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Rassegna stampa del 24, 27 e 28 dicembre 2015

Giovedì 24 dicembre 2015

Giornale di Sicilia

Ex Provincia

Nella Scala Reale la Natività di Vanadia
La galleria espositiva della Scala Reale del Palazzo della Provincia di Agrigento, in piazza Aldo Moro, ospita il presepe di Roberto Vanadia che ripropone il mistero della Natività contestualizzato in un ambiente rurale tipico della civiltà mediterranea. Le figure in terracotta che animano le scene sono modellate nella bottega del calatino Vincenzo Velardita su impostazione e di segni di Vanadia. Visibile fino all'11 gennaio dalle 9 alle 13,30. 

Strada chiusa per crolli nella Valle
Sopralluogo: i pericoli permangono  
C'era anche un geotecnico e docente di «Meccanica delle rocce ed interventi di consolidamento», Nicola Nocilla, dell'università di Palermo al sopralluogo, il secondo in 24 ore, effettuato, ieri mattina, lungo la strada provinciale numero 4, ossia la Panoramica dei Templi. L'accurato esame ha confermato la necessità, già emersa martedì mattina, di una urgente pulizia dell'area interessata dal crollo del masso. Una pulizia che - come aveva spiegato anche il direttore del Parco archeologico Giuseppe Parello - è propedeutica all'individuazione degli interventi necessari permettere in sicurezza il costone, scongiurando ulteriori, improvvisi, distacchi. Proprio grazie alla pulizia - è stato spiegato ieri dal Libero Consorzio - si eliminerà una parte del potenziale pericolo, considerato che verrà rimossa una notevole quantità di detriti di piccolo-medio calibro. Sarà ovviamente l'ente Parco, sulla base dei primi risultati, - chiariscono dall' ormai ex Provincia regionale di Agrigento - a stabilire la tipologia e i tempi di realizzazione dei successivi interventi. Pertanto, la strada provinciale numero 4 rimane - è stato ribadito dal Libero consorzio - chiusa al transito a tempo indeterminato. Al nuovo sopralluogo di ieri mattina hanno preso parte il direttore dell'area tecnica ingegnere Bernardo Barone e il geologo del Libero Consorzio Roberto Bonfiglio, l'architetto Carmelo Bennardo  ed  il geologo Giuseppe Presti in rappresentanza del Parco archeologico, oltre al docente dell'università di Palermo. Sabato scorso, all'improvviso, si è staccato un gigantesco masso di pietra arenaria  sul costone che guarda a Nord-Est ed immediatamente, ed in via precauzionale, la strategica Panoramica dei  Templi è stata sbarrata edinterdetta alla circolazione stradale. (*CR*)

Ex Provincia/1
Nuovi controlli sulle emissioni inquinanti
Proseguono i controlli dell'Ufficio Inquinamento Atmosferico sulle attività produttive precedentemente autorizzate dal Libero Consorzio. Ieri è stata la volta di un sansificio di Ribera, che, come da normativa vigente, ha richiesto la presenza di personale tecnico del Settore Ambiente per i campionamenti delle emissioni, la cui soglia è determinata dai contenuti  della Legge 152/2006 che assegna alle Province la competenza su monitoraggio e controllo ambientale.(*CR*)

Ex Provincia/2
In scadenza le domande di autorizzazione
Dovranno essere presentate entro il 31 dicembre le domande di rinnovo dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera da parte dei gestori degli stabilimenti già autorizzati. L'istanza di rinnovo va prodotta secondo la procedura A.U.A. (Autorizzazione Unica Ambientale) utilizzando i modelli di domanda reperibili sul sito www. provincia.agrigento.it unitamente all'elenco della documentazione da presentare.Sempre sul sito è stato pubblicato il relativo avviso di scadenza dei termini. (*CR*)

Ex Provincia
Prende il via un corso anti-incendio
Prenderà il via il 28 dicembre il corso di formazione e aggiornamento per "Addetto Antincendio" riservato ai dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un corso che nasce da un obbligo di legge finalizzato a ridurre i livelli di rischio d'incendio per garantire la sicurezza dei lavoratori e degli utenti Libero Consorzio Comunale. Il corso previsto dal D.Lgs. n. 81/2008, è organizzato dall'ufficio "Formazione del personale" dell'Ente che si avvale della professionalità e consulenza del Comando dei Vigili del Fuoco di Villaseta.

Ex Provincia
Garantiti servizi di protezione civile e turismo

Resteranno aperti per l'intera giornata il front office dell'Urp la Scala Reale, il punto informativo della Stazione Centrale di Agrigento e il punto informativo di  Porta V nella Valle dei Templi,nonostante la chiusura programmata per domani 24 dicembre delle sedi e degli uffici amministrativi e tecnici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.Saranno garantiti inoltre i servizi di Polizia Provinciale e della Protezione Civile.

Domenica 27 Dicembre 2015

Giornale di Sicilia

Turismo
Riunione dei Bed and Breakfast
La nascita di nuovi Bed and Breakfast ad Agrigento è un segno positivo per il turismo ma necessita di una regolamentazione in linea con le  prescrizioni di legge. È questo l'asse portante dell'incontro tra il Settore Promozione Turistica del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento), diretto dal dr. Achille Contino, e il Consiglio Direttivo dell'ABBA, Associazione Bed and Breakfast Agrigento. Presenti all'incontro, per il Libero Consorzio, oltre al Direttore dr. Contino, anche la dott.ssa Giusi Miccichè, responsabile del Marketing del Settore Promozione Turistica, mentre l'ABBA è stata rappresentata dal Presidente Giovanni Lopez, dal Vice Presidente Carmelo Cantone e da Silvia Colletti, Giuseppe Bosco e Gerlando Tedesco, rispettivamente Segtretario, Tesoriere e Consigliere. L'ABBA ha illustrato le finalità associative, in particolare la tutela e promozione della categoria.

24 dicembre - giovedì

AGRIGENTOWEB

Ambiente, proseguono i controlli sulle emissioni atmosferiche di attività produttive.
Dovranno essere presentate entro il 31 dicembre le domande di rinnovo dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera da parte dei gestori degli stabilimenti già autorizzati ai sensi dell'ex D.P.R. 203/1988. L'istanza di rinnovo va prodotta secondo la procedura A.U.A. (Autorizzazione Unica Ambientale) ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. 59 del 13 marzo 2013, utilizzando i modelli di domanda reperibili sul sito www.provincia.agrigento.it unitamente all'elenco della documentazione da presentare. Sempre sul sito istituzionale dell'Ente, nella sezione Primo Piano, è stato pubblicato il relativo avviso di scadenza dei termini. La scadenza del 31 dicembre 2015 riguarda i gestori di impianti e stabilimenti che sono stati autorizzati, e che sono in possesso di un decreto di autorizzazione alle emissioni nell'atmosfera rilasciato dall'ex Provincia agli stabilimenti anteriori al 2006 e autorizzati in data successiva al 31 dicembre 1999. La mancata presentazione della domanda entro il 31 dicembre comporterà la decadenza della precedente autorizzazione, con conseguente chiusura dell'attività.
Ricordiamo, altresì, che l'A.U.A. è un provvedimento amministrativo che sostituisce ben sette titoli abilitativi, rilasciati in precedenza da enti diversi, snellendo di conseguenza l'iter burocratico per il rilascio dei titoli richiesti per l'apertura di varie attività.
Intanto proseguono senza sosta i controlli dell'Ufficio Inquinamento Atmosferico sulle attività produttive precedentemente autorizzate dal Libero Consorzio. Complessivamente sono 30 i controlli eseguiti negli ultimi mesi su altrettante attività produttive, che devono rigorosamente attenersi alle prescrizioni date dall'ex Provincia in base a diversi parametri, tra cui la tipologia e la dimensione degli impianti, il numero di punti di emissione, la vicinanza ai centri abitati, e altri ancora. I campionamenti sono eseguiti su base annuale o semestrale, e il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate dal Libero Consorzio comporta la revoca delle stesse autorizzazioni.

Nuovo sopralluogo sulla SP n. 4 Panoramica dei Templi.
Nuovo sopralluogo, questa mattina, sulla Strada Provinciale n. 4 Panoramica Valle dei Templi, chiusa al transito da sabato scorso dopo il distacco di un masso dal pendio sottostante il costone di arenaria che guarda a nord-est. Presenti il Direttore dell'Area Tecnica ing. Bernardo Barone e il geologo del Libero Consorzio Roberto Bonfiglio, l'arch.Carmelo Bennardo e il geologo Giuseppe Presti in rappresentanza dell'Ente Parco Archeologico. Il sopralluogo è stato effettuato insieme al prof. Nicola Nocilla, ingegnere geotecnico e docente di "Meccanica delle rocce e interventi di consolidamento" all'Università di Palermo. Un attento esame della situazione ha confermato l'urgenza di un'accurata pulitura dell'area interessata dal crollo del masso, propedeutica all'individuazione degli interventi necessari alla messa in sicurezza della zona, scongiurando ulteriori distacchi. Pulitura che, in ogni caso, servirà ad eliminare una parte del potenziale pericolo, considerato che verrà rimossa una notevole quantità di detriti di piccolo-medio calibro.
Sarà ovviamente l'Ente Parco, sulla base dei primi risultati, a stabilire la tipologia e i tempi di realizzazione dei successivi.

LA SICILIA

Naro, istituti Federico II e Hodierna saranno accorpati.
NARO. Buone nuove per l'amministrazione della Fulgentissima. Nel tavolo regionale fissato per il 17 dicembre, in seguito posticipato e tenutosi martedì scorso, era infatti, ancora una volta, oggetto di votazione, la proposta formulata dal provveditore Raffaele Zarbo che prevedeva l'accorpamento dell'istituto Tecnico Federico II di Svevia con il liceo scientifico "Hodierna di Palma di Montechiaro.
Una proposta che teneva conto della situazione degli istituti scolastici mensionati per arrivare ad una compiuta razionalizzazione della rete scolastica provinciale e che, da principio non è stata gradita agli amministratori naresi, tanto che, già nella conferenza provinciale per il dimensionamento scolastico tenutasi il 23 ottobre, era stata presentata una relazione che innovativa la scelti di voler mantenere il Federico II accorpato con il Galilei" di Canicattì basandosi su: una migliore continuità territoriale, una precipua continuità istituzionale ed una efficace continuità progettuale.
Gli amministratori naresi, infatti, con la presenza costante ed in prima linea, del primo cittadino Calogero Cremona dell'assessore all'istruzione Lidia Mirabile, si erano battuti, a suon di relazioni, spiegazioni e comunicati, alla proposta in questione, ribadendo più volte la volontà e la netta presa di posizione de] l'amministrazione di mantenere l'istituto tecnico narese accorpato con quel- lodi Canicattì.
Finalmente, dopo tante battaglie, la decisione è stata presa e le tesi sostenute dai naresi hanno avuto la meglio.
Provo grande soddisfazione — ha dichiarato il primo cittadino narese — questo è un provvedimento che permetterà ai nostri giovani studenti, di avere un offerta formativa moderna e soprattutto in linea con lo sviluppo turistico dei nostri territori, potendo così continuare con i tanti progetti avviati in collaborazione coni due istituti scolastici., il mio gra zie va a quanti si sono impegnati per questa soluzione che arricchisce culturalmente il nostro territorio».
«Dopo la convenzione tra il Comune e l'istituto per l'avvio del progetto che prevede l'alternanza scuola-lavoro — ha continuato il vicesindaco Lidia Mirabile - arriva la bella notizia della conferma della definitiva permanenza setto la dirigenza del Galileo Galilei di Canicattì».
VITO FRANCOLINO

Proseguono i controlli dell'ufficio inquinamento.
Proseguono i controlli dell'Inquinamento Atmosferico sulle attività produttive precedente mente autorizzate dal Libero Consorzio. Ieri è stata la volta di un sansificio di Ribera. che come da normativa vigente, ha richiesto la presenza di - personale tecnico del Settore Ambiente per i campionamenti delle emissioni, la cui soglia determinata dai contenuti della Legge 152)2006 che assegna alle Province la competenza su monitoraggio e controllo ambientale. Al controllo ha assistito anche il personale della Polizia Provinciale. Complessivamente sono 30 i controlli esegui ti negli ultimi mesi su altrettante attività produttive, che devono attenersi alle prescrizioni date dall'ex Provincia in base a diversi parametri. I campionamenti sono eseguiti su base annuale o semestrale, e il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate dal libero Consorzio comporta la revoca del e autorizzazioni. Nessuna notizia, invece. sulla possibilità di rendere nuovamente operative le centraline per il controllo delle polveri sottili.

Il presepe di Vanadia
Si può ancora visitare il presepe artistico di Roberto Vanadia, in esposizione nella galleria espositiva della Scala Reale dell'ex Provincia regionale ad Agrigento. La rappresentazione riproduce un borgo tipico della civiltà rurale della Sicilia di fine 800. Inoltre, si può visitare la mostra fotografica del diverse centinaia di immagini fotografiche dal dopoguerra ai nostri giorni di Agrigento.

27 dicembre - domenica

LA SICILIA

All'Ars bilancio e finanziaria ma ora incognite sull'iter.
Dopo il no al Dpef, sarà la conferenza dei capigruppo a decidere.
PALERMO Seppure per il rutto della cuffia. Poco prima che Federico consumasse il panettone della vigilia di Natale, agii uffici competenti dell' il governo del la Regione ha trasmesso il bilancio e la finanziaria. Quindi a partire da domani i testi potrebbero iniziare l'iter parlamentare con la trasmissione alle commissioni di merito. Ma il condizionale sembra d alla luce della bocciatura del Dpef. che mercoledì scorso ha provocato un vero e proprio vespaio politico e procedurale con conseguènti tentativi di rimedio quanto meno allucinanti. Al
di là del significato politico di quel voto, si pone il problema del rispetto del regolamento che regola l'attività del Parta- mento. Se non ci fosse o non venisse ti spettato più che un Parlamento scadrebbe a livello di una capanna di tribù condizionata dai più forti.
I fatti precedenti da cui dipende il cammino della manovra. Bocciato il Dpef, propedeutica di bilancia e finanziaria, si potrà procedere senza che vengano modificati?
Subito dopo il voto di mercoledì, forse obnubilati dal colpo di scena, per nulla inatteso, con eccessiva superficialità e mancanza di conoscenza delle regole, recuperati quei pochi deputati che pur non colmando il gap tra assenti e presenti della maggioranza, avrebbero tuttavia consentito di capovolgere il voto d'Aula, stato chiesto all'arbitro di far ripetere il calcio di rigore. E si è fatta pressione sul vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo per fargli violare il regolamento mettendo ai voti un improvvisato nuovo ordine del giorno firmato dal capogruppo del Pd Alice Anselmo, sostitutivo di quello bocciato, senza che la stessa promotrice avesse speso una parola per giustificarne la compatibilità. Il vice presidente Lupo non è cascato nel gioco perverso, ed ha rinviato ogni decisione alla conferenza dei capigruppo prevista per martedì. Se deciderà di applicare il regolamento si dovrà ripetere l'iter parlamentare della manovra partendo da zero, Articolo 123 bis: 41 disegno di legge o qualsiasi altro documento respinto dall'Assemblea non può essere riesami nato nel corso della stessa sessione Articolo 126: e gli ordini del giorno sono votati subito dopo la chiusura della discussione generale. Qui siamo già oltre la votazione finale?
Si è liquidato il voto sovrano de come un incidente di percorso. Sarà, ma ciò non significa che si debba violare il regolamento per motivi di opportunità politica.
Nel caso in cui la conferenza dei capigruppo decidesse dì violare il regola mento sarebbe un atto grave che difficilmente resterebbe senza conseguenze. Se scegliesse di rispettare le norme, si dovrebbe chiudere la sessione in corso. Aprirne un'altra e riavviare l'iter di un Dpef modificato rispetto a quello bocciato. Quindi nuovo percorso: commissioni di merito, commissione Bilancio e infine Aula. E bisogna veriFicare se la manovra depositata giovedì è conseguente al vecchio Dpefe non può essere diversamente visto che si era fermi al testo bocciato. Ma questo lo si potrà fare quando la commissione Bilancio esaminerà la manovra depositata giovedì. Alla luce di queste premesse, se si vorrà andare fuori il seminato, tutto sarà possibile a costo di squalificare il Parla mento. Se, come senso di rispetto per le istituzioni suggerisce, sarà indispensabile il ricorso all'esercizio provvisorio, per non bloccare la pubblica amministrazione e far fronte ai pagamenti indispensabili di gennaio.
Certo, il momento è delicato, ritardi ci sono, la maggioranza ha dato segnali di insofferenza a meno di un mese dalla formazione del quarto governo e di appena due settimane dalla bocciatura della mozione di sfiducia.

28 dicembre - lunedì

GdSonline

Istituto Toscanini di Ribera, arrivano i primi fondi
di Giuseppe Pantano
RIBERA. Sono arrivati 244 mila euro all'istituto Toscanini, un'eccellenza agrigentina che soltanto adesso, dopo la pausa natalizia, potrà liquidare le spettenze ai docenti con contratto di collaborazione, che sono una ventina. Il contributo, una prima tranche del finanziamento statale, maggiorata del 30 per cento rispetto allo scorso anno, ma ancora insufficiente per le esigenze stupendiali dell'istituto, consentirà di saldare emolumenti anche ai dieci docenti a tempo indeterminato.
A gennaio, però, pagati questi arretrati, sarà di nuovo emergenza per la struttura agrigentina e, infatti, l'assemblea dei presidenti e dei direttori degli istituti musicali non statali, che si è riunita proprio in questi giorni, a Roma, su sollecitazione del direttore del Toscanini, Mariangela Longo, ha redatto un documento, che verrà consegnato al ministro Giannini, in cui si chiede la statizzazione entro il 2016 «mettendo in evidenza le assolute e prioritarie criticità degli istituti di Ribera, Taranto Livorno". Quella intrapresa dal Toscanini è una battaglia che coinvolge diverse realtà in campo provinciale, tanti comuni di provenienza dei 200 alunni che frequentano la scuola.

LA SICILIA

Acqua pubblica, la grande impostura nella Sicilia assetata fra inchieste e affari.
Fra le più grandi imposture dell'anno che sta per finire c'è la grancassa - nei palazzi della politica e nelle piazze virtuali dei social network, entrambi luoghi in cui le bugie non lasciano tracce, né rossori - sull'acqua pubblica in Sicilia. Terra di sete storica e di affari consolidati.
Nonostante il massiccio voto dei cittadini siciliani al referendum del 2011; nonostante la legge regionale 19/2015 a "trazione grillina", approvata nell'agosto scorso e impugnata in ottobre da Palazzo Chigi perché «eccede i limiti di competenza regionale».
Una questione aperta e tutt'ora oggetto, in attesa del rattoppo, di mediazione fra integralisti del servizio pubblico (il presidente Rosario Crocetta) e laici del libero mercato (l'assessora, Vania Contrafatto, renziana). Il testo della riforma bocciata da Roma è il festival dei buoni propositi. Si va dal «nessuno può essere privato dell'acqua, nemmeno se indigente» al proclama secondo il quale «l'acqua, come bene pubblico non assoggettabile a finalità lucrative» avrà una tariffa unica e popolare. Anzi, «tendenzialmente» unica; perché in Sicilia un avverbio è meglio comunque aggiungerlo, non si sa mai. Sul campo c'è la battaglia, sincera e a testa alta, di decine di comitati di cittadini. Ma la realtà, nell'isola racconta un'altra storia.
Che non è soltanto quella della scandalosa sete di Messina, dei guasti all'Ancipa con disservizi nell'Ennese, dell'acqua «potabile ma non bevibile» di Gela, delle tariffe astronomiche per un'erogazione a singhiozzo nell'Agrigentino. E non basta nemmeno il fil rouge che lega le numerose inchieste delle procure siciliane in materia: dall'acquedotto in tilt (Messina) al liquido torbido (Caltanissetta), dalla gestione del servizio (Agrigento) all'acqua adulterata (Siracusa). Il punto è un altro. E cioè che in Sicilia l'acqua è in mano ai privati. Multinazionali, soprattutto. Intoccabili.
Tant'è che persino la pioneristica riforma votata all'Ars non sarebbe riuscita a scalfire, ad esempio, il monopolio di Siciliacque Spa. Una società partecipata al 25% dalla Regione, ma per 3/4 in mano a Idrosicilia Spa. Una società composta dal colosso francese Veolia Water St (59,6%), da Enel (40%) e da Emit (0,1%). Veolia, fino al 2005, era Vivendi. Un colosso, legato (14%) al magnate francese Vincent Bellorè, che in Italia ha interessi nelle assicurazioni e nelle telecomunicazioni, con il 14,9% di Telecom Italia e una partership con Enel per Metroweb nella banda larga. La cassaforte di Bellorè (il cui fatturato è al 27% generato in Africa) è il potentissimo fondo Usa "BlackRock".
Siciliacque eroga 90 milioni di metri cubi di acqua potabile a mezza Sicilia anche grazie agli impianti ereditati dall'Eas (Ente acquedotti siciliani), in liquidazione da oltre un decennio ma mai liquidato. In tutto 1.800 chilometri di rete, 13 acquedotti, 6 invasi, un dissalatore e 5 mega-potabilizzatori. Siciliacque è concessionaria fino al 2044, con un investimento - coperto da Unicredit e Banca Intesa - di 580 milioni nel quarantennio.
«La piratizzazione dell'acqua siciliana», la definisce Mario Di Mauro, spin doctor della fase più autentica dell'autonomismo di Raffaele Lombardo e fondatore di "Terra e LiberAzione". «Un leader del neoindipendentismo - si autodefinisce - oggi siciliano scazzato ma resistente». E incontintente - aggiungiamo noi - nei suoi blog. La privatizzazione? «Inscenarono lo spettacolo della sete, nell'estate 2002, per legittimare la svendita. Un capolavoro di cinema coloniale». Il partner privato della Regione ha vinto regolarmente un bando, voluto dal governo di Totò Cuffaro. E non ha alcuna intenzione di mollare la gestione.
Al di là delle onerose clausole rescissorie, il presidente della società, Antonio Tito, ha ricordato che se la Regione si tirasse indietro dovrebbe anche «restituire i 160 milioni di investimenti già effettuati». Ma i Comuni si lamentano di tariffe ritenute troppo alte. «Siciliacque - racconta Di Mauro - acquista l'acqua dai disidratati consorzi di bonifica a 5 centesimi al metro cubo, a fronte di una tariffa media nazionale praticata al gestore che è di 20 centesimi, e la rivende a un prezzo compreso fra 79 e 98. Cioè: la compra a un quarto del valore e la rivende con un ricarico medio di 18 volte».
Va però ricordato che il Tar, a giugno scorso, ha dato ragione a Siciliacque contro l'Eas: non è dovuto il canone dell'ex gestore alla nuova società, e lo "sconto" «non determina alcun vantaggio in favore di Siciliacque, riflettendosi esclusivamente sull'abbattimento delle tariffe agli utenti».
Cioè: mezza Sicilia. Di Mauro, a proposito di multinazionali, cita un altro caso-simbolo: Acqua VeraSanta Rosalia, marchio della San Pellegrino, di proprietà del colosso Nestlé. Dal 2007 operava in concessione con la Regione: 100 euro al giorno di royalties («quanto una prostituta sulla Catania-Gela», ironizza l'indipendentista) per una dotazione di 10 litri al secondo nel bacino idrico di Santo Stefano Quisquina, nell'Agrigentino. L'accordo, nel quinquennio, prevedeva la possibilità di raggiungere quota 250 milioni di litri di produzione. «Nel 2009 la società chiede un'altra concessione per raddoppiare il prelievo, ma il presidente Lombardo decide di bloccarla. La Nestlé impugna la delibera e nel 2011 il Tribunale superiore delle Acque di Roma accoglie il ricorso e riapre i termini per l'istanza all'Ente minerario di Caltanissetta». Così, nel luglio del 2013, nella Gurs viene pubblicato il via libera «a 380 milioni di bottiglie di acqua minerale» prese dal ricco bacino che rifornisce l'area dei monti Sicani e Agrigento. «Mentre dai rubinetti degli agrigentini non è mai uscita una sola goccia di acqua potabile e quella lurida è stata razionata fino a quattro ore in 18 giorni», annota Di Mauro. Che sfodera anche tre studi geologici (dei docenti Trevisan, Alaimo e Daima, dal 1963 al 1990) sul bacino acquifero della Quisquina, esteso 48 kmq, che alimenta diversi sorgenti. E «la falda acquifera intercettata non è una nuova risorsa idrica, come invece prescriveva l'originario permesso di ricerca, ma trattasi di una risorsa ben nota».
New entry in arrivo? «Dopo l'acquisizione di un'impresa locale, nell'Ennese, da parte del colosso Ferrarelle, il mercato - "rassicura" Di Mauro - è saturo, il cartello è chiuso». Anche se è giusto ricordare che fra i punti della riforma dell'Ars c'era lo stop a nuove concessioni per l'imbottigliamento.
Il servizio idrico di Agrigento è gestito da Girgenti Acque, 330 dipendenti. «Un assumificio», la definizione del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti ambientali. La società al centro di indagini su assunzioni e bollette pazze, ma anche su un'ipotesi di truffa per la mancata riparazione della rete fognaria di Ribera nonostante il canone di depurazione chiesto in bolletta. Il presidente di Girgenti Acque, Marco Campione, è stato stato arrestato nel blitz sulle tangenti all'Agenzia delle Entrate di Agrigento. Ma questo, con l'acqua, non c'entra. C'entra, invece, la circostanza che capofila del raggruppamento d'imprese di Girgenti Acque sia Acoset. Che a Catania eroga il servizio a 20 comuni e 350mila cittadini, «con tariffe fra le più alte d'Italia», secondo le associazioni dei consumatori. Acoset entrò anche nella gestione di Caltanissetta, come si legge nel dossier "Privati dell'acqua" di Carlo Ruta, assieme alla "Ibi" di Pozzuoli (fra le sconfitte nella gara) «attraverso l'acquisizione di una quota cospicua dalla Galva del gruppo Pisante».
Lo stesso, indagato per vari reati da più Procure d'Italia, a cui è riconducibile la quota Enit in Siciliacque; lo stesso interessato, assieme ad altri, all'affare degli inceneritori nell'Isola. A proposito di Caltanissetta. Come ricostruisce Saul Caia sul Fatto Quotidiano, Caltacqua (denominazione ufficiale "Acque di Caltanissetta Spa") è stata fondata nel 2006 da dalla spagnola Aqualia, che si aggiudicò l'appalto da 16 milioni. Il colosso spagnolo controlla il 33% del mercato iberico ed è un pezzo della holding Fcc ("Fomento de Construcciones y Contratas"), presente in 34 Paesi con azionisti vip come Bill Gates e George Soros. Ma la Procura di Caltanissetta non guarda in faccia nessuno: a febbraio, nell'operazione "Acqua Pulita", sequestrò 15 autolavaggi. I pm riscontarono «valori inquinanti e tracce di metalli pesanti» nei torrenti nisseni. Reti fognarie e depuratore in tilt, ma anche «nessun controllo sui reflui scaricati nella rete», come ha detto il sostituto della Dda nissena, Luigi Leghissa, alla commissione parlamentare d'inchiesta. Confermando, in quella sede, l'apertura di «un procedimento a carico di dirigenti e amministratori» di Caltacqua.
Che s'è sempre difesa, legittimamente, ricordando di aver ereditato «una situazione con grossi problemi di inefficienza». Ma i magistrati, guidati da Lia Sava, vogliono vederci chiaro anche sui 127 milioni di fondi pubblici stanziati per il piano triennale 2006/08 per adeguamenti di depurazione mai realizzati. Soldi ricollocati per il triennio 2013/15. Ultimo accenno al Sud-Est. Con passaggio obbligatorio su Siracusa. Dove, dopo il crac di Sai8 (70 milioni di debiti), l'appalto da 16 milioni è stato vinto da Siam (Servizio integrato acque mediterraneo), che fa capo a un'altra società spagnola, la Dam, "Depuratión de Aguas del Mediterraneo", in partnership con la Onda Srl. Quest'ultima, amministrata da Luigi Martines (cognato dell'ex assessore regionale Fabio Granata), è controllata al 90% da Sinergia R&S, mentre un 5% a testa è di Eurospark Holding Limited e Rolpena Limited. Società che, a loro volta, detengono Sinergia. Entrambe riconducibili ad Anton L. Tabon, figlio dell'ex speaker del Parlamento maltese, Anton. La Sicilia dei padroni dell'acqua è un giro del mondo fra multinazionali, fondi stranieri, big della finanza planetaria. E poi dicono che l'Isola non attrae capitali stranieri. Non è vero, quando ci sono guadagni facili. Anche se, talvolta, sulla pelle dei cittadini.



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