Il Palazzo della Provincia e della Prefettura di Agrigento, risalente al 1858, è sito in piazza Vittorio Emanuele. L'edificio si contraddistingue per un possente ingresso delimitato da due colonne, e da due eleganti balconi su entrambe le facciate. Al suo interno è posto l'antica Pala di San Domenico e la Pala dell'incoronazione della Vergine tra i santi, risalenti al XVII secolo. L'edificio fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche. La prima pietra venne posta il 16 maggio 1858, e doveva essere in origine la sede del Reale ospizio di beneficenza di Agrigento.
L'opera fu voluta e finanziata dal Re Ferdinando II di Borbone che emise il decreto n. 301 del 16 maggio 1853 che prevedeva la istituzione degli ospizi di beneficenza nelle province di Girgenti, Trapani, Caltanissetta e Noto. Con il decreto n.1381 del 25 Luglio 1854, Ferdinando II permise che l'edificio da destinarsi ad ospizio provinciale di beneficenza fosse costruito "di pianta in uno dei due lati di Porta di Ponte". Fu predisposto il progetto di massima, datato 10 settembre 1855, oggi custodito all'Archivio di Stato di Palermo, composto da quattro tavole denominate carte topografiche n. 131 a, b, c e d. Il progetto originario prevedeva la costruzione di un edificio, di forma rettangolare, composto da due piani, il piano terreno e il primo piano, con otto finestre ed un portone al piano terreno nel lato d'ingresso e da nove finestre nel lato opposto, mentre gli altri lati avevano sette aperture. Il secondo piano era composto da nove grandi finestre nei lati maggiori e sette grandi finestre nei lati minori.
Il Capitolato di gara fu approvato con Sovrano Rescritto dell'8 marzo 1856. La gara per l'aggiudicazione della costruzione del «Palazzo» venne bandita nel 1856.
Il manifesto del bando di gara a firma dell'Intendente Presidente della Provincia Conte di Capaci venne pubblicato il 10 aprile del 1856. Il 24 aprile, nella sala dell'intendente della provincia di Girgenti si svolse la prima subgara e l'aggiudicazione fu fissata il 30 aprile dello stesso mese. L'appalto fu aggiudicato al Mastro Appaltatore Giuseppe Bonsignore nel 1857.
I lavori di costruzione dell'Ospizio si interruppero nel 1860 a seguito della instabile situazione politica nel Regno delle due Sicilie. Lo Scandaglio n. 10 dei lavori eseguiti, ultimo del 1860, riporta la data 18 maggio. Nello stesso mese Giuseppe Garibaldi era sbarcato a Marsala conquistando la Sicilia. Già nel 1862 era chiaro che l'importo di 46.500 ducati borbonici non era sufficiente a coprire la costruzione dell'intera opera. Il cambio con le lire, la nuova moneta del regno d'Italia, venne fissato nel seguente rapporto: 1 ducato = 4,25 lire.
Lo scandaglio dei lavori n. 11 fatto il 1 agosto del 1862 era composto da una descrizione dei lavori fin qui eseguiti. Si procedette ad approvare un progetto suppletorio prevedendo una maggiore spesa di 20.000 ducati. L'Appaltatore dei Lavori Mastro Giuseppe Bonsignore, rimasto inoperoso per più di due anni, chiese, con una petizione al Consiglio Provinciale, lo svincolo del deposito cauzionale pari ad un quarto dell'intero importo dell'opera, il pagamento delle somme dovute per i lavori già eseguiti e la risoluzione del contratto di costruzione dell'edificio.
La petizione del Mastro Giuseppe Bonsignore fu posta all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio Provinciale il 10 ottobre del 1862. Il Consiglio con voti unanimi approvò il parere del Consigliere Cacciatore dando mandato alla deputazione provinciale di eseguire in favore del Sig. Bonsignore tanto il pagamento del credito residuale di 6.404,98 lire per i lavori già effettuati, quanto lo svincolo di 14.450 lire della cauzione versata per l'aggiudicazione dei lavori disponendo il blocco della restante somma di 34.582 lire. Il Consiglio Provinciale non accolse, invece, la domanda del Mastro Appaltatore Bonsignore, quella relativa scioglimento del contratto, poiché il Consiglio Provinciale riteneva utile la ripresa dei lavori non appena fossero disponibili le somme per il completamento dell'Ospizio.
Nella seduta del 10 ottobre del 1864 fu inserito all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio Provinciale un punto relativo alla fabbrica incompiuta dell'ospizio di beneficenza. Questo punto fu discusso nella seduta del 12 ottobre 1864. In quella seduta fu espressa la volontà di riprendere i lavori per completare la costruzione dell'edificio interrotti nel 1860 e di edificare un secondo piano per destinarlo ad uffici della Provincia e della Prefettura come richiese il Prefetto dell'epoca Carlo Bosi. Per completare i lavori fu inserita nel bilancio la somma di 100 mila lire.
I lavori di costruzione furono ripresi nel 1865. Sempre in quell'anno il Consiglio Provinciale autorizzò il cambiamento della destinazione dell'immobile da Ospizio di beneficenza a Palazzo della Provincia e della Prefettura. Nel 1866 il Consiglio Provinciale autorizzò il trasferimento dell'Archivio Provinciale dalla sede di Via Atenea al costruendo Palazzo a Porta di Ponte.
Il palazzo venne inaugurato il 31 agosto del 1869, giorno nel quale si riunì nell'aula consiliare il Consorzio delle Provincie siciliane.L'edificio, che si affaccia su via Gioeni, piazza Vittorio Emanuele II e piazzale Aldo Moro, ha una pianta quadrangolare e 5 piani, ognuno dei quali si affaccia sul loggiato interno che ha tre colonne per lato; l'ultimo piano occupa solamente parte della superficie in pianta, e non si affaccia all'esterno
Il palazzo della provincia di Agrigento si trova al centro della cittadina.
Orari di apertura da Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 13.00
Per informazioni scrivere a urp@provincia.agrigento.it o chiamare 0922 593303 o 0922 593262