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Rassegna stampa del 5 novembre 2015

Livesicilia.it La riforma sui Liberi Consorzi e le Città metropolitane è approdata a Sala d'Ercole.

Giusto il tempo per la relazione del presidente della Prima Commissione, Antonello Cracolici, e per l'invito dell'assessore alle Autonomie Locali, Ettore Leotta, a "mantenere l'impianto della legge". La discussione generale, invece, è stata rinviata al prossimo martedì, per dare il tempo ai deputati di presentare gli emendamenti al ddl. A farla da padrone anche questo pomeriggio in Aula, ma soprattutto tra i corridoi, è ancora la polemica sull'elezione del vicepresidente dell'Assemblea. La vittoria di Giuseppe Lupo su Santi Formica, infatti, non è stata affatto digerita dall'opposizione, che ha presentato un documento a firma di Falcone, Cordaro e Formica, in cui si ricorda un precedente analogo avvenuto nel 1999, quando la Presidenza dichiarò nulla il voto perché in difformità con il principio del regolamento dell'Ars, secondo cui nell'ufficio di Presidenza devono essere rappresentati tutti i gruppi "costituiti all'atto della sua prima elezione". "Al fine di evitare che possa cristallizzarsi un precedente - conclude il documento sottoscritto dai tre deputati - la invitiamo a convocare con urgenza la Commissione per il regolamento al fine di valutare e correggere lo squilibrio clamoroso che l'elezione (di Lupo - ha comportato". Il presidente dell'Assemblea, Giovanni Ardizzone, "si riserva di valutare la richiesta e darne comunicazione in Aula". Dopo il dibattito sulla vicepresidenza in Aula è finalmente approdato il ddl sulle ex Province, con la relazione del presidente della Prima Commissione. Tra i nodi che Sala d'Ercole dovrà sciogliere, il più complesso è quello del personale: "la normativa nazionale - ha spiegato Cracolici - prevede che le dotazioni organiche delle ex Province vengano ridotte del 50% per i Liberi Consorzi e del 30% per le Città Metropolitane. Questa modalità, se applicata in Sicilia, avrebbe un effetto boomerang perché la mobilità regionale si fa appunto verso i Comuni e verso le Regioni. Nel nostro caso verso i Comuni non si potrebbe fare perché bisogna stabilizzare i precari, mentre la Regione ha il blocco in entrata della mobilità, quindi è chiaro che questa storia non si può affrontare con la matita rossa e blu, come se fosse un tema di buoni e cattivi. C'è un problema complesso che va negoziato con lo Stato".


CRONACHEPARLAMENTARISICILIANE.IT
Riforma delle Province, prove di dialogo con Palazzo Chigi sui rilievi posti dal governo nazionale Mercoledì prossimo a Palermo, ci sarà un tavolo istituzionale, già in quella sede potranno essere formalmente superati alcuni nodi relativi alla 'Riforma delle Province'. Su altri aspetti si sta lavorando per trovare soluzioni". Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissioni Affari istituzionali all'Ars, al termine di un incontro che si è svolto a Roma negli uffici del Ministero degli Affari regionali in merito ai rilievi posti alla legge regionale che istituisce le Città Metropolitane e i Liberi Consorzi di Comuni, approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana. Un incontro che fa intuire come il Governo regionale non pensa di andare allo scontro istituzionale con Roma, porterà invece la legge nuovamente in aula per apportare alcune modifiche richieste da Palazzo Chigi. I principali nodi riguardano i compensi dei sindaci metropolitani e le modalità di elezione degli stessi. Modifiche che il governo regionale dovrebbe accettare. Roma vorrebbe inoltre che il sindaco metropolitano coincida con il sindaco del capoluogo. Su questo punto, invece, Crocetta non accenna ad arretrare.


Legge di riforma delle ex province. Martedì presentazione del governo in aula.La Conferenza dei Capigruppo si è riunita ieri  mattina per programmare i lavori parlamentari della prossima settimana. Nella seduta di martedì 10 novembre alle 16 sarà presentato il nuovo governo in aula col relativo dibattito. Poi si passerà al disegno di legge stralcio sui liberi consorzi e le città metropolitane per rinviare la data delle elezioni (che erano previste per il 29 novembre), a causa dell'impugnativa da parte del governo nazionale. Il resto della riforma invece tornerà in Commissione Affari Istituzionali. A margine della Conferenza dei capigruppo, il Presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, rispondendo ai cronisti ha affermato che "c'è l'urgenza di approvare una norma che posticipa le elezioni, bisogna vedere poi se si riterrà opportuno resistere dinanzi alla Corte costituzionale o adeguarsi alle modifiche richieste. Io resto del parere che il sindaco della città metropolitana non possa non coincidere con quello del comune capoluogo". In Conferenza dei capigruppo c'era anche lo schema di composizione delle commissioni, alla luce del previsto riordino. La ripartizione, col numero di componenti di ogni per gruppo e per commissione, sarà annunciato in aula nella stessa seduta martedì. 

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