8 dicembre - martedì
GdS
REGIONEUn piano di Crocetta per i 22 mila precari siciliani: inserirli nella manovra stataledi Giacinto PipitonePresentata una controproposta dopo l'iniziativa di Faraone. Si punta alla proroga di tre anni per i lavoratori degli enti locali dell'Isola PALERMO. Naufragato il piano dei renziani di Davide Faraone, ecco il contropiano di Crocetta. Si apre un'altra partita che vede al centro 22 mila precari siciliani degli enti locali: questa volta è stata la giunta ad aver inviato a Roma un emendamento che punta in prima battuta su altri tre anni di proroghe piuttosto che sulla stabilizzazione immediata.Partita difficilissima, quella sui precari. Ma dal grande valore politico. Crocetta ha fatto scrivere a Palazzo d'Orleans un emendamento di 6 commi che parte da un principio semplicissimo: «Estendere fino al 31 dicembre 2018 il regime transitorio delle assunzioni e delle proroghe già disciplinato dalle leggi approvate nel 2013».Si salverebbero per un altro triennio tutti i precari storici siciliani, quelli dei Comuni ma pure quelli di Asp, ospedali e Regione. Molti hanno il contratto in scadenza a fine anno, per la maggior parte però la scadenza è a fine 2016. Il motivo per cui è necessario intervenire ora non è però legato solo alle scadenze: serve una copertura finanziaria e c'è bisogno di agganciarsi a norme nazionali che allunghino i termini assegnati ai Comuni per chiudere i percorsi di stabilizzazione. Più semplicemente.Le norme approvate nel 2013 consentivano proroghe anche fino a fine 2016 ma solo se nel frattempo i Comuni avviavano le stabilizzazioni individuando i posti in pianta organica e le coperture. È una procedura che quasi nessuno ha fatto e ciò impedirebbe nuove proroghe.Ecco perchè la norma va corretta adesso, creando le condizioni per poter prorogare ancora nel corso del nuovo anno. E infatti l'emendamento che Crocetta ha spedito a Roma sposta di tre anni in avanti tutte le scadenze. Ma, soprattutto, detta procedure più abbordabili: «Bisogna permettere agli enti interessati - si legge nella relazione - di effettuare una programmazione pluriennale nell'ambito di un più esteso spazio temporale».
LA SICILIA
VALLE DEI TEMPLI Controlli antiterrorismo apprezzati dai turisti.Proseguono senza sosta i controlli di sicurezza davanti gli ingressi di accesso nella Valle del Templi.Dopo gli attentati di Parigi, infatti, la direzione del Parco, uniformandosi al Le direttive dei principale siti culturali italiani ha intensificato i controlli di sicurezza a presidio dell'incolumità dei visitatori e del proprio patrimoni monumentale. In questo ponte dell'immacolata La Valle dei Templi sta registrando un notevole incremento del flusso dei visitatori.Già nella giornata di ieri, i principali siti culturali di Agrigento sono stati presi d'assalto dai visitatori che hanno, anche, riempito B&B, hotel e ristoranti.Per tutta La giornata di oggi sono previsti ulteriori nuovi arrivi che, sicura mente, impegneranno ]e guardie giura te della vigilanza posti a controllo dei tre punti di accesso al Parco. Le guardie perquisiscono, meticolosamente, con l'ausilio di metal detector giacche, borse e zaini dei visitatori. Un controllo molto scrupoloso che ha avuto anche il vivo apprezzamento degli stessi visitatori che, ancora allarmati per la globalità della minaccia terroristica, hanno percepito molta sicurezza ed una grande professionalità nell'operato degli uomini preposti al controllo del sito patrimonio Unesco. Siamo partiti da Siviglia raccontano Susana e Manuel Angel, lei statunitense di Chicago e lui spagnolo di Siviglia abbiamo fatto lunghe attese ne gli aeroporti peri controlli e non pensavano di trovare la stesse procedure al l'ingresso di un sito archeologico. Sia mo rimasti positivamente sorpresi dal livello di sicurezza della Valle dei templi. In questo periodo di così grande tensione,è gioIto rassicurante". Con questi importanti direttive ed adempimenti il Parco archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi dimostra, ancora una volta, grande efficienza ed efficacia manageriale, sensibilità verso il benessere dei visitatori ed un'altissima attenzione per salvaguardia dell'immenso patrimonio monumentale.LUIGI MULA
9 dicembre - mercoledì
LA SICILIA
RIBERA Ponte sul fiume Verdura lavori al via a gennaio.Le grosse sonde e i potenti escavatori sul letto del fiume Verdura, perla costruzione del ponte in cemento armato della lunghezza di circa 200 metri, diventeranno operanti nei primi giorni de nuovo anno. Sono questi tempi che si prevedono per l'inizio vero e proprio dei lavori in quanto nella giornata di oggi si dovrebbe concludere l'indagine della bonifica bellica e peti primi giorni della prossima settimana dovrebbe prendere il via la ricognizione, di tutta l'area espropriata, da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento per individuare un'eventuale presenza di reperti di na lira archeologica o di insediamenti presenti nei terreni attraversati dal tracciato della nuova da di comunicazione.Gli artificieri dell'Esercito hanno dato vita, in una settimana di intense ricognizioni in un terreno già ad agrumeto, con mezzi scientifici e tecnici di esplorazione, ad un esame dell'area che sarà completato nella giornata 4t oggi. Si prevede che non ci dovrebbero essere residuati bellici, anche perché nei de cenni scorsi il terreno è stato profonda mente arato con mezzi pesanti dagli agricoltori per impiantare gli agrumeti che oggi sono stati estirpati per il passaggio della strada statale 115 e per la costruzione del ponte sul letto del cor so d'acqua. Tra venerdì e sabato dovrebbe essere a Ribera la commissione dei tecnici che, in arrivo da Napoli, certificherà il nulla osta dell'avvenuta bonifica bellica.Un primo sopralluogo, in programma già nei giorni scorsi si svolgerà tra lunedì e martedì della settimana prossima tra l'impresa di Alcamo, aggiudicatrice dell'opera pubblica, e i funzionari della Soprintendenza ai BR. C di Agrigento per dare il via alle indagini di natura archeologica. Con piccoli escavatori si faranno dei sondaggi sulla vasta area, al di qua e al di là del fiume., per accertare eventuali insediamenti urbani o viari la cui presenza viene esclusa quasi in maniera categorica da storici, studiosi, geologi e tecnici locali. Si prevede che prima delle festività natalizie i lavori dì ricerca dovrebbero essere conclusi.I grossi mezzi della ditta appaltante per effettuare le perforazioni ai margini del fiume Verdura e sul letto del cor so d'acqua dovrebbero arrivare a parti re dal 7 gennaio del nuovo anno. La piena invernale del fiume non agevolerà certamente la veloce esecuzione dei lavori.ENZO MINIO
GdS ondine
IL CASOFaraone rassicura sui precari siciliani: «La proroga degli incarichi è certa»di Giacinto Pipitone PALERMO. «Le proroghe per i precari siciliani sono già sicure. In più, grazie al governo Renzi e in raccordo col governo regionale, stiamo lavorando per la stabilizzazione»: Davide Faraone, il siciliano più vicino al premier, anticipa l'esito della trattativa in corso a Roma sul futuro dei 22 mila contrattisti di Comuni, Asp e Regione. È il caso precari ad agitare la vigilia di uno dei passaggi cruciali della legislatura.Oggi e domani a Roma si discute del patto Stato-Regione per gli aiuti finanziari da 1,4 miliardi. Manovra a cui è agganciato il futuro dei contrattisti. Faraone aveva illustrato un piano che dopo le proroghe puntava a una stabilizzazione generale all'interno di una nuova agenzia che contrattualizzerebbe per poi smistare il personale dove c'è bisogno. Un piano che, al momento, non ha superato l'esame della commissione Bilancio della Camera.Poi anche Crocetta nei giorni scorsi ha cercato un confronto col governo nazionale inviando un emendamento alla legge di Stabilità per ottenere almeno la proroga triennale dei contratti. Un risultato che Faraone considera già raggiunto. Il sottosegretario svela i piani del governo Renzi e per la prima volta si sbilancia sull'esito della trattativa fra Roma e Palermo: «Sono molto ottimista.Presto si dovrebbe chiudere positivamente la partita. Per la Sicilia sarà la salvezza e sarà un successo del governo Renzi e di chi ha immaginato che dal dialogo tra governo nazionale e regionale potessero emergere importanti provvedimenti per l'isola, contro i sicilianisti conservatori che hanno solo alimentato un inutile scontro».Il sottosegretario si dice convinto che la Regione otterrà «un miliardo e 400 milioni di aiuti finanziari». E da lì si parte anche per salvare i precari