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Rassegna stampa del 9 settembre 2015

Giornale di Sicilia

Ex Provincia
Spese rimborsate al commissario

Il Libero consorzio comunale (ex Provincia) ha liquidato al commissario straordinario Marcello Maisano la complessiva somma di 952,60 euro per rimborso spese di viaggio relative ai mesi da aprile a luglio. Era stato lo stesso commissario, a comunicare che per l'espletamento della funzione, ai fini del rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute per uso delmezzoproprio, percorre 262 chilometri dalla propria residenza di Palermo alla sede dell'Ente provincia e viceversa. Il rimborso è pari ad un quinto del costo di un litro di benzina verde ed esaminate le parcelle di rimborso delle spesepresentate dal Commissario straordinario è stata disposta l'erogazione della somma tramite bonifico bancario.
(*PAPI*)

Tartalife, nuove iniziative in provincia
Attività per tutto il mesedi settembre
Continuano sui litorali agrigenti le attività di divulgazione e informazione previste dalle varie azioni del progetto comunitario LIFE Tarta-Life - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato dall'Unione Europea, che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunaledi Agrigento,(CNR-ISMAR ente capofila).Tra queste il "Tartaworld", le cui attività portate avanti dai quattro animatori selezionati dal SettoreAmbiente stanno riscuotendounnotevole successo tra i bagnantie i turisti che affollano le spiagge, e proseguiranno per tutto il mese di settembre, per poi riprendere ad inizio estate 2016 . Riscontro positivo, dunque, grazie al coinvolgimento diretto degli abituali frequentatori delle spiagge, tramite depliant, giochi e informazioni dirette sugli scopi del progetto Life. anche che sul sito internet del progetto www.tartalife.eu è stato dato risalto al "Tarta-Day" che si è svolto lo scorso 22 agosto in tutta Italia, e in particolare, in provincia di Agrigento, a Linosa e sulla spiaggia di Punta Grande, tra Realmonte e Porto Empedocle. Sullo stesso sito, oltre alle notizie, il video della liberazione e altri link con notizie sul Tarta-Day. (*LOG*)

ADNKRONOS

Proseguono le attività del Tartalife
Continuano sui litorali agrigentini le attività di divulgazione e informazione previste dalle varie azioni del progetto comunitario LIFE TartaLife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale, finanziato dall'Unione Europea, che vede tra i partner il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ex Provincia Regionale (CNR-ISMAR ente capofila). Tra queste il "Tartaworld", le cui attività portate avanti dai quattro animatori selezionati dal Settore Ambiente stanno riscuotendo un notevole successo tra i bagnanti e i turisti che affollano le spiagge, e proseguiranno per tutto il mese di settembre, per poi riprendere ad inizio estate 2016 (il progetto si concluderà nel 2018). Riscontro positivo, dunque, grazie al coinvolgimento diretto degli abituali frequentatori delle spiagge, tramite depliant, giochi e informazioni dirette sugli scopi del progetto Life.Segnaliamo anche che sul sito internet del progetto www.tartalife.eu è stato dato risalto al "Tarta-Day" che si è svolto lo scorso 22 agosto in tutta Italia, e in particolare, in provincia di Agrigento, a Linosa e sulla spiaggia di Punta Grande, tra Realmonte e Porto Empedocle. Quest'ultimo evento è stato seguito da centinaia di persone, che hanno potuto ammirare anche la liberazione di un esemplare adulto di Tartaruga marina, curato nel Centro di recupero della fauna selvatica del CTS di Cattolica Eraclea. Dall'Istituto di Scienze Marine del CNR di Ancona il direttore generale del progetto, dr. Alessandro Lucchetti, ha esternato al Settore Ambiente del Libero Consorzio la sua soddisfazione per l'organizzazione e il grande successo dell'iniziativa.


LA SICILIA

GIRGENTI ACQUE si e rivolta al Tar per ottenere le sue pretese nei confronti dell'Ato idrico agrigentino.
Chiesto un risarcimento di 30 milioni
Trenta milioni di euro. Spicciolo più, spicciolo meno. A tanto ammontano complessivamente le richieste di risarcimento che la Girgenti Acque ha presentato in due diversi ricorsi dinnanzi al Tar nei confronti dell'Ambito territoriale ottimale di Agrigento.
La causa più consistente riguarda le cosiddette "partite pregresse": ben 25.352.000 euro che per la società di gestione del servizio idrico dovranno andare a conguagliare la tariffa applicata dal 1gennaio2008 al 31 dicembre 2011, periodo precedente a quando la stessa venne calcolata dall'Aeeg. Una richiesta di conguaglio che risale nel tempo, e lo stesso Ambito entro giugno 2014 avrebbe dovuto pronunciarsi, pare, innanzitutto quantificando le somme di queste "partite" o comunque valutando nel merito quanto avanzato dal gestore, al quale non è rimasto alla fine che presentare ricorso per tentare di recuperare le somme.
A questi 25 milioni, poi, si aggiungono altri 5 milioni di euro che la società chiede all'Ambito a conguaglio rispetto alle tariffe calcolate per il 2014 e il 2015. In tal senso la contestazione è rivolta al pronunciamento dell'Autorità per l'energia e il gas, e alle seguenti delibere del commissario
straordinario dell'Ato di Agrigento e a tutta una serie di atti seguenti. Questo perché, sostengono dalla società, l'Autorità ha preso come modello di riferimento (non solo per Agrigento, ma per tutti) la tariffa il 2011, annus horribilis per la Girgenti acque, la quale quindi sostiene che i valori presi a riferimento non potranno che essere gravati da una sorta "sbilancia mento" che falsa il risultato finale.
Contro il ricorso della Girgenti acque si dovrà costituire in giudizio anche il Comune di Agrigento, che nella giornata di ieri ha disposto gli incarichi a proprio personale del l'ufficio legale.
G. S.

ACQUA PUBBLICA. Parla il deputato regionale Giovanni Panepinto, uno dei sindaci ribelli
Ora la secessione idrica.
I
nvece che mettere in giro notizie non vere alcuni sindaci dovrebbero iniziare a confrontarsi sulla possibilità di affrancare la provincia di Agrigento dalla gestione privata di Girgenti acque e Sicilia acque.
Dopo essere stato più o meno "tirato dentro" in più occasioni, Giovanni Panepinto, deputato regionale e sindaco di Bivona, tra gli autori dell'attuale legge di gestione del servizio idrico e contestualmente primo cittadino «ribelle», che non consegnò le reti al gestore idrico, risponde alle accuse e soprattutto lancia, la «sfida» agli altri sindaci. «Ho sentito di alcuni che sostenevano la possibilità che ci tosse l'interesse da parte di alcuni Comuni di vendere l'acqua spiega - Sono terrorizzato dell'ignoranza di alcuni miei colleghi: l'acqua appartiene alla Regione e allo Stato, e c'è un piano regolatore delle acque che assegna ad ogni comune una dotazione idrica, Ari oggi oltre 400 litri d'acqua al secondo partono da Bivona e Santo Stefano di Quisquina verso Agrigento è il suo hinterland. La storia che ci siano Comuni che gestiscono l'acqua è una storia falsa e ipocrita che serve a non affrontare i temi».
Questa legge non ha comunque molti fans»:ci sono diversi sindaci che continuano a sostenere che non renderà l'acqua veramente pubblica.
Guardi, l'unico vero problema che bisognerebbe porsi è come affermare complessivamente e pienamente la legge. Ad esempio, se affrancassimo la provincia di Agrigento da Siciliaacque utilizzando l'acqua che esiste già? Dovremmo parlare di questo, ma sembra che nessuno voglia assumersi le responsabilità: questa norma pone una serie di problemi, gli stessi che si sono posti i sindaci che non hanno rispettato la legge).
- E verso i quali si scagliano oggi gli altri sindaci...
«In tal senso io sono pronto ad un confronto franco con tutti, Ad esempio,ci so no o non ci sono undici Comuni che fanno parte dell'ex consorzio del Voltano, il quale a sua volta possiede
un pacchetto azionario di Girgenti Acque? Cosa fanno loro, i sindaci che sono soci del gestore privato? Smettiamola con questa grande ipocrisia».
Siete stati tirati in ballo direttamente in un documento firmato nei giorni scorsi dai sindaci «quasi ribelli come causa degli aumenti tariffari.
«Sì, ho letto, Mi chiedo però: in sede di Cda dell'Ato d le ha approvate le tariffe, se non i sindaci pro-tempore dei comuni che consegnarono le reti? Come mai non hanno contestato il piano tariffario o un lego- lamento che prevede un allaccio- a mille euro? Non consegnando gli impianti noi li abbiamo messi nelle condizioni di aprire la questione, ci deve essere gratitudine permanente di tutti i comuni a quei sindaci di oggi e di ieri sulla cui testa pende oggi una richiesta di risarcimento danni di 64 milioni di euro».
-Ma come ridurre i costi?
«Credo si possa ragionare per ridurre i costi del 40 %, partendo dal costo dell'acqua, passando dalla rivisitazione della tariffa e aprendo un contenzioso con tutti quelli che gestiscono acqua pubblica, e di sicuro non sono i comuni. Questo può avvenire rinegoziando il costo dell'acqua con Sicilia acque oppure, come auspico, affrancando alcuni bacini dal privato».
G. SCHICCHI


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