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Rassegna stampa del 19 20 e 21 dicembre 2015

Sabato 19 Dicembre

Giornale di Sicilia


Ex Provincia
Inizierà lunedì ilnuovo corso anticorruzione

...«Nuove fattispecie di reati contro la Pubblica Amministrazione» è il titolo del nuovo corso di aggiornamento in materia di anticorruzione organizzato  al Liberio Consorzio Comunale di Agrigento che si svolgerà il 21 e 22 dicembre nell'aula Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Lunedì 21 dicembre, il corso avrà inizio dalle ore 9:30 alle 13:30 e dalle ore 14:30 alle 17:30. Martedì 22 dicembre, invece, il corso si svolgerà dalle ore 8:30 alle ore 13:30 sempre nell'aula Pellegrino.

Strada carente per l'ospedale
La denuncia di Marcello La Scala
Il Consigliere comunale Cinquestelle Marcello La Scala interviene sulle pessime condizioni della strada che conduce all'ospedale San Giovanni di Dio. «È un vero calvario - ricorda - piena di avvallamenti e buche, una strada che crea difficoltà soprattutto a chi in ospedale arriva in ambulanza. Il manto stradale è in condizioni di grave dissesto a tal punto da causare grave pericolo per i pazienti a bordo delle ambulanze. E' vergognoso come nonostante questo tragitto venga quotidianamente percorso anche da chi ricopre ruoli pubblici importanti, non si riesca a far emergere un sentimento d'orgoglio cittadino e come nessuno si occupi della messa in sicurezza di questo importante tratto di strada. Occorrerebbe un pò più di amore per la propria terra e voglia di riscatto. L'Amministrazione comunale provveda pertanto al rifacimento delmantostradale, eliminando gli avvallamenti pericolosi per il traffico veicolare, istallando la segnaletica orizzontale ad oggi inesistente e ritraccia do le strisce pedonali per consentire un sicuro attraversamento ai pedoni ». La strada èin buona parte anche al buio e soprattutto in prossimità degli incroci con le traverse abitate non si vede a due metri. (*AMM*)

Domenica 20 Dicembre

Giornale di Sicilia

Valle dei templi. È stata sbarrata,con transenne bianche e rosse, ed interdetta al traffico nel tratto fra il piazzale antistante il Tempio di Giunone e la rotatoria di Porta Aurea
Frana un masso panoramica chiusa
Adesso, occorrerà mettere l'area in totale sicurezza per salvaguardare, la pubblica incolumità. Fino ad allora, la Panoramica dei Templi rimarrà sbarrata.
...Un grosso masso di tufo si è staccato dal costone che sovrasta la via Panoramica dei Templi ed è ruzzolato travolgendo vegetazione e piante di fichi d'india. Il masso s'è fermato, però, prima di finire sull'asfalto della strada provinciale numero 4. In via precauzionale, la via Panoramica dei Templi è stata sbarratao delle transenne, bianche e rosse, ed interdetta al traffico nel tratto fra il piazzale antistante al tempio di Giunone e la rotatoria di Porta Aurea sulla statale 640, la Agrigento-Caltanissetta. Il cedimento non ha alcuna vicinanza con il patrimonio archeologico, né con le aree di visita. Ieri mattina, all'altezza della curva, c'erano tecnici e funzionari del Parco archeologico, tecnici dell'ormai ex Provincia regionale e gli agenti della polizia municipale. Soltanto per un caso fortuito, il pezzo di tufo - davvero gigantesco - s'è fermato alla base della parete, senza invadere la carreggiata stradale. In caso contrario, non è escluso che avrebbero potuto registrarsi incidenti o addirittura delle tragedia. Non è chiaro cosa effettivamente abbia determinato il cedimento. Gli ultimi giorni sono stati, del resto, di bel tempo. La roccia potrebbe essere stata però compromessa dalle piogge abbondanti del passato e dunque dalle infiltrazioni d'acqua. Adesso, occorrerà mettere l'area in totale sicurezza per salvaguardare, naturalmente, la pubblica incolumità. Fino ad allora, la Panoramica dei Templi rimarrà chiusa. "Siamo già operativi, abbiamo fatto il necessario sopralluogo - ha spiegato ieri pomeriggio il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello - edinterverremo nel giro di qualche giorno, stabilendo, per prima cosa, quale debba essere la metodica più idonea. Sarà necessario capire se è opportuno procedere a chiodatura oppure al disgancio di qualche altro masso. E abbiamo comunque le possibilità di farlo. Lo stacco è avvenuto verosimilmente perché si è spezzato il masso. Studieremo -ha aggiunto - le cause, anche se è certo che si tratta di un fenomeno localizzato. Il cedimento oltre ad essere localizzato - ha concluso il direttore del Parco archeologico - non ha nessuna vicinanza con il patrimonio archeologico, né con le aree di visita". Sempre nel perimetro della Valle dei Templi, già lo scorso 15 marzo, c'era stato un altro allarme crolli, anche se di portata ben diversa. Allora, cedette il muro a secco - che costituisce il perimetro dell'area archeologica  dove è visibile uno dei telamoni del tempio di Zeus Olimpio. Si staccarono alcuni piccoli massi che raggiunsero il bordo della carreggiata della strada statale 118, la "Corleonese Agrigentina", la cosiddetta Passeggiata Archeologica. Anche quella strada, allora, in via precauzionale, venne provvisoriamente chiusa su entrambe le direzioni di marcia. CR

Lunedì 21 Dicembre

Giornale di Sicilia

Emergenza rifiuti, la Regione indaga su 74 sindaci
L'assessore Contrafatto: hanno attribuito il servizio di raccolta senza bandire le gare e aggirando le norme anti-corruzione
Sfruttare le pieghe delle leggi che regolano le emergenze per affidare senza gara il servizio di raccolta dei rifiutie aggirare le norme anticorruzione. In Sicilia è un escamotage che coinvolge sempre più Comuni e che provoca la duplicazione di costi da coprire poi con fondi pubblici: per questo motivo l'assessore Vania Contrafatto ha denunciato il caso a Raffaele Cantone e alle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti.Sono già 74 i sindaci su cui l'assessorato
ha acceso i riflettori. Si apre un altro fronte alla Regione. Nel mirino sono finiti gli affidamenti diretti fatti sfruttando l'articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006. È quello che dà mano libera in caso di emergenze che mettono a rischio la salute pubblica: ciò che normalmente accade quando si blocca il servizio di raccolta e i rifiuti restano per giorni sulle strade. Il fatto è che a quel punto si è già messo in moto un circolo vizioso che moltiplica i costi per la Regione e i  Comuni. La Contrafatto lo illustra così: «In Sicilia accade di frequente che i sindaci non paghino le quote di propria competenza agli Ato. A quel punto  però l'Ato non può pagare i dipendenti, che normalmente scioperano lasciando le città invase dai rifiuti». Da qui nasce l'emergenza. Che normalmente ogni sindaco affronta conordinanze d'urgenzache funzionano come un tasto reset di fronte a tutte lenormecheregolano gli appalti. E qui la faccenda si fa più ingarbugliata. Maper orientarsi basta seguire il racconto della Contrafatto, magistrato prestata alla giunta: «Di fronte all'emergenzai sindaci sfruttano l'ordinanza e affidano il servizio di raccolta senza gara d'appalto. Può succedere che venga assegnato il servizio di raccolta a una ditta che mette in campo mezzi e uomini propri. Oppure può anche succedere che si facciano ben due appalti, uno per i mezzi e uno per il personale». Si chiamano nolo a caldo, il primo, e nolo a freddo il secondo. «Ma così - precisa la Contrafatto - si duplica il costo che riguarda il personale. Perchè quello degli Ato deve comunque essere pagato mentre poi spunta quello degli appalti dei sindaci». I Comuni che hanno fatto affidamenti di questo tipo sono già 74 in tutte le province, anche se va detto che non è automatico il collegamento fra affidamento diretto e uso distorto dell'emergenza. C'è però un terzo caso su cui la Contrafatto ha acceso i riflettori: «Sta succedendo sempre più spesso che i Comuni, soprattutto quelli del Palermitano, escano dall'Ato e gestiscano il servizio in proprio. Anche in questo caso duplicando i costi e rendendo più difficile il decollo del nuovo sistema incentrato sulle Srr». La Srr sono società formate da Comuni che dovrebbero sostituire i vecchi Ato ridando efficienza a un sistema rimasto sostanzialmente indietro di 10-15 anni rispetto al resto d'Italia: previste da una riforma del 2009 nonsono mainate per davvero. E uno dei problemi è proprio la predisposizione delle piante organiche: l'assessore ha bocciato gran parte di quelle già presentate e ha chiesto cheil personale venga individuato in base alle funzioni e alle esigenze. Molte Srr hanno proprio evitato di presentare le piante organiche e stanno contestando le direttive dell'assessore.  Ecosì si è rotto un meccanismo che prevedeva il passaggio automatico di tutti gli 11 mila dipendenti dei vecchi Ato verso le nuove strutture. Di fronte a tutto questo l'assessore ha attivato due diverse procedure. Quella del commissariamento dei Comuniè un'arma che si rivela spesso spuntata, e allora meglio la segnalazione all'Autorità nazionale anticorruzione e alle Procure. A Cantone, inunaaudizione acui era presente anche il presidente dell'Anci, Leoluca Orlando, la Contrafatto ha illustrato il meccanismo frutto dell'uso distorto delle ordinanze di emergenza. E il capo dell'Ant corruzione in una recente visita all'Ars ha detto in commissione Antimafia che quello siciliano «è un sistema in cui non sempre vige il rispetto delle norme sugli appalti. Il sistema di proroga degli Ato sta finendo per creare qualche problema ». Cantone ha anticipato che sta per emettere una delibera «che rivisita l'intera situazione».

«Si tratta di un fenomeno localizzato, che non ha nessuna vicinanza con il patrimonio monumentale , né con le aree di visita che sono aperte e pronte ad ospitare i visitatori»
Riaprirà entro Natale la via Panoramica dei Templi. Oggi, il sopralluogo decisivo. Decisivo per stabilire quel che ènecessario fare per mettere in sicurezza il costone e scongiurare nuovi cedimenti di massi di tufo. «Per prima cosa verrà stabilita la metodica più idonea - haspiegato il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello - . Sarà necessario capire se è opportuno procedere alla chiodatura oppure al disgancio di qualche altro masso. E abbiamo comunque le possibilità di farlo». Sabato mattina, un grosso masso di tufo si è staccato dal costone che sovrasta la via Panoramica dei Templi. Il masso è ruzzolato verso valle, fermandosi però primadi finire sulla provinciale numero 4. Strada provinciale che comunque, in via precauzionale, èstata sbarrata e dinterdetta alla circolazione stradale. «Si tratta di un fenomeno localizzato  aveva spiegato, nelle ore immediatamente successive al cedimento, il direttore del Parco archeologico - .Esi tratta di un distacco che non ha nessuna vicinanza  con il patrimonio archeologico, né con le aree di visita chesono, naturalmente, aperte e pronte ad ospitare i visitatori». Sembrerebbe probabile che a determinare  il cedimento del gigantesco masso di tufo siano state le piogge abbondanti del passato e dunque dalle infiltrazioni d'acqua. Adesso, comunque, oltre a studiare il fenomeno, è prioritario mettere in totale sicurezza il costone per salvaguardare la pubblica incolumità e per riaprire, il più in fretta possibile, la via Panoramica dei Templi. Soltanto quando dal Parco archeologico verrà comunicato all'ormai ex Provincia regionale di Agrigento che tutto è stato messo in sicurezza, dal Libero consorzio verrà dato il via libera alla riapertura della strategica strada provinciale numero 4. Strategica perché, specie dopo i lavori di raddoppio della statale 640, risulta l'asse stradale privilegiato per raggiungere, e rapidamente, il quartiere commerciale del Villaggio Mosè. (*CR*)
iveSicilia

Comuni in dissesto, c'è la proroga
Salvi per quest'anno 7mila precari
di Accursio Sabella
La Camera ha approvato l'emendamento che prolunga di un anno i contratti dei lavoratori degli enti in difficoltà economiche, inizialmente rimasti fuori dalla norma inserita in Finanziaria. Primo firmatario della proposta l'ex governatore siciliano Capodicasa (Pd).
PALERMO - Per il momento sono "salvi" anche loro. La Camera ha appena approvato l'emendamento che estende la proroga dei precari siciliani anche ai lavoratori dei Comuni in fase di dissesto e pre-dissesto. Si tratta di un bacino di circa settemila persone, che pochi giorni fa erano rimasti fuori dalla proroga prevista nella legge di stabilità e che aveva invece "salvato", seppur solo per un anno, gli altri 22.400 dipendenti a tempo determinato degli enti locali.
In base alla cosiddetta "legge D'Alia", infatti, per procedere con proroghe finalizzate ovviamente alle stabilizzazioni, i Comuni devono avere quantomeno i conti in ordine. Così, la legge escludeva la contrattualizzazione proprio in quegli enti in una fase di difficoltà finanziaria. Inizialmente si era pensato, riguardo ai settemila lavoratori di questi Comuni a un "paracadute" da prevedere nel cosiddetto "decreto milleproroghe". Ma non è servito.
Oggi infatti la Camera dei deputati ha approvato l'emendamento che porta la firma di tutti i deputati siciliani del Partito democratico. Primo firmatario l'ex presidente della Regione Angelo Capodicasa, hanno apposto la propria firma anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti e gli altri parlamentari Berretta, Boccadutri, Schirò, Iacono, Albanella, Burtone, Amoddio, Zappulla, Piccione, Culotta, Ribaudo, Lauricella, Moscatt, Cardinale, Causi, Greco e Taranto.
Il provvedimento è passato anche con i voti di parte del gruppo del Movimento cinque stelle, che in questo caso però si è "spaccato" in Aula. Contrari invece i gruppi di Forza Italia e della Lega Nord con l'eccezione dei deputati Stefania Prestigiacomo, Mariella Gullo e il sardo Settimo Nizzi. "Dopo l'approvazione delle deroghe per tutti i precari degli enti locali in Sicilia - commenta Angelo Capodicasa - abbiamo completato l'opera con quelli che lavorano nei Comuni dissestati senza dover attendere il decreto cosiddetto 'milleproroghe'". Capodicasa nei giorni scorsi aveva criticato la scelta del governo di non prevedere una norma per le stabilizzazioni e di procedere alla semplice proroga di un anno. Una soluzione contestata anche da sindacati, forze sociali e dagli stessi rappresentanti dei Comuni che avevano sottoscritto un documento congiunto col governo Crocetta.
Così, anche quest'anno, come negli anni passati, per i lavoratori arriva la "proroghina" all'ultimo momento. Che quantomeno garantirà un Natale più sereno a migliaia di siciliani. Resta in sospeso, invece, la questione riguardante la stabilizzazione di lavoratori a volte precari da vent'anni. Nei giorni scorsi si era accennato alla possibilità di creare una Agenzia che curasse il destino di questi dipendenti. Una idea del sottosegretario Davide Faraone che al momento si è scontrata con questioni di natura finanziaria e per questo è stata ritenuta "inammissibile" dalla Commissione bilancio della Camera. Nella Finanziaria regionale, invece, il governo Crocetta ha inserito una norma che prevede un incentivo decennale ai Comuni che assumeranno i precari e anche delle penalità per quelli che, pur potendo stabilizzare i lavoratori, non lo faranno. Ma se ne parlerà con l'anno nuovo. Anche per il 2015 i lavoratori hanno incassato la solita proroga.

20 dicembre - domenica

LA SICILIA
NO PEOS: STOP AL PARCO EOLICO
Il Tar accoglie le richieste del movimento
g.c) Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto le richieste formulate dai legali del coordinamento No Peos contro la realizzazione di un parco eolico al largo di un tratto della costa meridionale della Sicilia. Gli avvocati hanno chiesto e ottenuto il differimento della discussione di merito per «motivi sopraggiunti», legati alla lettera di diffida che la Soprintendenza del Mare diretta dal professore Sebastiano Tusa ha inviato alla proponente Mediterranean Wind offshore, dal voler iniziare i lavori di realizzazione in quanto la Soprintendenza non era mai stata invitata nei tanti tavoli delle varie Conferenze di servizi effettuate onde poter dire la propria e anche in considerazione della forte valenza archeologica rappresentata da quello specchio acqueo. notoriamente ricco di reperti, molti dei quali già portati alla luce. Contestualmente, i legali del coordinamento hanno avanzato la richiesta di accesso agli atti presso l'Assemblea dell'unione Europea in merito alla procedura Eu Pilot (anticamera della messa in infrazione), alla quale era stato posto il nostro paese per aver infranto la direttiva habitat, concedendo la Via positiva al progetto. Richieste, come detto, accolte dai giudici del Tar del Lazio. Il Tribunale ha pertanto rinviato al 13 febbraio l'udienza per l'esame degli esiti della documentazione proveniente dall'unione Europea e al 13aprile l'udienza perla discussione del merito. Il coordinamento ha appreso con moderata soddisfazione il rinvio ma rimane necessario il coinvolgimento diretto della Presidenza della Regione con la quale — si legge in un documento — convenire ulteriori azioni a contrasto di questo orrendo progetto".

Un masso si stacca da costone vicino alla Valle dei Templi chiusa via Panoramica
AGRIGENTO. Un grosso masso di tufo si è staccato da un costone, travolgendo vegetazione e piante di fichi d'in dia, e s'è fermato prima di finire sulla via Panoramica dei Tempi!. L'importante strada di collegamento è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia.
tratto interdetto va dal piazzale antistante il Tempio di Giunone, fino alla rotonda sulla strada statale 640. Il versante dove si è verificato lo smottamento è principalmente composto dalla roccia friabile, che caratterizza quasi per l'intero l'area della Valle dei Templi, una particolarità che la rende soggetta a spaccature e cedimenti. Per fortuna i "guardiani" dell'area archeologia si sono accorti in tempo dell'evento, ed hanno avvertito i vertici del Parco Archeologico e Paesaggistico. Come primo passo la segnalazione è stata girata all'ufficio settore viabilità del libero Consorzio di Agrigento (ex Provincia regionale), essendo che il costone, insiste su una strada provinciale. In poco tempo è stato flesso a punto un primo sopra]luogo. Presenti i tecnici del Parco, guidati dal direttore Giuseppe Parello, e i vertici del Libero Consorzio, I tecnici hanno rilevato un'altra criticità poco lontano, altaltezza del curvone, sotto casa Fiandaca, un grande casolare diroccato da anni in uno stato di totale abbandono e a forte rischio crollo. Sulla strada è comparsa un'altra lesione e la situazione anche in questo caso viene monitorata di on in ora. Presto un incontro.
ANTONINO RAVANÀ

VALLE. Un grosso masso di tufo si è staccato dal costone ed è finito a ridosso della strada.
Chiusa la via Panoramica
Chiusa al traffico in entrambe le direzioni di marcia la via Panoramica dei Templi a causa di uno smottamento del terreno sui versante, che sovrasta l'importante e trafficata arteria. Ieri mattina un grosso masso di tufo si è staccato dal costone, travolgendo un pezzo di vegetazione e piante di fichi d'india,e s'è fermato prima di finire sulla strada provinciale 4. la parete è principalmente composta dalla roccia friabile, che caratterizza quasi per l'intero l'area della Valle dei Templi, una particolarità che la rende soggetta a spaccature e cedimenti. Per. fortuna i "guardiani" dell'area archeologica, si sono accorti in tempo dell'avvenuto movimento franoso, ed hanno avvertito i vertici del Parco archeologico e paesaggistico.
Come primo passo la segnalazione è stata girata all'ufficio settore viabilità del Libero Consorzio di Agrigento (ex Provincia regionale) essendo che il costone, insiste su una strada provinciale. In poco tempo è stato messo a punto un primo sopralluogo nella zona in questione. Presenti tecnici del Parco; guidati dal direttore Giuseppe Parello, e i vertici del libero Consorzio. E' stata accertata la pericolosità dell'evento. Moti vo per cui si è deciso in via precauzionale la chiusura dell'arteria, nel tratto che va dal piazzale antistante del Tempio di Giunone, fino alla rotonda sulla strada statale 640. Resta aperto il tratto che vada Bonamorone, fino al parcheggio d'ingresso della via Sacra, snodo principale per comitive di turisti, che in auto o in pullman, si recano in visita alla Valle dei Templi. Nel corso dei sopralluogo i tecnici hanno rilevato un'altra criticità, poco lontano, all'altezza del curvone, sotto casa Fiandaca, un grande casolare diroccato, da anni in uno stato di totale abbandono e a forte rischio crollo. Sul la strada è comparsa un'altra lesione, e la situazione anche in questo caso monitorata quotidianamente.
Due priorità che saranno al centro di un incontro operativo, previsto la prossima settimana, con la presenza dei vertici dell'Ente Parco, del libero Consorzio e della Protezione civile. Per la messa in sicurezza del costone, già c'è un progetto di massima preparato dal Parco, ed è probabile un intervento della stessa Protezione civile.
ANTONINO RAVANA'

PARCOARCHEOLOGICO
Il dissesto idrogeologico è molto diffuso.
g. s.) Il fenomeno franoso odierno che ha al momento interrotto a viabilità in via Panoramica dei Templi non è un fatto isolato, ma solo il sintomo di un "malessere" molto più ampio. L'attenzione verso quel versante della Valle, compreso tra Porta Il e casa F è infatti interessato da episodi di dissesto idrogeologico da anni, i quali hanno ai più punti lasciato 'ferite" sull'asfalto. Di recente il Parco stava monitorando un fronte franoso che si era generato alcune decine di metri più a monte in seguito alle piogge dell'inverno scorso le quali avevano provocato un "collasso gravitativo riconducibile ad una colata di fango e detriti che ha coinvolto la coltre sub-superficiale su una vasta superficie", si leggeva in una relazione di alcune settimane fa. Un movimento che insiste, aggiungevano i tecnici del parco, su un versante dove, in tempi recenti, è stata riconosciuta una lesione sul terreno di diverse decine di metri che fa presagire un prossimo scollamento di terreni, certamente inevitabile con l'approssimarsi della stagione del le piogge e con la previsione, soprattutto, di una "imminente evoluzione dei fenomeni morfodinamici", Insomma, il costone è vivo", e trovare soluzioni non invasive, non costose e soprattutto rapide, potrebbe non essere una cosa facile.

21 dicembre - lunedì

LA SICILIA

PORTO EMPEDOCLE. La causa sarebbe l'otturamento della condotta che ha provocato la fuoriuscita dai tombini.
I liquami fognari finiscono in mare
PORTO EMPEDOCLE. Un 'fiume" di liquami fognari si è r ieri nel ma i di Porto Empedocle fra il Lido Fico d'india" e un ristorante. Escluso il coinvolgimento degli esercizi commerciali nella fuoriuscita di fogna. Tutto è successo nel primo pomeriggio di ieri, quando, i reflui hanno invaso la spiaggia, creando una vasta chiazza dì colore scura Sarebbero fuoriusciti c alcuni tombini otturati, a circa duecento/trecento metri dal ma re. In poco tempo il rigagnolo di fogna ha raggiunto le acque marine.
Sono stati alcuni passanti a segnalare lo sversamento. Stavano passeggiando sull'arenile, quando improvvisamente hanno sentito nell'aria un forte odore nauseabondo. Scattato l'allarme sul postosi sono portati i militari della Capitaneria di porto, guidati dal comandate Massimo Di Marco, uno dei responsabili dell'ufficio di igiene pubblica dell'Asp di Agrigento e il personale dell'Arpa.
E' sta aperta un'indagine per accertare la provenienza e la natura del le sostanze giunte in quel luogo, la presenza di inquinanti nella sabbia nelle acque marine nel punto segnalato, e l'entità dell'eventuale danno
ambientale. Nella zona si sono radunati diversi bagnanti e curiosi, alcuni hanno ricordato come non fosse la prima volta che nei lidi empedoclini liquami in "accidentale fuoriuscita" arrivano agli arenili e in ma re, con un rischio sanitario assolutamente da non sottovalutare. Nel frattempo 'tecnici dell'Arpa di Agrigento hanno eseguito un sopralluogo, scattato fotografie, e indossati i guanti e utilizzando una siringa, hanno prelevato diversi campioni dalle sospette pozzanghere nere e di acqua di mare, del tratto interessato. Tutto quanto è stato portato in laboratorio per essere analizzato. Come hanno voluto precisare l'esito servirà a fornire risposte precise sulLa presenza di liquami, e se questo possa rappresentare un pericolo per la salute pubblica. Per avere i risultati sarà necessario attendere qualche giorno. Concluse le analisi, una volta nota la composizione esatta delle sostanze rilevate, potrebbe dunque partire l'informativa, l'ennesima, alla Procura della Repubblica di Agrigento. Sul posto per diverse ore hanno lavorato i tecnici ed operai della Girgenti Acque. Proprio ieri la società gestore del servizio idrico, aveva già effettuato un primo espurgo per liberare i tombini, e ne era previsto anche un secondo. La fogna è stata più veloce. In un primo momento s era ipotizzato alla presenza di scarichi abusivi. Ma sono bastati pochi controlli per ricondurre evento allo scoppio dei tombini fognari. dopo pochi mesi. quindi, si ripropone ancora una volta il problema degli sversamenti fognari nelle acque dell'agrigentino. L'ultimo episodio dimostra come il fenomeno non è sporadico ed è riconducibiLe al periodo estivo, ma come dimostra l'episodio di ieri, si ripete anche nel corso delle altre stagioni.
RAV.


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