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Rassegna stampa del 20 ottobre 2015

Giornale di Sicilia

Libero Consorzio
Nella rivista pure la modifica della riforma

...La modifica della riforma dei  Liberi Consorzi approvata dalla giunta regionale e l'impugnativa del governo nazionale della legge regionale n.15/2015 alla Corte Costituzionale, sono alcuni degli argomenti pubblicati nell'ultimo numero di «Agrigento:Nuove Ipotesi», la rivista periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La nuova edizione è visionabile in formato telematico nel sito dell'ente www.provincia.agrigento.it, consultabile grazie ad un apposito link che si trova nella home page.  


Licata,  agricoltori in ginocchio scendono in piazza.
 Chiedono un tavolo tecnico per affrontare l'emergenza. «Se non avremo risposte,siamo disposti a marciare su Palermo»

 ...Da tre anni non uscivo di casa, ma oggi non posso più tacere. Mio marito da 50 anni si spezza la schiena in campagna, e continua a farlo per i suoi nipotini. Non ci potete  lasciare soli, in balia della disperazione. Però mi chiedo: dove sono tutti gli agricoltori licatesi che la tromba d'aria non ha toccato? Al lavoro, in campagna, quando dovrebbero stare qui, a solidarizzare con noi». Angela Caci, anziana licatese, è diventata il simbolo dell'azione dei produttori titolari  di medie e piccole imprese che cinque minuti di tromba d'aria hanno spazzato via. Ieri mattina, nel corso della manifestazione organizzata dagli imprenditori agricoli per sensibilizzare Regione e Stato su quanto accade a Licata, è salita sul palco e quasi piangendo ha urlato tutta la sua rabbia. Ed in effetti gli organizzatori si aspettavano una maggiore presenza  di addetti delcompartoagricolo in piazza. Gli agricoltori c'erano,madi sicuro non erano tutti. E dire che la trombad'aria del 10 ottobre ha devastato ben 50 ettari di serre e   unnel. Molti i rappresentanti del clero e gli studenti presenti. «Noi - dice Tiziana Mulè, la cui famiglia gestiste due ettari di serre a Mollaka-Faia, la zona più colpita -siamo sul lastrico. Proprio oggi (ieri ndr), nove giorni dopo la tromba d'aria, avremmo dovuto raccogliere la produzione di pomodori, invece non ci è rimasto nulla. Abbiamo perduto anche le zucchine, le melanzane. Il danno subito non è inferiore a 400.000 euro. Come facciamo a ripartire?». A lavorare in questa azienda sono in 9, ma il rischio concreto è che per loro, se non cambiano le cose, il lavoro non ci sarà più. «Oggi - aggiunge Vincenzo Mulè - sfiliamo in corteo per richiamare l'attenzione delle istituzioni, ma se nel giro di un paio di giorni non riceviamo risposte, porteremo i camion ed i trattori a Palermo». Il corteo di mezzi agricoli, partito dalla statale 115 alle 9.30, è arrivato al municipio due ore dopo. E qui c'è stato il confronto con l'amministrazione comunale. Calogero Russotto è un giovane agricoltore che aveva deciso di realizzare una produzione diversa da quella di tutti gli altri, di frutta esotica, ora non gli è rimasto nulla. «Nella mia piccola azienda, in Piano Cannella,  coltivavamo - dice Russotto - frutta esotica, aromi, melanzana bianca. Tra contratti di fornitura  ed altro abbiamo subito un danno  di almeno 300.000 euro. Uno dei nostri fornitori, Sardasalata,haacquistato la produzione dell'anno prossimo, speriamo che gli altri ne seguano l'esempio». Giuseppe Incorvaia ed Angelo Bonfissuto, sempre nel campo dell'agricoltura, avevano scelto una strada diversa rispetto agli altri, l'allevamento di lumache, ma in serra. «In pratica - dice Incorvaia - la tromba d'aria ha distrutto parte della nostra azienda ancor prima che iniziassimo a produrre. Proprio il giorno prima della catastrofe, avevamomesso sul terreno i riproduttori. Abbiamo subito un danno di almeno100.000 euro,ma vorremmo far rilevare una cosa: la legge prevede il ristoro per le strutture, e per la produzione?».  C'è anche chi, come Paolo Bonfiglio, è l'unico produttore di  contrada Piana ad essere stato colpito dal maltempo. «Il danno subito dalla mia azienda - dice - è pari a 150.000 euro, ma poteva andare molto peggio. In una serra, al momento della tromba d'aria, c'era  mio padre che a causa del crollo è rimasto ferito seriamente. Ora si sta riprendendo». Il presidente del comitato spontaneo dei produttori, Paolo Pendolino, ha chiesto «l'istituzione immediata di un tavolo tecnico per affrontare l'emergenza». Il sindaco Angelo Graci ha invitato  tutti «amettere da parte le polemiche, in questo momento. Abbiamo già mosso tutti i passi necessari e stiamo incontrando i direttori  delle banche nel tentativo di poter concedere immediatamente dei mutui agevolati agli agricoltori, per farli ripartire». Intanto ieri mattina Nino Bosco, deputato siciliano di Ap - Ncd ha chiesto interventi urgenti al ministro dell'Agricoltura Martina. I parlamentari dello stesso partito, Fontana e Marinello, ieri in città hanno eseguito sopralluoghi nelle campagne ed hanno interessato Castiglione, sottosegrerio alla Giustizia. I consiglieri comunali di opposizione hanno chiesto al sindaco di «attivare le procedure per l'utilizzo dei forestali che svolgono attività sul territorio di Licata, al fine di coadiuvare con la Protezione  Civile Locale per fronteggiare le  emergenze del comparto agricolo licatese». (*AAU*) 

Agrigento Press


LIBERI CONSORZI, GIAMBRONE PRESIDENTE?

"Sono pronto a sostenere un progetto comune per il territorio agrigentino in  seno al Libero consorzio, e sono disponibile a fare anche solo il consigliere. Ho detto 'anche', eh.." Ci scherza un po' su Vincenzo Giambrone, sindaco di Cammarata, ex deputato regionale ed ex assessore provinciale e tra quelli che i "rumors" vorrebbero tra i papabili futuri presidenti del Libero consorzio di Agrigento, per elezioni che, la Regione ha decretato debbano tenersi a fine novembre ma che, nei fatti, saranno spinte avanti nel tempo dal percorso di ricostruzione della legge dopo l'impugnativa da parte del Governo regionale. C'è tempo, insomma, e soprattutto nessuna fretta. "Siamo tutti un po' fermi - spiega Giambrone -, io non ho mai dato una mia disponibilità alla candidatura, e una interlocuzione concreta non c'è mai stata. Sì - ammette - qualcuno mi ha parlato di una possibilità, perché comunque ci si conosce con molti sindaci del territorio, anche in considerazione del fatto che è da tempo che mi occupo di politica".  Lei è o no disponibile a ricoprire un incarico? "Io di certo do la mia disponibilità per un governo provinciale di un certo tipo, per fare qualcosa per questo territorio". Diciamo un governo di "salute pubblica"?"Si, con l'impegno di gente qualificata. Una delle cose buone di questa legge, ad esempio, è l'impegno diretto dei sindaci, che sono coloro che hanno il polso reale della realtà dei territori. C'è da dire che guardiamo un po' tutti alla questione Liberi consorzi in modo laico". Un fronte comune per fare cosa? "In questo momento i futuri Liberi consorzi avranno nuove competenze ma non avranno nessuna risorsa economica aggiuntiva per la gestione di settori che già in passato non riuscivano a gestire a pieno. Per questo è necessaria una guida forte e condivisa che possa rapportarsi con governo regionale e nazionale. Le difficoltà da affrontare saranno comunque enormi. Io sono sindaco di uno dei comuni con la maggiore super􀃖cie agricola che si trova ad oggi a scontrarsi con una situazione delle infrastrutture viarie assolutamente drammatica che è stata peggiorata dal recente maltempo". Quindi, dice lei, è pronto a far parte di un progetto di questo tipo.. "Sì, a qualsiasi titolo, anche quello di consigliere". Solamente? "(ride) Ho detto 'anche' quello di consigliere, non esclusivamente".

gds.it
Roma impugna la legge sull'acqua 
"È in contrasto con le norme statali"
Il Consiglio dei ministri ha deliberato l'impugnativa della legge della Regione Sicilia n. 19 dell'agosto 2015, "Disciplina in materia di risorse idriche". Lo rende noto il comunicato della presidenza del Consiglio.  "Numerose disposizioni - spiega la nota - contrastano con le norme statali di riforma economico sociale in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell'ambiente, spesso di derivazione comunitaria, eccedendo in tal modo dai limiti posti alle competenze regionali. In caso di approvazione di una nuova normativa da parte dell'Assemblea regionale siciliana che riveda completamente il testo, il Governo potrà valutare l'opportunità di riesaminare il ricorso". Il Consiglio dei ministri ha invece deciso di non impugnare la legge della Regione Sicilia di approvazione del Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014.


Sicilia24h
La proposta di modifica della legge regionale 15/2015 sui Liberi Consorzi pubblicata su "Agrigento:Nuove Ipotesi" La modifica della riforma dei Liberi Consorzi approvata dalla Giunta Regionale e l'impugnativa del Governo Nazionale della legge regionale n.15/2015 alla Corte Costituzionale, sono alcuni degli argomenti pubblicati nell'ultimo numero di "Agrigento: Nuove Ipotesi", la rivista periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La nuova edizione è visionabile in formato telematico nel sito dell'ente www.provincia.agrigento.it, consultabile grazie ad un apposito link che si trova nella home page. Presenti nel nuovo numero, inoltre, articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che riguardano attività istituzionali e notizie utili ai cittadini. L'edizione della rivista viene realizzata, interamente, dallo staff giornalistico dell'Ufficio Stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la struttura all'interno dell'ente che si occupa delle attività di informazione. La versione in formato digitale del periodico, in formato pdf, garantisce al lettore di leggere la rivista comodamente dal proprio p.c., tablet o smartphone. "Agrigento: Nuove Ipotesi", è l'unica rivista della nostra provincia e tra le poche in Sicilia edita da una amministrazione pubblica. Nel panorama editoriale è, sicuramente, una delle più longeve tra le testate siciliane.
Scrivolibero
Libero Consorzio Agrigento, pubblicato il nuovo numero di "Agrigento: Nuove Ipotesi". La modifica della riforma dei Liberi Consorzi approvata dalla Giunta Regionale e l'impugnativa del Governo Nazionale della legge regionale n.15/2015 alla Corte Costituzionale, sono alcuni degli argomenti pubblicati nell'ultimo numero di "Agrigento: Nuove Ipotesi", la rivista periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. La nuova edizione è visionabile in formato telematico nel sito dell'ente www.provincia.agrigento.it, consultabile grazie ad un apposito link che si trova nella home page. Presenti nel nuovo numero, inoltre, articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che riguardano attività istituzionali e notizie utili ai cittadini. L'edizione della rivista viene realizzata, interamente, dallo staff giornalistico dell'Ufficio Stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la struttura all'interno dell'ente che si occupa delle attività di informazione. La versione in formato digitale del periodico, in formato pdf, garantisce al lettore di leggere la rivista comodamente dal proprio p.c., tablet o smartphone. "Agrigento: Nuove Ipotesi", è l'unica rivista della nostra provincia e tra le poche in Sicilia edita da una amministrazione pubblica. Nel panorama editoriale è, sicuramente, una delle più longeve tra le testate siciliane.
LA SICILIA
Conti, parla Baccei «Sicilia maltrattata e Roma ora lo sa» L'assessore: «Bilancio, mancano più di 2 miliardi Scelte in mano a Renzi; ma non posso menarlo». LILLO MICELI PALERMO. Mette le mani avanti l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, all'inizio della conferenza stampa convocata Ieri pomeriggio: «Niente domande politiche». Illustra minuziosamente il lavoro svolto dal suo assessorato che, in quanto tecnico, non può non avere implicazioni politiche. Baccei evita accuratamente di polemizzare con il presi dente della Regione. Rosario Crocetta, che la scorsa settimana lo aveva preso di mira ritenendolo il responsabile delle mancate previsioni di trasferimenti al la Sicilia nel disegno di legge di stabilità varato dal Consiglio dei ministri. All'appello mancano circa 2 miliardi di euro e forse qualcosa di più. «Un disavanzo che viene da lontano - sottolinea l'assessore all'Economia - inoltre, lo Stato ci chiede un contributo di 1,450 miliardi di euro per il risanamento della finanza pubblica, quasi quanto la Lombardia che ha il doppio della popolazione siciliana e ben altre entrate. La Sicilia, quindi, è fortemente penalizzata. Ma anche molto maltrattata. Lo abbiamo detto ai tavoli romani, tutto questo incide pesantemente sulle condizioni economiche dell'isola». Anche rispetto alle altre regioni a Statuto speciale, la Sicilia ha entrate piuttosto ridotte. Baccei, insieme con il ragioniere generale Salvatore Sammartano e il dirigente generale delle Entrate, Giovanni Bologna, sciorina una sede di cifre che fanno capire da quanto lontano arrivi no gli attuali problemi finanziati. A cominciare dall'abolizione del fondo di quiescenza - ricostituito qualche anno fa - che alla fine degli anni '70 fu fagocitato dal bilancio regionale sul quale adesso gravano circa 500 milioni l'anno di pensioni. Sono stati cancellati dai residui attivi circa 5 miliardi di tributi non riscuotibili. «Ma questo non significa - dice Baccei polemizzando con l'ex assessore Armao - che rinunciamo alla capacità di riscuotere. Nel 2001, proprio per la massa di residui attivi iscritti in bilancio, fu costituito un fondo rischi di 2 miliardi che è stato usato per spesa corrente. In parte mentre c'era assessore un importante avvocato». In totale i residui attivi ammontavano a circa 15 miliardi, nella voce in entrata ne sono previsti circa 10. Per la maggior parte si tratta di rimborsi statali ed europei. «La nota che abbiamo preparato - rivela Bacchi - è nelle mani di Renzi per le decisioni politiche. Non posso certo menarlo perché non lo ha fatto. Ovviamente, ne è a conoscenza il presidente Crocetta, che il 28 ottobre ha fissato un in contro con il sottosegretario alla Presidenza, De Vincenti, e con quello agli Affari regionali, Bressa. Un passo dietro ci sarò anch'io». Per Baccei, sarebbero inutili i ricorsi alla Corte costituzionale che ha già sancito che lo Statuto autonomistico non è violato, pur essendo diminuite le entrate. Per esempio, la Sicilia incassa solo il 54;8% dell'Irpef e non il 100%, così come il 28% dell'Iva sui consumi. Ma ciò è anche commisurato alle competenze svolte. La via maestra sarebbe quella della riforma dello Statuto speciale che, facendo parte della Costituzione, chiederebbe molto ten La proposta di Baccei: «Per il 2016si potrebbe procedere con una norma transitoria che ci faccia ottenere 1,450 miliardi, avviando nel frattempo la riforma dello Statuto». Non ha dato l'impressione di un assessore che pensa di potere essere spodestato dal presidente della Regione, nel caso di un rimpasto. Secondo Baccei, per il 2016 non si dovrebbe fare ricorso all'esercizio provvisorio: «Per quanto mi riguarda non si andrà all'esercizio provvisorio, la manovra è quasi fatta. E a metà novembre depositeremo il bozzone del bilancio per il 2016. Ma è importante fare le riforme per acquistare credibilità e dare continuità all'azione di risanamento». E se il governo nazionale non dovesse accettare la proposta della norma transitoria e negasse alla Regione i circa 2 miliardi necessari per chiudere il bi lancio? «Il bilancio si approva lo stesso — afferma Baccei - prevedendo le spese obbligatorie, come stipendi, pensioni. sanità, pagamento rate mutui, cofinanziamento fondi europei e tutte e altre spese obbligatorie». A farne le spese per primi sarebbero i lavoratori precari, a cominciare da quelli degli enti locali che impegnano circa 250 milioni; forestali, 155 milioni; consorzi di bonifica, 10 milioni; garanzie occupazionali Esa, 7,5 milioni; ex Pip, 33,439 milioni, ecc. Baccei, infine, ha detto che ha già inviato al presidente della Regione il pia no per la riforma degli enti regionali, come Iacp, Ipab, gli enti del settore agricolo e riduzione dei parchi archeologici. Si attendono le valutazioni di Crocetta.

TRIBUNALE Altri cinque giudici in corsa per la presidenza FRANCESCO DI MARE Nella corsa alla presidenza del Tribunale di Agrigento non si sono «iscritti solo» i magistrati agrigentini. Al già prestigiosissimo elenco composto da coloro i quali aspirano a succedere a Luigi D'Angelo (in pensione da alcuni mesi) si sono infatti ufficialmente aggiunti altri magistrati di Palermo che alla sede della città dei Templi guardano con particolare attenzione sia per la postazione strategica, sia perché è intenzione del Ministero della Giustizia di dare una vigorosa sforbiciata alle sezioni corte d Appello siciliane. Riepilogando, gli «agrigentini» in corsa sono Luisa Turco Giuseppe Melisenda Giambertoni Alfonso Malato e Francesco Provenzano tutti di altissimo profilo, con percentuali di «speranza» variabili, con Malato in leggerissimo vantaggio. Ed ecco il «plotoncino» degli «stranieri che in via Mazzini metterebbero volentieri radici per qualche anno. Si tratta del giudice Giacomo Montalbano presidente del Tribunale della Libertà di Palermo, Piero Falcone presidente della Quarta sezione penale del Tribunale di Palermo, Ivan Marino giudice della prima corte d Assise del Tribunale di Palermo Letterio Aloisio presidente della Corte d'Assise di Caltanissetta ad Agrigento qualche lustro addietro svolgendo il ruolo di giudice della sezione civile E c'è anche una donna, Maria Giovanna Romeo presidente di sezione alla Corte d Appello di Caltanissetta Tra questi valorosi magistrati di altissimo profilo e provata esperienza quello che avrebbe maggiori chance sarebbe Piero Falcone. Al momento a guidare il Tribunale di Agrigento e Luisa Turco, la quale si alterna con Francesco Provenzano nella veste di presidente facente funzioni. Trattandosi di due giudici impegnati in primissima linea con il «normale lavoro" nei processi da essi presieduti, la «gestione» dei Tribunale è un gravoso impegno supplementare. Per questo si auspica che entro la fine dell'anno in corso - come pare - venga deciso il nome del nuovo presidente. E ce da ritenere che tale scadenza sul calendario possa essere rispettata. Il tutto con sullo sfondo anche la voglia di cambiare sede di lavoro del procuratore della Repubblica: Renato Di Natale e aggiunto Ignazio Fonzo i quali hanno presentato richiesta di trasferimento alle procure di Caltanissetta e Catania.


STAMPA Su "Agrigento Nuove Ipotesi" la riforma dei Liberi Consorzi. La modifica della riforma dei Liberi Consorzi approvata dalla Giunta Regionale e l'impugnativa del Governo Nazionale della legge regionale n.15/2015 alla Corte Costituzionale, sono alcuni degli argomenti pubblicati nell'ultimo numero di "Agrigento: Nuove Ipotesi", la rivista periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Presenti nel nuovo numero, inoltre, articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che riguardano attività istituzionali e notizie utili ai cittadini. Un appuntamento che da anni si ripete, suscitando grandi consensi di critica.




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