Siciliaonpress.it
URP
DI PORTO EMPEDOCLE. ASSISTENZA A TURISTI E DIPORTISTI
Si
conferma un punto di riferimento per visitatori e turisti, il punto
informativo di Porto Empedocle dell'Ufficio Relazioni con il
pubblico del Libero Consorzio di Agrigento. L'ufficio di piazza
Italia, grazie alla sua collocazione nella immediate vicinanze del
terminal portuale, fornisce quotidianamente assistenza alle migliaia
di passeggeri in transito per la città empedoclina o attesa di
imbarco per le Pelagie. Il personale dell'Urp, fornisce assistenza
anche alle centinaia di diportisti che attraccano le loro
imbarcazioni al porto per effettuare escursioni alla Valle dei
templi, alla Scala dei Turchi e in altri siti di interesse storico o
paesaggistico. Al punto informativo dell'Urp è assegnato personale
con conoscenza delle problematiche sociali e del contesto
territoriale empedoclino e del suo hinterland, per poter fornire
informazioni anche ai residenti.
Gds.it
rifiuti, resta alta la protesta dei
netturbini
Alla
fine il cambio di programma c'è stato ma si tratta soltanto di un
allungamento dell'agonia per i 21 operatori ecologici che da circa
una settimana, protestano davanti al municipio di Agrigento per
tenere alta l'attenzione sulla
loro tragica situazione. Ieri mattina infatti, all'ispettorato
provinciale del lavoro di Agrigento, si è svolto il previsto
tentativo di conciliazione che avrebbe dovuto concludersi, con la
consegna da parte dei rappresentanti delle imprese, delle rispettive
lettere di licenziamento ai dipendenti esclusi dal bando comunale per
l'assegnazione del servizio.Ma su richiesta delle organizzazioni
sindacali di categoria, le aziende hanno accettato di prorogare tutto
di una decina di giorni per dare la possibilità all'amministrazione
comunale, di trovare eventuali e percorribili soluzioni condivise.
«Non
potevamo che accogliere questa richiesta - spiega l'amministratore
delegato di Iseda Giancarlo Alongi - perchè riteniamo giusto che se
esiste anche solo uno spiraglio per queste persone,
vada percorso per trovare una soluzione condivisa». Tutto rinviato
dunque al prossimo giovedì 10 settembre quando però, sarà l'ultima
chance all'Ispettorato del lavoro visto che la legge non prevede
altre dilazioni temporali in questa fase della vertenza. «Adesso
- hanno commentato i lavoratori che dopo la riunione sono tornati ad
incatenarsi davanti al Muncipio - aspettiamo di capire cosa
l'amministrazione comunale ci vorrà proporre. Di certo c'è che
noi non ci muoviamo di un millimetro da qui e che tutta la
cittadinanza deve vedere e sapere cosa sta succedendo a 21 padri di
famiglia».
Legge 104. continuano le verifiche
su presunti abusi
Le
prime verifiche emerse dalle visite collegiali fatte dall'Inps di
Agrigento,
su un migliaio di professori e personale Ata, inviato dal
Provveditore agli Studi di Agrigento emerge che qualche centinaio non
hanno diritto alla 104 né all'invalidità. Infatti da un primo e un
sommario esame di questo lunghissimo elenco pare che quasi trecento
soggetti non hanno i requisiti per beneficiare della 104 e
dell'invalidità. Nell'elenco sono presenti docenti in servizio di
ruolo nei quattro ordini e gradi della scuola agrigentina in questo
2014-2015. Una revisione questa che non ha nulla a che vedere con le
inchieste della magistratura.
Il
piano delle verifiche straordinarie chieste dall'autorità scolastica
è stato operato dal due marzo al 31 luglio dell'anno in corso.
Questa revisione riguardava ovviamente tutti quei docenti che hanno
presentato la 104 personale o per assistenza a familiare e quanti
avevano un certificato di invalidità. Il problema acquista oggi una
importanza nazionale. Infatti se tra queste 300 persone qualcuno
viene da fuori provincia ed avendo avuto revocatala legge 104 o
essendo sceso, come invalidità, sotto il 67 per cento, dovrà
tornare nella provincia in cui prestava servizio andando a far
saltare tutte le operazioni di utilizzazioni e di assegnazioni già
espletate in altri provveditorati agli studi e tutto a meno di 48 ore
dall'inizio del nuovo anno scolastico.
Grandangoloagrigento.it
"Legge
104″, scattano i primi provvedimenti: non avevano i requisiti
annullati trasferimenti di 2 insegnanti agrigentini
Scattano
i primi provvedimenti e le prime revoche di trasferimento dopo i dati
comunicati dall'Inps all'ex Provveitorato agli studi di Agrigento
sui beneficiari della legge "104". L'Ufficio scolastico
provinciale ha pubblicato le prime disposizioni riguardanti gli
insegnanti coinvolti. Ed uno di essi, che svolge la propria attività
come insegnante di sostegno in una scuola primaria e che ha cercato
di trasferirsi da un istituto di Sciacca a Raffadali è stato
"bloccato". Stesso sorte per un docente di scuola superiore che
invece voleva andare da Sciacca a Cammarata. Tra i destinatari dei
"provvedimenti" di revoca di tasferimento vi sarebbero anche 5
collaboratori scolastici. Sono, dicevamo, le prime disposizioni prese
dall'Ufficio Scolastico provinciale dopo che è stato compiuto
una prima analisi, da parte dell'Inps, su un migliaio tra
professori e personale Ata ed i cui risultati sono stati giù
comunicati. Sarebbero circa 300 i soggetti che non avrebbero i
requisiti per beneficiare della 104 e dell'invalidità. Lo ha
rilevato l'Inps in una verifica conoscitiva condotta sul
mondo della scuola i cui risultati sono stati già inviati
all'ex Provveditorato agli Studi di Agrigento. L'azione
dell'Inps non ha nulla a che vedere con le inchieste della
magistratura agrigentina sulle 104 e sui falsi invalidi e aveva come
scopo passare al setaccio tutti quei docenti che hanno presentato la
104 per conto proprio o per assistere familiari bisognosi.
livesicilia.it
L'inganno della viabilità siciliana gira tutto intorno a un unico grande equivoco.
L'idea distorta, imposta dall'evidenza di una fotografia, che quel pilone inclinato del viadotto Himera sia l'essenza stessa dei malanni dei trasporti in Sicilia. L'idea che sia stata l'emergenza, che sia stato l'imponderabile - o forse no, ma questa è un'altra storia - smottamento di aprile a ferire a morte l'autostrada Palermo-Catania, e con essa il collegamento fra le due principali città dell'isola. Eppure basta percorrerla, l'A19, per rendersi conto del Grande Equivoco: da Scillato a Dittaino, anche chiudendo gli occhi davanti allo scempio dell'Himera, l'autostrada è un calvario di restringimenti, rallentamenti, cartelli che segnalano provvisoriamente un inciampo che provvisorio non è. Che non lo è mai stato.
Perché il Grande Equivoco è tutto meno che provvisorio. Non sono molti, ammesso che esistano, i siciliani in grado di raccontare ai figli, o forse ai nipoti, che un tempo, quando l'autostrada era giovane, nuova come si narra sia stata, non esistesse già la carreggiata ristretta cui da decenni ci si adegua dalle parti di Resuttano. Da lì in poi e fin lì, lungo i novanta chilometri scarsi che dal Palermitano si arrampicano fino a Enna e la superano in una sequenza di viadotti, è una via crucis di rallentamenti più recenti: a ridosso di Sacchitello, a Ponte Cinque Archi, vicino ad Agira in questi giorni, con una geografia variabile in cui l'unica costante è la certezza che da qualche parte si nasconda un nuovo cantiere. Rattoppi, palliativi, rimedi estemporanei di fronte ai quali verrebbe da chiedersi dove sia stata l'Anas negli ultimi vent'anni abbondanti.
Basta qualche dato, per averne un'idea. Nel 2014, ultimo anno intero della presidenza di Pietro Ciucci, l'Anas ha speso in Sicilia circa 19,2 milioni per la manutenzione ordinaria e 22,2 per quella straordinaria. Totale 41,4 milioni in un anno. Molto o poco? Basta un breve calcolo per rendersene conto: la bretella per aggirare i 16 chilometri del viadotto Himera costa 7,6 milioni. Con un importo cinque volte superiore, nel 2014, si è cercato di fare fronte ai sintomi del Grande Equivoco su tre autostrade - la Palermo-Catania, la Palermo-Mazara del Vallo e la Catania-Siracusa - e su una cinquantina di strade statali, per un totale di migliaia di chilometri. I risultati si colgono anche lontano dall'A19: dalle gallerie non illuminate della Catania-Siracusa al dissesto permanente di lunghi tratti delle statali che attraversano l'Isola.
L'Anas non ne fa mistero. Anzi: negli uffici romani di via Monzambano, dove ha sede l'azienda delle strade affidata da qualche mese a Gianni Vittorio Armani, c'è anche chi si lascia sfuggire l'ovvio, e cioè che "per rendere l'A19 un'autostrada europea servirebbe un grande investimento". Giurano, da quelle parti, che il Grande Equivoco sia questione che attiene al passato, o che quanto meno sia destinato a cessare presto. Giurano, in via Monzambano, che l'Anas dedicherà alla Sicilia un'importante fetta della Campagna d'autunno per gli investimenti, un piano pluriennale da 4 miliardi di interventi sulle strade finanziato dal Cipe e annunciato al momento dell'insediamento dal neo-presidente Armani. Che, in un'intervista a "Il Sole 24 ore" di inizio giugno, ha indicato proprio la Palermo-Catania come una delle quattro strade-chiave sulle quali intervenire. Come e con quanti soldi, al momento, all'Anas non lo dicono ancora. Per venire a capo del Grande Equivoco, ancora una volta, ci sarà da aspettare.