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Rassegna stampa dal 17 al 19 ottobre 2015

17 ottobre - sabato
LA SICILIA
Elezioni Libero Consorzio comunale Vincenzo Giambrone in pole position. «Sono pronto a sostenere un progetto comune per il territorio agrigentino in seno al Libero consorzio, e sono disponibile a fare anche solo il consigliere. Ho detto 'anche', eh.."
Ci scherza un p su Vincenzo Giambrone, sindaco di Cammarata, ex deputato regionale ed ex assessore provinciale e tra quelli che i "rumors" vorrebbero tra i papabili futuri presidenti del Libero consorzio di Agrigento, per elezioni che, la Regione ha decretato debbano tenersi
a fine novembre ma che, nei fatti, sa ranno spinte avanti nel tempo dal percorso dì ricostruzione della legge dopo l'impugnativa da parte d Governo regionale. C'è tempo, insomma, e soprattutto nessuna fretta.
"Siamo tutti un pò fermi — spiega Giambrone - io non ho mai dato una mia disponibilità alla candida tura, e una interlocuzione concreta non c'è mai stata. Sì — ammette -. qualcuno mi ha parlato di una possibilità, perché comunque ci si conosce con molti sindaci del territorio, anche in considerazione dei fatto 'che è da tempo che mi occupo di politica". Ma lei è o no disponibile a ricoprire un incarico?
"Io di certo do la mia disponibilità per un governo provinciale di un certo tipo, per fare qualcosa per questo territorio". Diciamo un governo di "salute pubblica"?
Si coni impegno di gente qualificata. Una delle cose buone di questa legge ad esempio e impegno diretto dei sindaci, che sono coloro che hanno i! polso reale della realtà dei territori, C'è da dire che guardiamo un po' tutti alla questione Libero consorzio in modo laico.
Un fronte comune per fare cosa?
"In questo momento i futuri Liberi Consorzi avranno nuove competenze ma non avranno nessuna risorsa economica aggiuntiva per la gestione di settori che già in passato non riuscivano a gestire a pieno. Per questo è necessaria una guida forte e condivisa che possa rapportarsi con governo regionale e nazionale. Le difficoltà da affrontare saranno comunque enormi, io sono sindaco di uno dei comuni con la maggiore superficie agricola che si trova ad oggi a scontrarsi con una situazione delle infrastrutture viarie assolutamente drammatica che e stata peggiorata dal recente maltempo"
Quindi, dice lei, è pronto a far parte di un progetto di questo tipo,. "Sì, a qualsiasi titolo anche quello di consigliere Solamente?
"(ride) Ho detto 'anche' quello di consigliere, non esclusivamente".
GIOACCHINO SCHICCHI

APPELLO AL MONDO ACCADEMICO: ((SCRIVIAMO INS!EME LE NUOVE REGOLE DEL GIOCO» E il premier vuoi togliere le università dalla Pa. VENEZIA. Con la strada ormai libera sulle riforme, Matteo Renzi sposta l'asticella più in là, alla prossima sfida per svecchiare le università e fare dell'italia un'eccellenza anche nell'istruzione pensando a campus sul modello bostoniano, fuori dal perimetro della Pubblica amministrazione.
Il Paese è arrivato « miglio, ma ora inizia il bello, pensare all'italia d prossimi 20 anni', dice il premier a Venezia, intervenendo all'inaugurazione del nuovo campus economico di Cà Foscari a San Giobbe, a pochi passi dalla laguna. E qualcosa da rottamare c'è anche nel rapporto tra gli Atenei e lo Stato.
«Da questo governo - annuncia Renzi al mondo accademico della città, che si alza in piedi e lo applaude a lungo al suo arrivo - vi giunga la richiesta di scrivere insieme le nuove regole del gioco per l'università, Dobbiamo togliere l'università dal perimetro della Pubblica amministrazione, perché non la si governa con gli stessi criteri con cui si fa un appalto in una Asl o in Comune» Un università chiarisce il premier, che deve avere per modello Boston, oppure gli atenei inglesi, quelli in Oriente. In grado di attrarre cervelli e di fondarsi sulla meritocrazia. «Vogliamo togliere l'università dal perimetro della pubblica amministrazione? Facciamolo» ripete, sottolineano quanto sia importante poi la certezza del percorso post laurea,
«Dobbiamo dire a chi crede nella ricerca: tu ci puoi provare, e Cà Foscari un riferimento mondiale» aggiunge. Non nascondendo che la scrittura "concertata" delle nuove regole del gioco è una sfida che il governo ha anche perso, almeno in parte. «Abbiamo provato anche con
la scuola - ammette - con risultati di coinvolgimento non amplissimi».
Venezia deve diventare il simbolo del "soft power" delta cultura, una scommessa che guarda al fu turo e alla salvezza per l'intero Paese. Non «una città scrigno del passato» ma luogo identitario ((del fu-. turo del Paese». La laguna, dunque, al di là della sua fragilità (Renzi non ha affrontato il tema delle grandi navi, del Mose o del deficit comunale, rimandan4o il tema al l'incontro che avrà con il sindaco Luigi Brugnaro) sarà sempre chiamata ad avere «un valore straordinario ed evocativo» ma anche concreto. &lI governo è pronto a fare la propria parte - ripete perché Venezia sia ciò che deve non solo per i veneziani ma per il mondo intero». Non un museo a cielo aperto «da coltivare, coccolare e apprezzare e da riempire con i ricordi» ma un motore di progetti, di idee innovative che guardino al mondo.

agrigentonotizie
CUPA, IL LIBERO CONSORZIO DI AGRIGENTO SOCIO PER IL 2015 La decisione è stata adottata a seguito del trasferimento della somma di ottocentomila euro da parte della Regione Siciliana in nome e per conto del Libero consorzio comunale di Agrigento.
Anche per il 2015 il Cupa avrà come socio il Libero consorzio comunale di Agrigento.
Il commissario straordinario Marcello Maisano ha, infatti, approvato con una propria determinazione, la partecipazione al Consorzio universitario per l'anno corrente su proposta del settore Solidarietà sociale politiche della famiglia, Pari opportunità, Attività culturali e sportive.
La decisione è stata adottata a seguito del trasferimento della somma di ottocentomila euro da parte della Regione siciliana in nome e per conto del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Con questo atto, il commissario straordinario Maisano ha riaffermato la volontà del Liberio Consorzio di proseguire la propria collaborazione con il Polo universitario della provincia di Agrigento, per garantire il regolare funzionamento dei corsi di laurea già avviati e partecipare alla creazione di nuove opportunità di formazione accademica per gli studenti universitari.

18 ottobre - domenica
LA SICILIA
Crocetta si dice pronto ad azzerare la giunta Nel mirino c'è Baccei. Anche Contrafatto sgradita al governatore, che assicura: «Non temo il voto, ma non lo voglio». E chiede la verifica. GIOVANNI CIANCIMINO PALERMO. L'uso del bianchetto per cancellare a nostra Regione dalla manovra di stabilità del governo centrale e relativo sospetto di operazione politica punitiva nei confronti del governo siciliano probabilmente avrà ripercussioni so! rimpasto della giunta regionale,sul vertice di maggioranza sebbene ancora non sia chiaro quali e quanti siano i partiti che ne fanno parte alla luce del sole o mascherati da in certezze come il Ncd. Ma ha accentuato anche le già note frizioni tra Crocetta e parte del Pd. Non a caso lo stesso governa tare ha inviato eloquenti messaggi con
destinazioni per nulla allusive, anzi chiaramente decifrabili per capirne significato politico e destinatari.
Crocetta parte da una minaccia condita da opportunità politica: non esclude l'azzeramento della giunta. Seconda i bene informati sarebbe una strategia per liberarsi di alcuni assessori di area Faraone: Bacchi e la Contrafatto gli indiziati. Col governatore divergono: il primo sul tipo di risanamento finanziario, per questo spedito da Roma a Palermo; la seconda sulla gestione privata delL'acqua nel rispetto della normativa europea.
I paletti di Crocetta. "Voglio essere chiaro per evitare malintesi: occorre una verifica politica per capire chi sta nella maggioranza e chi sta fuori. Il governo politico, che si deve costruire immediatamente, deve avere alla base il senso di responsabilità collettivo che richiede il momento. Per questa motivo non escludo un azzeramento della giunta chiarificatore».
Per Crocetta servono subito «un piano di riforme concrete e una maggioranza coesa, all'interno della quale non ci sia chi rallenti il processo riformatore o addirittura pretenda di arrivare a elezioni anticipate contro 'attuale governo. Voglio coerenza, lealtà, efficienza e coesione. Altro che ritardi per il rimpasto di governo, io voglio accelerare».
Ecco, Crocetta inquadra così il primo avvertimento: «Gli assessori sono espressione delle forze politiche, ma sono anche designati per legge dal presidente della Regione e non possono agire in contrasto col programma che il presidente ha con- cordato con i cittadini. La linea da segui re è quella tracciata nel patto col popolo siciliano». E la linea «è quella del risana mento dei conti, del no alla macelleria sociale, del rilancio dell'economia e delle riforme profonde».
Col secondo avvertimento vuole mettere in sicurezza il suo mandato: «Nessuno pensi di lavorare con l'obiettivo di provocare una lunga agonia, il. linguaggio dell'indecisione non mi appartiene». Quindi lancia pesanti accuse con riferimento particolare al suo partito, il Pd: «Da tre mesi parliamo sulla stampa di rimpasto, ci sono forze politiche importanti che hanno compiuto passi in avanti, altre invece persino passi indietro. Abbia mo bisogno di dare certezze, perché i prossimi due anni devono essere annidi fatti concreti e non di scontri continui. Al tra accusa alla sua maggioranza che così sembra la definisca colabrodo: «la Sicilia ha bisogno di unità, confronto, decisioni:
senza scaricabarile e soprattutto senza scaricare sul governo responsabilità di governi del passato, che non ci appartengono e che di inseguono».
Il terzo più che un avvertimento è una sorta di excusatìo non petita accusatio manifesta: «Non abbiamo alcun problema col governo Renzi come dimostra l'accordo raggiunto sui 650 milioni di fondi Fsc e l'avvio del tavolo, in programma il prossimo 28ottobre, per confrontarci sul bilancio della Regione per il 2n16-2n17. C'è soltanto una parte della politichetta locale siciliana che cerca di mistificare la realtà».
Ultimo avvertimento: «Chi minaccia elezioni anticipate per ricattarmi sappia che io il voto non lo temo. Sono pronto. Ma il motivo per cui non voglio le elezioni ora è non appesantire la situazione in una fase in cui grazie al governo Renzi stiamo risolvendo i problemi della Sicilia».
Dal capogruppo di Sicilia Democratica Giambattista Colraro partono significati ve accuse nei confronti dell'assessore Baccei. Sembra voglia a dare man forte al governatore; «L'attività politica svolta a Roma dall'assessore Baccei, nominato dall'area renziana, ad oggi, è stata insufficiente, carente e contraria agli interessi del popolo siciliano. Nella recente approvazione della legge stabilità, infatti, la Sicilia non ha ottenuto nessuno stanzia mento, a differenza delle altre regioni. Pertanto, si invita il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, a comporre, nel più breve tempo possibile, un governo politico, ad iniziare dallo stesso assessore al bilancio».

STATALE 640. da domani out (per i lavori di raddoppio) parte del vecchio percorso nei pressi dell'Erg.
STRADA CHIUSA, SI TEME IL CAOS.
Entro dicembre verranno completati tutti i lavori. Così aveva dichiarato appena un mese fa il responsabile del primo lotto della statale 640. Ebbene quasi ci siamo, considerando già l'apertura qualche settimana fa della nuova rotatoria al chilometro 10 e la chiusura al transito
della carreggiata in direzione Porto Empedocle con deviazioni sulla carreggia- ta opposta a doppio senso di circolazione. Quest'ultima operazione, stando ad un comunicato dell'Anas, era in programma per venerdì ma e slittata a domani Si tratta della carreggiata attualmente a senso unico con direzione sud che fiancheggia la rotatoria nei pressi del distributore di carburanti Erg. Praticamente e il tratto da dove avrà inizio il raddoppio a quattro corsi e della statale 640. La chiusura della carreggiata in direzione Porto Empedocle si rende necessaria, come spiegano all'Anas, per consentire i lavori di ammodernamento e adeguamento di questo tratto della
nuova statale per Caltanissetta e l'autostrada A 19.
Trattandosi di un punto particolarmente nevralgico, la modifica alla circolazione potrebbe creare problemi a partire da domani. Ed e per questo motivo che l'Anas raccomanda la massima prudenza nella guida con il rispetto della segnaletica sul posto. Naturalmente ora si guarda il cielo con la speranza che sia clemente per evitare uno stop dei lavori anche se ci rende conto che d'ora in avanti, si va incontro a giornate non certo belle dal punto di vista meteorologico il che potrebbe compromettere il tutto. Quel che serve, piuttosto che gli scongiuri, e lavorare sodo per tentare di
rientrare nei tempi previsti.
C'e da dire che nel tratto che va dalla nuova rotatoria fino a Petrusa, la scorsa settimana gli operai non si sono visti all'opera se non qualche giorno e questo ha suscitato brutti pensieri considerato
che nella zona i lavori erano rimasti fermi tempo fa per un lunghissimo periodo. Ovviamente ci si augura che tutto fili liscio per giungere all'apertura della nuova arteria cosi come auspicato dalla popolazione.
Intanto a proposito della nuova 640, è di ieri una lettera del sindaco di Agrigento Lillo Firetto inviata alla direzione regionale dell'Anas per chiedere che la strada venga denominata "Strada degli
Scrittori". Firetto scrive nella qualità di presidente del distretto turistico Valle dei Templi: «Questa intitolazione del raddoppio della statale 640 — scrive — permetterà la realizzazione di un itinerario turistico di straordinario interesse naturalistico e culturale. Il percorso che invita alla visita dei luoghi vissuti ed amati da Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Antonio Russello, Pier Maria Rosso di San Secondo e Andrea Camilleri, consente di raggiungere siti di notevole pregio».
EUGENIO CAIRONE

10 ottobre - lunedì

LA SICILIA

LEGGE MADIA GIÀ 5.200 PENSIONAMENTI OBBLIGATORI.
ROMA. Arrivano te prime cifre sui pensionamenti obbligatori, scattati nella Pubblica amministrazione dopo I entrata in vigore delle regole della legge Madia. A quasi un anno si contano cosi 5.200 uscite tra i lavoratori con età compresa tra i 65 e 66 anni e tre mesi, frutto dell'abolizione del trattenimento in servizio e della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro. In particolare per circa 2200 l'uscita e avvenuta a compimento dei 65 anni, il cosiddetto limite ordinamentale, valido per la gran parte della categoria.
Si tratta di numeri usciti nel corso di un'interrogazioni in commissione lavoro alla Camera. le cifre sono infatti contenute in una tabella presentata dal sottosegretario alla Fa, Angelo Rughetti, per rispondete alla questione sollevata dalla deputata del Pd Marialuisa Gnecchi, che ha chiesto chiarezza su quelle donne, lavoratrici del pubblico, mandate a casa d'ufficio dopo aver festeggiato il 65esimo compleanno anche se con un'anzianità contributiva minima. Un problema che si sarebbe determinato a causa del l'effetto combinato di misure diverse, susseguitesi nel te Il bollettino parlamentare riporta la posizione di Gnecchi, che ritiene «non sia corretto il licenziamento e il collocamento coatto in pensione di donne con pochi anni di contributi al compimento del limite ordinamentale dei 65 anni, solo perché - è questo il requisito - al dicembre 2011 avevano 60 anni di età se iscritte all'lnps e 61 se iscritte all'lnpdap».
Ora stando alle tabelle rilasciate in commissione da Rughetti dopo il 31 ottobre la risoluzione del rapporto di lavoro e il relativo pensionamento coatto per aver raggiunto i 65 anni ha riguardate sole 4 persone con meno di 30 anni di contributi (1 uomo e tre donne), mentre* la maggior parte ha lasciato con oLtre 40 annidi anzianità (3 i due terzi). Le cifre però non convincono la deputata dem, che parla di una risposta insoddisfacente che si basa su nume ri parziali». Tra l'altro Gnecchi sostiene che probabilmente «nei computo» fatto dal ministero «non sono stati compresi i di pendenti degli enti locali e della scuola».
Adesso, secondo la parlamentare del Pd, c'è solo una cosa da fare: «riammettere in servizio tutte coloro che dal novembre del 2014 sono state collocate a riposo in modo coatto man mano che hanno compiuto i 65 anni, per effetto dell'abrogazione del trattenimento in servizio». A riguardo Mughetti fa sapere che il governo è disponibile a un confronto in sede parlamentare per le possibili proposte in grado di affrontare» le problematiche poste con l'interrogazione.

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