presenterà alla Conferenza Stato-Regioni le sue
osservazioni. Sulle quali, al momento, in assessorato si tengono le
carte coperte: "Il presidente Crocetta - assicura l'assessore -
avrà un'interlocuzione con i gruppi parlamentari e con gli
ambientalisti. Studieremo insieme le soluzioni migliori. È vero,
Roma ha l'ultima parola, ma porteremo motivazioni tecniche, politiche
e giuridiche per una soluzione che riduca l'impatto
ambientale".
L'"impatto
ambientale", del resto, è una specie di ritornello. Contrafatto
lo evoca per scacciare la parola "inceneritori": "Questi
impianti non bruciano rifiuti: trasformano un combustibile in
energia. Siamo lontani anni luce sia dagli inceneritori sia dalle
tecnologie ipotizzate nel piano dell'epoca Cuffaro". Il
combustibile da far "digerire" ai termovalorizzatori, sulla
carta, può essere già prodotto a Bellolampo, ma l'autorizzazione
rimane ovviamente solo virtuale, visto che non ci sarebbe dove far
finire il "combustibile solido secondario" ricavato
dall'immondizia. Che al momento, quindi, viene solo accatastata in
discarica. Tranne quel 10, o forse 15 per cento, di riciclaggio.
Peggio della vituperata Campania.
Gds.it
Nell'Agrigentino una giornata dedicata
alla Caretta caretta
Sono
due gli eventi in programma in provincia di Agrigento in occasione
del "Tarta-Day", giornata
nazionale dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta che si
svolgerà in varie parti d'Italia sabato prossimo . Protagonisti i
Centri di Recupero che operano in varie regioni d'Italia, tra cui i
Centri di Cattolica Eraclea e di Linosa, entrambi del CTS. Sabato a
Porto Empedocle, in località Punta Grande, nel tratto di spiaggia
compreso tra i lidi Majata Beach e Maraja, a partire dalle 11 si
svolgeranno attività di informazione sulle minacce che incombono
sulla popolazione mediterranea di Tartaruga marina e sulla
biodiversità, con distribuzione di pieghevoli informativi.
Successivamente, intorno alle 12sarà liberato un esemplare di
Tartaruga marina curata nel Centro di recupero della fauna selvatica
di Cattolica Eraclea, alla presenza degli operatori del centro e dei
funzionari della ripartizione faunistico-venatoria di Agrigento.
agrigentonotizie.it
Nuove offerte di lavoro visionabili all'Urp del Libero consorzio
Ben 1413 nuove offerte di lavoro in
enti pubblici ed aziende private, distribuite su tutto il territorio
nazionale, sono consultabili all'Ufficio Relazioni con il Pubblico
del Libero Consorzio di Agrigento, di piazza Vittorio Emanuele ad
Agrigento. Si tratta di offerte che riguardano sia
il settore pubblico che privato, impieghi a tempo determinato o a
part-time riguardanti diversi livelli professionali e titoli di
studio in aziende di diverse regioni d'Italia. La Polizia
Penitenziaria ha pubblicato un bando per 400
agenti con Licenzia Media di cui 300 del ruolo maschile e 100 in
quello femminile. Disponibile anche il bando
straordinario per il Servizio Civile che prevede 985 posti part-time
da avviare al lavoro entro il 2015 per la durata di 12 mesi.E ancora, tre bandi per
lavorare come impiegati all'università di Cagliari, uno all'Asl di
Taranto per l'assunzione a tempo indeterminato di 16 operatori socio
sanitari con Licenza Media e uno all'Asl di Garbagnate in
provincia di Milano per 5 posti di operatore socio sanitario. Infine
il Comune di Padova seleziona candidati da assumere come
collaboratori informatici. I bandi e le offerte di lavoro saranno
consultabili anche nelle Urp periferiche di Canicattì, Bivona,
Sciacca, Cammarata, Licata e Ribera. Telefonicamente, si possono
contattare i numeri verdi 800-315555 oppure 800-236837.